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Autore: kumiko095    05/01/2012    4 recensioni
Ti amo, ti amo, futili parole al vento se sussurrate a nessuno.
Ti amo Lovino, ti amo, ma ti lascerò a lui, Antonio.
Ti amo Feliciano, ti amo, ma ti lascerò andare da lui, Ludwig (anche se crucco mangiapatate mi piace di più...)
E se un incomprensione separasse due persone che si amano?
E se la riflessione li ricongiungesse?
E sue due lettere, chiuse in un cassetto fossero viste solo all'ultimo momento?
Lovino e Feliciano, due corpi, un cuore.
Due Italie, ma una.
"Non è vero, non mi ami. Non puoi amare me e non amare lui" si voltò e sorrise "Siamo in due ma siamo la stessa persona"
"Tu lo ami?"
"Non puoi neanche immaginare quanto"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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15 Capitolo -Ho scoperto che le lacrime sono salate
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-Staccati subito da mio fratello, bastardo!-
L’urlo di Lovino fece sobbalzare lo spagnolo, che si rese conto che quello che stava baciando non era il suo Lovinito, bensì Feliciano.
Forse Lovino gli aveva urlato di staccarsi dal fratello perchè era geloso.
Aspetta. Forse lo era davvero.
Ma non certo di lui, al massimo poteva essere geloso di Feliciano, la persona che amava, e che non era Antonio, non lo era da un bel po’ di tempo.
Ah, ecco perchè era lì!
Era andato a riprendersi il suo Lovinito!
Era lì per riconquistarlo, per riportarlo con lui in Spagna e tenerlo stretto a se per tutta la vita!
Alquanto egoistico Antonio, non credi?
Fin troppo, forse, ma che importava!
Per l’amore non si potevano commettere anche delle pazzie?
E lui era pazzo, era sicuramente pazzo di quell’italiano isterico, ma dolcissimo quando voleva.
Allontanò velocemente il viso da quello di Feliciano, rendendosi conto dell’errore commesso, senza riuscire però a trovare le parole per scusarsi.
L’italiano era arrossito vistosamente e ora fissava ad occhi sgranati lo spagnolo davanti a lui.
-I-io….mi dispiace….Feli….i-io- cercò di mettere insieme una frase di senso compiuto Antonio, ma con scarsi risultati.
-Ma Antonio…sei ubriaco?- chiese Feliciano, premendosi la mano sulle labbra, ancora umide per quel bacio che gli era saputo tanto di sangria.
E allora tutto tornò alla memoria.
Antonio. Francis. Il bar dell’hotel. I consigli del francese circa il “riprendersi un certo italiano con un pessimo caratterino ma un bel culo (e giacché c’era salutargli anche un anonimo albino con un pennuto in testa)” e tutto il resto.
Madre de dios!Ecco perchè era lì.
Si voltò con uno scatto veloce verso Lovino e per un attimo si perse in quegli occhi meravigliosi che lo fissavano con astio.
Il suo Lovinito era ancora più bello da arrabbiato!
Certo che sei strano Antonio, lo sai?
-Lovino!Voglio che torni in Spagna con me!- disse, con un sorriso enorme stampato in volto, mentre si avvicinava a grandi falcate a Lovino.
STAMP!
Eh? Perchè sentiva la guancia pizzicargli di dolore? Perchè sentiva i segni di cinque dita? Perchè gli occhi si stavano riempiendo di lacrime a sentire quello che Lovino gli stava dicendo?
-Sei uno stronzo- sibilò tagliente l’italiano.
Solitamente un insulto del genere non avrebbe dovuto avere effetto sullo spagnolo,abituato a sentirsi chiamare nei modi più variopinti, ma il viso infuriato e offeso di Lovino, il tono tagliante e lo schiaffo appena ricevuto gli fecero capire che quella volta l’italiano non scherzava.
-Non provare più a scambiarmi per qualcun altro e non ti avvicinare mai più a Feliciano o a me! Stammi il più lontano possibile!- poi l’indice si alzò verso un punto e Antonio capì che Lovino stava indicando la porta d’ingresso –E ora vattene e non tornare mai più!- sentenziò.
Poi come se niente fosse voltò le spalle allo spagnolo e si diresse verso le scale del piano superiore.
-Aspetta, Lovinito!- Antonio cercò di afferrarlo per un polso, ma quello si riuscì a divincolarsi e salì velocemente le scale, chiudendosi velocemente nella camera sua e del fratello, la prima sulla sinistra appena salite le scale.
Antonio scambiò un veloce sguardo con Feliciano per poi correre su per le scale. Feliciano lo seguì.
Aprì con uno scatto secco la porta della camera e si fiondò letteralmente dentro, trovando Lovino seduto sul letto, le mani tra i capelli.
“Maledizione!” sussurrava, imprecando a mezza voce, con  gli occhi serrati nel tentativo di fermare le lacrime.
Aveva già pianto troppo per i suoi gusti.
-Lovinito!- si inginocchiò davanti a lui, prendendogli il viso tra le mani.
Ma con un gesto veloce Lovino si allontanò da lui, guardandolo sprezzante.
-Non te ne sei ancora andato?Vattene!Vattene via, non ti voglio vedere mai più!- arretrò salendo sul letto.
Antonio si alzò velocemente in piedi, e bloccò Lovino per i polsi.
-Lovinito, mi amor, ascoltatami per favore!-lo pregò.
-Mi amor un cazzo!Ne ho avuto abbastanza di te!Vattene!- si divincolò Lovino, cercando di liberarsi, mentre cercava di spingere via il corpo di Antonio con un piede, che nel frattempo aveva liberato dalla pantofola.
-NO!- gridò con convinzione Antonio, guardandolo negli occhi –Non me ne andrò finchè non mi ascolterai! Rimarrò qui fino a quando non dirai di amarmi, perchè io ti amo Lovino- lo guardò con serietà, fisso negli occhi dell’altro –ti amo, lo capisci?-
