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Autore: sfregiatoefuretto    05/01/2012    4 recensioni
*Perché mai Albus Severus Potter dovrebbe costringere il povero Scorpius Malfoy, alle due di notte, ad andare nella Foresta Proibita, prenotandosi un biglietto esclusivo per l'espulsione? Bè, lo scoprirete solo leggendo*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Facts are better than words.

*Questa ff è dedicata a LunaGorgosprizza, una scrittrice di ff fantastica e che mi fa sempre compagnia su Skype fino a tarda notte. Grazie mille di tutto, ti voglio bene! :D

-Ma dove mi stai portando? Albus?!
Scorpius correva faticosamente, incespicando ogni pochi istanti sui legni sparsi per terra e sui sassolini nascosti sotto i tappetti di foglie morte.
Erano le due di notte passate quando ad Albus, il suo migliore amico dal primo anno ad Hogwarts, era venuta la bella idea di andare a fare una gita turistica all'interno della Foresta Proibita.
Un bel biglietto di sola andata verso l'espulsione.
E poi perché lo stava portando lì, ancora Scorpius non l'aveva capito. 
-Ti devo dire una cosa- gli aveva detto nel dormitorio, mentre si infilavano sotto il Mantello dell'Invisibilità -prezioso dono del padre di Albus, Harry- e Scorpius non aveva avuto nemmeno il tempo di fiatare che già si era ritrovato ad attraversare il corriodio verso la Sala Grande, costretto al silenzio per evitare di essere beccati da Gazza.
Albus strinse la presa sul polso di Scorpius senza rallentare la corsa, ed esclamò, la voce rotta dal fiatone: -Tu continua a correre  e lo vedrai!
Scorpius fece una faccia diabolica e, evitando per un pelo di finire contro un albero, sussurrò: -Ci farai espellere, Al, ci farai espellere!
Albus gli intimò il silenzio con un gesto frettoloso, poi svoltò dietro un arbusto di rovi, evitando di striscio una roccia di grosse dimensioni.
-Siamo quasi arrivati, Scorp!
Scorpius scosse il capo, continuando a correre trascinato da Albus. 
Al diavolo Albus e le sue malsane idee alle due di notte!
Perché dormire gli faceva così tanto schifo? 
Sospirò, sconsolato.
Ma d'altronde non ce la faceva a dire di no ad Albus. Era uno dei suoi tanti difetti, o forse una delle sue tante qualità. 
Stava troppo bene insieme a lui, era l'unica persona di cui si potesse fidare veramente.
L'unico che c'era veramente stato, sin dal principio.
Era strano ritrovarsi a pensare al suo rapporto con Albus mentre incespicava nella Foresta, il buio sempre più denso che si rischiarava a fatica con la torcia che il moro teneva saldamente stretta nella mano libera.
Mentre saltava un piccolo sassolino, gli tornò in mente il ricordo di quando era morta sua zia, tre anni prima.
Voleva molto bene a sua zia, Scorpius. Tanto. Era come la sua migliore amica, solo adulta. 
Quando gli era arrivato il telegramma, direttamente ad Hogwarts, si era chiuso in camera per tre giorni, a piangere giorno e notte, notte e giorno, senza voler mangiare. 
Ed Albus era stato sempre con lui, non l'aveva mai lasciato. In silenzio, aveva rinunciato al cibo, al Quidditch, all'uscire insieme con gli altri suoi amici. Lo aveva abbracciato sempre, senza mai lasciarlo, accarezzandogli i capelli e di tanto in tanto sfiorando la sua fronte con le labbra, mentre Scorpius piangeva a dirotto sulla sua spalla.
Da quel giorno, erano diventati più inspeparabili di prima.
La frenata improvvisa di Albus lo fece tornare in sé.
Bruscamente, sfrecciò in avanti, e solo allungando le braccia ed aggrappandosi ad Albus evitò di finire per terra con la faccia sui rametti di pino. 
-Siamo arrivati!- ansimò Albus, appoggiandosi ad un albero e prendendo fiato, piccole perle di sudore che gli scivolavano sulla fronte.
Erano finiti in una piccola radura, a fatica illuminata dai pallidi raggi di una luna troppo lontana, circondata da un cerchio compatto di alti pini che sembravano graffiare il cielo con le loro fronde. Dietro di questi, il buio sembrava una grande gelatina fredda e oscure.
Scorpius si piegò in avanti, le mani sui fianchi, poi buttò a terra il Mantello dell'Invisibilità e guardò di sbieco Albus.
-Adesso devi dirmi- rantolò asciugandosi il sudore -perché cazzo mi hai portato in questa fottutissima radura alle due di notte!
Albus sorrise ed esclamò ammiccando: -Perché è l'unico posto abbastanza sicuro dove poterti dire questa cosa!
Scorpius si raddrizzò, sospirando, e si avvicinò a Albus con uno sguardo minaccioso negli occhi chiari: -Spera per te che sia una cosa per la quale varrebbe la pena essere rimandati al Malfoy Manor - e dico Malfoy Manor- con un calcio in culo dal Preside in persona!
Albus sbuffò: -Stai tranquillo, ne vale la pena. Anche fin troppo.
Scorpius mugolò una risposta, poi si appoggiò ad un altro albero ed incrociò le braccia al petto, spiando guardingo ogni singola mossa di Albus.
-Sto aspettando.
Scorpius notò solo in quel momento che Albus si stava torcendo le dita della mani una ad una, come faceva sempre quando era nervoso per qualcosa.
Perché era nervoso?
Alzò un sopracciglio: -Al, ti senti bene?
Il moro lo guardò, dissimulando un'espressione tranquilla e rilassata: -Sì, tutto a posto, perché?
-Bè- disse Scorpius osservandolo fisso, come fanno i gufi appollaiati sui rami -ti stai spappolando le mani!
-Stupidi vizi! Bah!- ruggì Albus sciogliendo le mani dal loro intreccio e sfregandosi il mantello piano piano.
Calò un improvviso silenzio tra loro, un silenzio più assordante di qualsiasi rumore. 
Scorpius si avvicinò ad Albus, che gli dava le spalle, e gli mise una mano sul braccio: -Al, mi sto seriamente preoccupando, che mi devi dire?
Il moro non si girò subito. Continuò a guardare un punto imprecisato della foresta per un po', come se cercasse di rischiararlo usando qualche strana magia visiva, poi si voltò lentamente.
Il suo viso sembrava tranquillo, come sempre: un accenno di sorriso illuminava le sue labbra, carnose e ruvide. Ma a Scorpius bastò guardarlo negli occhi per capire che in realtà non andava nulla per il verso giusto.
Erano lucidi, roteavano veloci da una parte all'altra, e non stavano fissi nei suoi per più di cinque secondi. 
-Al, cazzo, vuoi parlare?- chiese, stringendo la morsa sul braccio dell'amico. 
Ma Albus sembrava ostinato nel suo silenzio, una statua di granito difficile da sgretolare. 
Per un attimo l'attenzione di Albus fu catturata dalla luce della luna che formava giocosi riflessi tra i riccioli neri dell'altro, poi si concentrò sull'amico.
-Ok, ok, parti dal presupposto che sono calmo, anzi calmissimo, eh! Dunque, mi proibisci di andare a letto nonostante tutti e due abbiamo avuto una giornata pesantissima, alle due mi butti giù dal letto senza nemmeno farmi sbadigliare e mi porti qui, rischiando si sgretolarmi la milza perché mi devi dire una cosa così importante e poi non...
E successe tutto in fretta.
Albus scattò in avanti con una velocità che fece paura a Scorpius. Con violenza lo sbattè contro il tronco del pino al quale prima era appoggiato il biondo e, senza nemmeno dargli tempo di urlare di dolore, premette le proprie labbra contro le sue.
Scorpius strabuzzò gli occhi, preso alla sprovvista.
Ma non si staccò.
All'inizio fu solo uno sfregarsi di labbra, poi la lingua di Albus, audacemente, penetrò la bocca di Scorpius ed iniziò a esplorarla, gorgogliando. 
In quel momento, Scorpius rivide tutti i suoi momenti con il ragazzo che stava baciando. 
Ecco perché non riusciva a dirgli di no, ecco perché non riusciva a stare così lontano da lui, ecco perché provava quella strana sensazione di nodo allo stomaco quando lo vedeva che pomiciava con alcune troiette di Serpeverde, tutte tette e niente cervello.
Lo amava.
Lo voleva.
Lo desiderava solo per sé, e per nessun'altro.
Dio, era stato così stupido, così stupido che non se n'era mai accorto. Anche quando capiva che il sesso con le ragazze non lo soddisfaceva, anche quando capiva che tutte le belle parole che diceva a Jessica, la sua ragazza, erano false, non se n'era accorto.
Maledetta ciecità dei Malfoy!
Chiuse gli occhi ed infilò una mano in quei riccioli scuri che aveva sempre desiderato toccare, abbracciandolo lentamente da dietro e spingendolo ancora contro di sé.
E mentre Albus aumentava il ritmo del bacio, levandogli il mantello ed iniziando a sbottonargli la camicia da notte, nella sua testa rimbombò una delle poche cose intelligenti che suo padre amava ripetere, come un motto: 
"I fatti sono migliori delle parole."
Cazzo, se aveva ragione.

