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Autore: Samurai Riku    05/01/2012    1 recensioni
A Gintoki Sakata viene commissionato il recupero di un oggetto speciale, da un individuo altrettanto speciale, che darà inizio alla più grande impresa che i tuttofare si siano ritrovati di fronte.
La Yorozuya si trova a capo di un grande e affascinante mistero, legato ad un'antica leggenda. Gintoki, Shinpachi e Kagura dovranno lottare per l'onore del Giappone e dei samurai, in una storia ricca di azione, comicità e avventura.
Genere: Azione, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gintoki Sakata, Kagura, Shinpachi Shimura, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Non ci posso credere!!!!- gridò il vicecomandante della Shinsengumi.

-Calmati, Toshi.- cercò di dire Kondo.

-Col cavolo che mi calmo!!! Non lo accetto quest’incarico!!-continuò a sbraitare.

-Devi se non vuoi perdere la testa! Questa missiva arriva direttamente dallo Shogun!!- il comandante sbandierò il documento con il sigillo signorile.

I tuttofare erano seduti sulla passatoia in legno di uno dei cortili interni dove i soldati si alleavano.

-Sapevo che non l’avrebbe presa bene.- disse Shinpachi.

-Che sia adatti!- commentò Gin.

Okita era poggiato ad una colonna di sostegno in legno, accanto ai tre civili -Si è alzato con la luna storta questa mattina.-

-Ha fatto un incubo? La maionese di tutto il mondo era sparita per sempre?!-

Okita alzò le spalle alla battuta di Gin -Qualcosa di simile…-

-Siete voi il mio incubo!- esclamò Hijikata raggiungendo il gruppo con Kondo.

-Non prendertela con noi, è stato lo Shogun a decidere.- disse Shin -Dovete scortarci solo fino a Nagoya.-

-Tsk!- Toshiro si accese una sigaretta -Dici poco…-

-Qui non è specificato, perché dovete andare fino a Nagoya?-

-Non sono fatti tuoi gorilla!!- ribatté Kagura.

-Piantatela con questo gorilla!!! È tutta la serie che andate avanti!!-

-Motivi di lavoro.- disse secco Gin.

Hijikata lo guardò -Lavorare per lo Shogun è davvero un bel motivo, ma non credevo che proprio tu accettassi un simile incarico.-

-Lo faccio solo per i soldi!-

-Tanto rimarrai sempre un poveraccio!-

-E tu uno sfigato!! Vivrai il resto della tua vita da solo e morirai da solo!!-

-Ma questo cosa c’entra!!?? Sei tu che resterai solo!!!-

Cominciò un acceso botta e risposta. Gintoki scattò in piedi per fronteggiare faccia a faccia Hijikata.

-Ragazzi, finitela! Toshi, datti un contegno!-

-Anche tu, Gin!-

Sogo si godeva lo spettacolo senza dire nulla -Cos’è? Una gara a chi la spara più grossa?-

-No tu!! Frega-tasse che non sei altro!!-

-Almeno io un lavoro sicuro ce l’ho!! Parassita della società!-

-Piedipiatti!!-

-Capellone!!-

-Drogato!! Ogni volta che ti vedo hai le pupille dilatate, sicuro che quelle che fumi sono semplici sigarette?!-

-Ma senti questo!! Come osi parlarmi così!?! Ti faccio a fette!!-

-Non riusciresti nemmeno a sfiorarmi!!-

-Scommettiamo!!??-

-Avanti, fatti sott…. Wooooh!!!!!-

- Wooooh!!!!!-

Gintoki e Toshiro volarono nella stanzetta sfondando una parete, grazie alla potente mazzata di Kagura.

-Era ora…- disse Kondo.

-Ora basta!!- sentenziò la ragazzina guardandoli con le braccia sui fianchi -Voi essere come bambini! Bisticciate per niente!! Comportatevi da adulti!!!-

I due si alzarono a fatica -Con cosa ci ha colpito…?- chiese Hijikata tenendosi la testa.

-Con il suo ombrello, rincitrullito!-

-Riuscirete a collaborare almeno per questa volta?!-

-Non ti prometto nulla Kondo.-

Okita alzò un braccio per farsi notare dal comandate -Se sgarra gli sparo!!-

-Buona idea, Sogo!-

-Cosa!!?? Buona idea un corno!!! Ma siamo impazziti!!??-

-A mali estremi, estremi rimedi.- Gintoki si alzò dando una pacca sulla spalla a Toshiro quasi con compassione.

-Ehi!!! Guarda che spara anche a te!!!-

Shinpachi tirò un profondo respiro -Sarà un lungo viaggio.-

Decisero di partire quello stesso pomeriggio, per agevolare i tempi e far stare Gintoki e Hijikata il meno vicini possibile. Nella scorta prevista dallo Shogun Tokugawa c’era il comandate, il suo vice e il secondo, che dirigevano una piccola unità; non era necessario mobilitare molti uomini.

Nagoya non era certo dietro l’angolo, usare strade o vie secondarie avrebbe impiegato troppo tempo, quindi optarono per viaggiare in treno.

L’intero gruppo occupava quasi un’intera carrozza.

Kagura si sedette vicino al finestrino, saltando ripetutamente sul sedile -Quant’è morbido!!-

Gin le si sedette accanto -Non abituarti troppo a questo lusso!-

-Gintoki, compri poltrone così!?-

-Ma mi stai a sentire!!?? Con che soldi??-

Shin si affacciò dal sedile davanti -Ti ricordi che lavoriamo per lo Shogun, vero?-

-Oh… è vero!- esclamò illuminato -Saremo ricchi!!! Vivremo nel lusso!!!!-

-Yeeeeh!!!!-

Kondo e Hijikata si sedettero poco più indietro, mentre Okita si mise accanto a Shinpachi.

Il vice si accese una sigaretta -Quelli sono fusi…-

-Cosa c’è a Nagoya?-

-Nh?-

-Che potrebbe interessare allo Shogun…- Isao Kondo era pensieroso.

-La domanda è perché mandare quei tre…- incrociò le braccia al petto -Noi siamo il braccio armato del Bakufu, lavoriamo anche per Tokugawa. Siamo in grado di svolgere una missione.-

-Lo Shogun lo sa Toshi, altrimenti non ci avrebbe fatto fare da scorta…- sospirò -magari è qualcosa sopra di noi.-

Hijikata lo guardò male -E quei tre sarebbero sopra di noi?-

Kondo scosse la testa -Sono degli idioti, ma sanno il fatto loro, devi ammetterlo.-

-… sì. Ricordo ancora il nostro duello… se solo avesse voluto avrebbe potuto uccidermi, ma ha solo spezzato la lama della mia spada. Quel samurai è davvero strano.-

Una mano tolse dalle labbra di Hijikata la sigaretta fumante.

