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Autore: Alex Simon    06/01/2012    3 recensioni
-Bé... ma questo vuol dire che hai dei dubbi- Ecco che ricominciava a fare il dongiovanni tentatore, si avvicinava a lui sempre di più inchiodandolo con le spalle alla porta, in modo da non farlo scappare, con le sue forti dita gli alzava il mento legando gli sguardi tra loro. - E' così? Hai dei dubbi micetto? Ti stai finalmente rendendo conto di chi sia il tuo uomo? Il tuo vero ed unico amore?-
-Io ti detesto però non voglio che un bravo ragazzo come Al debba rimetterci, non farti illusioni-
-No no no tu non detesti me...- Si stava facendo fin troppo vicino, lui, le sue labbra, i suoi occhi, il suo fiato caldo -Detesti il fatto di amarmi ancora-
-Nei tuoi sogni-
-Nei miei sogni sei nudo e pazzo di me quindi no, non penso che questo sia un meraviglioso sogno-
Genere: Generale, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alphons Heiderich, Edward Elric, Envy, Roy Mustang, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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[Chap 8_Pt.1]

La stanza era silenziosa e calda, scura ma accogliente al tempo stesso, lo faceva sentire a casa trasmettendogli un senso di sicurezza e beatitudine.

Seduto difronte al caminetto non si spiegava quelle emozioni rinnovate che lo invadevano totalmente scaldandogli il cuore, forse unico organo non congelato dalla neve.

Osservava le fiamme danzare cercando solo una distrazione per uscire al più presto da quella situazione a dir poco scomoda: Roy Mustang lo aveva salvato dal gelo invernale portandolo di peso nella sua stanza e chissà per quale miracolo Alfonse non si era accorto di niente, seppure le due camere fossero l'una dinanzi all'altra.

-Hai fatto una stronzata...-

Il moro comparve dalla porta del bagno con tutta naturalezza senza una camicia o un maglione addosso, a pettorali scoperti come se fosse la cosa più normale del mondo ultimamente mostrare il proprio corpo scolpito, almeno però aveva indossato i pantaloni di una tuta e dei calzini, visto che anche i suoi vestiti si erano bagnati tra la neve che entrati in hotel si era sciolta.

-Non serve ricordarmelo...-

Lo riprendeva come se fosse un adulto responsabile e lui un bambino testardo, non ne aveva nemmeno il diritto, in quanto stronzate era lui a detenere il record mondiale.

-Tieni...-

Si avvicinò porgendogli uno dei suoi maglioni enormi, che sicuramente lo avrebbe riscaldato, ma non voleva spogliarsi davanti a lui e nemmeno dargli la soddisfazione di accettarlo e tornare da Alfonse con quello indosso, sarebbe stato umiliante.

-Preferisco rimanere bagnato piuttosto-

Confermò il tutto con un leggero starnuto simile allo squittio di un topino infreddolito e con il pelo bagnato.

-Certo sarebbe una cosa sensatissima topo giggio, su forza non lo dirò allo sfigato-

-Non lo indosso lo stesso-

-D'accordo allora andrò da Alfonse e gli dirò di portarti dei vestiti nella mia stanza-

Sapeva bene come ricattarlo quel viscido!

Se Alfonse avesse saputo di tutta quella storia avrebbe anche potuto fraintendere! Insomma era nella stanza di Roy Mustang, cosa già di per sé sbagliata, con i vestiti bagnati e con quell'imbecille a petto nudo!

Era tutto sbagliatissimo!!

-Non ci provare nemmeno!-

-Allora ci vai tu a spiegargli tutto?-

-Neanche per sogno-

-Non vedo altre alternative, o forse si: Metti questo maglione e aspettiamo che i tuoi vestiti si asciughino davanti al fuoco, ci vorrà pochissimo-

Certo la faceva facile lui, si stava sicuramente divertendo un mondo.

-No-

-Sei impossibile, devo toglierteli io? Sai che sono in grado di farlo-

-Ricattatore, d'accordo dammi questo coso-

Velocemente lo prese e si chiuse in bagno insultandosi mentalmente per la sua ingenua stupidità, appena lo aveva visto doveva darsela a gambe oppure tuffarsi nello stagno ghiacciato sperando di spaccare lo strato gelido ed arrivare da qualche altra parte a nuoto, prima che finisse congelato ovviamente.

