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Autore: kumiko095    05/01/2012    4 recensioni
Ti amo, ti amo, futili parole al vento se sussurrate a nessuno.
Ti amo Lovino, ti amo, ma ti lascerò a lui, Antonio.
Ti amo Feliciano, ti amo, ma ti lascerò andare da lui, Ludwig (anche se crucco mangiapatate mi piace di più...)
E se un incomprensione separasse due persone che si amano?
E se la riflessione li ricongiungesse?
E sue due lettere, chiuse in un cassetto fossero viste solo all'ultimo momento?
Lovino e Feliciano, due corpi, un cuore.
Due Italie, ma una.
"Non è vero, non mi ami. Non puoi amare me e non amare lui" si voltò e sorrise "Siamo in due ma siamo la stessa persona"
"Tu lo ami?"
"Non puoi neanche immaginare quanto"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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16 Capitolo-Troppi shock in un giorno!
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-Ti amo, Ludwig-
Le sue orecchie avevano sentito bene?
Feliciano aveva davvero detto quelle parole al crucco?
A quella specie di armadio ambulante, tutto muscoli, biondo, dai freddi occhi azzurri e soprattutto tedesco!
Ma chi voleva prendere in giro? Lovino sapeva che Ludwig era mille volte meglio di lui.
Meglio di lui che era isterico, scurrile e pieno di problemi dalla testa ai piedi.
Ma quello era suo fratello. SUO!
Non poteva lasciarglielo così!Non poteva arrendersi!
Eppure la sua bocca non riusciva ad emettere alcun suono in quel momento in cui avrebbe solo voluto urlare, le sue gambe non si decidevano a muoversi, le sue braccia non si decidevano ad allungarsi e strappare Feliciano dalle braccia del crucco.
Gli occhi si fecero lucidi in un momento, e per non scoppiare in lacrime lì davanti a tutti serrò violentemente la mascella e strinse i pugni fino a farli sanguinare.
Come se non fosse già messo male.
Non era passato che pochissimo tempo e aveva già dimenticato il dolore inflittogli dai tre mafiosi.
Certo, le ferite sul corpo gli facevano male da morire, -e ancora si chiedeva come aveva fatto a resistere ad Antonio per tutto quel tempo e come si reggesse ancora in piedi- ma non era niente paragonato a quello che sentiva dentro.
Il cuore in frantumi. L’anima a pezzi. Un magone al centro del petto che proprio non decideva ad andarsene. Il cervello in tilt. La speranza di ritornare ad essere completo  svanita per sempre.
L’unico desiderio che aveva mai avuto era quello di restare per sempre con Feliciano, con il suo dolce e inconcludente fratellino, quello che si metteva nei guai ma riusciva sempre ad uscirne, quello che metteva gli altri  nei guai e non riusciva a tirargli fuori completamente.
Era la persona più speciale di tutto il mondo Feliciano, era la sua metà, l’altra parte di se stesso, il suo riflesso diverso, il pezzo d’anima che gli mancava per essere completo.
Ma a quanto pareva, Feliciano non era molto d’accordo con i pensieri di Lovino.
Lo aveva perso. Lo aveva perso come Antonio aveva perso lui.
Alla fine non era destinato ad essere felice, non sarebbe riuscito mai a completarsi, a sentirsi Italia anche lui.
Le gambe alla fine si decisero a muoversi, ma invece di puntare dritto davanti a lui, presero la direzione delle scale, che Lovino salì lentamente fino a fermarsi davanti alla maglia arancione di Antonio, un gradino più sopra di lui.
Vi appoggiò la fronte, piangendo silenziosamente, lasciando che le braccia dello spagnolo lo cingessero in un abbraccio comprensivo.
-Mi dispiace- sussurrò tra le lacrime, stringendo tra le mani la maglia dell’altro.
-Per cosa?- chiese Antonio.
Lo sentiva sorridere mentre lo abbracciava, non lo poteva
vedere ma era sicuro che quello stupido mangiachurros stesse curvando le labbra all’insù.
Probabilmente si era arreso.
Gli dispiaceva un sacco di  averlo ferito in quel modo, in fondo adesso capiva come ci sentiva a non essere ricambiati dalla persona amata.
Già, perchè Feliciano lo aveva detto chiaramente: amava Ludwig, lui e basta, non vi era spazio per altri.
-Non merito i tuoi sentimenti, sono solo un idiota…- strinse forte gli occhi, non gli piaceva dire quelle cose sdolcinate, tantomeno piangendo, ma Antonio aveva bisogno della sua verità.
-Non importa, mi basta che tu sia felice- lo spagnolo gli baciò i capelli e lo strinse più forte a se –Te amo, mi querido, mi amor, mi Lovinito-
Non era giusto quello che stava facendo.
Antonio non merita tutta quella sofferenza, forse non meritava di soffrire nemmeno lui, forse se avesse ricambiato quei sentimenti si sarebbe risolto tutto.
Ma proprio non ce la faceva.
Feliciano era come una calamita che lo attirava.
E lui non provava neanche a fare resistenza ormai, si era perso in quel mare d’amore, quell’oceano in tempesta che gli bagnava il viso di lacrime nuove, amare, e lo faceva soffrire come un cane.
-Mi dispiace. Vorrei provare lo stesso per te, ma proprio non posso…non meriti questo Antonio, ma io…- cercò il modo di concludere quella frase senza far soffrire troppo lo spagnolo, ma era inutile, lo aveva già ferito abbastanza.
-Lo so- sussurrò Antonio –Purtroppo lo so e me ne sono fatto una ragione, non scusarti più-
Posò le mani sul viso di Lovino, sollevandoglielo e posando un ultima, ma proprio l’ultima volta le labbra su quelle della persona che amava, quell’italiano pieno di difetti e pregi, pieno di orgoglio ma anche di dolcezza.
Pieno soprattutto di dolore.
 
