-Non ci posso credere!!!!-
gridò il vicecomandante della
Shinsengumi.
-Calmati,
Toshi.- cercò di
dire Kondo.
-Col
cavolo che mi
calmo!!! Non lo accetto quest’incarico!!-continuò
a sbraitare.
-Devi
se non vuoi perdere
la testa! Questa missiva arriva direttamente dallo Shogun!!- il
comandante
sbandierò il documento con il sigillo signorile.
I
tuttofare erano seduti
sulla passatoia in legno di uno dei cortili interni dove i soldati si
alleavano.
-Sapevo
che non l’avrebbe
presa bene.- disse Shinpachi.
-Che
sia adatti!- commentò
Gin.
Okita
era poggiato ad una
colonna di sostegno in legno, accanto ai tre civili -Si è
alzato con la luna
storta questa mattina.-
-Ha
fatto un incubo? La
maionese di tutto il mondo era sparita per sempre?!-
Okita
alzò le spalle alla
battuta di Gin -Qualcosa di simile…-
-Siete
voi il mio incubo!-
esclamò Hijikata raggiungendo il gruppo con Kondo.
-Non
prendertela con noi,
è stato lo Shogun a decidere.- disse Shin -Dovete scortarci
solo fino a
Nagoya.-
-Tsk!-
Toshiro si accese
una sigaretta -Dici poco…-
-Qui
non è specificato,
perché dovete andare fino a Nagoya?-
-Non
sono fatti tuoi
gorilla!!- ribatté Kagura.
-Piantatela
con questo
gorilla!!! È tutta la serie che andate avanti!!-
-Motivi
di lavoro.- disse
secco Gin.
Hijikata
lo guardò
-Lavorare per lo Shogun è davvero un bel motivo, ma non
credevo che proprio tu
accettassi un simile incarico.-
-Lo
faccio solo per i
soldi!-
-Tanto
rimarrai sempre un
poveraccio!-
-E
tu uno sfigato!! Vivrai
il resto della tua vita da solo e morirai da solo!!-
-Ma
questo cosa
c’entra!!?? Sei tu che resterai solo!!!-
Cominciò
un acceso botta e
risposta. Gintoki scattò in piedi per fronteggiare faccia a
faccia Hijikata.
-Ragazzi,
finitela! Toshi,
datti un contegno!-
-Anche
tu, Gin!-
Sogo
si godeva lo
spettacolo senza dire nulla -Cos’è? Una gara a chi
la spara più grossa?-
-No
tu!! Frega-tasse che
non sei altro!!-
-Almeno
io un lavoro
sicuro ce l’ho!! Parassita della società!-
-Piedipiatti!!-
-Capellone!!-
-Drogato!!
Ogni volta che
ti vedo hai le pupille dilatate, sicuro che quelle che fumi sono
semplici
sigarette?!-
-Ma
senti questo!! Come
osi parlarmi così!?! Ti faccio a fette!!-
-Non
riusciresti nemmeno a
sfiorarmi!!-
-Scommettiamo!!??-
-Avanti,
fatti sott…. Wooooh!!!!!-
-
Wooooh!!!!!-
Gintoki
e Toshiro volarono
nella stanzetta sfondando una parete, grazie alla potente mazzata di
Kagura.
-Era
ora…- disse Kondo.
-Ora
basta!!- sentenziò la
ragazzina guardandoli con le braccia sui fianchi -Voi essere come
bambini!
Bisticciate per niente!! Comportatevi da adulti!!!-
I
due si alzarono a fatica
-Con cosa ci ha colpito…?- chiese Hijikata tenendosi la
testa.
-Con
il suo ombrello,
rincitrullito!-
-Riuscirete
a collaborare
almeno per questa volta?!-
-Non
ti prometto nulla
Kondo.-
Okita
alzò un braccio per
farsi notare dal comandate -Se sgarra gli sparo!!-
-Buona
idea, Sogo!-
-Cosa!!??
Buona idea un
corno!!! Ma siamo impazziti!!??-
-A
mali estremi, estremi
rimedi.- Gintoki si alzò dando una pacca sulla spalla a
Toshiro quasi con
compassione.
-Ehi!!!
Guarda che spara
anche a te!!!-
Shinpachi
tirò un profondo
respiro -Sarà un lungo viaggio.-
Decisero
di partire quello
stesso pomeriggio, per agevolare i tempi e far stare Gintoki e Hijikata
il meno
vicini possibile. Nella scorta prevista dallo Shogun Tokugawa
c’era il
comandate, il suo vice e il secondo, che dirigevano una piccola
unità; non era
necessario mobilitare molti uomini.
Nagoya
non era certo
dietro l’angolo, usare strade o vie secondarie avrebbe
impiegato troppo tempo,
quindi optarono per viaggiare in treno.
L’intero
gruppo occupava
quasi un’intera carrozza.
Kagura
si sedette vicino
al finestrino, saltando ripetutamente sul sedile
-Quant’è morbido!!-
Gin
le si sedette accanto
-Non abituarti troppo a questo lusso!-
-Gintoki,
compri poltrone
così!?-
-Ma
mi stai a sentire!!??
Con che soldi??-
Shin
si affacciò dal
sedile davanti -Ti ricordi che lavoriamo per lo Shogun, vero?-
-Oh…
è vero!- esclamò
illuminato -Saremo ricchi!!! Vivremo nel lusso!!!!-
-Yeeeeh!!!!-
Kondo
e Hijikata si
sedettero poco più indietro, mentre Okita si mise accanto a
Shinpachi.
Il
vice si accese una
sigaretta -Quelli sono fusi…-
-Cosa
c’è a Nagoya?-
-Nh?-
-Che
potrebbe interessare
allo Shogun…- Isao Kondo era pensieroso.
-La
domanda è perché
mandare quei tre…- incrociò le braccia al petto
-Noi siamo il braccio armato
del Bakufu, lavoriamo anche per Tokugawa. Siamo in grado di svolgere
una
missione.-
-Lo
Shogun lo sa Toshi,
altrimenti non ci avrebbe fatto fare da scorta…-
sospirò -magari è qualcosa
sopra di noi.-
Hijikata
lo guardò male -E
quei tre sarebbero sopra di noi?-
Kondo
scosse la testa
-Sono degli idioti, ma sanno il fatto loro, devi ammetterlo.-
-…
sì. Ricordo ancora il nostro
duello… se solo
avesse voluto avrebbe potuto uccidermi, ma ha solo spezzato la lama
della mia
spada. Quel samurai è davvero strano.-
Una
mano tolse dalle
labbra di Hijikata la sigaretta fumante.
-Ah…
ehi!!-
La
cameriera amanto gli
sorrise amabilmente distruggendo il mozzicone nel pugno -Mi dispiace
signore,
ma non si può fumare qui!-
-…
co-come?!-
-In
questo vagone è
vietato fumare!- ripeté con un sorriso, poi si
allontanò.
-…….
