[Chap 8_Pt.1]
La
stanza era silenziosa e
calda, scura ma accogliente al tempo stesso, lo faceva sentire a casa
trasmettendogli un senso di sicurezza e beatitudine.
Seduto
difronte al caminetto
non si spiegava quelle emozioni rinnovate che lo invadevano totalmente
scaldandogli il cuore, forse unico organo non congelato dalla neve.
Osservava
le fiamme danzare
cercando solo una distrazione per uscire al più presto da
quella situazione a
dir poco scomoda: Roy Mustang lo aveva salvato dal gelo invernale
portandolo di
peso nella sua stanza e chissà per quale miracolo Alfonse
non si era accorto di
niente, seppure le due camere fossero l'una dinanzi all'altra.
-Hai
fatto una stronzata...-
Il
moro comparve dalla porta
del bagno con tutta naturalezza senza una camicia o un maglione
addosso, a
pettorali scoperti come se fosse la cosa più normale del
mondo ultimamente
mostrare il proprio corpo scolpito, almeno però aveva
indossato i pantaloni di
una tuta e dei calzini, visto che anche i suoi vestiti si erano bagnati
tra la
neve che entrati in hotel si era sciolta.
-Non
serve ricordarmelo...-
Lo
riprendeva come se fosse
un adulto responsabile e lui un bambino testardo, non ne aveva nemmeno
il
diritto, in quanto stronzate era lui a detenere il record mondiale.
-Tieni...-
Si
avvicinò porgendogli uno
dei suoi maglioni enormi, che sicuramente lo avrebbe riscaldato, ma non
voleva
spogliarsi davanti a lui e nemmeno dargli la soddisfazione di
accettarlo e
tornare da Alfonse con quello indosso, sarebbe stato umiliante.
-Preferisco
rimanere bagnato
piuttosto-
Confermò
il tutto con un
leggero starnuto simile allo squittio di un topino infreddolito e con
il pelo
bagnato.
-Certo
sarebbe una cosa
sensatissima topo giggio, su forza non lo dirò allo sfigato-
-Non
lo indosso lo stesso-
-D'accordo
allora andrò da
Alfonse e gli dirò di portarti dei vestiti nella mia stanza-
Sapeva
bene come ricattarlo
quel viscido!
Se
Alfonse avesse saputo di
tutta quella storia avrebbe anche potuto fraintendere! Insomma era
nella stanza
di Roy Mustang, cosa già di per sé sbagliata, con
i vestiti bagnati e con
quell'imbecille a petto nudo!
Era
tutto sbagliatissimo!!
-Non
ci provare nemmeno!-
-Allora
ci vai tu a
spiegargli tutto?-
-Neanche
per sogno-
-Non
vedo altre alternative,
o forse si: Metti questo maglione e aspettiamo che i tuoi vestiti si
asciughino
davanti al fuoco, ci vorrà pochissimo-
Certo
la faceva facile lui,
si stava sicuramente divertendo un mondo.
-No-
-Sei
impossibile, devo
toglierteli io? Sai che sono in grado di farlo-
-Ricattatore,
d'accordo
dammi questo coso-
Velocemente
lo prese e si
chiuse in bagno insultandosi mentalmente per la sua ingenua
stupidità, appena
lo aveva visto doveva darsela a gambe oppure tuffarsi nello stagno
ghiacciato
sperando di spaccare lo strato gelido ed arrivare da qualche altra
parte a
nuoto, prima che finisse congelato ovviamente.
Quando
tolse i vestiti e
indossò quel maglione caldo venne invaso dal profumo
dell'altro che lo riportò
ai bei tempi, quando rimanevano accoccolati tra le coperte tutto il
giorno,
mangiavano schifezze e si prendevano in giro.
Erano ricordi magici e
meravigliosi ma sarebbero rimasti nel cassetto, mai li avrebbe tirati
fuori
facendosi condizionare da essi per cadere di nuovo tra le braccia di
quel don
Giovanni senza speranza.
Lui
amava Alfonse, Alfonse e
solo Alfonse! Non c'era spazio per nessun altro.
-Contento?-
Uscì
da bagno avvicinandosi
molto velocemente al camino per posare i suoi vestiti lì
vicino e sedersi a
terra come il moro che aveva un sorriso sghembo stampato in faccia,
sicuramente
al settimo cielo.
