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Autore: Twinkle Dead Star    05/01/2012    8 recensioni
Jared lanciò un gridolino.
«HAAAAAAAAAAAAAAAAAAA! CHI SEI TU? CHE CI FAI A CASA MIA? » prese il suo Blackberry e glielo puntò contro. « HO UN BLACKBERRY E NON HO PAURA DI USARLO.»
«Jared, sono Tim. Tim Kelleher…suono con voi da anni..e ogni volta è la solita storia. Capisco che ormai hai 40 anni, però.. »
«..Però non li dimostro affato, lo so! Grazie! Ah, comunque piacere mio, Tom!»
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qua, quasi alla fine! Ci sarà il prossimo capitolo, credo, per ringraziare e blablabla. Vorrei specificare, che ho scritto questa cosa alle 3.00 di notte..è peggio del solito. Inoltre, è un po' breve, ma avevo troppe idee e dovete darmi tempo per esprimere la mia arte (???) u.ù anyway, scusatemi se sto ancora a Natale..auguri per domani, Befanelle! E TANTI BABU A TUTTI! :)

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«Oooooooohnwwhaaaaaaooooonshshshshhsshhshs! mmmmmmh shshshhhsh mdhfjgedfd.» Jared si stava stiracchiando da 20 minuti buoni. Shannon aveva avuto quindi il tempo di preparare una gigantesca palla di neve trovata nell'igloo, mentre faceva finta di dormire, che puntualmente colpì la bocca di Jared. Perchè anche negli igloo doveva essere lui a svegliare tutti.
«Hai finito?»
«Adessffsko sì, graffie.» disse Jared sputando il ghiaccio. Fece per alzare di nuovo le braccia e quindi, per stiracchiarsi di nuovo, ma non fece in tempo. Ricevette un'altra palla di neve. Sui capelli. Jared si immobbilizò di colpo. Stava aspettando che qualcuno gli dicesse che suo fratello non aveva appena rovinato la piega dei suoi meravigliosi capelli. Ma nessuno fiatò.
Shannon lo fissò per altri 5 secondi, e di colpo scattò in piedi e fuggì dall'igloo, col pigiama. Che poi alla fine, chiamarlo pigiama, era un affronto ai pigiami. Diciamo che era un simpatico ex pigiama con tanto di paperelle antistupro ritagliato leggermente nelle maniche. Per il resto, era un normale pigiama da 41-quasi-42enne. Ma quella dei pigiami è una storia a parte.
Shannon si ritrovò a correre per il villaggio e a nascondersi dietro agli igloo. Fanculo alla divah. E fanculo a Constance, che desiderava tantissimo una femminuccia. Questo era il risultato.
Jared, intanto, con gli occhi colmi di vendetta - no scherzo, aveva sempre gli stessi occhi, alla fine non è che possono cambiare - uscì alla ricerca del fratello.
Quando, ad un tratto, si fermò.
I suoi occhi presero a brillare. Fece il labruccio.
«Cole..Cole! COLIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!» e prese ad inseguire qualcosa, o qualcuno.
Tomo, preoccupato, si precipitò fuori a controllare Jared.
«Da quando Shannon si chiama Colin?!?»
La scena che si presentò fuori dall'igloo, chiunque l'avrebbe definita comica, ma a Tomo venne la nausea.
«Jared..............quello...........quello.........è......un.........AAAAAAAAAAAAAAH! UN PINGUINO! NON E' COLIN FARRELL! Fermo!»
E così Tomo rincore Jared che rincorreva un pinguino, per poterlo così -secondo lui- salvare da quella creatura malefica.
Il povero pinguino, terrorizzato da quei due, iniziò a fare dei versi. Adesso capivo dove trovavano le battute di Pingu. Quel cartone è verosimile.
Corsero per ore, finchè Jared si rese conto di rincorrere un pinguino. 
 «Però...un po' ci assomigliava a Colinuzzo.»
«Era più spaventoso, ecco. Però aveva i lineamenti simili, sì. Bravo Jared, adesso vuoi un bisotto Valsoia?» Tomo gli diede una pacca.