Eh no!!!-
-Tutto
bene, Toshi?-
Diede
un calcio al sedile
davanti -Maledizione!!!-
-Ahio!!
Hijikata, stai
fermo!!-
-Sta
zitto Yamazaki!!!-
Finalmente
il treno partì
e il viaggio iniziò abbastanza tranquillamente.
Shinpachi
si voltò verso
Gin e Kagura -Ragazzi, una volta arrivati cosa facciamo?-
-Andiamo
al tem…!!-
Gintoki tappò con una mano la bocca della ragazzina e con un
dito indicò il
sedile davanti a lui.
-Nh?
Okita…?- il giovane
Shimura guardò il ragazzo seduto accanto; aveva una
mascherina calata sul viso
e russava rumorosamente.
-Zzz…
Zzz…-
-Dorme.-
Lasciò
parlare Kagura -… tempio!!-
-Gin,
non possiamo
nascondere per sempre il nostro obbiettivo.-
-Lo
so… ma meno persone
sanno, meglio è per tutti.-
-Se
non troviamo nulla al
tempio?- chiese Kagura
-Ci
penseremo là…-
Hijikata
passò per il
corridoio, con le mani in tasca, a passo rapido.
-Peccato
che Sadaharu è
stato a casa.- si lamentò Kagura a testa bassa.
-Non
potevamo portarcelo
dietro.-
-Zzz…-
-Già,
e poi in treno non
sono ben accetti gli animali, sopprattutto così grossi!-
Hijikata
ripassò di nuovo
con la stessa andatura.
-Uffa
però….- dopo un
attimo di silenzio -Gin, ho fame!-
-Non
cominciare…-
-Ma
ho fame!!!-
-Appena
passa la cameriera
la fermi e ordini qualcosa… non tutto il ristorante
però!!!- precisò Shinpachi.
-Zzz…-
Il
vice comandante passò
di nuovo per il corridoio, e ritornò indietro, e
ripassò di nuovo…
-….
Comincia a darmi sui
nervi.- commentò Shin.
-Ci
penso io.- appena
Hijikata passò davanti al suo posto,
Gin allungò un piede facendogli lo sgambetto.
-Aah!!!-
Toshiro rovinò a
terra, ma si rialzò subito inveendo contro il tuttofare -Che
cavolo fai!!??-
-Tu
che cavolo fai!! Mi da
sui nervi continuare a vederti fare avanti e indietro!! Sta fermo!!-
-Faccio
quello che mi
pare, chiaro!!-
Sogo
Okita si svegliò,
togliendosi la mascherina, e guardò il suo superiore -Che
c’è Hijikata? Non ti
fanno fumare?-
-Esatto!!!!-
Gin
lo guardò con un
sorrisetto -Io l’ho detto che non sono semplici
sigarette… sei in crisi
d’astinenza!!-
-Vuoi morire, bastardo!?-
-Sì,
sì, sei proprio
nervoso!- annuì Kagura.
-Ah,
ma perché vi do retta!!
Piuttosto…- divenne improvvisamente serio -Grande Capo,
dobbiamo parlare.-
disse a Gintoki.
-E
di cosa? Io non ti devo
dire nulla.-
-Hai
capito benissimo!
Avanti, muoviti!- detto questo si allontanò.
-Sarai
meglio che lo segui
Grande Capo, quando fa così è capace di prenderti
con la forza…- spiegò Sogo.
Gintoki
sbuffò -Che
palle!- raggiunse Hijikata -Cosa vuoi?-
-Perché
andiamo a Nagoya?-
-Te
l’ho già detto, per lo
Shogun.-
-Cosa
c’è a Nagoya che
interessi allo Shogun?-
Sbuffò
di nuovo -Senti…
prova a fidarti per una volta, non mi va di raccontarti tutto.-
-Senti
tu, invece! Non mi
puoi nascondere l’obbiettivo di una missione, a quanto pare
importante, visto
che lavorate direttamente per lo Shogun! Sono il vicecomandante del
braccio
armato del Bakufu, hai idea di quanto sia importante la mia carica??
Sei solo
un civile e devi essere onorato se ti proteggo, anche se vorrei tanto
ucciderti… ma che parlo a fare, non puoi certo capire,
microcefalo! Non pensi
ad altro che hai soldi e a divertirti, vergognati, infanghi il nome dei
samurai… dovresti fare seppuku, ma poi mi togli lo sfizio di
ucciderti…-
dicendo tutto questo Hijikata guardava fisso davanti a sé,
nel vuoto,
continuando ad aprire e chiudere l’accendino.
Gin,
che era venti
centimetri a sinistra, rimase allibito -… ma con chi sta
parlando? Senza
nicotina i neuroni non connettono più, eh?-
D’un
tratto il treno
arrestò la sua corsa lungo i binari, sbalzando i due uomini
a terra.
-Ma
cosa…?!-
-Siamo
già arrivati?-
Kondo
si alzò -Perché ci
siamo fermati?-
Yamazaki
guardò fuori dal
finestrino -Siamo in aperta campagna, signore. Impossibile che siamo
già
arrivati!-
Le
porte del vagone si
spalancarono e molte finestre finirono in frantumi. Kondo prese subito
in mano
la situazione -Mantenete la calma! Tutti gli uomini al posto di
combattimento!-
-Merda!-
imprecò Hijikata.
Nella
carrozza si
riversarono degli amanto, a viso coperto e armati fino ai denti. -Che
nessuno
si muova!!- gridò uno.
-E
questi chi sono?!-
-Sembrerebbero
banditi…
forse non sono pericolosi.- Hijikata esaminò la situazione:
gli invasori erano
numericamente avvantaggiati, ma sapeva bene che i suoi uomini erano
preparati.
Un
bandito che brandiva un
sofisticato fucile indicò Shinpachi e Kagura, che si erano
alzati dai loro
posti, e Gintoki, in piedi accanto a Hijikata -Uno, due e tre! Sono
loro!!-
-Qualcosa
mi dice che ce
l’hanno con noi…- Gin poggiò una mano
sulla sua spada.
-Oh,
ma non mi dire.-
Toshiro era sarcastico.
-Shinpachi,
prendi la
spada!! Kagura…!!-
La
ragazza impugnò il suo
ombrello viola caricando un colpo in canna -Ricevuto!!-
-Volete
difendervi!? Non
avete speranze!! All’attacco!!!- ordinò
l’amanto di prima.
-Addoso!!-
gridò il
comandante della Shinsengumi sguainando la katana -Ricordate il nostro
obbiettivo!!-
Samurai
e amanto si
scontrarono sul vagone, le lame cozzarono e i fucili spararono.
Kagura
colpiva con calci e
pugni i nemici che volavano da una parte all’altra della
carrozza; Shinpachi
combatteva con la sua spada di legno spalleggiando Okita; due amanto a
spada
sguainata si lanciarono su Gintoki, che li contrastò
abilmente.
-Muori
bastardo!!-
-Io?!
Nemmeno vi conosco,
non vi ho fatto nulla!!- li spinse via con la bokuto, ma non demorsero
e
tornarono all’attacco.