-Molto,
dai vieni qui che
non ti mangio, ti asciugo i capelli-
Ma
si avvicinò lui intuendo
che il biondino non avrebbe mosso nemmeno un passo microscopico,
così con un
piccolo phon prese ad asciugargli i capelli.
-Perché
li hai tagliati?
Erano tanto belli prima...-
-Mi
andava di farlo-
-Comunque...
visto qualcosa
di interessante nella nostra scatoletta?-
-Un
po' tutto... ma non ti illudere, sono sicuramente ricordi bellissimi e
un tempo
potevo anche amarti ma non me lo dimentico quello che hai fatto e per
la
cronaca se alludi alla promessa del “Per sempre” si
è rotta con la puttana-
-Sei
sempre così delicato...
ti ho spiegato un milione di volte com'è andata,
dimenticatela quella... non
conta niente-
-Si
che conta, se ci sei
andato a letto conta fine del discorso-
-Hai
visto i progetti futuri
nella scatola? O ti sei dimenticato del doppio fondo?-
Qualcosa
colpì la sua mente
come un ricordo annebbiato, vide se stesso tanto tempo fa con Roy,
insieme
scrivevano dei biglietti che avrebbero messo nella scatola, era il
giorno in
cui l'aveva vista per la prima volta al parco ed era molto felice, ma
non
ricordava perché.
-Quale
doppio fondo?-
Il
moro allungò una mano per
prendere la scatola, la aprì usando il codice ovvero il
primo giorno di scuola
in cui si erano conosciuti, scansò tutti quei ricordi e
aprì il sottofondo
tirandone fuori tanti biglietti sgualciti e impolverati.
-Prendine
uno a caso, erano
i nostri progetti futuri-
Anche
se insicuro fece come
gli era stato detto, prese un foglio a caso, lo aprì e
lesse: “Baciarsi sotto
la torre Eiffel”.
E
ancora un altro: “Prendere
in giro i Francesi e la loro puzza sotto il naso”.
“Farsi
una vacanza a New York anche vivendoci ogni giorno”.
“Coccolarsi
nell'acqua calda delle terme”.
-Li
hai contraffatti bugiardo!-
Lo
accusò restituendogli i
foglietti.
-Oh
no mio caro questa è la
tua grafia, io ho scritto solo: “Bere una cassa di birra e
darsi alla pazza
gioia”.
-Molto
poetico-
-Perché
avrei dovuto
contraffarli poi?-
-Perché...
sono tutte cose
che ho fatto con Alfonse-
A
quelle parole Roy sembrò
illuminarsi e saltò in aria con tutto l'entusiasmo che
possedeva.
-Sapevo
di essere nel
giusto, quello sfigato è un rimpiazzo! Rimpiazzo! Rimpiazzo!
Ammettilo, mi ami
ancora ma sei troppo orgoglioso per cedere-
-Finiscila
di dire idiozie!
Io ti detesto-
Anche lui si alzò di
scatto
paonazzo in viso per quelle affermazioni, arrabbiato ma con le farfalle
allo
stomaco allo stesso tempo.
-No,
tu mi ami follemente
come se non fosse passato un giorno ma sei arrabbiato e non vuoi
fartela
passare, andiamo, io ti ho tradito con quella, tu con lo sfigato, ma in
realtà
non possiamo vivere lontani-
-Ti
stai facendo tante
illusioni-
-Io
so che vuoi anche
baciarmi quindi perché non levarsi il pensiero?-
Gli
prese le mani avvicinandolo
al suo petto caldo e scolpito anche se il biondino si dimenava cerando
di
prenderlo a schiaffi per tanta arroganza.
-Io
non voglio baciarti e se
volessi farlo l'avrei già fatto!-
-Allora
fallo-
-Neanche
se fossi l'ultimo
essere umano presente sulla terra-
Detto
ciò si liberò, prese i
suoi vestiti e si diresse verso la porta evitando ampiamente di
raggiungere il
limite della sua sopportazione e fare qualcosa di cui avrebbe potuto
pentirsi.