***


Finalmente, all'ora di pranzo, si riappacificaroo tutti. Decisimo di provare a fare un pranzo di Natale comunque...molto arrangiato. Fin troppo.
Shannon, l'abile costruttore di sculture da lanciare al fratello, costruì qualcosa di ghiaccio che forse si poteva anche chiamare tavola.
Il "gentil-signore-che-non-gradisce-Escape" come lo sopranominò Jared, ci offrì un po' di pesce, solo perchè Jared lo aveva aiutato a scaricare la nuova app di Twitter per Blackberry. Gli aveva anche creato un sito: "NOTES FROM THE ICE."
Jared, ovviamente, si limitò ad osservarci mentre pranzavamo.
Ad un certo punto, tirò fuori da una valigia un pacchetto di orsetti gommosi e s'ingozzò cercando di nascordersi, con scarsi risultati.
«Papà! NOOOOOOOO! Ti avevo detto che ti danno alla testa!»
«Ma Berry, cosa mi dici mai! Uhlalà, guarda! Un Colin Farrell che assomiglia vagamente a un pinguino! Ah-ah!» prese a riacchiare in modo isterico ed indicò un punto dietro Tomo, che si girò di scatto.
«Dove? Doveeeee?» si guardò attorno preoccupato e saltò in braccio alla povera moglie.

***


Il pranzo di Natale finì in bellezza. Dopotutto, non era mare stare lì, ghiacciai a parte.
Sistemammo tutto (mentre gli altri comuni mortali, nelle loro comuni case, sparecchiarono) e ci sedemmo per terra, dove avevamo dormito la notte precedente.
«Ragazzi ho un'idea.» Ci guardammo spaventati, le idee di Jared non piacciono a nessuno di primo impatto, si sa. Ma lo ascoltammo comunque. «Ormai il Natale lo abbiamo passato qui..ma che ne dite se il mio compleanno lo festeggiamo...che so..a Parigi?!?»
«Oggggesù!» 
«Dim..» Tomo non riuscì a parlare, che Shannon lo sovrastò.
«Basta "Parigi"!»
«Ho solo propoto...»
«E io mi sono solo stufato dei tuoi viaggietti. Becks, andiamocene in Messico. Lì ci sono dei bei locali..ho sentito parlare di un ottimo hotel..mi pare si chiami S.Muddaffuggaz.» E gli lanciò un'occhiata con la quale avrebbe messo incinta migliaia di ragazze. Per fortuna che Becks era di sesso maschile..o almeno, così si diceva in giro.
«NO! Non puoi tradire il tuo bromudafugas! Ricordatevi che è il mio compleanno e i 30+10 anni arrivano solo una volta nella vita..per fortuna...»
«E va bene Jared, ce ne andremo a Parigi. Cerca solo di prendere l'aereo giusto stavolta!»
«Ok, si parte! Non voglio stare un minuto in più qua, ci sono Colin e germi ovunque, brrr!»

***


Preparammo per bene le valigie prima di scappare da qual posto. Prima però, chiesimo indicazioni per l'aereoporto..lontano dal ghiaccio, esisteva vita umana.
Quando finalmente arrivammo, prenotammo il primo aereo per Parigi. Notai però, la compagna aerea, scritta in caratteri minuscoli in parte al nome del volo.
«Papà...»
«Sì Berry, so che non vuoi andare a Parigi. Ma appena la vedrai ti ricrederai..anche io la prima volta che ci andai la odiavo..anzi no, lo sempre amata! OOOH JE M'APELLE JARED, JE M'APELLE...»
«Je m'apelle test di cazz..» disse Shannon mentre trunzengiava con Antoine. Sì, perchè è anche un verbo. Trunzengiare, loro potevano.
«Simpatico come una tour eiffel nel culetto!»
«Se fossi in te non ci scherzerei troppo su questa cosa, ho sentito dire agli Echelon che..» Tomo fu zittitò da Shannon. 
«Sarà una sorpresa, quando si ritroverà la tour eiffel in posti in cui la tour eiffel non dovrebbe essere.»
Ridacchiai con loro e ritornai al mio discorso. «Sì, ma volevo dirti..»
«Shhh, niente ma, sennò sarò costretto a...»
«...a ritarmi gli smalti che tu mi hai rubato, lo so. Farò silenzio.»
Possibile che nessuno si era accorto di quella minuscola scritta "trollaerei"? Ok che erano tutti dei vecchiarelli..però...chissà dove saremmo finiti stavolta.

   
 
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