Hijikata
si parò di fronte
ad un alieno che impugnava un’arma da fuoco, ma questo lo
spinse di lato
facendolo cadere sui sedili -Ehi!!- l’amanto puntò
dritto a Gintoki -Merda!
Pesce lesso, voltati!!!- gridò.
Gin
si abbassò, colpendo
con la bokuto i due nemici e li lanciò verso il terzo che
stava per sparargli,
facendo finire tutti a terra.
-Aaah!!!-
-Dannazione!!!-
Si
avvicinò ad Hijikata
-Ti sei fatto male?-
-Che
fai, sfotti?!?-
Intanto
Kondo immobilizzò
il capo degli assaltatori -Mi dispiace per voi, ma avete attaccato il
treno
sbagliato!!-
-Ahahah…
oh no, è il treno
giusto!!-
Shinpachi
era spalla a
spalla con Sogo -Non possiamo continuare così! Sono troppi!!-
-Cosa
vuoi fare?-
-Andare
a Nagoya! Dobbiamo
aprirci un varco!-
-…
un varco dici?-
-Dovresti
ringraziarmi!!-
gridò Hijikata.
-Cosa!!??
E perché??!!-
ribadì Gintoki.
-Se
non ti avessi
avvertito saresti morto!!-
-Oh,
certo! Per tua
informazione me ne ero già accorto!-
-Ma
non farmi ridere!!-
I
tre amanto stesi poco
prima da Gintoki si rialzarono, guardando sbalorditi i due litigare in
mezzo
alla battaglia -… che diamine combinano?-
-E
chi se ne frega!!
Approfittiamone!- due ripartirono all’attacco.
-Sei
tu quello che
inciampa nella sua stessa ombra!!-
-Non
è affatto vero!!-
-Yaaah!!!-
-Sparite!!!!!!-
i due samurai colpirono con un poderoso
calcio gli amanto rispedendoli a terra.
-Ora
vedi di non starmi
più tra i piedi!- sbraitò il vicecomandante.
-Tu
non starmi
appiccicato!!-
Senza
preavviso un colpo
di bazooka passò in mezzo ai litiganti sfondando la parete
dietro di loro; si
voltarono e videro Sogo Okita, in piedi sui sedili, con il suo fedele
lanciarazzi imbracciato -Ecco il varco.-
Shinpachi
era lì accanto e
lo guardava a bocca aperta -….. aaah…..-
-Deficiente!!!!-
gridarono all’unisono.
Okita
balzò a terra
avvicinandosi -Che volete, ora possiamo scappare!-
-E
allora filiamocela!!-
Kondo
diede un calcio al
rivale che stava fronteggiando per allontanarlo -Sentito Toshi e Sogo!?
Via da
qui, presto!!!-
-Kagura,
fuoco di
copertura!!!-
Mentre
la Shinsengumi, Gin
e Shinpachi fuggivano dal treno correndo oltre la vasta pianura che
costeggiava
i binari, la ragazza Yato sparò i suoi colpi migliori
dall’ombrello contro i
nemici, allontanandosi a sua volta.
La
guida dei criminali
rinfoderò la spada, affacciandosi al varco aperto da Okita,
osservandoli
scappare -Tsk… mi sa che li hanno sottovalutati. La prossima
volta ci
prepareremo meglio. Kochi!!- convocò uno dei suoi uomini.
-Sì?-
-Fa
rapporto al nostro
datore di lavoro… dovrà pagarci di
più.-
Superarono
la distesa
d’erba verde lucente, rifugiandosi in un piccolo boschetto
per riprendere
fiato.
-Siamo
abbastanza lontani,
ma meglio essere sicuri. Dividetevi in quattro squadre e ispezionate il
perimetro per un chilometro.- Isao Kondo diede nuovamente dimostrazione
delle
sue abilità di comandante nell’organizzare e
dirigere le operazioni.
-Sì!!-
risposero tutti
scattando sull’attenti e in breve si dileguarono.
-Toshi,
Sogo, voi
restate.-
-Eh?
Ok…-
I
tre tuttofare stavano
riprendendo fiato: Shin era poggiato ad un tronco, Kagura seduta a
terra e Gin
accanto a loro. Notarono subito gli sguardi severi puntati su di loro.
-…
cosa c’è?-
-Non
dovete dirci nulla?!-
incalzò Kondo.
-In
che tempio dobbiamo
andare?- chiese Sogo, come se nulla fosse.
-Tempio?!-
Hijikata lo
guardò confuso.
-Sì.
Ne stavano parlando
sul treno.-
-Ma
tu non stavi
dormendo??!!- inveì Shimura.
-Allora?-
Si
scambiarono un’occhiata
complice: era giunto il momento di svelare l’obbiettivo di
quel lungo viaggio.
-È
il tempio Atsuta di
Nagoya.- rispose Gin.
-Atsuta….-
Hijikata
soppesò quel nome accendendosi finalmente una sigaretta. Non
voleva darlo a
vedere per non darla vinta al tuttofare, ma ora si sentiva bene e
rilassato
-Sbaglio o lì è conservato uno dei tre doni ad
Amaterasu?- espirò il fumo.
Isao
Kondo ebbe
l’illuminazione -È vero!! La spada Kusanagi!!
È questo che vi ha chiesto lo
Shogun?? Di portargli quella spada?-
-Esatto.-
-Scusate,
ma in teoria lo
Shogun non dovrebbe averne una copia?- chiese Okita.
-In
teoria,- rispose
Shinpachi -ma in pratica non è così. Anche quella
custodita ad Atsuta è una
copia, ma forse lì troveremo indizi su come rintracciare
l’originale.-
-La
vera spada Kusanagi è
andata perduta nel XII secolo nelle profondità del mare.-
Gin
assentì con il capo
guardando Kondo -Lo sa anche lo Shogun. Non è un lavoro
semplice…-
-Ancora
non capisco perché
abbia chiesto a voi e non a noi…-
-Ti
rode, Hijikata!?- lo
punzecchiò Kagura.
-Ma
sta zitta,
mocciosa!!!-
-Fino
a poco fa non avrei
saputo risponderti, ma dopo la bella visita a sorpresa credo che non
siamo gli
unici a cercarla. Quelli erano mercenari e saranno stati assoldati da
qualcun
altro interessato ad avere quella spada.-
-Oppure
non vuole che noi
la troviamo.- aggiunse Shinpachi.
Gintoki
annuì.
Toshiro
abbozzò un
sorrisetto -Tzè! Non si può mai star tranquilli
con voi… credo che questo viaggio
sarà più lungo e complicato del previsto.-
I
soldati riferirono al
loro capitano che il perimetro controllato era libero e sicuro, i
nemici non li
avevano seguiti. Erano stati costretti ad abbandonare i binari e non
era
prudente percorrere vie conosciute, perciò optarono per
continuare il viaggio a
Nagoya, più lontana che mai, lungo la sponda, attraverso
sentieri scoscesi.