-Ah… ehi!!-

La cameriera amanto gli sorrise amabilmente distruggendo il mozzicone nel pugno -Mi dispiace signore, ma non si può fumare qui!-

-… co-come?!-

-In questo vagone è vietato fumare!- ripeté con un sorriso, poi si allontanò.

-……. Eh no!!!-

-Tutto bene, Toshi?-

Diede un calcio al sedile davanti -Maledizione!!!-

-Ahio!! Hijikata, stai fermo!!-

-Sta zitto Yamazaki!!!-

Finalmente il treno partì e il viaggio iniziò abbastanza tranquillamente.

Shinpachi si voltò verso Gin e Kagura -Ragazzi, una volta arrivati cosa facciamo?-

-Andiamo al tem…!!- Gintoki tappò con una mano la bocca della ragazzina e con un dito indicò il sedile davanti a lui.

-Nh? Okita…?- il giovane Shimura guardò il ragazzo seduto accanto; aveva una mascherina calata sul viso e russava rumorosamente.

-Zzz… Zzz…-

-Dorme.-

Lasciò parlare Kagura -… tempio!!-

-Gin, non possiamo nascondere per sempre il nostro obbiettivo.-

-Lo so… ma meno persone sanno, meglio è per tutti.-

-Se non troviamo nulla al tempio?- chiese Kagura

-Ci penseremo là…-

Hijikata passò per il corridoio, con le mani in tasca, a passo rapido.

-Peccato che Sadaharu è stato a casa.- si lamentò Kagura a testa bassa.

-Non potevamo portarcelo dietro.-

-Zzz…-

-Già, e poi in treno non sono ben accetti gli animali, sopprattutto così grossi!-

Hijikata ripassò di nuovo con la stessa andatura.

-Uffa però….- dopo un attimo di silenzio -Gin, ho fame!-

-Non cominciare…-

-Ma ho fame!!!-

-Appena passa la cameriera la fermi e ordini qualcosa… non tutto il ristorante però!!!- precisò Shinpachi.

-Zzz…-

Il vice comandante passò di nuovo per il corridoio, e ritornò indietro, e ripassò di nuovo…

-…. Comincia a darmi sui nervi.- commentò Shin.

-Ci penso io.-  appena Hijikata passò davanti al suo posto, Gin allungò un piede facendogli lo sgambetto.

-Aah!!!- Toshiro rovinò a terra, ma si rialzò subito inveendo contro il tuttofare -Che cavolo fai!!??-

-Tu che cavolo fai!! Mi da sui nervi continuare a vederti fare avanti e indietro!!  Sta fermo!!-

-Faccio quello che mi pare, chiaro!!-

Sogo Okita si svegliò, togliendosi la mascherina, e guardò il suo superiore -Che c’è Hijikata? Non ti fanno fumare?-

-Esatto!!!!-

Gin lo guardò con un sorrisetto -Io l’ho detto che non sono semplici sigarette… sei in crisi d’astinenza!!-

-Vuoi  morire, bastardo!?-

-Sì, sì, sei proprio nervoso!- annuì Kagura.

-Ah, ma perché vi do retta!! Piuttosto…- divenne improvvisamente serio -Grande Capo, dobbiamo parlare.- disse a Gintoki.

-E di cosa? Io non ti devo dire nulla.-

-Hai capito benissimo! Avanti, muoviti!- detto questo si allontanò.

-Sarai meglio che lo segui Grande Capo, quando fa così è capace di prenderti con la forza…- spiegò Sogo.

Gintoki sbuffò -Che palle!- raggiunse Hijikata -Cosa vuoi?-

-Perché andiamo a Nagoya?-

-Te l’ho già detto, per lo Shogun.-

-Cosa c’è a Nagoya che interessi allo Shogun?-

Sbuffò di nuovo -Senti… prova a fidarti per una volta, non mi va di raccontarti tutto.-

-Senti tu, invece! Non mi puoi nascondere l’obbiettivo di una missione, a quanto pare importante, visto che lavorate direttamente per lo Shogun! Sono il vicecomandante del braccio armato del Bakufu, hai idea di quanto sia importante la mia carica?? Sei solo un civile e devi essere onorato se ti proteggo, anche se vorrei tanto ucciderti… ma che parlo a fare, non puoi certo capire, microcefalo! Non pensi ad altro che hai soldi e a divertirti, vergognati, infanghi il nome dei samurai… dovresti fare seppuku, ma poi mi togli lo sfizio di ucciderti…- dicendo tutto questo Hijikata guardava fisso davanti a sé, nel vuoto, continuando ad aprire e chiudere l’accendino.

Gin, che era venti centimetri a sinistra, rimase allibito -… ma con chi sta parlando? Senza nicotina i neuroni non connettono più, eh?-

D’un tratto il treno arrestò la sua corsa lungo i binari, sbalzando i due uomini a terra.

-Ma cosa…?!-

-Siamo già arrivati?-

Kondo si alzò -Perché ci siamo fermati?-

Yamazaki guardò fuori dal finestrino -Siamo in aperta campagna, signore. Impossibile che siamo già arrivati!-

Le porte del vagone si spalancarono e molte finestre finirono in frantumi. Kondo prese subito in mano la situazione -Mantenete la calma! Tutti gli uomini al posto di combattimento!-

-Merda!- imprecò Hijikata.

Nella carrozza si riversarono degli amanto, a viso coperto e armati fino ai denti. -Che nessuno si muova!!- gridò uno.

-E questi chi sono?!-

-Sembrerebbero banditi… forse non sono pericolosi.- Hijikata esaminò la situazione: gli invasori erano numericamente avvantaggiati, ma sapeva bene che i suoi uomini erano preparati.

Un bandito che brandiva un sofisticato fucile indicò Shinpachi e Kagura, che si erano alzati dai loro posti, e Gintoki, in piedi accanto a Hijikata -Uno, due e tre! Sono loro!!-

-Qualcosa mi dice che ce l’hanno con noi…- Gin poggiò una mano sulla sua spada.

-Oh, ma non mi dire.- Toshiro era sarcastico.

-Shinpachi, prendi la spada!! Kagura…!!-

La ragazza impugnò il suo ombrello viola caricando un colpo in canna -Ricevuto!!-

-Volete difendervi!? Non avete speranze!! All’attacco!!!- ordinò l’amanto di prima.

-Addoso!!- gridò il comandante della Shinsengumi sguainando la katana -Ricordate il nostro obbiettivo!!-

Samurai e amanto si scontrarono sul vagone, le lame cozzarono e i fucili spararono.

