Fanfic su attori > Cast Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: DumbledoreFan    05/01/2012    14 recensioni
"Un respiro. Bastò un respiro a farlo crollare, senza vergogna, senza rimpianto, lasciando semplicemente che le sue lacrime si confondessero con le gocce di pioggia che insistevano sul vetro della sua finestra, creando quel ticchettio tanto confortante che riusciva ad incantarlo per ore. Bastò un respiro in quelle lenzuola, bastò che le sue narici venissero invase dal familiare odore del suo profumo, del loro profumo, ed ogni barriera cadde, ogni impedimento si sbriciolò miseramente fra le sue mani mentre artigliava il cuscino e ci immergeva il volto, soffocando quasi in quell’odore di freschezza, umidità, dolcezza.
In quell’odore di pioggia.
Ecco di cosa sapevano, Chris e Darren.
Di pioggia"
{Chris Colfer/Darren Criss}
Genere: Erotico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
miao Buon giorno ** Sì, ho scritto un'altra shot CrissColfer invece di dedicarmi agli altri millemila aggiornamenti delle altre millemila storie che sto scrivendo ma...DARREN E CHRIS USANO LO STESSO PROFUMO!! Come potevo rimanere indifferente a tutto ciò? Che razza di fan sarei?! ( lo so che é la centesima volta che uso questa scusa, passatemela xD )
Grazie ad una canzone che io adoro, ovvero Please don't stop the rain di James Morrison, a cui questa FF si ispira e che vi consiglio di ascoltare leggendola, ho avuto l'ispirazione e bam ho buttato giù questa cosetta, che in realtà doveva essere molto più porno e invece mi é venuta malinconica, ma va beh...spero vi piaccia lo stesso ^^
Enjoy **








But that won't stop the rain












Un respiro. Bastò un respiro a farlo crollare, senza vergogna, senza rimpianto, lasciando semplicemente che le sue lacrime si confondessero con le gocce di pioggia che insistevano sul vetro della sua finestra, creando quel ticchettio tanto confortante che riusciva ad incantarlo per ore.

Bastò un respiro in quelle lenzuola, bastò che le sue narici venissero invase dal familiare odore del suo profumo, del loro profumo, ed ogni barriera cadde, ogni impedimento si sbriciolò miseramente fra le sue mani mentre artigliava il cuscino e ci immergeva il volto, soffocando quasi in quell’odore di freschezza, umidità, dolcezza.

In quell’odore di pioggia.

Ecco di cosa sapevano, Chris e Darren.

Di pioggia.

Di pioggia battente, non burrascosa ma intensa, tanto intensa da riempire tutta l’aria intorno a loro, da conquistare e far sua ogni cosa. Di pioggia incessante, fresca, umida, pungente. Di quella stessa pioggia che adesso batteva senza sosta sulla sua finestra, come un incalzante promemoria di tutto quello che era successo, di tutto quello che non avevano potuto evitare. Perché, per quanto qualcuno potesse pregare per il bel tempo, questo non avrebbe fermato la pioggia.

Chris strinse a sé quel cuscino e si avvolse in quelle lenzuola macchiate dei loro sospiri, sporche del loro amore, sospirando mentre il loro profumo lo sovrastava, lo riempiva, riportando a galla quella memoria ancora così vivida che sentiva di poterla quasi toccare.

La stessa pioggia che cadeva fuori, incessante, le stesse lenzuola, però ancora intatte. Risa e sospiri smorzati, che facevano da coro al ticchettio esterno, unica voce solista di quello spettacolo. E poi loro due, i veri, unici protagonisti. Il primo imbarazzo, il primo rossore, la prima consapevolezza che per quanto ci provassero, non potevano nascondere, non potevano sconfiggere quello che provavano, quello che martellava senza sosta dentro di loro, che li spingeva inevitabilmente l’uno contro l’altro, come una gravità tutta propria che non rispettava alcuna regola fisica se non quella che esisteva fra loro due. Una luce che guizzava nei loro occhi, specchiandosi perfettamente in quelli dell’altro, un silenzio intriso di parole mai pronunciate ma chiare e tangibili come quelle impresse su carta e inchiostro.

Poi, finalmente, la resa.

La resa a quella guerra contro sé stessi che aveva perso ogni senso, ogni significato, ogni giustizia. Perché forse, non l’aveva mai avuta.

Chris e Darren si trovarono a metà strada di quell’inevitabile meta che in un istante poterono definire casa. Il posto in cui sarebbero voluti sempre tornare.

Quella notte fu come se il mondo, il tempo, lo spazio, tutto si fosse fermato, pubblico inerme dello spettacolo più sensazionale della natura: l’amore. Il loro amore.

Chris e Darren quella notte si amarono in ogni modo possibile.

