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Autore: lolitagranger    05/01/2012    2 recensioni
L’estate stava quasi per terminare ed Hermione, giorno dopo giorno, era sempre più convinta della decisione presa. Si diresse a passo svelto verso la camera di Harry e bussò alla porta.
- Si? - si sentì domandare dall’interno.
- Sono Hermione, posso entrare? -
Harry si mise a sedere sul letto e prendendo gli occhiali dal comodino se lì infilò barbaramente. Poi alzandosi aprì la porta e fece entrare la sua amica.
-Devo parlarti. - Hermione puntò i suoi occhi in quelli verdi di Harry. - Ti dispiace se chiudo la porta? -
Lui la guardò attento e distogliendo lo sguardo andò a chiudere la porta al suo posto. Sapeva che Hermione doveva dirgli qualcosa, e doveva essere anche qualcosa di importante, poiché erano all’incirca due giorni che lo fissava in continuazione e cercava di attirare la sua attenzione in tutti i modi possibili, senza farsi notare dai Weasley. Ma curioso di saperne il motivo, si accomodò sul letto e invitò Hermione a proseguire.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 1
- Scelte -

 
 

 Il cielo aveva assunto un colorito azzurro, limpido; le nuvole, voluminose e dalle diverse forme, se ne stavano alte e ben distanti l’una dall’altra. Gli uccelli cinguettavano allegramente volando un po’ di qua e un po’ di là alla ricerca di un punto in cui poter sostare, riposando le ali, reduci da un lungo viaggio.
Scendendo un po’ più in basso, circondata da vaste campagne, si ergeva una struttura alquanto bizzarra che sembrava reggersi in piedi per magia. In realtà, dopo l’attacco dei Mangiamorte, la Tana era stata rimessa in sesto, come più si poteva.
Hermione Granger e Harry Potter avevano passato l’intera estate insieme alla famiglia Weasley. Voldemort era stato sconfitto definitivamente e Hogwarts era ritornata alla sua normalità, peccato che la guerra avesse portato via una miriade di morti. Né Ron, né Ginny avevano terminato il loro ultimo anno ad Hogwarts, troppo scossi e ancora addolorati per la morte di Fred. Harry, come loro, cercava di lasciarsi Hogwarts alle spalle e restare maggiormente vicino ai due Weasley per poterli consolare. Hermione, al contrario, desiderava ardentemente terminare il suo ultimo anno e sostenere i M.A.G.O., ma con la situazione venutasi a creare decise di mettere da parte il suo obbiettivo e dedicarsi completamente al suo fidanzato.
Alla Tanta, però, i Weasley non erano più i Weasley.
Molly, passava le sue giornate come un automa: cucinava, puliva, rassettava…ogni suo movimento era meccanico. Un corpo che vagava da solo, senz’anima. Con occhi spenti e lucidi. Piangeva spesso la signora Weasley, ma essendo di carattere forte, cercava di rimettersi in piedi e lottare, lottare per i suoi altri figli.
Arthur, invece, a stento la mattina si alzava per andare al lavoro. Aveva continuamente lo sguardo abbassato ed ogni tanto lo alzava per poter dar forza, con i suoi occhi, alla moglie.
Ron, Ginny e George, gli unici figli ancora alla Tana, avevano perso la loro comicità e passavano le ore rinchiusi nelle loro stanze a stare stesi sul letto parlando al soffitto, come se Fred potesse essere lì ad ascoltarli.
Harry ed Hermione si sentivano di troppo.
Avevano cercato nel migliore dei modi di consolare quella famiglia a loro tanto cara. Erano disposti ad ascoltare ogni sfogo, ad asciugare ogni lacrima, ad accettare ogni scelta. Purtroppo, i Weasley in un certo senso si erano allontanati, non perché infastiditi dalla loro presenza, anzi, ma preferivano restare chiusi nel loro dolore e voltare pagina appena ne avrebbero avuto la forza.
Intanto, Harry non sapeva come potesse definirsi il suo rapporto con Ginny. Dopo la guerra non avevano più parlato di quel genere di cose, né scambiato un bacio, né una carezza. Si erano comportati semplicemente da amici. Al contrario Hermione e Ron, forse quest’ultimo più forte della sorella, si erano confessati il loro amore e avevano deciso di andarci piano, con calma. Hermione voleva far passare il tempo, lasciare che Ron riprendesse la sua vecchia vita facendo piccoli passi, potendo, un giorno,  nuovamente sorridere.
L’estate stava quasi per terminare ed Hermione, giorno dopo giorno, era sempre più convinta della decisione presa. Si diresse a passo svelto verso la camera di Harry e bussò alla porta.
<< Si? >> si sentì domandare dall’interno.
<< Sono Hermione, posso entrare? >>