Quando tolse i vestiti e indossò quel maglione caldo venne invaso dal profumo dell'altro che lo riportò ai bei tempi, quando rimanevano accoccolati tra le coperte tutto il giorno, mangiavano schifezze e si prendevano in giro.

Erano ricordi magici e meravigliosi ma sarebbero rimasti nel cassetto, mai li avrebbe tirati fuori facendosi condizionare da essi per cadere di nuovo tra le braccia di quel don Giovanni senza speranza.

Lui amava Alfonse, Alfonse e solo Alfonse! Non c'era spazio per nessun altro.

-Contento?-

Uscì da bagno avvicinandosi molto velocemente al camino per posare i suoi vestiti lì vicino e sedersi a terra come il moro che aveva un sorriso sghembo stampato in faccia, sicuramente al settimo cielo.

-Molto, dai vieni qui che non ti mangio, ti asciugo i capelli-

Ma si avvicinò lui intuendo che il biondino non avrebbe mosso nemmeno un passo microscopico, così con un piccolo phon prese ad asciugargli i capelli.

-Perché li hai tagliati? Erano tanto belli prima...-

-Mi andava di farlo-

-Comunque... visto qualcosa di interessante nella nostra scatoletta?-

-Un po' tutto... ma non ti illudere, sono sicuramente ricordi bellissimi e un tempo potevo anche amarti ma non me lo dimentico quello che hai fatto e per la cronaca se alludi alla promessa del “Per sempre” si è rotta con la puttana-

-Sei sempre così delicato... ti ho spiegato un milione di volte com'è andata, dimenticatela quella... non conta niente-

-Si che conta, se ci sei andato a letto conta fine del discorso-

-Hai visto i progetti futuri nella scatola? O ti sei dimenticato del doppio fondo?-

Qualcosa colpì la sua mente come un ricordo annebbiato, vide se stesso tanto tempo fa con Roy, insieme scrivevano dei biglietti che avrebbero messo nella scatola, era il giorno in cui l'aveva vista per la prima volta al parco ed era molto felice, ma non ricordava perché.

-Quale doppio fondo?-

Il moro allungò una mano per prendere la scatola, la aprì usando il codice ovvero il primo giorno di scuola in cui si erano conosciuti, scansò tutti quei ricordi e aprì il sottofondo tirandone fuori tanti biglietti sgualciti e impolverati.

-Prendine uno a caso, erano i nostri progetti futuri-

Anche se insicuro fece come gli era stato detto, prese un foglio a caso, lo aprì e lesse: “Baciarsi sotto la torre Eiffel”.

E ancora un altro: “Prendere in giro i Francesi e la loro puzza sotto il naso”.

“Farsi una vacanza a New York anche vivendoci ogni giorno”.

“Coccolarsi nell'acqua calda delle terme”.

-Li hai contraffatti bugiardo!-

Lo accusò restituendogli i foglietti.

-Oh no mio caro questa è la tua grafia, io ho scritto solo: “Bere una cassa di birra e darsi alla pazza gioia”.

-Molto poetico-

-Perché avrei dovuto contraffarli poi?-

-Perché... sono tutte cose che ho fatto con Alfonse-

A quelle parole Roy sembrò illuminarsi e saltò in aria con tutto l'entusiasmo che possedeva.

-Sapevo di essere nel giusto, quello sfigato è un rimpiazzo! Rimpiazzo! Rimpiazzo! Ammettilo, mi ami ancora ma sei troppo orgoglioso per cedere-

-Finiscila di dire idiozie! Io ti detesto-

Anche lui si alzò di scatto paonazzo in viso per quelle affermazioni, arrabbiato ma con le farfalle allo stomaco allo stesso tempo.

-No, tu mi ami follemente come se non fosse passato un giorno ma sei arrabbiato e non vuoi fartela passare, andiamo, io ti ho tradito con quella, tu con lo sfigato, ma in realtà non possiamo vivere lontani-

-Ti stai facendo tante illusioni-

-Io so che vuoi anche baciarmi quindi perché non levarsi il pensiero?-

Gli prese le mani avvicinandolo al suo petto caldo e scolpito anche se il biondino si dimenava cerando di prenderlo a schiaffi per tanta arroganza.

