Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
Segui la storia  |       
Autore: 1rebeccam    05/01/2012    2 recensioni
Si sveglia di soprassalto completamente sudato e con il respiro affannato, si controlla le mani, atterrito che possano essere realmente sporche di sangue, deglutisce. Si guarda attorno e si ritrova nel silenzio e nel tepore accogliente della sua camera da letto.
La cicatrice che ha al centro del torace, proprio sotto l’incavatura delle costole, è poco più di 4 cm, ma a lui sembra una voragine.
Genere: Azione, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Semir & Ben: Due mattacchioni amici per la pelle!'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




P A U R A 
*
Bisogno d'amore
*
12 Capitolo





Rebecca si sta rinfrescando il viso. Ben la guarda preoccupato. Si muove come un automa e non dice una parola.
“Come ti senti?”
“Sto bene. Ho solo un gran peso dentro e non  riesco a capire perché. Tu piuttosto, dovresti farti visitare dal dottor Swarz, quel livido sotto la cicatrice potrebbe essere pericoloso.”
Emma dalla culla comincia a piangere in modo strano.
“Chissà perché urla così? Non l’ha mai fatto!” chiede Ben e nel frattempo squilla il telefono…

Entrano in camera e Rebecca grida terrorizzata. Ben si mette davanti a lei. Un uomo armato tiene Emma in braccio. La tiene così stretta che la piccola grida disperata!
 
Quando sente il vibro del telefono, Semir avrebbe giurato che fossero passate delle ore, invece erano passati solo una ventina di minuti. La stanchezza ha sorpreso lui e Andrea, facendoli addormentare di botto senza neanche accorgersene. Fa un’espressione preoccupata quando vede il numero della Kruger. “Pronto…capo…che succede?!”
“Ho provato a chiamare Jager, ma non risponde. Sto andando a casa sua.”
“Perché?!” Chiede Semir ancora più accigliato.
“Mi ha telefonato Hartmut, ha finalmente controllato la macchina e…non c’era nessun cadavere!”
“Quale macchina? Che cadavere?”
“La macchina con cui è fuggito Hanson.”
Semir chiude gli occhi e sospira. “L’assistente di Zorth? E’ vivo? Crede che voglia portare a termine il lavoro?!”
“E’ probabile! Sto mandando una pattuglia a casa sua Gerkan, ma credo che andrà da Jager. Avverto anche l’avvocato Zorth.”
“Sto uscendo capo, ci vediamo a casa di Ben.”
Andrea ha ascoltato tutto in silenzio e con gli occhi sgranati. “Che succede ancora?!”
Semir è già sulle scale.
“Niente…spero! Resta con le bambine, sta arrivando una pattuglia di guardia, tranquilla!”
 
