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Autore: _V_    05/01/2012    1 recensioni
Dal Diario di Elena.
”Anche nei momenti più bui può esserci uno spiraglio di luce, nascosto nell’enorme sofferenza che proviamo.
Anche quando tutto sembra spento e arriviamo a credere che non valga più la pena di tentare c’è sempre una possibilità di riscattarsi.
E anche se fa male lasciarsi tutto alle spalle, si può comunque andare avanti e guardare al futuro che ci attende.
Siamo noi gli artefici del nostro destino e, quando ci troviamo davanti ad un bivio, sappiamo che potremmo compiere la scelta sbagliata, ma abbiamo la certezza che almeno saremo in grado di dire di averci provato.
E anche se molto spesso rimpiangiamo ciò che è stato, alla fine sono proprio le nostre azioni che ci rendono ciò che siamo”.

Fanfiction scritta sull’ambientazione e in relazione agli avvenimenti successi fino alla terza stagione, basata principalmente sul rapporto tra Damon e Elena, ma con la possibile partecipazione di alcuni altri personaggi.
Storia momentaneamente sospesa
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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FFPrologo


PROLOGO







Pov Elena


Stefan se n'era andato, non per sua spontanea decisione, certo...ma se n'era andato, lasciandomi sola con mille dubbi e domande alle quali probabilmente non avrei mai dato risposta.

E mentre io pensavo a lui, sforzandomi di capire come fossimo arrivati fino a quel punto; lui era in giro a caccia di umani con cui poter fare banchetto insieme a Klaus.
Non una parola da parte sua. Quando il "capo" l'aveva chiamato, lui aveva semplicemente fatto le valigie, salutandomi con un umiliante "ciao Elena, abbi cura di te, mi raccomando, il tuo sangue è prezioso".
E faceva male, terribilmente male, ogni volta che mi rendevo conto di quanto per lui ormai non fossi altro che una risorsa umana, da usare esclusivamente per creare una nuova stirpe di vampiri assassini.
"L'abbiamo perso per sempre". Mi aveva detto Damon con rassegnazione, una volta che Stefan aveva lasciato Mystic Falls, eppure a me piaceva credere che si fosse sbagliato, perché io lo amavo ed ero certa che, nonostante fosse stato costretto a spegnere le sue emozioni, una parte del suo cuore mi sarebbe appartenuta per sempre.

Pov Damon

Era stato difficile ammettere, prima a me stesso e poi davanti ad Elena, che Stefan non sarebbe più stato lo stesso stupido fratello buono, pronto ad aiutare chiunque e a fare l'eroe della situazione salvando la vita dei suoi cari...quella di Elena in cima alla lista.
Non mi piaceva pensare a quanto lei avrebbe sofferto nel dover rinunciare a lui e non ero affatto enstusiasta all'idea che l'avrei avuta tutta per me. Non era così che volevo amarla, anzi, non volevo amarla affatto e la lontananza di Stefan avrebbe reso il tutto ancora più difficile.
In tutto quell'ammasso di sentimenti, il mio tormento più grande era la consapevolezza che le cose avevano preso quella terribile piega a causa  mia, che mi ero lasciato mordere come un deficiente da un lupo mannaro, per giunta novellino.
E da quando se n'era andato continuavo a ripetermi una domanda nella testa, dalla quale non riuscivo mai a venire a capo: "avrei fatto lo stesso se fossi stato al posto suo?".
Io ero il fratello cattivo, quello stronzo e disposto ad uccidere indifferentemente amici e nemici pur di raggiungere i suoi scopi, pur di tenere Elena al sicuro.
Il Damon privo di emozioni, quello dei primi tempi a Mystic Falls, avrebbe senz'altro risposto che no, non si sarebbe mai schiavizzato pur sapendo che quello era l'unico modo per salvare suo fratello; ma da allora io ero cambiato, i miei sentimenti per Elena mi avevano cambiato, e la scelta sarebbe stata troppo ardua per poter decidere in poco tempo, come invece Stefan aveva fatto.
Ma alla fine che senso aveva fare congetture su qualcosa che non era accaduto? Il destino aveva voluto che non fossi io a dover scegliere, non dovevo far altro che accettare il corso degli avvenimenti e andare avanti, senza martoriarmi per una scelta che qualcuno più grande di me aveva compiuto, lasciandomi fuori da una decisione che non avrei saputo prendere.
Se tutti si fossero posti le mie stesse domande, allora quante persone, viventi e non, avrebbero perso tempo a rimuginare sulle varie ipotesi improbabili di quello che ormai era già irrimediabilmente successo?


Stefan's Diary


Sangue, solo sangue è quello che continuo a vedere, quello che mi acceca e mi spinge a fare ciò che faccio.

In questo viaggio privo di emozioni che ho intrapreso non sono Klaus e Rebekah i miei compagni, ma solo una fame incontrollabile che mi divora ferocemente e senza via di scampo.
Non posso resisterle, non più. Ho passato gli ultimi novant’anni tenendola a bada e ora che si è liberata mi ha reso il mostro che sono diventato.
Non rivedrò mai più Elena, non dopo le morti innocenti che sto continuando a seminare, nemmeno ora che non sono più soggiogato da Klaus e nemmeno quando avrò scontato il debito che ho con lui.
Credevo che andando a Mystic Falls avrei potuto costruirmi una vita completamente nuova, con lei, speravo di riuscire a cancellare tutte le mie colpe grazie all'amore che sentivo, per lei, ma la verità è che il passato non si può dimenticare, che quando sembra lontano, in realtà è ancora più vicino, pronto a prendere il sopravvento sulle nostre deboli illusioni non appena abbassiamo la guardia, pronto a renderci esattamente come non vogliamo essere, quando meno ce lo aspettiamo.
Ero un umano e sono diventato un vampiro.
Ero un vampiro e volevo tornare umano.
E ora sono ancora un vampiro, ma con la consapevolezza che non potrò mai vivere nel modo in cui avrei voluto.





Note:

Eccomi qua con questo nuovo esperimento.
Vorrei partire con una premessa: leggendo la mia presentazione probabilmente qualcuno si sarà chiesto: ”ma questa ci è o ci fa?”. Per quanto sia impossibile da credere, be’...ci sono! In genere mi riesce molto difficile scrivere fanfiction su personaggi già esistenti, non ideati da me, ma questa mi è uscita davvero di getto e, forse a causa dell’attesa per il decimo episodio della terza stagione, ne sono rimasta abbastanza soddisfatta. Ovviamente poi sarete voi a dirmi se questa mia impressione sia giusta o meno, io sono qui apposta per ricevere le vostre opinioni/critiche e sfruttarle per migliorare il mio modo di scrivere :)
 
Questo prologo parla da solo, è un po’ il punto di inizio di tutto quello che sarà nei prossimi capitoli, perciò non mi sento di aggiungere altro in proposito; ma sarò ben lieta di rispondere alle vostre recensioni...qualora vogliate lasciarne qualcuna.
Spero di essere riuscita a rendere al meglio i sentimenti dei personaggi e che non vi siate annoiati troppo.
Ringrazio tutti quelli che sono arrivati in fondo nella lettura e vi mando un grande saluto.
Alla prossima,
Veronica.

P.s: mi sono appassionata da poco alla serie, perciò scusate se qualcosa vi stona o non rispecchia ciò che è successo.
Chiaramente è tutto frutto della mia fantasia, perciò siate clementi XD

P.p.s: il titolo della storia è una frase del testo della canzone "Kings and Queens" dei 30 Seconds to Mars.




   
 
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