Kagura colpiva con calci e pugni i nemici che volavano da una parte all’altra della carrozza; Shinpachi combatteva con la sua spada di legno spalleggiando Okita; due amanto a spada sguainata si lanciarono su Gintoki, che li contrastò abilmente.

-Muori bastardo!!-

-Io?! Nemmeno vi conosco, non vi ho fatto nulla!!- li spinse via con la bokuto, ma non demorsero e tornarono all’attacco.

Hijikata si parò di fronte ad un alieno che impugnava un’arma da fuoco, ma questo lo spinse di lato facendolo cadere sui sedili -Ehi!!- l’amanto puntò dritto a Gintoki -Merda! Pesce lesso, voltati!!!- gridò.

Gin si abbassò, colpendo con la bokuto i due nemici e li lanciò verso il terzo che stava per sparargli, facendo finire tutti a terra.

-Aaah!!!-

-Dannazione!!!-

Si avvicinò ad Hijikata -Ti sei fatto male?-

-Che fai, sfotti?!?-

Intanto Kondo immobilizzò il capo degli assaltatori -Mi dispiace per voi, ma avete attaccato il treno sbagliato!!-

-Ahahah… oh no, è il treno giusto!!-

Shinpachi era spalla a spalla con Sogo -Non possiamo continuare così! Sono troppi!!-

-Cosa vuoi fare?-

-Andare a Nagoya! Dobbiamo aprirci un varco!-

-… un varco dici?-

-Dovresti ringraziarmi!!- gridò Hijikata.

-Cosa!!?? E perché??!!- ribadì Gintoki.

-Se non ti avessi avvertito saresti morto!!-

-Oh, certo! Per tua informazione me ne ero già accorto!-

-Ma non farmi ridere!!-

I tre amanto stesi poco prima da Gintoki si rialzarono, guardando sbalorditi i due litigare in mezzo alla battaglia -… che diamine combinano?-

-E chi se ne frega!! Approfittiamone!- due ripartirono all’attacco.

-Sei tu quello che inciampa nella sua stessa ombra!!-

-Non è affatto vero!!-

-Yaaah!!!-

-Sparite!!!!!!- i due samurai colpirono con un poderoso calcio gli amanto rispedendoli a terra.

-Ora vedi di non starmi più tra i piedi!- sbraitò il vicecomandante.

-Tu non starmi appiccicato!!-

Senza preavviso un colpo di bazooka passò in mezzo ai litiganti sfondando la parete dietro di loro; si voltarono e videro Sogo Okita, in piedi sui sedili, con il suo fedele lanciarazzi imbracciato -Ecco il varco.-

Shinpachi era lì accanto e lo guardava a bocca aperta -….. aaah…..-

-Deficiente!!!!- gridarono all’unisono.

Okita balzò a terra avvicinandosi -Che volete, ora possiamo scappare!-

-E allora filiamocela!!-

Kondo diede un calcio al rivale che stava fronteggiando per allontanarlo -Sentito Toshi e Sogo!? Via da qui, presto!!!-

-Kagura, fuoco di copertura!!!-

Mentre la Shinsengumi, Gin e Shinpachi fuggivano dal treno correndo oltre la vasta pianura che costeggiava i binari, la ragazza Yato sparò i suoi colpi migliori dall’ombrello contro i nemici, allontanandosi a sua volta.

La guida dei criminali rinfoderò la spada, affacciandosi al varco aperto da Okita, osservandoli scappare -Tsk… mi sa che li hanno sottovalutati. La prossima volta ci prepareremo meglio. Kochi!!- convocò uno dei suoi uomini.

-Sì?-

-Fa rapporto al nostro datore di lavoro… dovrà pagarci di più.-

 

 

 

Superarono la distesa d’erba verde lucente, rifugiandosi in un piccolo boschetto per riprendere fiato.

-Siamo abbastanza lontani, ma meglio essere sicuri. Dividetevi in quattro squadre e ispezionate il perimetro per un chilometro.- Isao Kondo diede nuovamente dimostrazione delle sue abilità di comandante nell’organizzare e dirigere le operazioni.

-Sì!!- risposero tutti scattando sull’attenti e in breve si dileguarono.

-Toshi, Sogo, voi restate.-

-Eh? Ok…-

I tre tuttofare stavano riprendendo fiato: Shin era poggiato ad un tronco, Kagura seduta a terra e Gin accanto a loro. Notarono subito gli sguardi severi puntati su di loro.

-… cosa c’è?-

-Non dovete dirci nulla?!- incalzò Kondo.

-In che tempio dobbiamo andare?- chiese Sogo, come se nulla fosse.

-Tempio?!- Hijikata lo guardò confuso.

-Sì. Ne stavano parlando sul treno.-

-Ma tu non stavi dormendo??!!- inveì Shimura.

-Allora?-

Si scambiarono un’occhiata complice: era giunto il momento di svelare l’obbiettivo di quel lungo viaggio.

-È il tempio Atsuta di Nagoya.- rispose Gin.

-Atsuta….- Hijikata soppesò quel nome accendendosi finalmente una sigaretta. Non voleva darlo a vedere per non darla vinta al tuttofare, ma ora si sentiva bene e rilassato -Sbaglio o lì è conservato uno dei tre doni ad Amaterasu?- espirò il fumo.

Isao Kondo ebbe l’illuminazione -È vero!! La spada Kusanagi!! È questo che vi ha chiesto lo Shogun?? Di portargli quella spada?-

-Esatto.-

-Scusate, ma in teoria lo Shogun non dovrebbe averne una copia?- chiese Okita.

-In teoria,- rispose Shinpachi -ma in pratica non è così. Anche quella custodita ad Atsuta è una copia, ma forse lì troveremo indizi su come rintracciare l’originale.-

-La vera spada Kusanagi è andata perduta nel XII secolo nelle profondità del mare.-

Gin assentì con il capo guardando Kondo -Lo sa anche lo Shogun. Non è un lavoro semplice…-

-Ancora non capisco perché abbia chiesto a voi e non a noi…-

-Ti rode, Hijikata!?- lo punzecchiò Kagura.

-Ma sta zitta, mocciosa!!!-

-Fino a poco fa non avrei saputo risponderti, ma dopo la bella visita a sorpresa credo che non siamo gli unici a cercarla. Quelli erano mercenari e saranno stati assoldati da qualcun altro interessato ad avere quella spada.-

-Oppure non vuole che noi la troviamo.- aggiunse Shinpachi.

Gintoki annuì.