Il
sole era alto a metà
pomeriggio e picchiava forte sulla ghiaia del sentiero.
-È
stata una buona idea
proseguire a piedi Toshi, ma non c’era un modo più
comodo?!-
-Non
lamentarti Kondo!!
Non ci posso fare nulla se siamo a giugno!-
Hijikata,
Kondo e Okita
erano in testa al gruppo, seguiti dai tuttofare e il resto dello
squadrone.
Kagura
si riparava dai
raggi intensi del sole con il suo ombrello -Gin!! Mi porti in
braccio??- gli
tirò la manica della maglia nera per attirare
l’attenzione.
-Scordatelo!!
Non ne ho la
forza… ho la glicemia sotto i tacchi…-
-Resistete,
ricordate che
lo facciamo per i soldi…!!- disse Shinpachi per motivarli,
ma aveva poca
convinzione -Quanto manca!?!-
Kondo
si voltò -Tu
continua a camminare dritto, prima o poi arrivi.-
-Non
è consolante…-
Yamazaki
Sagaru, dal fondo
dell’unità, affiancò il vicecomandante
-Hijikata, facciamo una pausa! Gli
uomini non ce la fanno più!-
Lui
si volse: alle spalle
dei tuttofare i soldati della Shinsengumi arrancavano e alcuni erano
stramazzati al suolo -Col cavolo!!! Razza di lavativi muovetevi!!
Abbiamo perso
fin troppo tempo!!!- sbraitò.
Sogo
poggiò una mano sulla
sua spalla -Vuoi una visione completa della strada, Hijikata?-
-Eh?
Che vuoi?-
-Rispondi,
sì o no.-
Esitò
un attimo -…… sì.-
Sogo
imbracciò il bazooka
puntandoglielo contro.
Toshi
scattò di lato
-Waah! Che cavolo fai, cretino!?!-
-Si
dice che dal paradiso
si possa vedere tutto.-
-Che
cosa!!??!!-
Gin
si intromise nella
discussione -Okita, ragiona… credi che lui finisca in
paradiso?-
Hijikata
lo guardò
malissimo -Sta zitto tu!!!-
Okita
assunse
un’espressione pensierosa -Infatti… magari
all’inferno ci sono televisori che
trasmettono ciò che succede qui… be’,
tanto vale provare!-
Kondo,
Yamazaki e
Shinpachi gli gridarono contro -Che visione hai
dell’inferno!!??!!-
-Ti
ci spedisco io
all’inferno!!- Toshiro sguainò la katana.
Kondo,
giunto al limite,
prese con una mano la testa di Sogo, con l’altra quella di
Toshiro e le fece
picchiare una contro l’altra -Finitela voi due!!!-
-…
ma dove la trovano
l’energia con questo caldo soffocante?- si chiese Yamazaki.
-Ahi,
ahi, ahi!!!-
-che
male… Kondo!!-
-Mi
avete scocciato!! Ora
facciamo una pausa, magari vi calmate!-
Ci
fu un sospiro generale
e tutti si lasciarono andare, sollevati di non dover continuare quella
marcia.
-Kondo,
abbiamo qualcosa da
mangiare?- chiese Okita.
-Non
ho portato nulla.
Dovevamo fare tutto il viaggio in treno.-
Hijikata
si accese
un’altra sigaretta -Tsk, grazie a tre individui siamo
costretti a viaggiare a
piedi sotto il sole!-
Gintoki
lo fulminò con lo
sguardo -Non è mica colpa nostra se non siamo gli unici a
cercare quella
spada!!-
-Potevi
informarti meglio!!-
-E
da chi??-
-Io
l’ho sempre saputo!-
Kagura incrociò le braccia al petto con aria saccente.
-…
sapevi cosa?- Shinpachi
alzò un sopracciglio scettico.
-Aah,
basta!! Fa troppo
caldo per discutere con te!!-
-Non
spreco il fiato!!-
-Ci
penso io a farti felice,
Gin!- si offrì Sogo.
Il
vice gli diede un pugno
in testa -Guai a te se mi spari!! Te lo distruggo quel bazooka!!!-
-Tanto
ho la scorta!-
esclamò con un sorriso.
-E
dove li tieni!!??!!-
Gin, Shin e Kagura rimasero allibiti.
Hijikata
si coprì il volto
con una mano -Chiudiamo qui il discorso…-
Kagura
scattò
improvvisamente in piedi, annusando l’aria.
-Che
succede?- chiese
Shinpachi.
-Non
sentite?-
-…
ma cosa?!- anche
Gintoki si mise ad fiutare l’aria.
-È
cibo!! Carne, frittura,
pesce…-
-…
zucchero!!!!- esclamò
Gin illuminato.
I
due si misero a correre
lungo la strada sterrata, come se fosse bastato solo sentire
l’odore del cibo
per rinvigorirli.
-Kagura,
Gintoki!!
Aspettate!!- Shinpachi li inseguì.
-Ehi,
voi tre!! Non
dobbiamo separarci!!- gridò Kondo -Forza, seguiamoli!-
Hijikata
sospirò -Aaah… ma
tu guarda questi, sentono odore di cibo e scattano come cani.- si
lamentò
indignato, ma anche il suo stomaco reclamava un pasto.
-Ammettilo,
anche tu hai
fame!!-
Si
voltò e vide Yamazaki
giocare da solo a badminton -Che cavolo stai facendo!?!- gli diede un
calcio
-Muoviti, cammina!! Sei un perditempo, Yamazaki!!!-
-Aaah!!
vado, vado!!-
Attraversarono
un
boschetto di canne di bambù e dopo aver superato una
collinetta erbosa si
trovarono di fronte un piccolo borgo brulicante di vita.
-Che
visione
celestiale!!!- esclamò Kagura.
-Ci
sono anche le
terme!!!- enfatizzò Okita.
Hijikata,
Kondo, Shinpachi
e Gintoki rimasero attoniti:
-E
noi ci siamo fermati…-
-Sotto
il sole…-
-
Senza cibo, né acqua…-
-E
qui c’è un villaggio…-
Abbassarono
il capo sempre
più abbattuti -Non è possibile!!-
Girarono
per le strade
colme di persone e bancarelle che proponevano ogni bene del paese. Il
manipolo
di uomini armati attirava l’attenzione generale.
-Troviamo
qualcosa da
mangiare e un buon posto dove passare la notte.- disse Kondo.
-Mi
raccomando, che
nessuno vada in giro per conto suo, dobbiamo stare uniti per quanto mi
duole
farlo, intesi?- disse Hijikata , ma in quella via erano rimasti solo
lui e
Kondo. -…… ma che parlo a fare.-
Gintoki,
Shinpachi, Kagura
e Sogo gironzolavano beatamente per le strade del borgo.
-È
un posto carino.-
commentò Okita.
-Già!
Mi ricorda le fiere
di Edo! Ci andavo sempre da piccolo con mia sorella!!-
Gin
mangiò un dango
infilzato sullo stecchetto che si era preso ad un banchetto -Beata
infanzia.