Lo baciò con forza Antonio, sfregando le proprie labbra contro quelle di Lovino, in un semplice bacio a stampo, in un premersi di labbra fino a farle gonfiare, e arrossire, proprio come un pomodoro maturo.
Proprio come Lovino.
Era il suo pomodorino rosso infondo. Lo era sempre stato, sin da piccolo.
Ma ti sei accorto che questa è pedofilia, Antonio?
-Vaffanculo!- urlò Lovino, appena la sue labbra furono libere. –Ti odio!- gridò ancora, cercando di liberarsi di Antonio, con scarsi risultati.
-Non è vero, tu mi ami- Antonio cercò di baciarlo ancora, ma Lovino si voltò, e le labbra di Antonio finirono sulla guancia liscia e delicata dell’italiano.
-Ti odio! Ti odio! Ti odio!- ripeté ancora Lovino, divincolandosi fino a farsi male, cercando di sfuggire ai baci roventi che Antonio gli lasciava sulle guance, sul collo, sulle spalle.
-Non è vero, mi ami da morire Lovinito!E anche io ti amo! Ti amo più del sole, della luna e della mia vita, ti amo più dell’amore stesso, Lovino!- cercò di convincerlo lo spagnolo, mentre scendeva a baciare ancora il collo del più piccolo, a succhiarlo, lasciando evidenti segni rossi, e leccarlo, facendo rabbrividire l’italiano sotto di lui.
-Vaffanculo,stronzo!- urlò Lovino, arrendendosi.
Si accasciò, smettendo di fare resistenza, lasciando che Antonio lo baciasse, lo toccasse anche.
Una lacrima scese lungo il suo viso, solitaria.
Antonio la leccò via,e un sospiro uscì dalle labbra di Lovino.
-Ho scoperto che le lacrime sono salate, Lovinito- sorrise Antonio, posando le labbra su quelle del suo querido.
-Non ti odio-sussurrò Lovino, prima di essere bloccato in un altro bacio. Antonio sorrise sulle sue labbra.
-Allora mi ami?- gli rispose allora lo spagnolo.
- Perchè mi tormenti?-chiese a quel punto l’italiano. –Sai perchè sono qui, smettila di starmi dietro come un cagnolino, non ti amo dalla notte dei tempi ormai-
Antonio si rattristò non poco a quelle parole, era la seconda volta che Lovino gli diceva quelle cose, ma faceva ancora male come la prima.
È orribile non essere ricambiati dalla persona amata, sapete? Lo sapeva Antonio, lo capiva Lovino.
-Ma io si. Ti amerò per sempre Mi querido- gli posò un bacio sulla guancia, rimanendo con le labbra là, a capire quanto Lovino avrebbe potuto trattenere il fiato.
- Perchè me lo dici? Vuoi farmi soffrire di più? Vuoi farmi sentire in colpa? –chiese Lovino, abbassando poi la voce –Voglio riprendermelo Antonio, è lui la persona che amo- Lovino si assicurò che nessuno, Antonio escluso, lo avesse sentito. Nemmeno i muri.
In risposta arrivarono i singhiozzi dello spagnolo.
Aveva poggiato la testa sua spalla, che si stava bagnando di lacrime. Lacrime di un amore perduto.
L’aveva perso il suo Lovinito. Se mai lo aveva avuto, ora lo aveva perso per sempre, non lo amava, non l’avrebbe amato mai più.
-P-perchè?- urlò, con voce rotta dal pianto. Si accasciò contro il corpo di Lovino, che cinse con le braccia.
-Io ti amo…perchè? Perchè lui e non me?!- chiese, come un bambino che aveva appena rotto il suo giocattolo preferito.
Lo sai che questo è egoistico Antonio, vero?
Lo aveva voluto per se Lovino, tenendolo stretto a se quando era alto quanto un pomodoro (?), crescendolo, baciandolo amorevolmente sulle guance, in attesa che diventasse grande abbastanza.
Insegnandogli a leggere e scrivere, lasciando che gli curasse le ferite di battaglia, facendolo dormire con lui nelle notti di temporali, facendogli il bagnetto, bramando anche quel piccolo corpicino, ammettiamolo.
Dandogli il suo primo bacio, la sua prima notte d’amore (quanti anni aveva Lovino?Quattordici forse?), donandosi a lui con tutto se stesso nonostante le parolacce e l’impusività dell’italiano.
Festeggiando il giorno in cui era divenuto una sua colonia, perchè Lovino il compleanno non lo aveva.
Era metà nazione, non una.
Non era mai completo senza Feliciano…senza…
-È la mia metà- sussurrò Lovino, lasciando senza fiato lo spagnolo -Non puoi amare me senza amare anche lui...-
Lovino tese l’orecchio, in attesa di una risposta, ma quello che udì fu solo un singhiozzo.
Feliciano.
Era stato lì per tutto il tempo.
Non aveva visto niente, data la porta chiusa, ma aveva sentito tutto.
Aveva sentito tutti gli sproloqui di Antonio, le bugie di Lovino e persino i suoi ansimi.
Oddio!
-Feliciano!- urlò, riuscendo a togliersi lo spagnolo di dosso.
Si alzò velocemente e aprì la porta con uno movimento veloce.
Ma Feliciano non lo vide correre giù per le scale dopo di lui.
Non vide che lo chiamava in tutti i modi, che cercava di spiegargli che aveva frainteso tutto.
Non vide l’espressione sorpresa e carica di dolore quando si buttò piangente tra le braccia di un Ludwig che usciva in quel momento dalla cucina con un boccale di birra alle labbra.
Non vide gli sguardi che l’italiano e il tedesco si scambiarono, prima che quest’ultimo porgesse la birra al fratello e cingesse Feliciano in un abbraccio amorevole chiedendogli “Qualcosa non va,Feli?”
Non vide gli occhi vuoti e la mascella spalancata di Lovino quando pronunciò quelle parole.
-Ti amo, Ludwig-
Feliciano non capì in tempo di aver commesso il più grande errore della sua vita.