Toshiro abbozzò un sorrisetto -Tzè! Non si può mai star tranquilli con voi… credo che questo viaggio sarà più lungo e complicato del previsto.-

I soldati riferirono al loro capitano che il perimetro controllato era libero e sicuro, i nemici non li avevano seguiti. Erano stati costretti ad abbandonare i binari e non era prudente percorrere vie conosciute, perciò optarono per continuare il viaggio a Nagoya, più lontana che mai, lungo la sponda, attraverso sentieri scoscesi.

Il sole era alto a metà pomeriggio e picchiava forte sulla ghiaia del sentiero.

-È stata una buona idea proseguire a piedi Toshi, ma non c’era un modo più comodo?!-

-Non lamentarti Kondo!! Non ci posso fare nulla se siamo a giugno!-

Hijikata, Kondo e Okita erano in testa al gruppo, seguiti dai tuttofare e il resto dello squadrone.

Kagura si riparava dai raggi intensi del sole con il suo ombrello -Gin!! Mi porti in braccio??- gli tirò la manica della maglia nera per attirare l’attenzione.

-Scordatelo!! Non ne ho la forza… ho la glicemia sotto i tacchi…-

-Resistete, ricordate che lo facciamo per i soldi…!!- disse Shinpachi per motivarli, ma aveva poca convinzione -Quanto manca!?!-

Kondo si voltò -Tu continua a camminare dritto, prima o poi arrivi.-

-Non è consolante…-

Yamazaki Sagaru, dal fondo dell’unità, affiancò il vicecomandante -Hijikata, facciamo una pausa! Gli uomini non ce la fanno più!-

Lui si volse: alle spalle dei tuttofare i soldati della Shinsengumi arrancavano e alcuni erano stramazzati al suolo -Col cavolo!!! Razza di lavativi muovetevi!! Abbiamo perso fin troppo tempo!!!- sbraitò.

Sogo poggiò una mano sulla sua spalla -Vuoi una visione completa della strada, Hijikata?-

-Eh? Che vuoi?-

-Rispondi, sì o no.-

Esitò un attimo -…… sì.-

Sogo imbracciò il bazooka puntandoglielo contro.

Toshi scattò di lato -Waah! Che cavolo fai, cretino!?!-

-Si dice che dal paradiso si possa vedere tutto.-

-Che cosa!!??!!-

Gin si intromise nella discussione -Okita, ragiona… credi che lui finisca in paradiso?-

Hijikata lo guardò malissimo -Sta zitto tu!!!-

Okita assunse un’espressione pensierosa -Infatti… magari all’inferno ci sono televisori che trasmettono ciò che succede qui… be’, tanto vale provare!-

Kondo, Yamazaki e Shinpachi gli gridarono contro -Che visione hai dell’inferno!!??!!-

-Ti ci spedisco io all’inferno!!- Toshiro sguainò la katana.

Kondo, giunto al limite, prese con una mano la testa di Sogo, con l’altra quella di Toshiro e le fece picchiare una contro l’altra -Finitela voi due!!!-

-… ma dove la trovano l’energia con questo caldo soffocante?- si chiese Yamazaki.

-Ahi, ahi, ahi!!!-

-che male… Kondo!!-

-Mi avete scocciato!! Ora facciamo una pausa, magari vi calmate!-

Ci fu un sospiro generale e tutti si lasciarono andare, sollevati di non dover continuare quella marcia.

-Kondo, abbiamo qualcosa da mangiare?- chiese Okita.

-Non ho portato nulla. Dovevamo fare tutto il viaggio in treno.-

Hijikata si accese un’altra sigaretta -Tsk, grazie a tre individui siamo costretti a viaggiare a piedi sotto il sole!-

Gintoki lo fulminò con lo sguardo -Non è mica colpa nostra se non siamo gli unici a cercare quella spada!!-

-Potevi informarti meglio!!-

-E da chi??-

-Io l’ho sempre saputo!- Kagura incrociò le braccia al petto con aria saccente.

-… sapevi cosa?- Shinpachi alzò un sopracciglio scettico.

-Aah, basta!! Fa troppo caldo per discutere con te!!-

-Non spreco il fiato!!-

-Ci penso io a farti felice, Gin!- si offrì Sogo.

Il vice gli diede un pugno in testa -Guai a te se mi spari!! Te lo distruggo quel bazooka!!!-

-Tanto ho la scorta!- esclamò con un sorriso.

-E dove li tieni!!??!!- Gin, Shin e Kagura rimasero allibiti.

Hijikata si coprì il volto con una mano -Chiudiamo qui il discorso…-

Kagura scattò improvvisamente in piedi, annusando l’aria.

-Che succede?- chiese Shinpachi.

-Non sentite?-

-… ma cosa?!- anche Gintoki si mise ad fiutare l’aria.

-È cibo!! Carne, frittura, pesce…-

-… zucchero!!!!- esclamò Gin illuminato.

I due si misero a correre lungo la strada sterrata, come se fosse bastato solo sentire l’odore del cibo per rinvigorirli.

-Kagura, Gintoki!! Aspettate!!- Shinpachi li inseguì.

-Ehi, voi tre!! Non dobbiamo separarci!!- gridò Kondo -Forza, seguiamoli!-

Hijikata sospirò -Aaah… ma tu guarda questi, sentono odore di cibo e scattano come cani.- si lamentò indignato, ma anche il suo stomaco reclamava un pasto.

-Ammettilo, anche tu hai fame!!-

Si voltò e vide Yamazaki giocare da solo a badminton -Che cavolo stai facendo!?!- gli diede un calcio -Muoviti, cammina!! Sei un perditempo, Yamazaki!!!-

-Aaah!! vado, vado!!-

 

Attraversarono un boschetto di canne di bambù e dopo aver superato una collinetta erbosa si trovarono di fronte un piccolo borgo brulicante di vita.

-Che visione celestiale!!!- esclamò Kagura.

-Ci sono anche le terme!!!- enfatizzò Okita.

Hijikata, Kondo, Shinpachi e Gintoki rimasero attoniti:

-E noi ci siamo fermati…-

-Sotto il sole…-

- Senza cibo, né acqua…-

-E qui c’è un villaggio…-

Abbassarono il capo sempre più abbattuti -Non è possibile!!-

Girarono per le strade colme di persone e bancarelle che proponevano ogni bene del paese. Il manipolo di uomini armati attirava l’attenzione generale.

-Troviamo qualcosa da mangiare e un buon posto dove passare la notte.- disse Kondo.

-Mi raccomando, che nessuno vada in giro per conto suo, dobbiamo stare uniti per quanto mi duole farlo, intesi?- disse Hijikata , ma in quella via erano rimasti solo lui e Kondo. -…… ma che parlo a fare.-

Gintoki, Shinpachi, Kagura e Sogo gironzolavano beatamente per le strade del borgo.