-Io non voglio baciarti e se volessi farlo l'avrei già fatto!-

-Allora fallo-

-Neanche se fossi l'ultimo essere umano presente sulla terra-

Detto ciò si liberò, prese i suoi vestiti e si diresse verso la porta evitando ampiamente di raggiungere il limite della sua sopportazione e fare qualcosa di cui avrebbe potuto pentirsi.

-Puoi scappare quanto vuoi ma ti avverto, ti seguirò anche fino in Francia se necessario!-

-Va a quel paese!-

Sbatté la porta con violenza attraversando il corridoio fortunatamente deserto che lo separava dalla sua camera, aprì la porta e fu sollevato nel vedere che Alfonse non c'era, così si cambiò alla svelta e lo aspettò dinanzi al camino cercando di sbollire tutta quella rabbia per non darla a vedere.

Anche se avrebbe dovuto spiegare molte cose ma non al suo compagno, quanto più a se stesso.

[Chap 8_pt.2]

La stessa sera Alfonse rientrò piuttosto tardi in camera e fu sollevato nel vedere che Edward era lì ad aspettarlo sano e salvo, lo aveva cercato per tutto l'hotel quel pomeriggio e stava veramente considerando l'idea di uscire con la tormenta nel caso in cui si fosse avventurato da qualche parte.

-Ehi finalmente ti ho trovato... tutto a posto? Dov'è lo scrigno?-

Si avvicinò a grandi passi sollevato nel notare che la scatoletta che gli aveva causato tutte quelle preoccupazioni non c'era e dentro di sé, sperava davvero che fosse stata restituita al mittente, con tanti insulti.

-Ce l'ha Mustang...-

Tuttavia nella stanza c'era un'atmosfera fredda e anche se era seduto al fianco del ragazzo che amava, dinanzi al fuoco non riusciva a sentire il suo calore, era come spento.

-Glie l'hai ridata quindi...-

-Si-

Cercava in vano di guardarlo negli occhi, coperti dalla frangia ma per raggiungerlo e stabilire il contatto di cui sentiva tanto bisogno gli prese la mano, stringendola con sicurezza.

-E allora cosa c'è che non va...?-

La stretta però era a senso unico, Edward non ricambiava, non stringeva la presa in cerca di affetto e protezione, era come indifferente.

-Niente è che... quella scatola mi ha un po' scombussolato, sai l'avevamo seppellita insieme a Central Park e dentro ci sono i nostri ricordi e le nostre foto e...-

Si bloccò per via di un fastidioso groppo in gola che gli impediva di continuare, almeno senza piangere e visto che non voleva lasciarsi andare a quel livello e non voleva nemmeno mostrare simili lacrime ad Alfonse si fermò prendendo un respiro profondo.

-E cosa? Noi abbiamo ricordi migliori, abbiamo il nostro amore, io ho te e tu hai me... no?-

-Al... io non voglio ferirti capisci? Vorrei amarti con tutto il mio cuore ma adesso è spaccato a metà e io non me ne sono mai accorto, o almeno ho sempre finto di non accorgermene...-

Non poteva smentire le parole di Roy neanche volendo, quelli erano i loro ricordi e le loro speranze e lui ne aveva abusato inconsciamente, aveva sostituito Alfonse a Roy e quel caro ragazzo non meritava un amore fasullo.

Credeva di odiare il suo ex, era diventata una certezza, la sua ancora di salvataggio e invece tornando a New York si era accorto di tante cose, era solo scappato dalla tristezza quella sera, era fuggito senza mai voltarsi ma così facendo non aveva cancellato nulla, il suo passato era lì e lo stava aspettando a braccia aperte.