*********************
 

Veh!
Ed eccolo che è arrivato il capitolo 15! (15???????Di già? XD) credevate che me ne fossi dimenticata eh? E invece mi mancava il tempo per scriverlo! Gomenasai!!!!
Bene, Antonio torna alla carica!!!! E proprio non vuole arrendersi!
Eppure lo deve fare. Deve accettare la sconfitta e mettersi da parte. Anche se è un pervertito. Anche se lo ama. Anche se è pedofilo (e lo citato per bene, tiè!)
Lovino si sente tremendamente in colpa però, povero cucciolo!!! E avete visto? In questo capitolo non piange!!!! (solo una lacrimuccia....ma serviva per il titolo!!!) Evviva!
Spero di non averli resi OOC, ditemi voi!
E Feliciano....penso sia quello che abbia sofferto più di tutti, più di Antonio.

Fraintende tutto, fraintende che Lovino abbia lasciato Antonio perchè non la ama più, fraintende un sacco di cose, fraintende Lovino stesso, tutto insomma! (s)tupiiiiiiiiido!!!s(c)emooooooo! Povero il mio piccolo Feli!No!No! *fa le fusa a Feli per consolarlo*
E commette un grosso errore.
Pensa che anche Lud soffrirà così tanto come Antonio se lo lascia, ma non vuole vederlo per niente al mondo in quello stato, e allora....
il punto è che non aveva previsto l'entrata in scena di Lovino!!!
E nel prossimo capitolo le cose andranno di male in peggio!State a vedere!
Se questo capitolo vi è piaciuto RECENSITE!!!!! Vorrei arrivare almeno a 50!!! (non tutti in questo cap, sia chiaro, [chi non ha recensito può iniziare dai precedenti XD]) ma dai, non vi costringo! Fate come volete!

P.s.:la prima parte di questo capitolo è dedicata a tutte le fan della Spamano, la seconda a te, e con te, si, hai capito bene, intendendo Nena92 (Nena chaaaaan!Questi non sono favoritismi,noooooooo) XD scherzo,scherzo, comunque per noi fan dell'itacest c'è da faticare ancora parecchio, continuate a seguirmi!!!!!!
Kissuuuuuuuuuuuu
Kumiko095

 

  
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