Si trascinarono su quel letto avvinghiati, le mani che fremevano per toccare ogni punto dell’altro che riuscivano a raggiungere, dato che erano state tenute a freno per troppo tempo; le loro bocche impegnate a mescolarsi, esplorarsi, scaldarsi, le loro lingue che danzavano e si accarezzavano senza esitazione.

Erano un duetto perfetto.  

Quando Chris si trovò a cavalcioni sopra Darren, e poté concedersi qualche istante per ammirare l’amante sotto di lui, spogliato dei vestiti e di tutto quello che lo tratteneva, il mare dei suoi ricci scuri adagiati sul cuscino, gli occhi cangianti macchiati di buia lussuria e le labbra arrossate appena socchiuse, in una posa arrendevole, succube, completamente alla sua mercé, capì di aver fatto l’errore più grande della sua vita. E che non riusciva a pentirsene.

Si gettò sulla sua bocca come se la sua intera esistenza dipendesse da quello, da quel bacio, da quel contatto, e lasciò che la propria pelle bruciasse a contatto con la sua, con una forza tale che si stupì di non sentire l’aria sfrigolare per tutto quel calore. Leccò ogni anfratto del suo corpo, lambì ogni suo antro, arrivò in ogni suo punto, si appropriò di ogni suo dettaglio, cullato soltanto dal rumore dei loro gemiti, e dalla pioggia incessante.

Le loro eccitazioni si strusciarono con decisione, provocando a entrambi una fitta scarica di brividi che li attraversò da capo a piedi, il loro piacere venne incanalato nei loro piagnucolii, i loro corpi iniziarono ad avere desideri più profondi e la passione prese il sopravvento su entrambi.

Da lì in poi fu tutto un connubio di fiducia e sintonia, e fu perfetto.

Fino al mattino successivo. Fino a quando Chris non si ritrovò in un letto vuoto, freddo, che sapeva di loro, che sapeva di pioggia.

E la realtà lo colpì in pieno viso, senza pietà. Poche ore prima tutto era sembrato legittimo, spontaneo, naturale. Poche ore prima era apparso ad entrambi come l'unica scelta. Avevano creduto che fosse semplice. Ma si sbagliavano.

Un singulto strozzato proruppe dalle rosee labbra di Chris, e di nuovo si portò il cuscino al volto, sperando che il loro profumo lo inebriasse, lo stordisse tanto da fargli dimenticare tutto, da lasciare che le evidenze cadessero nel baratro dell'oblio più oscuro, ma di nuovo dovette fare i conti con la realtà.

"Perché piangi?"

Chris aprì immediatamente i suoi sfavillanti occhi cerulei e lì diresse verso la figura che era appena entrata nella stanza, coperta solo da un'asciugamano di spugna bianco, e con i ricci ancora umidi che gli ricadevano scompostamente sulla fronte.

"Non...non sto piangendo" mentì spudoratamente il soprano, passandosi velocemente una mano sulla guancia per eliminare l'evidenza della scia salata che gli aveva rigato il volto.

Darren lo osservò assorto per un momento, improvvisamente assalito da una spiacevole preoccupazione, poi incrociò lo sguardo dell'altro e questo, alla vista del suo amato completamente proiettato su di lui, ancora lì al suo fianco, cedette lasciandosi andare ad un sospiro smorzato mentre dai suoi occhi ricominciava il corso delle sue lacrime. Questa volta però le suddette lacrime precipitarono su un sorriso che scaldò il cuore di Darren, e capì.

Chris piangeva dall'emozione.

Si affrettò a raggiungerlo sul letto, facendolo accoccolare sul suo petto e avvolgendolo in una morsa gentile, mentre Chris gli cingeva i fianchi e affondava il viso nell'incavo della sua spalla, trovandosi ancora una volta intrappolato nel suo profumo.

"É...é la pioggia" si giustificò il soprano in modo un po' pragmatico, ma Darren non ebbe difficoltà a capirlo, permettendo al sorriso di far capolino fra le sue labbra.

"Ci protegge in un certo senso...solo che non possiamo far piovere per sempre" continuò Chris, lasciandosi poi andare ad una risatina imbarazzata.

"Scusami, sto vaneggiando...mi sto illudendo che un banale evento meteorologico possa farci scudo dalla crudele realtà" disse alzando il viso dal rifugio sicuro che era la calda stretta di Darren, per osservarlo negli occhi e mostrargli l'alone di paura che si era posato su di essi.

Là fuori li aspettava la realtà, là fuori li aspettava una guerra, li aspettava un mondo pronto a renderli vittime innocenti di una società sbagliata, che non avrebbe avuto pietà, che non avrebbe risparmiato niente di loro, nemmeno il loro amore.

Era questo che spaventava Chris. Non riusciva ad accettare l'idea che Darren a causa sua avrebbe dovuto conoscere e sperimentare sulla sua pelle quanto le persone potessero essere spietate, quanta cattiveria riuscissero a scaturire dal loro stesso timore.