-È un posto carino.- commentò Okita.

-Già! Mi ricorda le fiere di Edo! Ci andavo sempre da piccolo con mia sorella!!-

Gin mangiò un dango infilzato sullo stecchetto che si era preso ad un banchetto -Beata infanzia. Kagura, non allontanarti!-

La ragazza si avvicinò ad una piccola tenda viola -Che c’è qui?-

-Nh? È una fattucchiera… Lady Yoko.- Shinpachi lesse il cartello piantato lì davanti.

-Parrucchiera?!?-

-No, scema!! Una fattucchiera legge il futuro!- la rimproverò il capo tuttofare.

-La parrucchiera servirebbe a te.- disse con aria boriosa Sogo.

-Io non credo molto in queste cose, ma è divertente!-

-Cosa? Non credi nelle fattucchiere o che una parrucchiera sistemerebbe il cespuglio di Gin?-

-La finisci!!!???-

-Entriamo, entriamo!!- Kagura spinse dentro Shinpachi e Gin, Sogo li seguì senza obbiettare.

-Okita, non pensavo che credevi a queste cose.-

-Mi affido anche al woodo delle volte.-

-Sei terribile!!!!- esclamarono Gin e Shin.

La piccola stanza era illuminata da poche candele che diffondevano un’atmosfera tetra e sinistra.

Lo spazio era spartano: al centro v’era solo un piccolo tavolo circolare coperto fino a terra da una lunga tovaglia ricamata; dietro ad esso Lady Yoko, una vecchietta dai lunghi capelli bianchi e occhi sottili, scrutava una sfera di cristallo.

-È permesso?-

La vecchietta aveva gli occhi chiusi -Quattro persone. Tre uomini e una ragazza. Due scettici sui miei poteri, un sadico e una che mi ha scambiato per una parrucchiera.-

Sogo e Kagura la guardarono con occhi lucenti -Woooooh!!-

-Ma di che vi stupite!!?? Ci ha sentito parlare, no?!?-

-Non mi credi, cespuglio?-

-E basta!!-

-Volete che vi predica il futuro?- continuò lei ignorando Gintoki.

-Sì, sì!!- esultò Kagura.

Yoko pose un palmo -In cambio di qualcosa.-

-Vecchia strega!!- sbraitò il samurai.

-Le va bene questo?- Okita le porse il bastoncino di dango di Gin.

-Benissimo.- lo prese.

-Ehi!! È mio!!!-

-Cosa ci puoi dire??- chiese Kagura trepidante.

La vecchia Yoko rimase in silenzio ad osservare le tre palline di dango -Brutte cose vi accadranno! Durante il vostro lungo viaggio!!-

-… promette bene.- Shinpachi si sistemò gli occhiali sul naso.

-Tsk… è un classico.-

-Ehi, vecchia!- Sogo prese una piccola busta bianca, e ne rovesciò il contenuto sul tavolino: dei capelli corvini -Al proprietario di questi capiterà qualcosa di brutto?!-

-…. Non dirmi che quelli….-

-Sono di Hijikata!!-

-Sì… morirà.-

Sogo si illuminò di gioia.

-… non tra breve, per mano di una donna.-

La gioia di Sogo si spense in un istante -…. Come!?!-

Shinpachi diede una pacca al ragazzo -Arrenditi…-

-Mai!!!- disse stringendo i pugni.

-Aaah… sono un mucchio di sciocchezze! Io me ne vado!- Gintoki si voltò, senza dar tempo di ribattere a nessuno, ma con un’incredibile rapidità la vecchia fattucchiera gli afferrò un polso, impedendogli di proseguire il cammino -Ma cosa…?!-

-Grandi e terribili pericoli ci saranno… una nera voce del passato tornerà a macchiare di sangue indelebile il bianco.-

Gli altri si guardarono confusi e perplessi, non capendo cosa stesse dicendo Yoko. Gintoki la fissò ad occhi sgranati, colto impreparato da quelle parole pronunciate con indifferenza e freddezza.

-… tutto bene, Gin?- domandò Kagura, riportandolo alla realtà.

-Sì… sì, certo!- scostò il braccio liberandosi dalla ferrea presa. -Andiamocene.- uscì dalla tenda.

-Cos’ha Gin?- il giovane Shimura cominciava a preoccuparsi.

Il gruppo uscì e riprese a passeggiare per il villaggio. Nessuno osò dir nulla, guardavano Gintoki perplessi, fino a quando lui si stancò -Be’, che avete da guardare!!??-

-Nulla, nulla!!-

-Cosa facciamo ora?- disse Kagura, per cambiare argomento.

-Cerchiamo il tossico.-  immediatamente una pietra si fracassò sulla testa del samurai -Uoooh!! Ma sei cretino!!???-

Hijikata li raggiunse assieme a Kondo -Vi ho trovati finalmente.-

-Parli del diavolo…-

-Hijikata, lo sai che ti ucciderà una donna?-

Il vicecomandante guardò il suo secondo alzando un sopracciglio -Prego?!-

-Sì, sì, lo ha detto la parrucchiera!-

-Fattucchiera!!! Possibile che non l’hai ancora capito!!??-

-E voi credete a queste scemenze!!??-

-Gin no.- preciso Kagura.

-Almeno questo…- Hijikata si accese una sigaretta -visto che credi anche nei fantasmi.- stuzzicò il tuttofare.

-Non sono certo l’unico!!- ribatté lui.

-Per favore non incominciate!!- li interruppe Kondo -Piuttosto, abbiamo trovato un ryokan dove possiamo fermarci per questa notte.-

-Ooh, una buona notizia!- Shinpachi ne fu sollevato.

-Troviamo i ragazzi e andiamo?- propose Okita.

-Sì, andiamo a recuperare quei disgraziati.- Hijikata si incamminò.

-Sogo, va con lui. Io accompagno i tuttofare alla pensione.-

 

 

 

Il getto d’acqua gli bagnò i capelli, il viso e il corpo. Le gocce fredde gli fecero venire i brividi lungo la schiena, ma una doccia fredda era proprio ciò che ci voleva.

Gintoki non era proprio il tipo che credeva ai deliri di una vecchia maga, ma le sue parole lo avevano turbato, assieme ad un altro fatto che non lo faceva star tranquillo dall’inizio di quel viaggio -Lo Shogun ci ha scelto solo per ciò che ho fatto in battaglia…? Non mi convince…- sbuffò passandosi le mani tra i capelli. Osservò i palmi bagnati grondanti d’acqua… quelle mani che si macchiarono di sangue così indelebile che nemmeno l’acqua della pioggia torrenziale fu in grado di lavare via.