-Puoi
scappare quanto vuoi
ma ti avverto, ti seguirò anche fino in Francia se
necessario!-
-Va
a quel paese!-
Sbatté
la porta con violenza
attraversando il corridoio fortunatamente deserto che lo separava dalla
sua
camera, aprì la porta e fu sollevato nel vedere che Alfonse
non c'era, così si
cambiò alla svelta e lo aspettò dinanzi al camino
cercando di sbollire tutta
quella rabbia per non darla a vedere.
Anche se avrebbe dovuto spiegare molte cose ma non al suo compagno, quanto più a se stesso.
[Chap 8_pt.2]
La
stessa sera Alfonse
rientrò piuttosto tardi in camera e fu sollevato nel vedere
che Edward era lì
ad aspettarlo sano e salvo, lo aveva cercato per tutto l'hotel quel
pomeriggio
e stava veramente considerando l'idea di uscire con la tormenta nel
caso in cui
si fosse avventurato da qualche parte.
-Ehi
finalmente ti ho trovato...
tutto a posto? Dov'è lo scrigno?-
Si
avvicinò a grandi passi
sollevato nel notare che la scatoletta che gli aveva causato tutte
quelle
preoccupazioni non c'era e dentro di sé, sperava davvero che
fosse stata
restituita al mittente, con tanti insulti.
-Ce
l'ha Mustang...-
Tuttavia
nella stanza c'era
un'atmosfera fredda e anche se era seduto al fianco del ragazzo che
amava,
dinanzi al fuoco non riusciva a sentire il suo calore, era come spento.
-Glie
l'hai ridata
quindi...-
-Si-
Cercava
in vano di guardarlo
negli occhi, coperti dalla frangia ma per raggiungerlo e stabilire il
contatto
di cui sentiva tanto bisogno gli prese la mano, stringendola con
sicurezza.
-E
allora cosa c'è che non
va...?-
La
stretta però era a senso
unico, Edward non ricambiava, non stringeva la presa in cerca di
affetto e
protezione, era come indifferente.
-Niente
è che... quella
scatola mi ha un po' scombussolato, sai l'avevamo seppellita insieme a
Central
Park e dentro ci sono i nostri ricordi e le nostre foto e...-
Si
bloccò per via di un
fastidioso groppo in gola che gli impediva di continuare, almeno senza
piangere
e visto che non voleva lasciarsi andare a quel livello e non voleva
nemmeno
mostrare simili lacrime ad Alfonse si fermò prendendo un
respiro profondo.
-E
cosa? Noi abbiamo ricordi
migliori, abbiamo il nostro amore, io ho te e tu hai me... no?-
-Al... io non voglio ferirti
capisci? Vorrei amarti con tutto il mio cuore ma adesso è
spaccato a metà e io
non me ne sono mai accorto, o almeno ho sempre finto di non
accorgermene...-
Non poteva smentire le
parole di Roy neanche volendo, quelli erano i loro ricordi e le loro
speranze e
lui ne aveva abusato inconsciamente, aveva sostituito Alfonse a Roy e
quel caro
ragazzo non meritava un amore fasullo.
Credeva di odiare il suo ex,
era diventata una certezza, la sua ancora di salvataggio e invece
tornando a
New York si era accorto di tante cose, era solo scappato dalla
tristezza quella
sera, era fuggito senza mai voltarsi ma così facendo non
aveva cancellato
nulla, il suo passato era lì e lo stava aspettando a braccia
aperte.
-Quindi
fammi capire, sei
incerto su ciò che provi per me? Sei ancora innamorato di
lui?-
-No
Al, io devo far
chiarezza nella mia vita e avere la certezza di amarti e di averlo
dimenticato,
devo capire cosa provo per entrambi-
-E
quindi cosa faremo nel
frattempo...?-
-Non
lo so...-
Alfonse
si sentiva male
ascoltando quelle parole, lui amava Edward con tutto se stesso e non
poteva
credere che il loro rapporto rischiasse di finire per colpa di un
idiota
arrogante, ma comunque cercò di comprendere
perché alla fine di tutta quella
storia poteva avere la certezza che il suo fidanzato lo amava veramente
e in
caso contrario sarebbe stata la decisione più giusta, quella
dettata dal cuore.
