“Hey, piccola Heather!” la chiamò allegramente Chris “Come ti senti?”
La ragazza, ora sveglia, si voltò nella sua direzione evidentemente seccata.
<< Tu non esisti. Sei una proiezione della mia mente, l’hanno detto i dottori >> mugugnò, cercando di alzarsi con cautela. Dov’era Alejandro?
“Deve essere andato in bagno, o forse al bar…” le rispose, pensieroso. Lei gli lanciò un’occhiataccia e il conduttore scoppiò a ridere.
“Certo che lo sono, Heather.” le disse l’uomo suadentemente “Non sono altro che un’illusione, una visione, un fantasma; ma se il tuo subconscio vuole dirti qualcosa, forse dovresti ascoltarlo”.
Heather strinse le labbra, che divennero pallide per quel semplice sforzo.
“Hai sete… una fame ti divora, non dimenticarlo” le ricordò Chris “e tu non hai malattie che in questo posto possano curare.”
Quando Alejandro entrò, la visione di Chris era già scomparsa ma si era appropriata della mente di Heather abbastanza a lungo da provocarle un debole attacco di panico.
L’ispanico la bloccò con dolcezza e le sussurrò parole rassicuranti, dicendole che era tutto un sogno e nessuno l’avrebbe ferita; riuscì a smorzare quella piccola crisi in pochi minuti, ma Heather si accasciò lo stesso sul suo petto, esausta.
Trent si era allontanato per chiamare sua madre e Geoff, il quale avrebbe a sua volta aggiornato gli altri ragazzi sullo stato di salute delle ragazze: erano migliorate un po’, ma lui era comunque preoccupato.
Una gentile infermiera gli portò anche un caffè e gli diede una pacca sulla spalla, dicendogli che Gwen si sarebbe rimessa presto e che era molto nobile da parte sua vegliarla senza sosta; lui la ringraziò di cuore e le sorrise.
Quando rientrò nella stanza, trovò Gwen sul pavimento e tutti i fili e le flebo staccati dalle braccia; si precipitò da lei, inizialmente preoccupato e immaginando uno svenimento o un malore, ma la trovò seduta per terra con un’aria imbronciata: si era strappata senza troppi complimenti i tubicini, che ora le penzolavano dalle braccia, e aveva tentato di alzarsi ma era caduta a terra, ancora troppo debole per alzarsi.
<< Odio questi aggeggi >> borbottò la ragazza, abbracciandosi le ginocchia << e odio questo posto. Ah, e odio anche Chris. >>.
Trent sospirò, intimamente sollevato.
<< Non posso lasciarti da sola cinque minuti che tenti la fuga? Vieni, ti aiuto a rialzarti. >>.
Il ragazzo la rimise sul letto ma Gwen si rifiutò categoricamente di farsi riattaccare a quei “cosi infernali”: la dottoressa Cameron dovette insistere molto per rimetterle almeno le flebo che servivano a idratarla.
<< Non voglio rimanere più qui, Trent. Portami via >> lo supplicò la gotica.
Trent cercò di mantenere un tono fermo e di non farsi smuovere da quelle parole pietose.
<< Quando ti sarai rimessa >> le promise, spostandole una ciocca di capelli dal volto.
Quel pomeriggio un biglietto identico fu recapitato nelle camere di entrambe le ragazze; assomigliava a quello che avevano ricevuto il giorno prima - la carta e l’inchiostro erano gli stessi - e vi erano scritte queste poche righe:
“Vi
auguro un buon
risveglio, mie meravigliose creature… spero che renderete
più semplice il mio
lavoro, vi basterà ascoltare il vostro istinto: dimostratemi
che è valsa la
pena salvarvi.”
C’era anche un post scriptum, alla fine; “PS: Uscite da quel luogo così triste, la cura per il vostro male è più accessibile e facilmente reperibile di quanto crediate.”
In stanze diverse, le due ragazze stracciarono il biglietto, ma qualcosa in loro gridava e scalpitava per scappare, persuaso dalle parole e dalla fame, quell’incontenibile appetito che era riuscito in breve tempo ad annientarle.
Complice della loro bramosia, Chris vegliava su entrambe con aria strafottente: aveva già vinto, e lo sapeva.
Lo sapeva perfettamente.
Note dell'Autrice
Ehi
gente! *saluta con la manina* ma quanto sono brava? ben DUE capitoli
consecutivi online in tempi ragionevoli xD ... sorvolando sulla loro
indecente brevità, s'intende. E sui contenuti. E...
BUON ANNO! Anche se con spaventoso ritardo, ci tenevo a farvi gli
auguri ^^
Come avete passato Capodanno? Vi siete divertiti? Per quento mi
riguarda, non poteva iniziare peggio; ma, si sa, la delusione fomenta
la mia voglia di scrivere (non so se questo sia un bene o un male!),
così cercherò di vedere positivamente codesta
delusione per il genere maschile: più idee, più
fanfiction *coro di NOOO di sottofondo*.
Dato
che ci sono, rinnovo il desclaimer (i personaggi di Total Drama mi
appartengono, ma ovviamene sono di proprietà di chi ne
detiene i diritti e blablabla...) e ringrazio, come al solito, coloro
che preferiscono, seguono o ricordano questa fanfiction, i lettori e
ovviamente i miei meravigliosi recensitori!
Al prossimo capitolo! Baci, Luna.