Kagura, non allontanarti!-
La
ragazza si avvicinò ad
una piccola tenda viola -Che c’è qui?-
-Nh?
È una fattucchiera…
Lady Yoko.- Shinpachi lesse il cartello piantato lì davanti.
-Parrucchiera?!?-
-No,
scema!! Una fattucchiera
legge il futuro!- la rimproverò il capo tuttofare.
-La
parrucchiera
servirebbe a te.- disse con aria boriosa Sogo.
-Io
non credo molto in
queste cose, ma è divertente!-
-Cosa?
Non credi nelle
fattucchiere o che una parrucchiera sistemerebbe il cespuglio di Gin?-
-La
finisci!!!???-
-Entriamo,
entriamo!!-
Kagura spinse dentro Shinpachi e Gin, Sogo li seguì senza
obbiettare.
-Okita,
non pensavo che
credevi a queste cose.-
-Mi
affido anche al woodo
delle volte.-
-Sei
terribile!!!!-
esclamarono Gin e Shin.
La
piccola stanza era
illuminata da poche candele che diffondevano un’atmosfera
tetra e sinistra.
Lo
spazio era spartano: al
centro v’era solo un piccolo tavolo circolare coperto fino a
terra da una lunga
tovaglia ricamata; dietro ad esso Lady Yoko, una vecchietta dai lunghi
capelli
bianchi e occhi sottili, scrutava una sfera di cristallo.
-È
permesso?-
La
vecchietta aveva gli
occhi chiusi -Quattro persone. Tre uomini e una ragazza. Due scettici
sui miei
poteri, un sadico e una che mi ha scambiato per una parrucchiera.-
Sogo
e Kagura la
guardarono con occhi lucenti -Woooooh!!-
-Ma
di che vi stupite!!??
Ci ha sentito parlare, no?!?-
-Non
mi credi, cespuglio?-
-E
basta!!-
-Volete
che vi predica il
futuro?- continuò lei ignorando Gintoki.
-Sì,
sì!!- esultò Kagura.
Yoko
pose un palmo -In
cambio di qualcosa.-
-Vecchia
strega!!- sbraitò
il samurai.
-Le
va bene questo?- Okita
le porse il bastoncino di dango di Gin.
-Benissimo.-
lo prese.
-Ehi!!
È mio!!!-
-Cosa
ci puoi dire??-
chiese Kagura trepidante.
La
vecchia Yoko rimase in
silenzio ad osservare le tre palline di dango -Brutte cose vi
accadranno!
Durante il vostro lungo viaggio!!-
-…
promette bene.-
Shinpachi si sistemò gli occhiali sul naso.
-Tsk…
è un classico.-
-Ehi,
vecchia!- Sogo prese
una piccola busta bianca, e ne rovesciò il contenuto sul
tavolino: dei capelli
corvini -Al proprietario di questi capiterà qualcosa di
brutto?!-
-….
Non dirmi che
quelli….-
-Sono
di Hijikata!!-
-Sì…
morirà.-
Sogo
si illuminò di gioia.
-…
non tra breve, per mano
di una donna.-
La
gioia di Sogo si spense
in un istante -…. Come!?!-
Shinpachi
diede una pacca
al ragazzo -Arrenditi…-
-Mai!!!-
disse stringendo
i pugni.
-Aaah…
sono un mucchio di
sciocchezze! Io me ne vado!- Gintoki si voltò, senza dar
tempo di ribattere a
nessuno, ma con un’incredibile rapidità la vecchia
fattucchiera gli afferrò un
polso, impedendogli di proseguire il cammino -Ma cosa…?!-
-Grandi
e terribili
pericoli ci saranno… una nera voce del passato
tornerà a macchiare di sangue
indelebile il bianco.-
Gli
altri si guardarono
confusi e perplessi, non capendo cosa stesse dicendo Yoko. Gintoki la
fissò ad
occhi sgranati, colto impreparato da quelle parole pronunciate con
indifferenza
e freddezza.
-…
tutto bene, Gin?-
domandò Kagura, riportandolo alla realtà.
-Sì…
sì, certo!- scostò il
braccio liberandosi dalla ferrea presa. -Andiamocene.- uscì
dalla tenda.
-Cos’ha Gin?- il giovane Shimura
cominciava a preoccuparsi.
Il
gruppo uscì e riprese a
passeggiare per il villaggio. Nessuno osò dir nulla,
guardavano Gintoki
perplessi, fino a quando lui si stancò -Be’, che
avete da guardare!!??-
-Nulla,
nulla!!-
-Cosa
facciamo ora?- disse
Kagura, per cambiare argomento.
-Cerchiamo
il tossico.- immediatamente
una pietra si fracassò sulla
testa del samurai -Uoooh!! Ma sei cretino!!???-
Hijikata
li raggiunse
assieme a Kondo -Vi ho trovati finalmente.-
-Parli
del diavolo…-
-Hijikata,
lo sai che ti
ucciderà una donna?-
Il
vicecomandante guardò
il suo secondo alzando un sopracciglio -Prego?!-
-Sì,
sì, lo ha detto la
parrucchiera!-
-Fattucchiera!!!
Possibile
che non l’hai ancora capito!!??-
-E
voi credete a queste scemenze!!??-
-Gin
no.- preciso Kagura.
-Almeno
questo…- Hijikata
si accese una sigaretta -visto che credi anche nei fantasmi.-
stuzzicò il
tuttofare.
-Non
sono certo l’unico!!-
ribatté lui.
-Per
favore non
incominciate!!- li interruppe Kondo -Piuttosto, abbiamo trovato un
ryokan dove
possiamo fermarci per questa notte.-
-Ooh,
una buona notizia!-
Shinpachi ne fu sollevato.
-Troviamo
i ragazzi e
andiamo?- propose Okita.
-Sì,
andiamo a recuperare
quei disgraziati.- Hijikata si incamminò.
-Sogo,
va con lui. Io
accompagno i tuttofare alla pensione.-
Il
getto d’acqua gli bagnò
i capelli, il viso e il corpo. Le gocce fredde gli fecero venire i
brividi
lungo la schiena, ma una doccia fredda era proprio ciò che
ci voleva.
Gintoki
non era proprio il
tipo che credeva ai deliri di una vecchia maga, ma le sue parole lo
avevano
turbato, assieme ad un altro fatto che non lo faceva star tranquillo
dall’inizio di quel viaggio -Lo
Shogun ci
ha scelto solo per ciò che ho fatto in
battaglia…? Non mi convince…-
sbuffò
passandosi le mani tra i capelli. Osservò i palmi bagnati
grondanti d’acqua…
quelle mani che si macchiarono di sangue così indelebile che
nemmeno l’acqua
della pioggia torrenziale fu in grado di lavare via.
Chiuse
gli occhi scuotendo
il capo -Basta.- non sopportava quei flash del passato.