-Non
fa niente Ed, prenditi
il tempo che ti serve-
Il
biondino lo abbracciò
riconoscente per tanta comprensione, gli posò un casto bacio
sulle labbra e
uscì afferrando il maglione che Roy gli aveva prestato, che
fortunatamente
Alfonse nemmeno aveva visto.
Fuori
dalla stanza non
poteva credere a ciò che aveva appena fatto, con quale
coraggio aveva chiesto
una pausa al suo fidanzato? Non riusciva a crederci ma Roy ci era riuscito, li
aveva messi in crisi...
Che
fare ora?
Sicuramente
doveva
riflettere e anche bene... ma prima di tutto doveva restituire con
molta
gentilezza il maglione a quel cretino e ciò significava,
lanciarglielo in
faccia con tutta la forza che aveva.
Sperando
di non essere
notato da Al, si avvicinò alla porta della suite difronte la
sua e bussò
delicatamente, dopodiché udì dall'interno un
rumore ovattato di passi e si
ritrovò dinanzi al moro che come al solito sorrideva in modo
sghembo e secondo
lui da totale presa per i fondelli.
-Questo
è tuo- Gli fece
vedere il maglione e lo restituì con mano molto delicata,
tanto che quasi
l'altro fu spinto indietro.
-Wow,
devi essere arrabbiato
per qualcosa se non avessi i miei bellissimi muscoli a proteggermi mi
avresti
fatto male-
-Smettila
di vantarti
cretino, sono arrabbiato con te-
-Perché?
Perché ti ho messo
davanti alla verità? Scusa se ci tengo...-
Il
biondino per paura che
Alfonse potesse ascoltare qualcosa lo spinse all'interno della stanza
chiudendo
la porta.
-Vuoi
che ci senta per
caso?!-
-Solo
tu hai problemi a
riguardo, io ti amo e posso anche andarglielo a dire a quello sfigato
anche se
penso che lo abbia capito-
-Sei
veramente uno stupido,
non ti basta averci messi in crisi devi anche gongolare e sbattercelo
in
faccia?-
Si
bloccò subito dopo
rendendosi conto solo a danno fatto di ciò che aveva appena
detto, pregò che
l'altro non avesse capito ma quanto si trattava di Roy Mustang, capiva
benissimo
tutto quello che lo interessava.
-Aspetta
aspetta aspetta, vi
ho messo in crisi? Vuoi dire che hai litigato con lo sfigato?-
Sembrava
come un bambino il
giorno di natale, si sarebbe messo a saltare dalla gioia da un momento
all'altro, ci avrebbe scommesso i pantaloni.
-Gli
ho chiesto una pausa,
non ti scaldare troppo...-
-Bé...
ma questo vuol dire
che hai dei dubbi- Ecco che ricominciava a fare il dongiovanni
tentatore, si
avvicinava a lui sempre di più inchiodandolo con le spalle
alla porta, in modo
da non farlo scappare, con le sue forti dita gli alzava il mento
legando gli
sguardi tra loro. - E' così? Hai dei dubbi micetto? Ti stai
finalmente rendendo
conto di chi sia il tuo uomo? Il tuo vero ed unico amore?-
-Io
ti detesto però non
voglio che un bravo ragazzo come Al debba rimetterci, non farti
illusioni-
-No
no no tu non detesti
me...- Si stava facendo fin troppo vicino, lui, le sue labbra, i suoi
occhi, il
suo fiato caldo -Detesti
il fatto di amarmi ancora-
-Nei
tuoi sogni-
-Nei
miei sogni sei nudo e
pazzo di me quindi no, non penso che questo sia un meraviglioso sogno-
-Mi
fai schifo, Dio avevo
dimenticato quanto fossi pervertito-
-Oh
no a te piace la mia
vena pervertita, ammettilo vorresti baciarmi-
-Ma
per favore, vomiterei-
-Ammettilo
farai un favore a
te stesso-
-Non
direi, il favore me lo
faccio stando lontano da te-
-Tu
vuoi baciarmi, perché
sai che sarebbe meglio che baciare quello sfigato totale-
-Anche
se ti baciassi non
proverei un bel niente-
Affermò
sicurissimo di sé e
invece l'altro non voleva minimamente ammettere di aver torto, anche
lui era
certo di ciò che stava dicendo, così si
avvicinò al suo orecchio e sussurrò un
ultima piccolissima cosa che lo fece andare su tutte le furie -Andresti
a
fuoco-.
