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Autore: Moonless_    05/01/2012    1 recensioni
Lui non sarebbe mai cresciuto, avrebbe avuto per sempre 14 anni.
Niente segni del tempo, niente rughe. E forse gli sarebbe andato bene così.
Se non avesse scoperto cosa gli sarebbe mancato.
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo tre.
 

Blaine rimase sconvolto quando parcheggiò. Si ritrovò infatti davanti a un cancello di ferro battuto, dietro al quale si ergeva una grande costruzione a pallone, affiancata da varie, piccole case. Di fianco al cancello c’era una lastra d’oro su cui era inciso  P.P.I. McKinley.
Blaine guardò verso Kurt, che stava prendo lo sportello della macchina per scendere. Con uno scatto gli prese una mano e lui si girò. Kurt si sforzava di mantenere un’espressione fiera sul volto, ma i suoi occhi erano ancora rossi dal pianto. Blaine per un istante guardò negli occhi azzurri il ragazzo e qualcosa dentro di essi gli fece rimpiangere ogni cosa che aveva detto quella sera.
-Kurt... – sussurrò, continuando a guardarlo negli occhi, ma venne interrotto dalla voce acuta del ragazzo seduto accanto a lui.
-Grazie per il passaggio Blaine. – disse Kurt, liberando la mano dalla morsa in cui era rinchiusa e voltandosi, uscendo dalla macchina.
Blaine ripartì solamente quando i fanali della macchina non lo lasciavano più vedere Kurt.
 
Era ormai passata mezzanotte quando Blaine rientrò a casa. L’auto dei suoi genitori, ovviamente, non era nel vialetto. Sospirò, almeno non avrebbe dovuto spiegare che un ragazzo era entrato in casa e che lui aveva dovuto riaccompagnarlo in una cittadina sperduta nel bel mezzo del nulla. Almeno non avrebbe dovuto mentire ancora.
 
Passarono le settimane. Il tempo scorreva normalmente, attimo dopo attimo, giorno dopo giorno. Blaine continuava con la sua farsa ogni giorno. I sorrisi davanti ai genitori, davanti agli amici erano un’aspettativa che non poteva deludere.
La vita di Blaine scorreva normale, come se l’incontro con Kurt non fosse mai avvenuto, come se fosse un sogno. Ma non era così. Blaine aveva davvero incontrato davvero quello strano ragazzo che gli era entrato dalla finestra.
Per questo Blaine, ogni volta che poteva cantava davanti alla finestra aperta, nella speranza che il ragazzo entrasse e gli cadesse di nuovo addosso. O che gli lanciasse una Diet Coke in faccia. Non faceva differenza. Voleva solo rivederlo, chiedergli di nuovo scusa e strappargli un sorriso. Poi Kurt poteva anche andarsene mandandolo nuovamente al diavolo.
Ma non successe.
 
-Blaine, che cos’hai? Sei particolarmente silenzioso oggi. – Disse una sera Alia Anderson, mentre degustava una minuscola porzione di pollo arrosto con patate.
-Sono solo stanco mamma. – Non era una vera e proprio bugia. Blaine era stanco. Stanco di mentire. Stanco di guardare il coro della sua scuola esibirsi nei corridoi senza poter partecipare per non deludere i suoi genitori. Stanco di aspettare Kurt.
-In ogni caso io e tua madre abbiamo una notizia per te, magari ti tirerà su. – Arthur guardò Alia con un sorrisino, spingendola a continuare.
-Blaine, ti ricordi di Quinn Fabray? La figlia di Russel e Judy? Sono venuti a cena la settimana scorsa. Bene, lei ha lasciato quel buono a nulla con cui stava uscendo e adesso non ha nessuno con cui andare al ballo. Judy ci ha chiesto se tu fossi disponibile ad andare con lei! Sai, Quinn vorrebbe essere reginetta del ballo e tu…
-Va bene mamma. – la interruppe Blaine. Si ricordava di Quinn. Bionda, occhi verdi. Supponeva fosse molto bella, per una ragazza. Ricordava anche che la suddetta ragazza aveva passato interamente la suddetta cena a lanciargli sguardi annoiati. Sicuramente anche a lei non andava a genio la sistemazione che avevano trovato i loro genitori. In quel caso potevano essere annoiati insieme a quello stupido ballo.
-Oh perfetto! Telefono subito a Judy per informarla!
-Dove sarebbe questo ballo comunque?
-Se non mi sbaglio al liceo McKinley di Lima.
 