Uscì
dalla doccia
avvolgendo una salvietta sulla vita e asciugandosi il volto e i capelli
con
un’altra
-Risolviamo in fretta questa faccenda e…-
La
porta del bagno si aprì
e Kondo entrò come se nulla fosse, già pronto per
farsi un bagno ristoratore
-…ops.-
Gin
lo colpì con un calcio
volante che lo stese nel corridoio sfondando anche la porta -Si bussa prima di
entrare!!!!!!-
Shinpachi
era fermo nel
corridoio e si vide Kondo volargli davanti fino a schiantarsi nel muro
di
fronte -Waaah!!!- per lo spavento si appiattì alla parete.
-Tsk!-
soddisfatto Gin se
ne lavò le mani -Così impara!!-
-Gintoki!!
Hai steso il
capo della scorta!!!-
-Si
riprenderà, tranquillo
Shinpachi. Il gorilla è forte!- e come se nulla fosse se ne
tornò in bagno per
vestirsi.
Okita
passò in quel
momento -Cos’è successo a Kondo?-
-Incidente
in bagno…-
Il
vicecomandante della
Shinsengumi stava tornando nella sua stanza con una ciotola di riso e
carne in
mano, completamente coperta di maionese.
-Questa
pensione è proprio
scadente! Non hanno nemmeno la maionese!! Per fortuna me ne sono
portato un po’
da casa.- un volano
lo centrò dritto in
fronte e quasi perse l’equilibrio rischiando di rovesciarsi
tutto addosso -E
questo da dove arriva!!?? Chi è stato?!?-
In
quello stesso momento
Yamazaki corse verso Hijikata, per recuperare il volano, ma non appena
lo vide
si fermò di colpo e corse indietro.
-Yamazaki!!!
E ti pareva
che era tuo!!- il vice gli tirò dietro il volano e
partì all’inseguimento
-Vieni qui Yamazaki!! Devi fare seppuku, non
puoi scappare così!!!-
Il
fuggiasco svoltò
l’angolo del corridoio, Toshiro lo seguì, ma si
scontrò con un altro cliente
del ryokan, rovesciandogli in testa l’Hijikata-special -Aaah!
Ma che
diavolo…?!-
L’ospite
era finito a
terra -Che cos’è questa roba appiccicosa e gialla
che ho in testa?-
Hijikata
lo riconobbe
subito -Il… il principe Baka!! Cioè, il principe
Hata!!-
-Mi
hai chiamato Baka!!??-
Hijikata
lo fece alzare,
cercando di pulire il danno; guardò nel corridoio, ma
Yamazaki si era
volatilizzato.
-Io
ti ho già visto!! Sì,
sei della Shinsengumi!-
-Vicecomandante
Hijikata
Toshiro.- si inchinò con rispetto.
-Come
mai qui?-
-Scortiamo
tre civili a
Nagoya, signore.-
-Aah,
ma allora potreste
fare da scorta anche a me!! Quel vecchio che mi segue sempre
è del tutto
inutile!- disse alludendo al consigliere che lo accompagna sempre nei
suoi
viaggi.
-Mi
dispiace, ma non credo
sia possibile. Ci è stato affidato un compito importante.-
spiegò Hijikata
mantenendo la calma -Ci mancava solo
questo dannato principe a complicare le cose!-
-Ma
come!!?? Un’intera
squadra non può rinunciare a qualche membro!? E scegliete di
proteggere tre
comuni civili piuttosto che un famoso e ricco principe come me!!??-
cominciò a
lamentarsi Baka… cioè, Hata.
-Sono
mortificato,- mentì
Hijikata, in realtà non glie ne importava proprio nulla, ora
come ora voleva
solo trovare Yamazaki e fargliela pagare -ma questa missione va oltre
il nostro
comando. In ogni caso è meglio che parliate con il mio
superiore.-
-E
va bene!! Portami dal
tuo comandate allora!!!-
Nella
sala principale
della piccola pensione il gruppo di viaggio era riunito al cospetto del
principe Hata e del suo fedele consigliere.
-Oh
no, ancora quello
stupido principe!- commentò a bassa voce Gintoki.
-Ma
non è ancora stanco di
venire su Terra?!- aggiunse Kagura.
-Spero
solo che non ci dia
rogne…- disse Shinpachi.
-Allora
principe Hata,
cosa desiderate?- Kondo ruppe il ghiaccio.
-Sono
in viaggio per il
Giappone, alla scoperta di animali interessanti da aggiungere alla mia
collezione…- spiegò -purtroppo è un
viaggio pericoloso e le mie guardie del
corpo sono delle vere schiappe! Voi della Shinsengumi invece, avete
coraggio da
vendere! Alcuni dei suoi uomini potrebbero scortare me! Tanto quei
tre…- si
soffermò a guardare i tuttofare -Ehi… ma vi ho
già visti da qualche parte per
caso?!-
I
tre agitarono una mano
sorridendo nervosamente -No, no, no! Vi sbagliate! Vi sbagliate!! Non
ci siamo
mai incontrati!!!-
-Ah….
Sembrava.-
-Mi
dispiace principe, ma
non credo sia possibile!- disse autoritario Kondo -Abbiamo
l’ordine di scortare
e proteggere quei tre e così faremo!-
Il
vecchio consigliere si
indispettì subito -Come osate rifiutare una così
gentile richiesta del grande
principe Baka!!!-
-Mi
chiamo Hata, stupido
vecchio!!!!-
-Con
tutto il rispetto, è
un ordine dello Shogun in persona!-
-Aah,
ma lo sanno anche i
sassi ormai che il vostro Shogun non ha più potere qui!!-
sdrammatizzò il
principe. -Su, capitano Kondo! Che vi costa darmi qualcuno dei suoi
uomini!-
-Mi
costa eccome!! Mi
costa la testa!!-
-Scusi
signor principe…-
si intromise Shinpachi -ma a che le serve la scorta? Cerca solo animali
infondo.-
Gli
rispose il consigliere
-Ci sono bestie molto pericolose!! Anche se per il momento ne abbiamo
trovata
solo una innocua e piccola.-
-Che
bestia avrebbe
portato?!-
-Oh,
è solo un piccolo
serpente spaziale!- disse Hata -In questo momento si trova nella mia
camera! È
davvero carino, tutto bianco e la sua caratteristica è che
ha sette teste!-
A
Sogo venne un sorriso
tirato -Sette teste eh…? Che amore…-
-Tieni
la bocca chiusa!!-
lo riprese Toshiro.
-Non
credo abbia bisogno
di una scorta per ora…- la frase di Kondo venne interrotta
da un forte boato
che fece tremare la terra e le pareti.
-Ah!
Che succede!?-
-Terremoto?
Gintoki, c’è
terremoto!?-
-A
quanto pare!!-
All’entrata
della sala
apparve ansante e visibilmente preoccupato una guardia del principe
Hata -Mio
signore, c’è un problema!!-
-Insomma,
non vedi che sto
parlando!!?? Che problema sarebbe, sentiamo!!-
-L’animale
che avete preso
oggi, ecco… come dire…-
-Avanti!