Nel frattempo Ludwig aveva condotto Feliciano in cucina, facendolo sedere al tavolo e concedendogli la terza camomilla per quella serata, in quei erano successe tante, ma troppe cose.
Eppure Feliciano continuava a versare lacrime anche mentre sorseggiava il contenuto della tazza, e quando provava a fermarle, quelle tornavano copiose.
Il tedesco non sapeva cosa fare.
Era rimasto così stupito quando Feliciano lo aveva abbracciato dicendo di amarlo che non aveva proprio saputo proprio gestire la situazione.
Lui, quello diligente e puntiglioso, attento a ogni particolare, sempre serio e attento.
Eppure sapeva bene che gli stava sfuggendo qualcosa.
Era solo un minuscolo particolare, ma proprio non riusciva a coglierlo.
Di camomille gliene offrì altre quattro, e solo alla fine le lacrime di Feliciano cessarono.
-Va meglio?- chiese il tedesco, poggiandosi con i gomiti sul tavolo e guardando negli occhi l’italiano.
L’altro annuì. Sapeva che Ludwig si stava chiedendo il perchè di quello strano comportamento.
Così proprio mentre il tedesco stava per fargli quella domanda, lo anticipò –Era troppo tempo che non te lo dicevo,Lud- sorrise –Avevo paura che te ne dimenticassi-
L’espressione di Ludwig mutò da sorpresa a sorridente, ma scosse la testa, Feliciano ci metteva davvero tanto a capire le cose.
- Perchè stavi piangendo?-
Feliciano boccheggiò in cerca di una risposta che non trovò e alla fine decise di avvicinarsi alle labbra di Ludwig e posarci un bacio.
Quella era la scelta migliore da fare.
Avrebbe dimenticato Lovino una volta per tutte, si sarebbe messo l’anima in pace e sarebbe stato buono buono a pensare solo a Ludwig.
Era davvero la scelta migliore quella.
Allora perchè gli occhi cominciavano a pizzicargli?
-Ti amo- ripeté, staccandosi dalle labbra del tedesco.
-Ich liebe dich, auch- rispose allora quello, riappropriandosi prontamente delle labbra dall’altro.
Seguì una serie di baci lunghi e appassionati e mentre la lingua di Ludwig serpeggiava nella sua bocca, Feliciano cercava di convincersi che tutto quello era giusto.
No. Era sbagliatissimo.
Aprì di scatto gli occhi. Avrebbe voluto urlare. Urlare e staccarsi immediatamente dalle labbra di Ludwig.
Avrebbe voluto salire su, nella sua camera, e trovare Lovino lì, con o senza Antonio, non avrebbe avuto differenza.
Avrebbe voluto baciarlo, e dirgli quanto lo amava.
Ma Ludwig avrebbe sofferto, e questo non andava bene.
Era stato lui ad illuderlo per primo, a girargli intorno con tutte le sue manie da italiano medio e alla fine il tedesco era diventato pazzo di lui.
Quanto era stato sciocco!
Lui amava Lovino!Lovino!
Non c’era stato nessun altro fin dall’inizio, né quel bambino dagli occhi azzurri nella sua infanzia né Ludwig.
Era sempre stato Lovino.
Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo!
-Ti amo L…- e quasi si confuse con i nomi, ricordando che chi aveva davanti non era Lovino–…Ludwig-
Il tedesco sorrise.
Forse quello era il momento giusto per dirgli quello che provava, per dirgli quello che desiderava veramente.
Glielo doveva dire in quel momento in cui erano solo loro due e nessun’altro, solo lui e la persona che amava.
- Feliciano, ascolta cosa attentamente quello che sto per dire, va bene?- chiese quindi, arrossendo violentamente.
L’italiano annuì non capendo dove volesse arrivare il tedesco.
-So benissimo che qui in Italia non è possibile, e che seguiamo religioni diverse, ma anche se tu sei cattolico ed io protestante non è assolutamente un problema- glielo stava dicendo veramente?! – Si può sempre fare in comune, e in ogni caso mi sono documentato, quindi sono sicuro che sia possibile…- trattenne il fiato, in attesa di una risposta dell’italiano.
Non arrivò.
-Allora?-provò allora, mancava così poco!
Feliciano piegò la testa di lato e sbatte le palpebre più volte, assumendo un’espressione confusa –Lud, che cosa vuoi dirmi? Davvero non capisco di cosa tu stia parlando, spiegati meglio per favore!-
Eccolo. Sciocco come al solito.
Sospirò –Feliciano mi vuoi sposare?!-
Perfetto. Era tutto perfetto. Glielo aveva detto! Finalmente ci era riuscito! Si!
Peccato che in quel momento stessero entrando in cucina un prussiano, uno spagnolo e un italiano a caso…
Quest’ultimo trattenne il respiro e per poco non svenì.
Anzi, per poco non sfiorò l’infarto!
Povero Lovino…troppi shock in un giorno!
 
