Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: Yoney    05/01/2012    1 recensioni
Attenzione: Seguito della storia GxF!
E un anno è passato. Ella è cresciuta, i suoi sentimenti sono cresciuti, i suoi amici sono cresciuti.. e non ci sono più.
Ella ha dei nuovi amici, nuovi pensieri ed una nuova coppia da seguire, adorare e su cui scrivere. Ella ha sempre se stessa, ha sempre Ginevra, ma ora ci sono anche Marzia e Leonardo e tanti nuovi altri.
Sono tutti diversi ma il posto è sempre quello, le situazioni sono sempre quelle, i problemi sempre quelli, i casini mentali sempre quelli, così come le incomprensioni.
E' tutto diverso ma è tutto uguale. E il finale? Sarà sempre quello?
-Ogni riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale-
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Solo vivendo'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve a tutti, già. Chissà se i lettori di GxF si ricorderanno di me.
"Cosa cavolo è adesso GxF?" Beh, GxF è la storia precedente a questa che, vi prego, non dovete assolutamente leggere. O, meglio, in realtà andrebbe letta per capirci qualcosa (non è vero, MxL può essere letta benissimo comunque, ma è giusto per conoscere un po' meglio i personaggi), il problema è che quella cosa è stata scritta quasi due anni fa, o forse meno ma non importa, e all'epoca scrivevo davvero da schifo (Non che ora sia meglio, eh, ma occhei). Insomma, era tutto un continuo di dialoghi e pensieri sconnessi di quella brutta narratrice (Che poi sarei io ma vabbè. lol). Insomma, diciamo che penso di essere migliorata abbastanza da allora, dunque credo che la riscriverò. Per adesso avete questa.
Due parole (Non è vero, sono una marea le cose da dire) su MxL.
Ovviamente è una nuova coppia, dunque per la maggior parte saranno nuovi personaggi e nuove situazioni. Anche M(arzia) e L(eonardo) sono persone davvero esistenti (ovviamente sotto falso nome) e inoltre sono anche già apparsi nelle mie due storie High School of Zombie e Ellice nel magico paese di panna e cioccolata anche se erano personaggi secondari. Adesso invece hanno una storia tutta loro, yee! *Applauso*
Comunque questo prologo temo sia un po' triste e incomprensibile, già. L'avevo già scritto ma oggi l'ho riguardato per bene e riscritto la maggior parte delle cose (^^'). Non l'ho manco riletto dunque non so bene cosa dirvi. Ah, perdonate gli errori, già. E il finale orribile, già. Questo prologo è un po' inutile, già.
Ah, u
na quasi ultima cosa che mi è praticamente finita l'immagine affianco, io conosco pochissimo di Loreonardo(lol) dunque sarà quasi del tutto frutto della mia immaginazione, mentre Martizia giuro che cercherò di renderla il più IC possibile.
Mmh, amo la canzone, si chiama Ambivalent World di Miyuki Sawashiro e la tizia dell'immagine è Medusa di Soul Eater, io lei la odio ma questa immagine la trovo davvero bella.
Bene, dovevo dire una marea di altre cose ma non mi ricordo e ho fretta. Dunque buona lettura e un bacio. ele alias Elle



Panta rei
PdiPalermo;RdiRavenna;OdiOlimpia;LdiLatina;OdiOlimpia;GdiGenova;OdiOlimpia.
-Ogni riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale-

 

« Zenzen barabara
Mujun shite iru omoi
Osaekirenaku naru »