Quella sera Blaine si rifugiò nella sua camera e, non curandosi dei suoi genitori al piano di sotto che guardavano qualche assurdo programma in televisione, prese la chitarra da dentro l’armadio.
Era passato un mese esatto dall’incontro con quel ragazzo dagli occhi azzurri.
Blaine aprì la finestra e si mise a suonare.
Perché non riusciva a dire no ai suoi genitori anche quando andavano così contro al suo modo di essere? Perché non riusciva a non rendere felici gli altri anche quando ne andava della sua felicità? Era frustrante.
 

If I could find you now things would get better
We could leave this town and run forever
I know somewhere, somehow we'll be together
Let your waves crash down on me and take me away

 
Blaine vide qualcosa nel cielo, e smise di suonare. Qualcosa era appena atterrato sul tetto del garage. Un uccello, un grande uccello. Ma non c’erano uccelli così grandi in Ohio, figurarsi in una cittadina come Westerville. Blaine si sporse dalla finestra, in tempo per vedere l’uccello che si alzava su due gambe e cominciava a camminare. Decisamente non era un uccello. Gli uccelli non avevano braccia con mani agli estremi, non avevano gambe lunghe per camminare e probabilmente non avevano neanche una testa con dei capelli arruffati in cima.
Quel coso era un essere umano. Un essere umano che volava.
Blaine respirò profondamente. Un essere umano volante era appena atterrato sul suo garage e si stava dirigendo verso la sua camera. Stava per incontrare Superman! O forse era un alieno!
La figura balzò di nuovo in volo e lentamente si avvicinò alla finestra. In un attimo la figura entrò nella stanza, atterrando sul letto di Blaine.
Blaine rimase senza fiato, perché la figura che si era appena buttata malamente sul suo letto aveva i capelli castani, le guance rosse, una faccia rotonda e un paio di occhi azzurri che lo fissavano, di nuovo.
L’essere volante era Kurt.
-Oh mio Dio, Kurt! Tu… tu… - balbettò Blaine, ancora in piedi vicino alla finestra.
-Io non… non sapevo dove andare. Non potevo rimanere lì e questo è il primo posto che mi è venuto in mente. – Kurt si mise a sedere sul letto, prendendosi il viso tra le mani.
Blaine era quasi sotto shock. Kurt sapeva volare. Sapeva volare ed era entrato per la seconda volta nella sua camera dalla finestra. Aveva sperato di rivedere Kurt, ma erano solo fantasie. E ora se lo ritrovava davanti, di nuovo in lacrime come l’ultima volta che l’aveva visto.
Blaine sospirò per poi sedersi a sua volta sul letto.
-Pensavo di non rivederti dopo quello che ti avevo detto e dopo la tua reazione…
-E infatti non sarei voluto venire da te Blaine, ma questo è l’unico posto in cui quelli non verrebbero mai a cercarmi.
-Quelli chi?
-Quelli del McKinley.
-Quelli del McKinley? Il liceo McKinley? Scusa ma continuo a non capire.
-si, quel liceo, se così vuoi chiamarlo. E poi perché mai vorresti capire?
-È la seconda volta che entri in camera mia. E l’hai fatto volando. E ora stai piangendo. Vorrei capire perché sei di nuovo qui. – Blaine lo guardò negli occhi e Kurt non distolse lo sguardo. Sembrava guardarli dentro, come se volesse capire se poteva fidarsi di Blaine o no.
Alla fine Kurt ruppe il contatto visivo, si alzò dal letto per andarsi a sedere vicino alla finestra.
-Bene Blaine, credo di doverti raccontare la mia storia allora, solo così potresti capire, forse.
-Sono tutto orecchi.
E così Kurt cominciò a raccontare, guardando le stelle.




Appunti di Moonless:
Mi dispiace tantissimo per l'attesa, ma tra Capodanno e i compiti da fare non ho avuto tempo per scrivere >.< comunque ecco a voi il capitolo corto come al solito.
Non riesco a capire perchè non riesco a fare capitoli lunghi, bah.
La canzone usata nel capitolo è Ocean Avenue degli Yellowcard, a me piace molto **
Comunque tra una matrice e una versione ho trovato anche il tempo di mettermi a piangere sopra le varie recensioni di How to succeed e il sogno di Darren che è diventato realtà ç__ç mi ricordo ancora la prima volta che vidi AVPM e prendevo in giro quel tizio capellone ç__ç Mi sento molto una mamma che ha visto crescere il suo bambino ç__ç
ok, la finisco di lagnarmi e ringrazio le persone che hanno messo la storia nelle seguite nelle ricordate e addirittura nelle preferite ç_ç grazie mille **
Nel prossimo capitolo si scoprirà la storia di Kurt, come avrete potuto capire, e spero di non metterci di nuovo così tanto a postare...
A presto!

 

  
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