Chris non voleva che Darren conoscesse l'umiliazione, lo scherno, non voleva che qualcuno potesse permettersi di farlo sentire sbagliato, fuori posto. Chris non voleva che Darren subisse quello che lui aveva subito per gran parte della sua vita.   

"Sai, non abbiamo bisogno della pioggia...possiamo cavarcela benissimo noi due" replicò Darren tranquillamente, facendo scorrere una mano fra i capelli dell'altro, lasciando che questi scorressero morbidi fra le sue dita e beandosi di quella rilassante sensazione.

Il soprano proruppe in un breve sbuffo, seguito da un sorriso velato di amarezza.

"Là fuori sarà una lotta all'ultimo sangue, senza esclusione di colpi...nessuno avrà pietà di noi, Darren...finché siamo qui, protetti dalla pioggia, l'uno nelle braccia dell'altro, tutto sembra semplice. Ma una volta tornato il bel tempo, saremo costretti a combattere ogni secondo" ribatté Chris incatenando i propri occhi a quelli cangianti di Darren, che lo scrutarono attentamente per dei lunghi attimi, come se stesse valutando con grande cura che cosa fare o dire.

Poi d'un tratto, dopo aver riflettuto, si mise meglio a sedere fronteggiando completamente il soprano, e gli afferrò delicatamente le mani, senza spezzare per un attimo il contatto visivo.

"Beh, che si facciano pure avanti. É vero, dovremmo lottare in ogni momento, ma non dovremo mai farlo da soli. Mai" disse Darren con decisione, lasciandogli subito dopo la stretta per porgergli simbolicamente la mano, mosso da una nuova euforia, che si mostrava nel suo sorriso.

"Facciamo un patto!" sancì riappropriandosi di quell'entusiasmo vagamente infantile che gli apparteneva così tanto. Chris sorrise raggiante riconoscendo una delle tante caratteristiche che lo aveva fatto innamorare di Darren, e drizzò a sua volta la schiena.

"Io combatto per te, e tu per me. Per sempre"

Chris lo osservò estasiato per un momento, poi annuì felice e gli strinse la mano con solennità, sancendo ufficialmente quell'accordo che, nonostante tutto, sapeva li avrebbe salvati.

Un secondo dopo, Darren si stese nuovamente sul letto trascinandosi dietro Chris che ancora teneva per mano, facendolo ridere soave mentre si sistemava per non gravare troppo su di lui e lo osservava rapito.

"Nel mentre, finché non siamo pronti, possiamo rimanere qui, così" continuò il ragazzo riccioluto lasciando che il suo sorriso morisse tra le labbra di Chris, già socchiuse per accoglierlo nel posto a cui sembrava appartenere da sempre.

Si baciarono lentamente, assaporandosi come se fosse la prima volta, esplorandosi con cautela per carpire tutto al meglio, poi, Chris si allontanò il minimo necessario per riuscire a soffiargli sulla bocca:

"Basta che non smetta di piovere"










Spazio dell'Autrice.








Beh, per chi non lo sapesse, il profumo che Chris e Darren condividono é Rain di Marc Jacobs, (Darren lo ha rivelato ad una fan l'altra sera, per la sua prima a Broadway, e Chris l'aveva gia' detto in passato, era una cosa nota) ecco perché ruota tutto intorno alla pioggia in questo capitolo, cosa che non mi é risultata difficile dato che io AMO ALLA FOLLIA la pioggia...

All'inizio avevo pensato di farla davvero malinconica, avevo pensato ad una cosa tipi parallelo fra due scene, il flashback porno e il presente triste, ma sapete...le storie fanno quello che vogliono, noi scrittori siamo dei meri conduttori, alla fine decidiamo molto poco.

Perciò dopo un pò mi sono accorta che non la volevo davvero triste e ho tirato fuori una tematica su cui rifletto da tanto, e che salterà fuori anche in CrissColfer Live! Tour.

Nel testo ci sono due lampanti citazioni della canzone a cui mi sono ispirata, "we can pray for a sunny weather, but that won't stop the rain" e ovviamente il titolo, ma alla fine ci ho infilato anche un'altra canzone che non c'entra niente xD

É una canzone dei Tokio Hotel che s'intitola Kampf der Liebe, che ad un certo punto dice "Wir schliessen unser pakt. Ich kämpf für dich, und du für mich, für immer", ovvero: "stringiamo il nostro patto. Io combatto per te e tu per me per sempre".

E questo é quanto!! Spero vi sia piaciuta, e prometto che ora mi rimetto davvero a lavoro sulle altre FF xD

Grazie di cuore a tutti quelli che leggeranno e recensiranno **

Un bacione ^^ 
   
 
Leggi le 14 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Glee / Vai alla pagina dell'autore: DumbledoreFan