E
infatti ci andò ma per la
rabbia, voleva
provare a tutti i costi di aver ragione così senza preavviso
afferrò la maglia dell'altro tirandoselo addosso per
stampargli un bacio
mozzafiato sulle labbra.
D'altro
canto, Mustang
essendo stato provocato non poteva non rispondere al fuoco che aveva
atteso per
così tanto tempo, lo strinse a sé ancora di
più approfondendo quel meraviglioso
contatto.
Si scambiarono baci
lunghissimi e pieni di ardente passione per minuti interi fino a che le
labbra
di entrambi non divennero rosse e l'ossigeno arrivò allo
stremo, così Edward lo
scansò asciugando un piccolo rivolo di salita al lato della
bocca con la manica
della maglia.
-Visto?
Niente, niente di
niente, tu per me non esisti nemmeno-
-Ma
per favore, è stato un
bacio magnifico e scommetto che non ne dai di così al tuo
caro Alfonse, non lo
sfiori nemmeno quel soggetto-
-E'
molto delicato e non è
il tipo quindi non infierire anche su questo-
-E'
uno sfigato, fine del
discorso, non c'è altro da dire... con lui non ti si accende
la scintilla che
ti ha portato a baciarmi adesso, con lui non saresti caldo nemmeno in
una
sauna-
-Adesso
non ha importanza,
spetta a me riflettere su certi aspetti e poi il fattore fisico non
è la sola
cosa importante in un rapporto-
-In
un rapporto tra
vecchietti no...-
-Smettila
con questo dannato
sarcasmo, ti ho riportato il tuo maledetto maglione quindi prendilo e
rimettilo
nel tuo armadio- Arrabbiato prese nuovamente il maglione andando verso
la
stanza guardaroba.
-No
Ed non aprire quella
stanza!-
-Perché?
Hai qualcosa da
nascondere...?-
Non
ascoltò il suo
avvertimento e aprì di scatto la porta ma quando
guardò all'interno rimase a
dir poco pietrificato:
Alle
pareti erano appesi
quadri giganteschi che lo ritraevano e di cui quasi si era dimenticato,
quadri
molto sexy tra l'altro, c'erano anche alcuni suoi effetti personali
come la sua
spazzola, le ciocche colorate che attaccava ai capelli, tutti i suoi
pantaloni
di pelle, gli stivali, le magliette, le giacche, addirittura i suoi
libri di
scuola e il suo diario, tutte cose che aveva lasciato nella loro casa
ma che
non pensava di rivedere.
-Che
cosa sarebbe questo
Roy...?-
-Ehm...
bé sono qui in hotel
perché sto ridipingendo casa e non mi separo mai da queste
cose quindi dovevo
trovarglielo un posto-
-Quindi
trovi normale il
fatto di aver conservato tutte le mie cose e di portartele dietro?!-
-Te
l'ho detto, io non mi
sono mai dimenticato di te e ti amo ancora...-
Sentì
la mano calda del moro
stringere la sua e guardandolo negli occhi, per una volta sinceri e
innamorati
come quelli di un cucciolo, come quelli di un essere umano o meglio del
ragazzo
di cui si era innamorato tanto tempo fa, sentì una stretta
al cuore.
-Ti
detesto...- Sussurrò
stanco andandosi a sedere sul letto, al limite della sopportazione e
della
confusione.
-L'ho
capito questo, ma ora
di cosa mi incolpi?-
-Prima
ho baciato Al... ma
non mi ha fatto nessun effetto, almeno non come fidanzato,
però ho apprezzato
il suo abbraccio-
-Quindi
hai capito che lo
sfigato per te è solo un amico?-
-Si...
è così complicato-
-No
non lo è...- Si avvicinò
sedendosi al suo fianco, lo abbracciò niente di
più, gli accarezzò la schiena e
la testolina bionda cercando di rassicurarlo solo dopo gli diede un
leggero
bacio sulla guancia.
