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Autore: anonimaG    05/01/2012    8 recensioni
Andrea, una ragazza con un bel caratterino che si ritrova in una situazione un po' strana: Il suo nuovo fratellastro è il ragazzo della sua migliore amica nonché un Don Giovanni che ci prova anche con lei.
Come se la caverà?
Ringrazio in anticipo chi leggerà questa mia FF e prego alle persone di leggere e di recensire così da farmi un'idea su cosa ne pensate della storia ^^ Accetto anche critiche e recensioni neutre :D
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9

 
 
 
 
 
   Federico in quei giorni si comportava in modo strano, volevo assolutamente capire cosa gli succedesse.
“Non che m’interessi ma… E’ troppo strano…”
    La mattina arrivai a scuola ancora con quel pensiero in mente, lo vedevo guardarsi intorno e cercare qualcuno.
Il mio pensiero fu interrotto da Lidia.
-Ciao… Andrea…-. Salutò imbarazzata.
Il mio sguardo si spostò su di lei.
Immediatamente mi vennero alla mente le parole di Federico, forse se non mi credeva non era veramente la mia migliore amica… O forse… Beh in quel momento ero molto confusa.
-Ciao-. Ricambiai con tono duro.
-Io volevo… Volevo che tornassimo a parlarci… Scusa se… Beh… Ti ho chiamata stronza e ti ho mandata affanculo-. Disse abbassando lo sguardo.
-Quindi mi credi?-. Chiesi senza cambiare il tono della voce ed alzando un sopraciglio.
-Andrea, come potrei crederti? Quella che hai detto è una balla bella e buona…
-Mettiamola così: la mia migliore amica crederebbe a me, la persona che conosce dall’infanzia, piuttosto che credere al suo ragazzo con cui, tra l’altro, si c’è messa insieme da poco-. Chiusi il discorso e camminai verso la porta della scuola.
L’avevo lasciata senza parole e non aveva intenzione di ribattere.
Vidi di sfuggita passare Filippo davanti a me e iniziai a corrergli dietro, aveva il passo abbastanza veloce.
-Dobbiamo parlare io e te.
-Andrea no, non voglio più avere a che fare con te.
-Per favore ascoltami.
-No-. Concluse camminando più veloce.
Smisi di seguirlo e mi sedetti su un gradino osservando le altre persone.
Suonò la campanella ed io entrai.
-Stupida me-. Pensai ad alta voce.
 
   Era finita la giornata scolastica.
Per i corridoi mi imbattei su Federico.
-Ti devo parlare-. Annunciai anche a lui.
-No, adesso devo fare una cosa… Facciamo più tardi, tanto viviamo insieme ricordi?
Non mi diede il tempo di rispondere e se ne andò.
Lo seguii, tutto questo mi puzzava di marcio.
Federico uscì da scuola e camminò per un po’ finché non si fermò a parlare con due tipi.
Mi nascosi dietro un angolino.
-Ragazzi tenete i soldi-. Disse lui tirando fuori delle banconote.
-Ma tu hai vinto la scommessa, tienili no?-. Replicò l’altro.
Scommessa? Quale scommessa?
-Si ma ad Andrea le ho rubato il suo primo bacio e per Lidia sono stato il suo primo ragazzo…
-Che sfigate!-. Commenta uno.
Sfigate a chi? Ero pronta ad uscire dall’angolo e picchiarlo.
-Hai vinto la scommessa, tienili.
-Non m’interessa quella stupida scommessa!
-Senti tu hai vinto, sei riuscito a far litigare le due amiche inseparabili, tieni questi cazzo di soldi!
“Così era tutta una… Scommessa” Me ne andai amareggiata.
Non avevo intenzione di piangere per quel bastardo.
Però avevo la faccia sconvolta, questo non mi piaceva.
Camminai fino al motorino.
Mi sentii bloccare il braccio.
-Andrea che succede?-. Mi girai, era Filippo.
La rabbia mi assalì.
Ma cosa avevano tutti? Perché Filippo adesso faceva così? Perché le persone dovevano comportarsi in quel modo?
-Non rivolgermi la parola, prima decidi di non parlarmi più, di non avere contatti con me ed adesso ti preoccupi, sto male, lasciami in pace-. Risposi a Filippo.
Sta mattina ero pronta a chiedergli scusa in ginocchio ma in quel momento no.
-Aspetta A…-. Salii sul motorino e tornai a casa non facendogli concludere la frase.
   Arrivata a casa sbattei la porta.
Tanto papà e Serena erano andati all’Auchan e, visto che papà ogni volta ci stava più di quattro ore per comprarsi mezzo negozio, non sarebbero arrivati prima delle sei.
Entrai nella mia stanza e lì iniziai a piangere.
Non sapevo se era per il fatto che io e Lidia non ci parlassimo per una stupida scommessa o per il fatto che Federico in tutto quel tempo avesse fatto tutto per vincere dei stupidissimi soldi.
Mi ritornavano in mente i suoi baci, non sapevo spiegarmelo.
“Basta, la devo finire. Sono patetica. Mi devo vendicare e lo farò in modo originale…”.
Uscii dalla mia stanza ed entrai in quella di Federico.
Avevo intenzione di mettergliela a soqquadro, di rompergli tutti gli oggetti che aveva, di bruciargli i vestiti, di buttare il suo letto, di rompergli l’armadio di… Notai subito il calendario appeso.
Aveva segnato gli allenamenti di calcio ed uno era proprio oggi.
-Dalle quattro alle cinque e mezza-. Lessi.
Placai la mia ira e non feci niente di quello che avevo pensato.
Avevo in mente di fare di meglio!
Mi spuntò un sorriso malizioso in faccia e asciugai le lacrime.
   
 
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