Non tenermi sulle
spine!! Cos’è successo al piccolo Orochi!!-
-Be’,
vede… non lo
definirei più tanto piccolo!-
A
Hijikata cadde la
sigaretta di bocca -In che senso scusa!!??-
Delle
spire bianche,
grandi quanto una finestra, avvolsero la guardia sprovveduta,
trascinandola nel
corridoio. -Waaah!!-
-E
quello cos’era!!??-
Shinpachi fu colto dal panico, come tutti.
-Ho
l’impressione che sia
il piccolo Orochi!- disse Sogo, già pronto a far fuoco con
il bazooka.
-Noooo!!
Impossibile!!- il
principe era disperato, inginocchiato a terra con le mani tra i capelli
-Il mio
amato Orochi! Noooo!!-
-È
possibile che ovunque
ci sia quell’idiota succeda qualcosa?!- sbraitò
Gintoki.
-Dobbiamo
uscire da qui!-
-Cosa?!
E il mio
Orochi?!?-
-Ormai
è spacciato
principe! E lo saremo anche noi se non ce ne andiamo!! Uomini
seguitemi!-
ordinò Hijikata.
Tutti
uscirono dalla
stanza, correndo verso l’uscita della pensione ma il soffitto
si sfondò
devastando l’ingresso e una gigantesca coda travolse
completamente lo
squadrone.
-Crolla
tutto!!-
-Non
possiamo uscire!-
Gin
prese Hata per il
colletto scuotendolo -Che cavolo di animale hai preso!!??!!-
-Cosa
fai?! Lascialo!
Lascialo! Lascialo!!- Kondo e Toshi cercarono di allontanare il
tuttofare.
-Vedete
signori,- iniziò
il consigliere del principe -l’animale che ha affascinato il
principe non è
terrestre.-
-L’avevamo capito
dalle sette teste!!!-
-Viene
da un pianeta quasi
sconosciuto. L’unica cosa che si sa di questo strano serpente
è che se mangia
dopo il calare del sole diventa una creatura incontrollabile, si
ingigantisce e
distrugge tutto finchè non è soddisfatto.- si
sistemò gli occhiali generando
un riflesso sulle lenti.
-Come fai a parlarne con
tanta tranquillità!!??-
-Non
c’è modo per farlo
tornare normale?-
-No,
ci torna da solo.-
spiegò il vecchio.
-Ci
penso io Kondo!!-
esclamò Okita imbracciando il lanciarazzi.
-Cooosaa!!!??-
Hijikata
sguainò la spada
-Questa volta concordo con lui.-
-Aaaah!!
Non farete del
male al mio bellissimo Orochi!!??-
-E
sta un po’ zitto,
principe dei miei stivali!!- Gin lo lasciò in malo modo a
terra -Facciamolo
fuori!-
-Anche
perché sta
distruggendo tutto!- incitò Kagura.
-Dove
si trova?- domandò
Toshiro.
-È-è
all’ultimo piano…- esitò il
consigliere.
-Perfetto! Hijikata, fa sgomberare
la
pensione!-
-Non darmi ordini, Sakata!!
Yamazaki,
pensaci tu! Se fallisci ti aspetta il seppuku!!-
-Va-vado!!- il soldato corse via.
-Dividiamoci! Ehi, voi tre
aspettate!!-
Kondo non fece in tempo ad esporre il piano che i tuttofare erano
giù partiti all’assalto
delle scale.
-Voi organizzatevi pure, noi
passiamo
all’azione!- esclamò Gin.
-Sono pazzi!-
-Sogo, va con loro!-
-Cosa!?! Mandi un pazzo a salvare
dei
pazzi!!??-
Il principe Hata si
rialzò da terra
-Comandante… noi?-
-Uscite con tutti gli altri!!!-
I tuttofare correvano lungo la
scalinata
per salire al primo livello.
-Qual è il piano, Gin?-
chiese
Shinpachi.
-Lo cerchiamo, lo staniamo e lo
ammazziamo!!- impugnò la bokuto.
-Idea precisa…-
-Avete altro in mente!? Allora
tacete e
seguitemi!-
Una voce alle spalle li
richiamò -Ehi,
capo!-
-Okita!!-
-Kondo mi ha mandato a darvi man
forte!-
-Magnifico, andiamo!-
Attraversarono il corridoio. Da una
stanza uscì una coda bianca enorme -Saltate!!- il quartetto
eseguì il comando
di Gintoki, ma si trovò di fronte una testa del serpente che
spalancò le fauci
pronto ad inghiottirli -Oh-oh…-
-Yaaaah!!- Shinpachi
infilzò la nuca
dell’animale con la sua spada di legno.
Gin tirò un sospiro di
sollievo -Uff…
bella mossa, Shin!-
-Allora tu vali più di
semplice spalla!-
-Scherzi!!?? Sono un samurai anche
io!!-
-Molte bello, ma ora andiamo!-
esortò
Sogo -Ci mancano sei teste!-
Entrarono nella stanza del principe
Hata: il gigantesco serpente riempiva tutto lo spazio e aveva invaso le
due
stanze attigue abbattendo le pareti divisorie.
-È…
spaventoso!-
Il serpente bianco li
notò, voltò le sei
teste verso i nuovi venuti e soffiò con intimidazione.
-Oh-ooh! È nervosetto il
nostro amico!-
-Questa sera si mangia serpente
alla
griglia! Prendete la salsa di soia!!- Gin scattò a spada
tratta.
-Buooono!!!- esclamò
Kagura con gli
occhi luccicanti.
-Ma che schifo!!- ribadirono Shin e
Okita.
Una testa della vipera si
fiondò verso
il samurai, che prontamente la colpì con una steccata, ci
saltò sopra e ne
recise il collo -Fuori due!!-
-Prendi questo biscione!!- Kagura
gli
sparò contro proiettili micidiali dal suo ombrello.
Sogo ne fece esplodere
un’altra -Fuori
tre!-
-Gintoki, dietro di te!!-
gridò
Shinpachi.
-… eh?- il samurai si
voltò appena in
tempo -Aaah… maledizione…!!- bloccò la
mandibola della bestia con la spada,
cercando di non farsi mangiare.
-Fermo capo! Ci penso io!!-
-Okita, non farlo!! Riponi quel
bazooka!! Così mi uccidi!!- sui lunghi canini del serpente
apparvero delle
gocce giallognole -Ehi, e questo…?-
-Non toccarlo, è veleno!!-
-Aaaaah!!- il tuttofare sudava
freddo e
nn sapeva cosa fare.
-Non muoverti Gintoki!- Kagura
colpì il
suo capo con l’ombrello lanciandolo contro Okita e facendo
finire entrambi a
terra.
-… grazie…-
-Ugh! Aiutooo!! Gintoki!!-
Sentendo le grida Sakata
scattò subito
in piedi -Shinpachi!!- il ragazzo era stato preso dalla robusta coda
della
bestia e le sue spire si stringevano sempre più attorno al
suo corpo.
