Mi hai aspettata.

In cuor tuo lo sapevi che sarei tornata da te, maledico ancora il mio pessimismo per non aver avuto fede. Nella tua casa hai accolto le mie ossa stremate per il viaggio, il mio cuore tanto bisognoso di amore e la mia voglia di essere felice in quel giorno freddo che non dimenticherò mai.
Hai fatto anche tante altre cose.

Mi hai fatto diventare una persona migliore.

Con la tua simpatia, la tua fiducia, la tua amicizia e anche un po’ di aggressività, quanto bastava per farmi diventare più forte.

Ci siamo anche divertite.

Abbiamo fatto cose molto semplici che spesso facevo anch’io, ma con te tutto aveva un sapore diverso, anche una semplice passeggiata era qualcosa di prezioso.
Hai inoltre saputo dimostrare il tuo affetto, ma non con gli abbracci, nemmeno con le camminate mano nella mano, al contrario, hai voluto evitare tutto questo.

Hai prestato ascolto alle mie parole.

Questa per me è una forma di affetto oltre che di attenzione, perché quelli che non lo hanno mai fatto non possono conoscermi a pieno, e quindi volermi bene.

Ma tu sei diversa.

Non mi vuoi bene come un’amica normale, mi tratti come se io fossi la tua migliore amica nonostante la distanza.  Accetti tutto di me per quanto possa riuscirti difficile e a differenza degli altri non vuoi cambiarmi e criticarmi, ma migliorarmi e consigliarmi.
Mi hai fatto conoscere tante nuove persone che hanno subito usato un atteggiamento dolce e gentile e che mi sono diventate amiche da subito.  Mi sono sentita così bene che non mi sembrava quasi reale.

Tutto questo in soli quattro giorni.

E ho saputo ricambiare i beni che ho ricevuto, solo grazie a te.
Anche se la mia partenza è stata triste per entrambe sono riuscita a prenderti ad esempio, basta pianti e depressione.

Quando me ne andai le uniche gocce che mi bagnarono le guance furono quelle della pioggia.

Alla fine hai fatto di me quel che volevo essere: felice.