Chiuse gli occhi scuotendo il capo -Basta.- non sopportava quei flash del passato.

Uscì dalla doccia avvolgendo una salvietta sulla vita e asciugandosi il volto e i capelli con un’altra

-Risolviamo in fretta questa faccenda e…-

La porta del bagno si aprì e Kondo entrò come se nulla fosse, già pronto per farsi un bagno ristoratore -…ops.-

Gin lo colpì con un calcio volante che lo stese nel corridoio sfondando anche la porta -Si bussa prima di entrare!!!!!!-

Shinpachi era fermo nel corridoio e si vide Kondo volargli davanti fino a schiantarsi nel muro di fronte -Waaah!!!- per lo spavento si appiattì alla parete.

-Tsk!- soddisfatto Gin se ne lavò le mani -Così impara!!-

-Gintoki!! Hai steso il capo della scorta!!!-

-Si riprenderà, tranquillo Shinpachi. Il gorilla è forte!- e come se nulla fosse se ne tornò in bagno per vestirsi.

Okita passò in quel momento -Cos’è successo a Kondo?-

-Incidente in bagno…-

 

Il vicecomandante della Shinsengumi stava tornando nella sua stanza con una ciotola di riso e carne in mano, completamente coperta di maionese.

-Questa pensione è proprio scadente! Non hanno nemmeno la maionese!! Per fortuna me ne sono portato un po’ da casa.-  un volano lo centrò dritto in fronte e quasi perse l’equilibrio rischiando di rovesciarsi tutto addosso -E questo da dove arriva!!?? Chi è stato?!?-

In quello stesso momento Yamazaki corse verso Hijikata, per recuperare il volano, ma non appena lo vide si fermò di colpo e corse indietro.

-Yamazaki!!! E ti pareva che era tuo!!- il vice gli tirò dietro il volano e partì all’inseguimento  -Vieni qui Yamazaki!! Devi fare seppuku, non puoi scappare così!!!-

Il fuggiasco svoltò l’angolo del corridoio, Toshiro lo seguì, ma si scontrò con un altro cliente del ryokan, rovesciandogli in testa l’Hijikata-special -Aaah! Ma che diavolo…?!-

L’ospite era finito a terra -Che cos’è questa roba appiccicosa e gialla che ho in testa?-

Hijikata lo riconobbe subito -Il… il principe Baka!! Cioè, il principe Hata!!-

-Mi hai chiamato Baka!!??-

Hijikata lo fece alzare, cercando di pulire il danno; guardò nel corridoio, ma Yamazaki si era volatilizzato.

-Io ti ho già visto!! Sì, sei della Shinsengumi!-

-Vicecomandante Hijikata Toshiro.- si inchinò con rispetto.

-Come mai qui?-

-Scortiamo tre civili a Nagoya, signore.-

-Aah, ma allora potreste fare da scorta anche a me!! Quel vecchio che mi segue sempre è del tutto inutile!- disse alludendo al consigliere che lo accompagna sempre nei suoi viaggi.

-Mi dispiace, ma non credo sia possibile. Ci è stato affidato un compito importante.- spiegò Hijikata mantenendo la calma -Ci mancava solo questo dannato principe a complicare le cose!-

-Ma come!!?? Un’intera squadra non può rinunciare a qualche membro!? E scegliete di proteggere tre comuni civili piuttosto che un famoso e ricco principe come me!!??- cominciò a lamentarsi Baka… cioè, Hata.

-Sono mortificato,- mentì Hijikata, in realtà non glie ne importava proprio nulla, ora come ora voleva solo trovare Yamazaki e fargliela pagare -ma questa missione va oltre il nostro comando. In ogni caso è meglio che parliate con il mio superiore.-

-E va bene!! Portami dal tuo comandate allora!!!-

Nella sala principale della piccola pensione il gruppo di viaggio era riunito al cospetto del principe Hata e del suo fedele consigliere.

-Oh no, ancora quello stupido principe!- commentò a bassa voce Gintoki.

-Ma non è ancora stanco di venire su Terra?!- aggiunse Kagura.

-Spero solo che non ci dia rogne…- disse Shinpachi.

-Allora principe Hata, cosa desiderate?- Kondo ruppe il ghiaccio.

-Sono in viaggio per il Giappone, alla scoperta di animali interessanti da aggiungere alla mia collezione…- spiegò -purtroppo è un viaggio pericoloso e le mie guardie del corpo sono delle vere schiappe! Voi della Shinsengumi invece, avete coraggio da vendere! Alcuni dei suoi uomini potrebbero scortare me! Tanto quei tre…- si soffermò a guardare i tuttofare -Ehi… ma vi ho già visti da qualche parte per caso?!-

I tre agitarono una mano sorridendo nervosamente -No, no, no! Vi sbagliate! Vi sbagliate!! Non ci siamo mai incontrati!!!-

-Ah…. Sembrava.-

-Mi dispiace principe, ma non credo sia possibile!- disse autoritario Kondo -Abbiamo l’ordine di scortare e proteggere quei tre e così faremo!-

Il vecchio consigliere si indispettì subito -Come osate rifiutare una così gentile richiesta del grande principe Baka!!!-

-Mi chiamo Hata, stupido vecchio!!!!-

-Con tutto il rispetto, è un ordine dello Shogun in persona!-

-Aah, ma lo sanno anche i sassi ormai che il vostro Shogun non ha più potere qui!!- sdrammatizzò il principe. -Su, capitano Kondo! Che vi costa darmi qualcuno dei suoi uomini!-

-Mi costa eccome!! Mi costa la testa!!-

-Scusi signor principe…- si intromise Shinpachi -ma a che le serve la scorta? Cerca solo animali infondo.-

Gli rispose il consigliere -Ci sono bestie molto pericolose!! Anche se per il momento ne abbiamo trovata solo una innocua e piccola.-

-Che bestia avrebbe portato?!-

-Oh, è solo un piccolo serpente spaziale!- disse Hata -In questo momento si trova nella mia camera! È davvero carino, tutto bianco e la sua caratteristica è che ha sette teste!-

A Sogo venne un sorriso tirato -Sette teste eh…? Che amore…-

-Tieni la bocca chiusa!!- lo riprese Toshiro.

-Non credo abbia bisogno di una scorta per ora…- la frase di Kondo venne interrotta da un forte boato che fece tremare la terra e le pareti.