-L’ha
preso!!-
-Ma
perché ci devo andar
di mezzo sempre io!!?? Aiutooo!!!-
Le
tre teste rimaste si
frapposero fra Shinpachi e i suoi amici, che si trovarono la strada
sbarrata.
-Dannato
schifoso!!-
sbraitò Gin.
-Tu
non può mangiare Shinpachi!!
Lui secco e stopposo!! No buon sapore!- inveì Kagura.
-E tu che ne sai, scusa!!??-
-Tieni
duro, Shinpachi!!
Ehi voi due, copritemi le spalle!-
-Vai
capo!!- annuirono
Kagura e Okita.
Gintoki
scattò verso le
tre teste, saltando ed evitando le curve e le anse
dell’ingombrante corpo del
rettile.
-Prendi
questo!!!- spiccò
un balzo per staccare con un colpo di
spada il quarto cranio, ma appena levatosi da terra si
schiantò contro qualcosa
che lo rispedì con il sedere sul pavimento -Aaah!!! Porca
miseria che botta!!-
esclamò con una mano sulla fronte.
-Razza
di imbecille hai
davvero la testa dura!!-
Sogo
e Kagura si
avvicinarono -Hijikata!!-
-E
tu che ci fai qui?!-
-Visto
che siete degli
incompetenti sono venuto a sistemare questo mostro.-
Gin
gli diede un pugno in
testa -Incompetente sei tu!! Mi hai tagliato la strada!!-
-Bastardo!
Non hai visto
che stavo arrivando?? Sei cieco?!?-
Kagura
sparò una raffica
di colpi ai piedi dei due samurai -Zitti o vi ammazzo!-
-Waaah!!!-
-Ehi!!
Io sono ancora qui!!
La mia vita è ancora in pericolo!!!- gridò
Shinpachi dimenandosi.
-Invece
che sparare a noi,
spara a quel coso!!- sbraitò Hijikata indicando il
serpentone.
Lei
senza distogliere lo
sguardo da Gin e Toshiro alzò il braccio e sparò
quattro colpi: si sentì ancora
la voce disperata di Shinpachi -Aaah!! Mi hai sfiorato!! Guarda dove
spari!!!-
-Ora
basta giocare!- Sogo
caricò il bazooka.
-Non
sparare Okita!! Non
sparare!!!-
-Hijikata,
pensa alla
testa di sinistra! Kagura, quella di destra! Sogo, al centro!-
-Non
impartire ordini
Sakata.-
-Fa
la cosa che ti riesce
meglio!-
Il
vicecomandante sguainò
la spada -Con estremo piacere.-
Il
serpente spalancò le
tre fauci sputando veleno contro di loro.
-Via,
via!!-
-Mi
hai stancato!- il vice
affettò la testa di sinistra -Scommetto che con la maionese
saresti squisito.-
-Hijikata,
fai schifo!!!-
inveì Sakata.
-Yaaah!!-
Kagura
bucherellò di proiettili la testa di destra e Okita fece
esplodere la centrale.
Gintoki
superò il corpo
della creatura brandendo la spada con entrambe le mani, sopra la testa
-Non
muoverti Shinpachi!!-
-Waaaah!!!-
Con
un colpo secco staccò
la coda liberando il ragazzo che rotolò a terra riuscendo
finalmente a
respirare
-Anf…
anf… grazie!-
-Tsk…-
Hijikata si accese
una sigaretta -È stato facile.- una goccia gliela spense
-Eh…?- la riaccese, ma
un’altra goccia gliela spense di nuovo -…
insomma!!!- irritato alzò il capo: la
sigaretta gli cadde dalle labbra. Quattro paia di canini, da quattro
teste
diverse, grondavano veleno mezzo metro sopra di lui -Ch-ch-che diavolo
s-succede!?!-
-No,
impossibile!!-
I
sette lunghi colli
mozzati si rialzarono rianimati e in ogni prolungamento si crearono
quattro
capi, pronti ad azzannare.
-Gli
sono cresciute le
teste!! E sono di più!!-
Gin
si mise a contare
-Una, due, tre, quattro… cinque, sei sette, otto…-
-Sono
ventotto, idiota!!!-
sbrigò Shinpachi.
-Più
ne tagliamo più
crescono!! Questo come brutto sogno!!-
-Tranquilli,
ci penso io.-
come se nulla fosse Sogo Okita stava srotolando una carica di esplosivi
attorno
al serpente.
-Ma
da dove li
prende!!??!!-
-Via,
andiamocene da qui!-
Hijikata si volse per scappare, ma appena fatto un passo
cascò a terra di peso
-Aah!! Ma cosa…?!- la striscia di candelotti avvolgeva anche
le sue gambe
-Sogo, bastardo!!-
-E
muoviti!!!- Gin lo fece
alzare e lo allontanò.
-Gin,
non faremo mai in
tempo a scendere al piano terra!- disse Shin.
-Allora
prenderemo la
scorciatoia!-
Hijikata,
già preoccupato,
lo guardò sbigottito -… eh?!-
-Okita!
Al mio via!!-
-Ricevuto
capo!-
Gintoki,
Kagura, Shinpachi
e Toshiro si portarono alla finestra.
-Tre…
due… uno…-
Il
resto della
Shinsengumi, i padroni della pensione e gli altri ospiti erano fuori
dal
ryokan, lontani e al sicuro dal campo di battaglia.
-Che
starà succedendo?- si
chiese Kondo.
Un
muro di fuoco travolse
l’edificio con un’esplosione immensa. Oltre al
boato si sentirono cinque voci
distinte -Waaaaaah!!!-
-Che
cavolo è successo?!?-
-No,
Orochi!!! È
esploso!!!- il principe Hata scoppiò in lacrime.
-Cos’hanno
combinato…?
Comandante, andiamo a vedere!!-
-Sì!-
Kondo diede ragione
a Yamazaki e tutta la squadra si portò alla pensione ormai
bruciata.
-Avete
distrutto tutto!!
Toshi, cos’è successo?!-
-Sogo
ha fatto saltare in
aria il serpentone.-
-Saltare
in aria!?
Assassini!!!-
-Ehi,
principe idiota!!
Noi abbiamo rischiato la vita là dentro!!- gridò
Shinpachi.
-E
chi se ne frega!! La
vostra vita è nulla!! Siete solo polvere!!-
Kondo
colpì con un forte
pugno Hata che lo fece volare in orbita -Scordati
la nostra protezione stupido principe!!!-
Gin
batté le mani
-Complimenti, bel colpo.-
L’anziana
coppia che
dirigeva la pensione rimase inerme a fissare le fiamme che divoravano
il legno.
-Era…
la nostra casa…-
Il
comandante della
squadra si inchinò per chiedere scusa -Perdonateci per
questo imprevisto! Vedremo
come ripagarvi! Scusateci, scusateci!-
Hijikata
soffiò del fumo
-L’abbiamo fatta grossa…-