-Quindi fammi capire, sei incerto su ciò che provi per me? Sei ancora innamorato di lui?-

-No Al, io devo far chiarezza nella mia vita e avere la certezza di amarti e di averlo dimenticato, devo capire cosa provo per entrambi-

-E quindi cosa faremo nel frattempo...?-

-Non lo so...-

Alfonse si sentiva male ascoltando quelle parole, lui amava Edward con tutto se stesso e non poteva credere che il loro rapporto rischiasse di finire per colpa di un idiota arrogante, ma comunque cercò di comprendere perché alla fine di tutta quella storia poteva avere la certezza che il suo fidanzato lo amava veramente e in caso contrario sarebbe stata la decisione più giusta, quella dettata dal cuore.

-Non fa niente Ed, prenditi il tempo che ti serve-

Il biondino lo abbracciò riconoscente per tanta comprensione, gli posò un casto bacio sulle labbra e uscì afferrando il maglione che Roy gli aveva prestato, che fortunatamente Alfonse nemmeno aveva visto.

Fuori dalla stanza non poteva credere a ciò che aveva appena fatto, con quale coraggio aveva chiesto una pausa al suo fidanzato? Non riusciva a crederci ma Roy ci era riuscito, li aveva messi in crisi...

Che fare ora?

Sicuramente doveva riflettere e anche bene... ma prima di tutto doveva restituire con molta gentilezza il maglione a quel cretino e ciò significava, lanciarglielo in faccia con tutta la forza che aveva.

Sperando di non essere notato da Al, si avvicinò alla porta della suite difronte la sua e bussò delicatamente, dopodiché udì dall'interno un rumore ovattato di passi e si ritrovò dinanzi al moro che come al solito sorrideva in modo sghembo e secondo lui da totale presa per i fondelli.

-Questo è tuo- Gli fece vedere il maglione e lo restituì con mano molto delicata, tanto che quasi l'altro fu spinto indietro.

-Wow, devi essere arrabbiato per qualcosa se non avessi i miei bellissimi muscoli a proteggermi mi avresti fatto male-

-Smettila di vantarti cretino, sono arrabbiato con te-

-Perché? Perché ti ho messo davanti alla verità? Scusa se ci tengo...-

Il biondino per paura che Alfonse potesse ascoltare qualcosa lo spinse all'interno della stanza chiudendo la porta.

-Vuoi che ci senta per caso?!-

-Solo tu hai problemi a riguardo, io ti amo e posso anche andarglielo a dire a quello sfigato anche se penso che lo abbia capito-

-Sei veramente uno stupido, non ti basta averci messi in crisi devi anche gongolare e sbattercelo in faccia?-

Si bloccò subito dopo rendendosi conto solo a danno fatto di ciò che aveva appena detto, pregò che l'altro non avesse capito ma quanto si trattava di Roy Mustang, capiva benissimo tutto quello che lo interessava.

-Aspetta aspetta aspetta, vi ho messo in crisi? Vuoi dire che hai litigato con lo sfigato?-

Sembrava come un bambino il giorno di natale, si sarebbe messo a saltare dalla gioia da un momento all'altro, ci avrebbe scommesso i pantaloni.

-Gli ho chiesto una pausa, non ti scaldare troppo...-

-Bé... ma questo vuol dire che hai dei dubbi- Ecco che ricominciava a fare il dongiovanni tentatore, si avvicinava a lui sempre di più inchiodandolo con le spalle alla porta, in modo da non farlo scappare, con le sue forti dita gli alzava il mento legando gli sguardi tra loro. - E' così? Hai dei dubbi micetto? Ti stai finalmente rendendo conto di chi sia il tuo uomo? Il tuo vero ed unico amore?-

-Io ti detesto però non voglio che un bravo ragazzo come Al debba rimetterci, non farti illusioni-

-No no no tu non detesti me...- Si stava facendo fin troppo vicino, lui, le sue labbra, i suoi occhi, il suo fiato caldo -Detesti il fatto di amarmi ancora-

-Nei tuoi sogni-

-Nei miei sogni sei nudo e pazzo di me quindi no, non penso che questo sia un meraviglioso sogno-

-Mi fai schifo, Dio avevo dimenticato quanto fossi pervertito-

-Oh no a te piace la mia vena pervertita, ammettilo vorresti baciarmi-

-Ma per favore, vomiterei-

-Ammettilo farai un favore a te stesso-

-Non direi, il favore me lo faccio stando lontano da te-

-Tu vuoi baciarmi, perché sai che sarebbe meglio che baciare quello sfigato totale-

-Anche se ti baciassi non proverei un bel niente-

Affermò sicurissimo di sé e invece l'altro non voleva minimamente ammettere di aver torto, anche lui era certo di ciò che stava dicendo, così si avvicinò al suo orecchio e sussurrò un ultima piccolissima cosa che lo fece andare su tutte le furie -Andresti a fuoco-.