Ben guarda terrorizzato la sua bambina, che urla tra le braccia del ragazzo.
“Hanson!? Cosa…”
“Sorpresa ispettore! Sono uscito dall’auto prima che saltasse in aria, ma voi eravate così occupati a tenere tutto nascosto, che non ve ne siete accorti!”
Stringe Emma con un braccio e mentre parla, punta la pistola verso Ben disegnando dei piccoli cerchi volanti davantia lui.
“Avanti piccolina non piangere, non è successo niente … ancora!”
Rebecca si stringe al braccio del marito. “Chi è quest’uomo? Che vuole da noi Ben…la bambina…”
“Resta dietro di me Rebecca e non muoverti. Hanson, mettila giù!”
Ma il ragazzo continua a stringere la piccola.
“Lo avevo ritrovato, non si era mai interessato a me, non lo vedevo da anni. Ci siamo incontrati per caso dopo che il signor Zorth è stato assegnato alla sua difesa, avevo la possibilità di aiutarlo, di farmi apprezzare, così ha cominciato a volermi bene. Mi ha voluto bene finalmente! E tu lo hai ucciso!”
Ben è visibilmente confuso. “Ma di chi parli?!”
“Hoffman…Harald Hoffman era mio padre…e tu…me lo hai portato via…di nuovo!”
“Hoffman era tuo padre?!”
“Si…se ne è andato quando ero piccolo e non mi aveva più cercato…ma ora ci eravamo ritrovati…era finalmente fiero di me…tu me lo hai portato via…e io ti porterò via lei…”
Punta la pistola su Emma e Rebecca si lascia sfuggire un urlo. “Nooo…Emma no…la mia bambina…”
Ben continua a tenerla dietro di sé e cerca di prendere tempo e calmare Hanson.
“Era fiero di te? Perché? Perché lo hai aiutato a rapire una bambina? Perché lo hai aiutato a raggirare la legge?”
“Sta zitto…DEVI STARE ZITTO! E’ così piccola…pensa se mi dovesse improvvisamente scivolare dalle braccia…povera piccina…”
“Hanson, tu ce l’hai con me, tu vuoi me. Guardami, devi solo mirare e sparare!”
“No…tu devi vivere…come me. Io senza mio padre e tu senza tua figlia…occhio per occhio…”
Ben solleva un braccio verso di lui, senza però avvicinarsi e tenendo sempre Rebecca al sicuro dietro di sé.
“Hanson, per favore, rimettila nel lettino. Guardala, non capisce neanche il pericolo, vedi non piange più! Si fida di te. Mettila giù, farò tutto quello che vuoi…per favore!”
Hanson non accenna a calmarsi. “No…tu devi soffrire!”
Ben si lascia sopraffare dalla rabbia e gli urla contro.
“Ho già sofferto maledizione! Mi ha quasi ucciso, ho rischiato di non conoscere mia figlia. Hoffman era un uomo orribile. Lo è stato anche con te, ti ha soltanto usato. Quando gli ho detto che eri morto non ha battuto ciglio, non gliene importava niente, aveva solo bisogno di qualcuno che lo aiutasse nel suo piano e tu eri disponibile…e vulnerabile…”
“Sta zitto…chiudi quella maledetta bocca!”
Ma Ben continua imperterrito. “Un padre che ama, non userebbe mai il figlio per i suoi sporchi traffici, sarebbe terrorizzato di saperlo in pericolo, come sono terrorizzato adesso io per mia figlia!”
Hanson lo guarda con gli occhi sbarrati, continua a stringere Emma e a puntare la pistola contro di lui.
“Avevi la stessa espressione di paura nell’ufficio di Zorth, quando cercavi la figlia del tuo collega, perché? Che te ne importava di rischiare la vita. Non era tua figlia!”
“Credi davvero che fosse importante di chi fosse figlia? E’ comunque una bambina! Una bambina in pericolo. Oggi qualcuno mi ha detto che i bambini non si toccano…mai!”
Hanson ha gli occhi pieni di lacrime.
“Tu eri terrorizzato per una bambina che non è tua…e lui…lui non è mai riuscito a volermi bene…e non so nemmeno il perché…mi rifiutava e basta! Mi sono fatto rovinare per un po’ d’amore…amore che non mi ha mai dato…neanche ora!”
“Hanson, rimettila nella culla per favore, sono disposto a fare tutto quello che vuoi, solo non farle del male. Ti supplico!”
Hanson guarda la piccola che, dopo essersi calmata, ha ripreso a ciucciarsi il pollice.
“Forse hai ragione tu…mio padre era marcio…ed io gli ho permesso di farmi ancora del male! Ti meriti di essere amata piccola. Tutti i bambini dovrebbero essere amati…sempre e comunque!”
Punta la pistola e si rivolge a Rebecca.  “Tu…avvicinati…vieni qui…”
Ben la trattiene. “No! Lasciale stare ti prego, qualunque cosa tu voglia vengo io con te.”
Hanson urla ancora più forte. “No…lei…Ho detto vieni qui…” Emma ricomincia a piangere spaventata dalle grida.
Rebecca lo fissa con una strana tranquillità e e si rivolge a Ben.
“Lasciami andare…per favore. Non mi farà del male… ne sono sicura.”
Ben continua a trattenerla per il braccio, la guarda terrorizzato e lei accenna appena un sorriso. “Lasciami passare…”