-Ah! Che succede!?-

-Terremoto? Gintoki, c’è terremoto!?-

-A quanto pare!!-

All’entrata della sala apparve ansante e visibilmente preoccupato una guardia del principe Hata -Mio signore, c’è un problema!!-

-Insomma, non vedi che sto parlando!!?? Che problema sarebbe, sentiamo!!-

-L’animale che avete preso oggi, ecco… come dire…-

-Avanti! Non tenermi sulle spine!! Cos’è successo al piccolo Orochi!!-

-Be’, vede… non lo definirei più tanto piccolo!-

A Hijikata cadde la sigaretta di bocca -In che senso scusa!!??-

Delle spire bianche, grandi quanto una finestra, avvolsero la guardia sprovveduta, trascinandola nel corridoio. -Waaah!!-

-E quello cos’era!!??- Shinpachi fu colto dal panico, come tutti.

-Ho l’impressione che sia il piccolo Orochi!- disse Sogo, già pronto a far fuoco con il bazooka.

-Noooo!! Impossibile!!- il principe era disperato, inginocchiato a terra con le mani tra i capelli -Il mio amato Orochi! Noooo!!-

-È possibile che ovunque ci sia quell’idiota succeda qualcosa?!- sbraitò Gintoki.

-Dobbiamo uscire da qui!-

-Cosa?! E il mio Orochi?!?-

-Ormai è spacciato principe! E lo saremo anche noi se non ce ne andiamo!! Uomini seguitemi!- ordinò Hijikata.

Tutti uscirono dalla stanza, correndo verso l’uscita della pensione ma il soffitto si sfondò devastando l’ingresso e una gigantesca coda travolse completamente lo squadrone.

-Crolla tutto!!-

-Non possiamo uscire!-

Gin prese Hata per il colletto scuotendolo -Che cavolo di animale hai preso!!??!!-

-Cosa fai?! Lascialo! Lascialo! Lascialo!!- Kondo e Toshi cercarono di allontanare il tuttofare.

-Vedete signori,- iniziò il consigliere del principe -l’animale che ha affascinato il principe non è terrestre.-

-L’avevamo capito dalle sette teste!!!-

-Viene da un pianeta quasi sconosciuto. L’unica cosa che si sa di questo strano serpente è che se mangia dopo il calare del sole diventa una creatura incontrollabile, si ingigantisce e distrugge tutto finchè non è soddisfatto.- si sistemò gli occhiali  generando un riflesso sulle lenti.

-Come fai a parlarne con tanta tranquillità!!??-

-Non c’è modo per farlo tornare normale?-

-No, ci torna da solo.- spiegò il vecchio.

-Ci penso io Kondo!!- esclamò Okita imbracciando il lanciarazzi.

-Cooosaa!!!??-

Hijikata sguainò la spada -Questa volta concordo con lui.-

-Aaaah!! Non farete del male al mio bellissimo Orochi!!??-

-E sta un po’ zitto, principe dei miei stivali!!- Gin lo lasciò in malo modo a terra -Facciamolo fuori!-

-Anche perché sta distruggendo tutto!- incitò Kagura.

-Dove si trova?- domandò Toshiro.

-È-è all’ultimo piano…- esitò il consigliere.

-Perfetto! Hijikata, fa sgomberare la pensione!-

-Non darmi ordini, Sakata!! Yamazaki, pensaci tu! Se fallisci ti aspetta il seppuku!!-

-Va-vado!!- il soldato corse via.

-Dividiamoci! Ehi, voi tre aspettate!!- Kondo non fece in tempo ad esporre il piano che i tuttofare erano giù partiti all’assalto delle scale.

-Voi organizzatevi pure, noi passiamo all’azione!- esclamò Gin.

-Sono pazzi!-

-Sogo, va con loro!-

-Cosa!?! Mandi un pazzo a salvare dei pazzi!!??-

Il principe Hata si rialzò da terra -Comandante… noi?-

-Uscite con tutti gli altri!!!-

 

I tuttofare correvano lungo la scalinata per salire al primo livello.

-Qual è il piano, Gin?- chiese Shinpachi.

-Lo cerchiamo, lo staniamo e lo ammazziamo!!- impugnò la bokuto.

-Idea precisa…-

-Avete altro in mente!? Allora tacete e seguitemi!-

Una voce alle spalle li richiamò -Ehi, capo!-

-Okita!!-

-Kondo mi ha mandato a darvi man forte!-

-Magnifico, andiamo!-

Attraversarono il corridoio. Da una stanza uscì una coda bianca enorme -Saltate!!- il quartetto eseguì il comando di Gintoki, ma si trovò di fronte una testa del serpente che spalancò le fauci pronto ad inghiottirli -Oh-oh…-

-Yaaaah!!- Shinpachi infilzò la nuca dell’animale con la sua spada di legno.

Gin tirò un sospiro di sollievo -Uff… bella mossa, Shin!-

-Allora tu vali più di semplice spalla!-

-Scherzi!!?? Sono un samurai anche io!!-

-Molte bello, ma ora andiamo!- esortò Sogo -Ci mancano sei teste!-

Entrarono nella stanza del principe Hata: il gigantesco serpente riempiva tutto lo spazio e aveva invaso le due stanze attigue abbattendo le pareti divisorie.

-È… spaventoso!-

Il serpente bianco li notò, voltò le sei teste verso i nuovi venuti e soffiò con intimidazione.

-Oh-ooh! È nervosetto il nostro amico!-

-Questa sera si mangia serpente alla griglia! Prendete la salsa di soia!!- Gin scattò a spada tratta.

-Buooono!!!- esclamò Kagura con gli occhi luccicanti.

-Ma che schifo!!- ribadirono Shin e Okita.

Una testa della vipera si fiondò verso il samurai, che prontamente la colpì con una steccata, ci saltò sopra e ne recise il collo -Fuori due!!-

-Prendi questo biscione!!- Kagura gli sparò contro proiettili micidiali dal suo ombrello.

Sogo ne fece esplodere un’altra -Fuori tre!-

-Gintoki, dietro di te!!- gridò Shinpachi.

-… eh?- il samurai si voltò appena in tempo -Aaah… maledizione…!!- bloccò la mandibola della bestia con la spada, cercando di non farsi mangiare.

-Fermo capo! Ci penso io!!-

-Okita, non farlo!! Riponi quel bazooka!! Così mi uccidi!!- sui lunghi canini del serpente apparvero delle gocce giallognole -Ehi, e questo…?-
-Non toccarlo, è veleno!!-

-Aaaaah!!- il tuttofare sudava freddo e nn sapeva cosa fare.

-Non muoverti Gintoki!- Kagura colpì il suo capo con l’ombrello lanciandolo contro Okita e facendo finire entrambi a terra.

-… grazie…-

-Ugh! Aiutooo!! Gintoki!!-

Sentendo le grida Sakata scattò subito in piedi -Shinpachi!!- il ragazzo era stato preso dalla robusta coda della bestia e le sue spire si stringevano sempre più attorno al suo corpo.