E infatti ci andò ma per la rabbia, voleva provare a tutti i costi di aver ragione così senza preavviso afferrò la maglia dell'altro tirandoselo addosso per stampargli un bacio mozzafiato sulle labbra.

D'altro canto, Mustang essendo stato provocato non poteva non rispondere al fuoco che aveva atteso per così tanto tempo, lo strinse a sé ancora di più approfondendo quel meraviglioso contatto.

Si scambiarono baci lunghissimi e pieni di ardente passione per minuti interi fino a che le labbra di entrambi non divennero rosse e l'ossigeno arrivò allo stremo, così Edward lo scansò asciugando un piccolo rivolo di salita al lato della bocca con la manica della maglia.

-Visto? Niente, niente di niente, tu per me non esisti nemmeno-

-Ma per favore, è stato un bacio magnifico e scommetto che non ne dai di così al tuo caro Alfonse, non lo sfiori nemmeno quel soggetto-

-E' molto delicato e non è il tipo quindi non infierire anche su questo-

-E' uno sfigato, fine del discorso, non c'è altro da dire... con lui non ti si accende la scintilla che ti ha portato a baciarmi adesso, con lui non saresti caldo nemmeno in una sauna-

-Adesso non ha importanza, spetta a me riflettere su certi aspetti e poi il fattore fisico non è la sola cosa importante in un rapporto-

-In un rapporto tra vecchietti no...-

-Smettila con questo dannato sarcasmo, ti ho riportato il tuo maledetto maglione quindi prendilo e rimettilo nel tuo armadio- Arrabbiato prese nuovamente il maglione andando verso la stanza guardaroba.

-No Ed non aprire quella stanza!-

-Perché? Hai qualcosa da nascondere...?-

Non ascoltò il suo avvertimento e aprì di scatto la porta ma quando guardò all'interno rimase a dir poco pietrificato:

Alle pareti erano appesi quadri giganteschi che lo ritraevano e di cui quasi si era dimenticato, quadri molto sexy tra l'altro, c'erano anche alcuni suoi effetti personali come la sua spazzola, le ciocche colorate che attaccava ai capelli, tutti i suoi pantaloni di pelle, gli stivali, le magliette, le giacche, addirittura i suoi libri di scuola e il suo diario, tutte cose che aveva lasciato nella loro casa ma che non pensava di rivedere.

-Che cosa sarebbe questo Roy...?-

-Ehm... bé sono qui in hotel perché sto ridipingendo casa e non mi separo mai da queste cose quindi dovevo trovarglielo un posto-

-Quindi trovi normale il fatto di aver conservato tutte le mie cose e di portartele dietro?!-

-Te l'ho detto, io non mi sono mai dimenticato di te e ti amo ancora...-

Sentì la mano calda del moro stringere la sua e guardandolo negli occhi, per una volta sinceri e innamorati come quelli di un cucciolo, come quelli di un essere umano o meglio del ragazzo di cui si era innamorato tanto tempo fa, sentì una stretta al cuore.

-Ti detesto...- Sussurrò stanco andandosi a sedere sul letto, al limite della sopportazione e della confusione.

-L'ho capito questo, ma ora di cosa mi incolpi?-

-Prima ho baciato Al... ma non mi ha fatto nessun effetto, almeno non come fidanzato, però ho apprezzato il suo abbraccio-

-Quindi hai capito che lo sfigato per te è solo un amico?-

-Si... è così complicato-

-No non lo è...- Si avvicinò sedendosi al suo fianco, lo abbracciò niente di più, gli accarezzò la schiena e la testolina bionda cercando di rassicurarlo solo dopo gli diede un leggero bacio sulla guancia.