 

 *******************

 

 Veh a tout le monde!
Qui vi parlano Ku e France!Allora, per la gioia di quei pochi esimi e gentilissimi lettori che mi seguono ecco a voi il 16° capitolo!!!1contenti?Questa volta ho aggiornato presto!!! ^_^
Alloraaaa,  la cover è pessima, non sapevo proprio quale immagine scegliere.
Ed anche il capitolo in generale, cioè può piaermi fino ad un certo punto, ma ho preferito scrivere il precedente molto di più, forse perchè mi piace far soffrire i miei personaggi, forse perchè boh...!
E comunque per le mie lettrici che erano rimaste scontente dal Lovino cattivo, avete visto?
Ha chiseto scusa a PedoSpain, quindi spero che apprezziate il mio sforzo nello scriverlo!
Ludwig invece mi combina casini!

Ed ecco di cosa parlava con Gilbert due capitoli fa!MATRIMONIO!
M-A-T-R-I-O-M-O-N-I-O!!!!
Anche se Feli è cattolico e in Italia questi matrimoni diciamo speciali  sono proibiti perchè la Chiesa si è fortemente opposta *si vede che mi sono documentata?! XD* riesce comunque a trovare il modo di sposarselo! E poichè il matrimonio dura fino a che morte non vi separi (o almeno era così prima, ora esiste il divorzio -.-") se si sposano siamo tutti fregati!!!!
E gli altri tre entrano in cucina proprio nel momento meno adatto!
Cosa farà Feliciano?
Lovino avrà un infarto vero e proprio? (tanto stava era già mezzo morto,quindi...-.-")

Io riuscirò ad aggiornare in tempo? Spero!
Vi lascio con tutti questi interrogativi, enjoy!
p.s.:visto che la mia Nena chan non era soddisfatta le dedico anche questo capitolo, TUTTO, interamente, almeno non mi scocci più XD scherzo, scherzo!!!
Eccolo il tuo Lud che torna all'attacco contenta?!
Bene, cari lettori, a presto!!!!*e tifate per l'itacest!!!*
Kissuuuuuuuuuuu
Ku095

 

 
 
 
  
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