Si avvicina piano, Hanson allunga il braccio con il quale tiene la piccola. “Tieni…prendila. Avanti prendila…”
Rebecca gli strappa Emma dalle braccia e se la stringe al petto, Ben fa per muoversi ma lui lo blocca ancora con la pistola.
“Non abbandonarla mai…hai capito…non la lasciare mai…promettilo!”
Ben risponde con un’espressione sconcertata. “Lo sai che non lo farei mai!”
Si gira di colpo correndo verso la finestra e si butta di sotto rompendo il vetro.
 “Noooo! Hanson non farlo…” Ben si precipita verso di lui  e con la mano destra lo agguanta per il braccio.
“Misericordia nooo…santo cielo…solleva l’altro braccio Hanson…così non ce la faccio!”
Ma Hanson non lo aiuta, anzi diventa sempre più pesante.
“Lasciami Jager…sono marcio come lui…l’ho capito solo ora. Lasciami morire prima che faccia veramente del male a qualcuno…”
“No! Non ci penso proprio. Accidenti alza l’altro braccio…non riesco a tenerti con una mano sola…aggrappati…”
Dalla finestra Ben vede arrivare i colleghi. Semir si precipita in casa e sale su in camera.
“Semir aiutami…fa presto…non lo tengo più!”
Il collega si sporge e gli tende la mano. “Avanti aggrappati, che aspetti?”
Hanson continua a piangere disperato. “Non merito di vivere…volevo fare del male ad una bambina!”
“Ma non lo hai fatto. Gli grida Ben, tu non sei come lui. Non permettergli di rovinarti anche dalla tomba, non ne vale la pena, non se lo merita!”
Hanson lo guarda con le lacrime agli occhi. “Lo credi davvero?”
“Non ti terrei così stretto se non lo credessi davvero!”
Semir riesce a sporgersi di più e lo afferra. Lo tirano su e cadono seduti a terra, ansimanti.
“Ok…ora vuoi spiegarmi che succede? Chiede Semir, mentre cerca di riprendere fiato. Perché è venuto a suicidarsi nella tua camera da letto? E perché noi lo abbiamo salvato?”
La Kruger entra nella camera insieme a Zorth che gli corre incontro e lo abbraccia affettuosamente.
“Hanson, ragazzo mio, sei vivo…che gioia!”
Hanson continua a piangere disperato. “Dovevate lasciarmi morire…sono un poco di buono…come mio padre...”
Semir guarda Ben. “Suo padre!? Ma di chi parla?”
“Hoffman. Era suo padre, per questo lo ha aiutato, si è servito di lui.”
L’avvocato Zort continua ad abbracciarlo. “Hanson tu non sei un poco di buono. Grazie al cielo non hai fatto male a nessuno, hai fatto un grosso errore ma nulla di irreparabile. Se l’ispettore Jager è stato capace di salvarti la vita e perdonarti, tu puoi perdonare te stesso e darti un’altra possibilità…e se me lo permetterai io ti starò vicino.”
“Avvocato io l’ho tradita…”
“Hai tradito soltanto te stesso. Se è affetto che cerchi da una vita, sappi che in me lo hai trovato!”
Lo abbraccia ancora come farebbe un padre, la Kruger si avvicina e lo ammanetta, mentre si dirigono verso l’uscita Hanson si rivolge  ancora a Ben.  “Hai fatto una promessa!”
Rivolge lo sguardo su Emma e Ben fa lo stesso. “Morirei per lei!”
Si abbassa accanto a Rebecca, che si è seduta a terra accucciata contro il muro senza riuscire a muoversi, trema ancora e stringe Emma che continua a piagnucolare, la tiene stretta senza dire una parola.
Semir si china vicino a loro. “State bene? Non ha fatto del male alla piccola?! Per favore Ben rispondi, Emma sta bene?”
“Stiamo bene Semir…ma come avete fatto a sapere che era qui!”
La Kruger nel frattempo è rientrata e spiega come sono andate le cose.
“Hartmut ha controllato la macchina e non c’era nessun cadavere. Non ho ancora capito una cosa, perché è venuto qui con l’intento di vendicarsi e poi invece ha tentato il suicidio?!”
Ben risponde senza togliere lo sguardo da sua moglie e sua figlia.
“Era sempre stato rifiutato come figlio, credeva di doversi pagare l’amore del padre compiacendolo, ma si è reso improvvisamente conto di essere stato usato e non ha retto. Sono riuscito ad prenderlo per un pelo.  Fa una pausa e accarezza Emma. Quell’uomo era un mostro, ha fatto un mucchio di vittime, ha ucciso anche lui dentro l’anima.”


Continua...


Angolo di Rebecca:

Forse è finita! Forse finalmente è davvero finita!!!
...E forse è finita anche la storia, il prossimo sarà l'ultimo capitolo.
Perciò vi aspetto all'epilogo, se ne avete voglia, intanto grazie :D

Ho pensato di farvi conoscere Emma e Lili :>


Emma   Image and video hosting by TinyPic Lili Image and video hosting by TinyPic
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11 / Vai alla pagina dell'autore: 1rebeccam