-Ti
odio...-
-Anche io ti amo...-
[Angolino Autrice]
Eeeeeh rieccomi ^^ allooora vi piace questo fantastico capitolo? *-* Io l'avevo detto che succedevano grandi cose ù.u è ufficiale, Edward ha fatto chiarezza nei suoi sentimenti o almeno in parte... si è accorto di non amare Alfonse... ma si renderà conto di amare forse qualcun'altro di estremamente vicino??
Vedremo vedremo ^_^ piccoli passi Ed... e ce la farai XD
Quanto mi piace sottolineare le sue piccole insicurezze sentimentali u_u
Comunque.... ^-^ volete l'anticipazione? Ma si che la volete XDD
-Che
devo dirti? Io ho
ammesso un milione di volte di essere stato un cretino, non dovevo
tradirti e
lo so, ammetto di essere stato un immaturo e di non aver mai apprezzato
ciò che
avevo davanti agli occhi quando era l'unica cosa di cui avevo realmente
bisogno, all'inizio sei stato come un capriccio ne sono cosciente, ti
volevo
perché eri diverso, perché eri speciale ma poi
sei diventato molto di più, io
ho imparato ad amarti veramente e ho sottovalutato ciò che
sentivamo l'uno per
l'altro per la debolezza di una notte, Ed per piacere perdonami, non
odiarmi, io
sono cambiato e non commetterò mai più lo stesso
errore, è stata tutta colpa
mia e voglio rimediare con tutto me stesso, sono al tuo fianco e ci
sarò
sempre, d'ora in poi ci penso io a te-
Avvicinò
la mano alla sua
per stringerla, aspettando una risposta e nel frattempo ancora una
volta gli
sguardi si incontrarono e si fusero in una cosa sola, inscindibile e
perfetta.
-So
che sei pentito e ti
credo ma ho paura Roy... devo fidarmi nuovamente di te e non so se ci
riuscirò-
-Ma
ci siamo baciati, io ti
amo e tu ami me... ti darò tutto il tempo del mondo,
aspetterò altri cinque
anni e più se sarà necessario ma ti voglio El...
voglio il vecchio te, puoi
nasconderti sotto un taglio di capelli diverso e questi vestiti comuni
ma la
tua personalità grida per venire fuori ogni volta che sei
con me e non puoi
smentirlo-
Non
sapeva più che dire, si
ammutolì per mancanza di risposte perché in parte
era vero, sentiva il bisogno
di essere più libero e di fare ciò che volva,
cosa che nell'ultimo anno non
aveva mai fatto, forse tornare alle origini non sarebbe stato affatto
male ma
allo stesso tempo era insicuro.
-Anche
perché...- Continuò
il moro attirando nuovamente la sua attenzione -Recentemente ho sentito
un tuo
caro amico che era in viaggio con la sua band nel sud America e gli ho
riferito
che eri qui a New York-
-Cosa...?-
Un
brivido gelato gli
attraversò la schiena nel sentire quelle parole che
preannunciavano solo
sventura, morte e distruzione.
-Hai
capito benissimo, Envy
sa che sei qui a New York-
-E
che ha detto? Voglio
dire, n-non tornerà vero?-
-Oh
dai non vuoi rivederlo?-
-Certo
che voglio ma non
conciato così!!-
-Adesso
ti vergogni eh?-
Scoppiò in un indelicata e sonora risata immaginando la
scena dei dure cari
compagni che si ritrovano e soprattutto delle torture che Envy
potrà
architettare per punirlo dopo averlo visto.
-Non
è che mi vergogno ma
Envy è Envy e si infurierà tantissimo con me!
Dimmi che non gli hai detto di
venire!-
-No io non gli ho detto nulla, è lui che ha insistito per sapere il nome dell'hotel e che ha sospeso il suo tour per precipitarsi qui-
Hahahahahahaahahah XD ragazze io ho iniziato a ridere da un bel po' ma vi assicuro che quando arriverà Envy inizierete anche voi XD
Allora allora, ieri non ho fatto in tempo a rivedermi tutte queste cose e chiedo venia u.u ma forse questa sera ci riesco ^_^
Ora, come sempre ringrazio:
HaChiElriCMXI
Chiby Rie_chan
^____^ alla prossima gente! Un bacione a tutte
Enjoy!!