Harry si mise a sedere sul letto e prendendo gli occhiali dal comodino se lì infilò barbaramente. Poi alzandosi aprì la porta e fece entrare la sua amica.
<< Devo parlarti. >> Hermione puntò i suoi occhi in quelli verdi di Harry. << Ti dispiace se chiudo la porta? >>
Lui la guardò attento e distogliendo lo sguardo andò a chiudere la porta al suo posto. Sapeva che Hermione doveva dirgli qualcosa, e doveva essere anche qualcosa di importante, poiché erano all’incirca due giorni che lo fissava in continuazione e cercava di attirare la sua attenzione in tutti i modi possibili, senza farsi notare dai Weasley. Ma curioso di saperne il motivo, si accomodò sul letto e invitò Hermione a proseguire.
<< Harry, non so tu, ma io mi sento di troppo qui…la situazione non è delle migliori e…Ron soffre, Ginny soffre…i Weasley soffrono. >>
<< Lo so. Anche io mi sento come te Hermione. >> Harry abbassò il capo e sospirò sonoramente. Forse, si sentiva ancora peggio di Hermione. Lei aveva Ron, lui invece si sentiva inutile. Ginny a stento si soffermava a parlare con lui; Ron, ormai fidanzato, cercava conforto in Hermione. Voleva pur fare qualcosa, rendersi utile, aiutare Ginny a superare il dolore per la perdita di Fred; soprattutto sentirsi meno in colpa di quella stessa perdita. In fondo Fred, era morto per combattere una guerra nata a causa sua.
<< Io credo che dovremmo lasciare loro dello spazio. Ron e Ginny devono superare questo momento in famiglia. >>
Hermione si sedette accanto a Harry e lo prese per mano. Sperava che l’amico potesse valutare la proposta che di lì a poco gli avrebbe fatto. Non accettarla, ma quantomeno valutarla.
Nelle ultime settimane ci aveva pensato spesso. Secondo la ragazza, quella poteva essere l’unica soluzione per poter dare ai Weasley dello spazio. Non abbandonarli, questo mai! Ma cercare di mettersi un po’ da parte per lasciare che sia Ron sia Ginny si dedicassero completamente ai loro genitori, e anche a George, che inesorabilmente soffriva più di tutti quanti loro.
<< Cosa vorresti fare? >> domando Harry.
Hermione si prese dei secondi per poter sospirare. Era difficile ciò che gli stava per dire.
<< Harry, io…io tornerò ad Hogwarts. >>
L’amico la guardò basito. Si alzò dal letto e iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza, con le mani fra i capelli. Avevano deciso insieme, nessuno di loro sarebbe più tornato ad Hogwarts. Harry sapeva anche che Hermione desiderava tanto ultimare i suoi studi, ma lasciare Ron così…
<< Perché? >>
Hermione si alzò e gli andò vicino. << è la soluzione migliore Harry, per me, per te e anche per loro. >>
Lui si arrestò all’istante e puntò i suoi occhi in quelli di lei.
<< Cosa? Per me? >>
<< Si, Harry…vieni con me ad Hogwarts! >>
Hermione si aspettava codesta reazione da parte del suo migliore amico. Lei stessa aveva rinunciato a terminare l’ultimo anno per poter stare vicino a Ron. Ma con il passare dei giorni, si era resa conto della sua avventata scelta. In cuor suo sapeva che stando per un po’ lontano dai Weasley, questi prima o poi li avrebbero raggiunti e sarebbero ritornati il gruppo di una volta, comprendendo anche Ginny.
<< No! >> sbottò lui stizzito. << Io voglio restare qui. È vero, hai ragione, mi sento di troppo, inutile, responsabile…Ma a differenza tua Hermione, io non voglio lasciare Ron e Ginny da soli. >>
<< Non sono da soli Harry! Loro hanno la famiglia. >> poi lo guardò con più intensità. << Io non voglio lasciarli, credo solo di agire per il meglio in questo modo. Io andrò a Hogwarts questo settembre, se vorrai seguire il mio esempio, ti aspetterò. Se invece non lo facessi, allora accetterò la tua scelta. >>
Harry indignato aprì la porta. << Ho deciso. Non verrò. >> poi scendendo le scale la lasciò lì senza parole. Hermione abbassò lo sguardo e si diede della stupida. Come poteva pensare che Harry le avrebbe detto di si? Si lasciò andare sul letto e iniziò a guardare il soffitto. La sua scelta poteva sembrare egoistica, ma non era così. Era vero, voleva ritornare ad Hogwarts, perché le mancava. Le mancava tutto di quella scuola: la biblioteca, le lezioni, l’odore delle pergamene, gli incantesimi, i professori. Ma principalmente, voleva ritornarci perché non riusciva più a reggere quella situazione. Credeva fortemente nel dare la possibilità a Ron di starsene con la sua famiglia. E così centrò con gli occhi un punto fisso del soffitto e li richiuse qualche secondo dopo. << Aiutami tu, Fred! >>