-L’ha preso!!-

-Ma perché ci devo andar di mezzo sempre io!!?? Aiutooo!!!-

Le tre teste rimaste si frapposero fra Shinpachi e i suoi amici, che si trovarono la strada sbarrata.

-Dannato schifoso!!- sbraitò Gin.

-Tu non può mangiare Shinpachi!! Lui secco e stopposo!! No buon sapore!- inveì Kagura.

-E tu che ne sai, scusa!!??-

-Tieni duro, Shinpachi!! Ehi voi due, copritemi le spalle!-

-Vai capo!!- annuirono Kagura e Okita.

Gintoki scattò verso le tre teste, saltando ed evitando le curve e le anse dell’ingombrante corpo del rettile.

-Prendi questo!!!-  spiccò un balzo per staccare con un colpo di spada il quarto cranio, ma appena levatosi da terra si schiantò contro qualcosa che lo rispedì con il sedere sul pavimento -Aaah!!! Porca miseria che botta!!- esclamò con una mano sulla fronte.

-Razza di imbecille hai davvero la testa dura!!-

Sogo e Kagura si avvicinarono -Hijikata!!-

-E tu che ci fai qui?!-

-Visto che siete degli incompetenti sono venuto a sistemare questo mostro.-

Gin gli diede un pugno in testa -Incompetente sei tu!! Mi hai tagliato la strada!!-

-Bastardo! Non hai visto che stavo arrivando?? Sei cieco?!?-

Kagura sparò una raffica di colpi ai piedi dei due samurai -Zitti o vi ammazzo!-

-Waaah!!!-

-Ehi!! Io sono ancora qui!! La mia vita è ancora in pericolo!!!- gridò Shinpachi dimenandosi.

-Invece che sparare a noi, spara a quel coso!!- sbraitò Hijikata indicando il serpentone.

Lei senza distogliere lo sguardo da Gin e Toshiro alzò il braccio e sparò quattro colpi: si sentì ancora la voce disperata di Shinpachi -Aaah!! Mi hai sfiorato!! Guarda dove spari!!!-

-Ora basta giocare!- Sogo caricò il bazooka.

-Non sparare Okita!! Non sparare!!!-

-Hijikata, pensa alla testa di sinistra! Kagura, quella di destra! Sogo, al centro!-

-Non impartire ordini Sakata.-

-Fa la cosa che ti riesce meglio!-

Il vicecomandante sguainò la spada -Con estremo piacere.-

Il serpente spalancò le tre fauci sputando veleno contro di loro.

-Via, via!!-

-Mi hai stancato!- il vice affettò la testa di sinistra -Scommetto che con la maionese saresti squisito.-

-Hijikata, fai schifo!!!- inveì Sakata.

-Yaaah!!- Kagura bucherellò di proiettili la testa di destra e Okita fece esplodere la centrale.

Gintoki superò il corpo della creatura brandendo la spada con entrambe le mani, sopra la testa

-Non muoverti Shinpachi!!-

-Waaaah!!!-

Con un colpo secco staccò la coda liberando il ragazzo che rotolò a terra riuscendo finalmente a respirare

 -Anf… anf… grazie!-

-Tsk…- Hijikata si accese una sigaretta -È stato facile.- una goccia gliela spense -Eh…?- la riaccese, ma un’altra goccia gliela spense di nuovo -… insomma!!!- irritato alzò il capo: la sigaretta gli cadde dalle labbra. Quattro paia di canini, da quattro teste diverse, grondavano veleno mezzo metro sopra di lui -Ch-ch-che diavolo s-succede!?!-

-No, impossibile!!-

I sette lunghi colli mozzati si rialzarono rianimati e in ogni prolungamento si crearono quattro capi, pronti ad azzannare.

-Gli sono cresciute le teste!! E sono di più!!-

Gin si mise a contare -Una, due, tre, quattro… cinque, sei sette, otto…-

-Sono ventotto, idiota!!!- sbrigò Shinpachi.

-Più ne tagliamo più crescono!! Questo come brutto sogno!!-

-Tranquilli, ci penso io.- come se nulla fosse Sogo Okita stava srotolando una carica di esplosivi attorno al serpente.

-Ma da dove li prende!!??!!-

-Via, andiamocene da qui!- Hijikata si volse per scappare, ma appena fatto un passo cascò a terra di peso -Aah!! Ma cosa…?!- la striscia di candelotti avvolgeva anche le sue gambe -Sogo, bastardo!!-

-E muoviti!!!- Gin lo fece alzare e lo allontanò.

-Gin, non faremo mai in tempo a scendere al piano terra!- disse Shin.

-Allora prenderemo la scorciatoia!-

Hijikata, già preoccupato, lo guardò sbigottito -… eh?!-

-Okita! Al mio via!!-

-Ricevuto capo!-

Gintoki, Kagura, Shinpachi e Toshiro si portarono alla finestra.

-Tre… due… uno…-

 

Il resto della Shinsengumi, i padroni della pensione e gli altri ospiti erano fuori dal ryokan, lontani e al sicuro dal campo di battaglia.

-Che starà succedendo?- si chiese Kondo.

Un muro di fuoco travolse l’edificio con un’esplosione immensa. Oltre al boato si sentirono cinque voci distinte -Waaaaaah!!!-

-Che cavolo è successo?!?-

-No, Orochi!!! È esploso!!!- il principe Hata scoppiò in lacrime.

-Cos’hanno combinato…? Comandante, andiamo a vedere!!-

-Sì!- Kondo diede ragione a Yamazaki e tutta la squadra si portò alla pensione ormai bruciata.

-Avete distrutto tutto!! Toshi, cos’è successo?!-

-Sogo ha fatto saltare in aria il serpentone.-

-Saltare in aria!? Assassini!!!-

-Ehi, principe idiota!! Noi abbiamo rischiato la vita là dentro!!- gridò Shinpachi.

-E chi se ne frega!! La vostra vita è nulla!! Siete solo polvere!!-

Kondo colpì con un forte pugno Hata che lo fece volare in orbita -Scordati la nostra protezione stupido principe!!!-

Gin batté le mani -Complimenti, bel colpo.-

L’anziana coppia che dirigeva la pensione rimase inerme a fissare le fiamme che divoravano il legno.

-Era… la nostra casa…-

Il comandante della squadra si inchinò per chiedere scusa -Perdonateci per questo imprevisto! Vedremo come ripagarvi! Scusateci, scusateci!-

Hijikata soffiò del fumo -L’abbiamo fatta grossa…-

to be continued...
  
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