Se c'è una cosa che non ho mai sopportato è il cambiamento.
Perché la mia mente, il mio ordine, è come un castello di carte: togline una e crolla tutto.
Inoltre io impiego una vita a crearmi sicurezze su qualcosa, su qualcuno, e se quel qualcosa cambia, come dire, sono fottuta. Inizia a girarmi la testa, mi ribello contro tutto e tutti e inizio ad essere acida. Anzi, acidissima. E quando sono acida mi rendo conto di diventare odiosa quindi non mi sopporto più neanche io e questo mi porta ad essere ancora più acida. Insomma, entro in un circolo vizioso e ci vuole una marea di tempo per tirarmene fuori.
Un'altra cosa che odio è vedermi non fare niente.
Ma io sono così, mi vedo passare tutto accanto senza mai muovere un dito, per pigrizia o per paura, questo non lo so.
So solo che per colpa di questo mio modo di essere, di questo mio acidume, di questa mia pigrizia o di questa mia paura, vidi le mie certezze, i miei amici, cadere a pezzi uno dopo l'altro facendo finta di niente, cercando di autoconvincermi che andava tutto bene e allontanandomi sempre di più da loro.

L'estate, come sempre, passò in fretta e tornare a casa, alla mia vita di sempre, fu terribile. Me ne ero andata da lì per scappare, per non crollare anch'io, e avevo stupidamente pensato che quando sarei tornata sarebbe stato tutto apposto, tutto come prima.
Sono sempre stata una stupida.
L'aria tra di noi era talmente tesa da essere irrespirabile; ormai non ci parlavamo quasi più e i sensi di colpa, l'amarezza, i nuovi amici e i nuovi pensieri, non aiutavano.
La prima volta che li rividi finalmente tutti insieme fu al funerale. Neanche questo aiutò.
Cecilia dopo l'incidente d'auto aveva resistito tutta l'estate attaccata a quel dannato tubo ma continuava a non svegliarsi, giorno dopo giorno, finché i suoi genitori avevano deciso.
Quel giorno in cui li rividi fu anche quello della prima, e probabilmente anche ultima, volta che Giulia mostrò a me, e solo a me, le lacrime. Non l'avevo mai vista piangere, quindi quando la sentii aggrapparsi senza forza al mio braccio e chiedermi di allontanarci da quel gruppo di pianti e condoglianze inizialmente restai immobile, stupita, senza sapere bene cosa fare. Poi l'accompagnai via. Ovvio, la sua faccia era davvero triste.
Quel giorno Giulia non parlò, si limitò a singhiozzare coprendosi il viso con le mani, lontana da tutti, finché non rimase senza più nulla da versare, svuotata completamente di tutte le forze e di tutti i sentimenti. Vuota, completamente vuota.
Tempo dopo mi raccontò che lei e Francesco non erano mai riusciti a liberarsi da quel senso di colpa che li opprimeva. L'immagine di quella figura stesa a terra e il fatto che pochi secondi prima loro l'avevano fatta soffrire non li avrebbe mai lasciati in pace, l'angoscia non se ne sarebbe mai andata del tutto.
Ma credo che infondo questo li rafforzò perché stettero insieme a lungo.
Già, nonostante lui fosse infantile, lei pignola e fossero entrambi due testardi come pochi ne ho visti, rimasero insieme per molto, molto tempo.
Ma di loro io non parlerò più.

« Completamente sparsi
I miei sentimenti ambivalenti
Sono troppi da controllare. »