 
A Malfoy Manor la situazione non sembrava essere delle migliori. Lucius si trovava ad Azkaban, mentre Narcissa e Draco si erano rispiarmiti il carcere grazie al gesto della donna durante la guerra; non a caso aveva salvato Harry Potter. Anche se il capo famiglia non fosse più al maniero, comunque esercitava grande autorità verso Narcissa. Quest’ultima aveva accettato, in accordo con il marito e con la famiglia Greengrass, di far sposare Draco e Astoria, dopo che il ragazzo avesse terminato l’ultimo anno ad Hogwarts.
Draco era abituato ad una simile decisone da parte dei suoi genitori. Fin da piccolo era a conoscenza del suo matrimonio combinato, qualora venisse stata scelta una famiglia con cui stipulare l’accordo. In ogni caso, lui aveva altro a cui pensare che al suo matrimonio. La cosa che lo infastidiva maggiormente era terminare il suo ultimo anno ad Hogwarts. Il fatto che avesse accettato tale ingiustizia, era per il semplice motivo che sia Blaise sia Theodore sarebbero tornati al castello e quindi in un certo senso non si sarebbe sentito solo.
Pansy, fidanzata di Theo, e Daphne, fidanzata di Blaise una volta venute a conoscenza della partenza dei loro attuali consorti, avevano deciso di seguirli senza proferir parola. Ugualmente la giovane Astoria, aveva seguito l’esempio della sorella. Sapeva della fama di Draco, di certo non si poteva considerare un fidanzato fedele, e per il seguente motivo avrebbe lasciato il suo adorato maniero e avrebbe seguito il suo futuro marito.
Intanto si erano riuniti tutti da Blaise e brindavano al nuovo anno; sperando di non aver problemi.
<< Secondo voi, Potter ritornerà? >> era stata Daphne a parlare.
Tutti puntarono i loro occhi su quelli della bionda e pochi istanti dopo scoppiarono a ridere, sputando poco elegantemente ciò che avevano appena bevuto.
<< Che idiozia! Mi auguro che almeno quest’anno Potter non rompa i coglioni e decida di non venire. >> disse Draco riempiendosi il calice con del Whisky Incendiario. In realtà la presenza di Harry Potter ad Hogwarts lo terrorizzava non poco. Non sapeva se dovesse ringraziarlo per averlo risparmiato, non solo da Azkaban ma anche nella Stanza delle Necessità, o prenderlo in giro come sempre e magari ritrovarsi in una cella di lì a poco.
<< Io credo che verrà. Vi pare che la Mezzosangue non termini il suo ultimo anno? >> azzardò Pansy con ovvietà. L’amore per lo studio di Hermione Granger non era certo un mistero.
<< E che centra la Mezzosangue con Potter? >> domandò Daphne accomodandosi sulle gambe di Blaise che le circondò la vita con un abbraccio. << Indubbiamente lei verrà, ma il nostro problema è sempre stato lui. Non lei. >>
Draco alzò un sopracciglio e guardò Daphne attento. Era strano il fatto che i suoi amici, o meglio, migliori amici detestassero chi detestasse lui. E diventasse un loro problema, poiché in primis fosse il suo. Batté le palpebre e bevve un sorso del suo Whisky, poi prima che potesse proferir parola lo interruppe Theodore.
<< Per me lei è un problema, Daphne. Ricordati che è una Mezzosangue. >>
<< Ancora con questa storia Theo? Voldemort è morto. Lei non mi fa poi così tanto ribrezzo. >>
Astoria si alzò dalla sua poltrona e si avvicinò alla sorella togliendole il calice tra le mani. << Hai bevuto troppo! >>
Prima che la bionda potesse ribattere, Blaise le diede un bacio così appassionato che lei si lasciò cullare dalle mani del suo ragazzo dimenticandosi degli altri presenti nella stanza.
Draco sbuffò e rifletté sulle parole di Daphne. Il suo più grande problema era sempre stato Harry Potter. I suoi amici, Lenticchia e la Mezzosangue, di conseguenza erano diventati i suoi nemici per semplice invidia. Si, Draco era invidioso. I due erano riusciti a conquistare la sua amicizia, lui invece, al primo anno era stato nettamente rifiutato. Lasciò che la sua mente abbandonasse tali pensieri e attirò l’attenzione di tutti alzandosi dalla poltrona mogano.
<< Io me ne vado. >>
Astoria lo guardò penetrante, poi abbassò lo sguardo e continuò a chiacchierare con Theodore. Il suo cuore batteva forte, molto forte. Anche se di lì a un anno lo avrebbe sposato, non lo sentiva completamente suo. E forse non sarebbemai stato suo. Draco era un ragazzo particolare, viziato e orgoglioso. Astoria, uguale. Erano troppo simili per poter stare insieme, si respingevano come due poli con la stessa carica.
Draco lasciò la stanza e si smaterializzò al maniero.