-Ti odio...-

-Anche io ti amo...-

[Angolino Autrice]

Eeeeeh rieccomi ^^ allooora vi piace questo fantastico capitolo? *-* Io l'avevo detto che succedevano grandi cose ù.u è ufficiale, Edward ha fatto chiarezza nei suoi sentimenti o almeno in parte... si è accorto di non amare Alfonse... ma si renderà conto di amare forse qualcun'altro di estremamente vicino??

Vedremo vedremo ^_^ piccoli passi Ed... e ce la farai XD

Quanto mi piace sottolineare le sue piccole insicurezze sentimentali u_u 

Comunque.... ^-^ volete l'anticipazione? Ma si che la volete XDD 

-Che devo dirti? Io ho ammesso un milione di volte di essere stato un cretino, non dovevo tradirti e lo so, ammetto di essere stato un immaturo e di non aver mai apprezzato ciò che avevo davanti agli occhi quando era l'unica cosa di cui avevo realmente bisogno, all'inizio sei stato come un capriccio ne sono cosciente, ti volevo perché eri diverso, perché eri speciale ma poi sei diventato molto di più, io ho imparato ad amarti veramente e ho sottovalutato ciò che sentivamo l'uno per l'altro per la debolezza di una notte, Ed per piacere perdonami, non odiarmi, io sono cambiato e non commetterò mai più lo stesso errore, è stata tutta colpa mia e voglio rimediare con tutto me stesso, sono al tuo fianco e ci sarò sempre, d'ora in poi ci penso io a te-

Avvicinò la mano alla sua per stringerla, aspettando una risposta e nel frattempo ancora una volta gli sguardi si incontrarono e si fusero in una cosa sola, inscindibile e perfetta.

-So che sei pentito e ti credo ma ho paura Roy... devo fidarmi nuovamente di te e non so se ci riuscirò-

-Ma ci siamo baciati, io ti amo e tu ami me... ti darò tutto il tempo del mondo, aspetterò altri cinque anni e più se sarà necessario ma ti voglio El... voglio il vecchio te, puoi nasconderti sotto un taglio di capelli diverso e questi vestiti comuni ma la tua personalità grida per venire fuori ogni volta che sei con me e non puoi smentirlo-

Non sapeva più che dire, si ammutolì per mancanza di risposte perché in parte era vero, sentiva il bisogno di essere più libero e di fare ciò che volva, cosa che nell'ultimo anno non aveva mai fatto, forse tornare alle origini non sarebbe stato affatto male ma allo stesso tempo era insicuro.

-Anche perché...- Continuò il moro attirando nuovamente la sua attenzione -Recentemente ho sentito un tuo caro amico che era in viaggio con la sua band nel sud America e gli ho riferito che eri qui a New York-

-Cosa...?-

Un brivido gelato gli attraversò la schiena nel sentire quelle parole che preannunciavano solo sventura, morte e distruzione.

-Hai capito benissimo, Envy sa che sei qui a New York-

-E che ha detto? Voglio dire, n-non tornerà vero?-

-Oh dai non vuoi rivederlo?-

-Certo che voglio ma non conciato così!!-

-Adesso ti vergogni eh?- Scoppiò in un indelicata e sonora risata immaginando la scena dei dure cari compagni che si ritrovano e soprattutto delle torture che Envy potrà architettare per punirlo dopo averlo visto.

-Non è che mi vergogno ma Envy è Envy e si infurierà tantissimo con me! Dimmi che non gli hai detto di venire!-

-No io non gli ho detto nulla, è lui che ha insistito per sapere il nome dell'hotel e che ha sospeso il suo tour per precipitarsi qui-

Hahahahahahaahahah XD ragazze io ho iniziato a ridere da un bel po' ma vi assicuro che quando arriverà Envy inizierete anche voi XD 

Allora allora, ieri non ho fatto in tempo a rivedermi tutte queste cose e chiedo venia u.u ma forse questa sera ci riesco ^_^ 

Ora, come sempre ringrazio:

HaChiElriC

MXI

Chiby Rie_chan

^____^ alla prossima gente! Un bacione a tutte
Enjoy!!

  
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