Sapete, sono sempre stata convinta di essere quel tipo di persona che, essendo molto freddolosa, amasse il caldo. Qualche giorno fa, però, mia cugina mi ha praticamente costretto a fare una sauna che, in teoria, dovrebbe rilassare e fare non so cosa alla pelle. Io però mi sono solo sentita male, così mi sono accorta di non sopportare neanche il caldo.
Non sopporto il freddo e nemmeno il caldo. Già, credo di essere una persona abbastanza incontentabile.
Quel giorno al parco faceva particolarmente caldo. Era normale, essendo quasi estate, ma un'afa del genere non poteva che essere considerata asfissiante. mi accorsi di grondare sudore pure in pantaloncini e cannottiera e così decisi che la volta seguente sarei uscita in costume. Stavo pensando a questo, e a quanto fossero carini Giulia e Francesco su quella panchina poco lontana, quando Ginevra mi piazzò in mano improvvisamente un cono appena comprato.
-Allora Ell, a che pensi con quello sguardo smielato?-
Ci misi un po' a rispondere, ero troppo impegnata a guardare a bocca spalancata i ventiqualcosa strati che il gelataio era riuscito ad incastrare sul mio cono. Vedevo della fragola, crema, limone, cocco, nutella, nocciola, pistacchio, stracciatella, kinder, caffè, melone.. e quello azzurro era puffo? Si per forza. E poi c'era qualcosa di poco identificabile circondato da una cascata di cereali. Insomma, non era mica roba da poco, stavo per mangiare Il Signor Gelato!
-Ella?-
Sputacchiando e riprendendo fiato uscii fuori dalla mia merenda, con una faccia appena diventata color arcobaleno -Eh, dicevi?-
Lei sospirò -Ti ho chiesto a cosa stavi pensando prima di imbatterti nel Signor Gelato-
-E' vero! E' proprio un Signor Gelato, eh?!-
-Sisi, hai visto che bello?!-
-Grande Gine!- E battemmo il cinque guardando con occhi luccicanti Il Signor Gelato Arcobaleno. Gli facemmo anche una foto.
-Comunque, stavo guardando le mie adorate creazioni- proruppi orgogliosa, talmente presa dal discorso da non accorgermi che quella ladra mi stava rubando del pistacchio, che è un gusto che non mi piace ma si trattava comunque di furto -Hai visto quanto sono adorabili Giulia e Francesco? Ho deciso che un giorno ci scriverò una fanfiction-
-Non lo farai mai- borbottò Ginevra passando al furto della nutella.
-E' vero- sospirai sconsolata e mi decisi ad allontanare quel cono da quella dannata ingorda.
Lei si voltò imbronciata, poi con un sorrisetto mi tirò una gomitata e mi indicò il cancello poco distante con un cenno della testa.
-Se devi proprio scrivere una fanfiction falla su di loro, no?- e scoppiò a ridere all'occhiata melensa che assunsi non appena vidi quelle due figure conosciute, immobili sull'entrata del parco a litigare rumorosamente come al solito.
-Oh, eccoli di nuovo con i loro litigi amorosi- sussurrai con le lacrime dalla gioia -le mie altre due creazioni-
-Ella, sai che non sono tue creazioni e che tu non hai fatto assolutamente nulla per farli mettere insieme, non è vero?- odiavo quando mi smorzava, con quel suo sopracciglio alzato e il sorrisetto da saccente; più il mio cono tra le mani. E che cavolo, che se ne comprasse uno!
-Ma non è così! Io ho contribuito alla loro felicità-
-Si, come no-
-E' così!-
-Certo, a impicciarti! Ci sono stati giorni in cui Marzia voleva davvero strozzarti-
Io arricciai il naso offesa e incrociai le braccia -Ma io volevo solo vederli insieme!-
-Ella, ti do un consiglio- ridacchiò Ginevra dandomi una pacca affettuosa sulla testa -ogni tanto fatti gli affari tuoi-
Mi sono sempre chiesta per quale motivo non ho mai seguito i consigli di Ginevra, infondo sono così giusti!
Io avrei davvero dovuto farmi gli affari miei, non avrei dovuto interessarmi così tanto a loro o cercare di fare qualcosa anche quando non mi veniva richiesto. Probabilmente anche senza il mio affannarmi loro si sarebbero comunque messi insieme, sarebbero stati tutti meno incasinati e alla fine Leonardo si sarebbe comunque dichiarato, o forse l'avrebbe fatto Marzia, o forse una sera si sarebbero più semplicemente ritrovati a letto insieme ubriachi senza neanche rendersene conto.
Se io me ne fossi stata ferma e zitta forse sarebbe successo tutto anche più velocemente.
Già, ma se io me ne fossi stata ferma e zitta non avrei conosciuto tutti loro e quell'anno non sarebbe di certo stato così divertente.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Yoney