*ANGOLO AUTORE*
E' sconvolgente il fatto che io abbia postato una ff pochissimi giorni dopo la mia ultima, "Fa freddo fuori", ma quando la voglia di scrivere arriva, meglio non farla uscire! :D Quindi, per vostra (s)fortuna, SfregiatoeFuretto è tornato con un'altra oneshot su Al e Scorp! Yeeeeeee! Fatemi sentire le mani *inizia a ballare come un truzzo, poi si ricorda di non essere da solo e si ricompone* Ehm, dicevamo... questa ff è un po' diversa da tutte le altre, come avete notato leggendo! Infatti, se in tutte le ff che ho scritto fin'ora Albus e Scorpius sono già una coppia (una coppia sbavosa *sdawerrqw* :Q___), questa ff parla appunto della dichiarazione, una dichiarazione molto... audace, di Albus verso Scorpius... Mi sono proprio rivoluzionato, eh (dev'essere la mia storia con Ted Lupin nel mio profilo FB, Ryan Aaron Malfoy, che mi porta queste idee stupende! :D) Comunque mi è piaciuto scriverla e spero che piaccia anche voi, e che me la recensiate magari! ù.ù
Bene, un bacione a tutti! :*
SfregiatoeFuretto
P.S. Posto di nuovo il mio profilo FB di HP, per chi volesse aggiungermi (ma tanto non mi caguzza nessuno ç_ç Sono un Forever Alone! ç_ç Ah giusto, c'è il mi Teddy Orsotto Potto e io sono il suo Gattino Meow! *-* <3) : http://www.facebook.com/profile.php?id=100003322263333
:
DDDDD <3 <3 <3
P.S.2. Spero di scrivere presto una ff erotica! :D <3
  
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