 
<< Devo parlarti Ron. >>
Hermione era piuttosto tranquilla e ciò la spaventava in un certo senso. Rispetto alla reazione che aveva avuto Harry, che la ragazza si era assolutamente aspettata, non sapeva invece come avrebbe potuto reagire il suo fidanzato, sapendo che lo stava “ lasciando” per poter andare ad Hogwarts.
<< Ok. >>
Si accomodarono entrambi sul grosso divano verde scuro, che era tappezzato con altri pezzi di stoffa colorata. Ron portò le mani dietro la testa e si rilassò chiudendo gli occhi.
<< Però prima vorrei che anche Ginny fosse qui. >>
<< Vado a chiamarla? >> domandò lui in tono calmo. Era tranquillo.
Hermione scosse la testa. << No. Già sa che deve venire qui, sto solo aspettando. >>
Il ragazzo annuì e tenendo gli occhi ancora chiusi, allungo le gambe e le appoggiò al tavolino lì difronte.
La stanza era sommersa nel silenzio ed Hermione iniziò a diventare nervosa. Meditando su ciò che avrebbe riferito ai due Weasley, si adagiò sullo schienale del divano ed iniziò a fissare il soffitto, sperando che Fred la aiutasse.
<< Eccomi. >> disse Ginny Weasley accompagnata da Harry.
Hermione quasi sobbalzò dal divano, non li aveva sentiti arrivare. Abbozzò un sorriso e fece gesto con la mano di far sedere la giovane Weasley. Poi i suoi occhi si spostarono su Harry e venne pervasa dalla sua ombra scura. Si percepiva che il suo migliore amico non approvava tutto ciò, si poteva ben notare nei suoi occhi verdi e nei pugni che teneva serrati. Cercò di rilassarsi. Se un minuto prima era abbastanza tranquilla, ora tutta la sua calma era andata a farsi friggere.
<< Ho parlato con Harry stamattina, e abbiamo deciso… >>
<< Hai deciso Hermione. >> puntualizzò lui, adirato.
Hermione fece un lungo respiro e poi continuò. << Si, ho deciso. Come stavo per dirvi, ho parlato con Harry e ho deciso…io…di…io so che state passando un brutto periodo. Credo che, la soluzione migliore sia che voi superiate questo momento accanto alla vostra famiglia. >>
Harry la guardava scuro. Ron continuava a tenere gli occhi chiusi e sembrava tranquillo, abbastanza tranquillo. Ciò mise a disagio terribilmente Hermione, poiché non aveva la minima idea di quello che il suo ragazzo stesse pensando. Poi volse il suo sguardo a Ginny e quasi si pentì di tutto. Ginny aveva gli occhi puntati nei suoi ed erano spenti, nessun emozione traspariva. Respirava piano, e non batteva le ciglia. Vederla in quello stato era quasi terrificante.
<< Perché non continui Hermione? >> domandò Harry. Era arrabbiato con lei.
Hermione prese coraggio. << Quindi, andrò…andrò ad Hogwarts. >>
Ron aprì gli occhi e guardò la sua fidanzata. Ginny, invece, abbassò lo sguardo e se ne andò venendo seguita da un Harry più furioso che mai.
Il ragazzo si alzò dal divano e lasciò Hermione lì da sola.
Non avevano detto nulla, ma la loro reazione aveva fatto così male alla ragazza che sentì gli occhi diventare luci e le lacrime scendere giù a solcarle il viso.

 
 
 
 
 
 
 
SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutti. Questa è la mia fanfiction e spero che almeno un pochino vi piaccia. Come avete visto questo è soltanto il primo capitolo, non tanto lungo. In realtà non mi reputo una brava scrittrice, anzi…però mi piace questo fandom e la coppia in questione. Sono un’appassionata! Alla prossima e baci baci. 
  
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