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Autore: Darkry    06/01/2012    10 recensioni
Questa è una mia versione personale della notte dopo il matrimonio di Romeo e Giulietta. "quella notte, sotto le stelle fredde e distanti, sotto quel cielo che aveva deciso di non approvare il loro amore, in un mondo dove gli adulti non capivano; due ragazzi avevano capito cos'era l'amore. Giulietta quella notte non avrebbe abbracciato i soliti pregiudizi, quella notte non sarebbe andata a dormire con l’orgoglio della sua famiglia, no. Quella notte avrebbe tenuto tra le braccia il capo di Romeo, del suo uomo. Del suo nemico."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ROMEO AND JULIET
Una notte immortale.

 
Giulietta aspettava, trepidante. L’attesa la rendeva nervosa e cercava di non pensare al momento in cui il suo Romeo avrebbe bussato alla sua finestra e sarebbe entrato, rendendola felice.
Il suo amore tardava ma lei era sicura che sarebbe arrivato. L’aveva promesso. A lei. Un leggero picchiettare al vetro della finestra la fece sobbalzare e correre ad aprire, mentre la veste rosso sangue,frusciava leggera al movimento. Il suo Romeo era lì, bellissimo e inviolabile come sempre. Quegli occhi verdi la trafissero, facendole crescere un’immensa voglia nel petto. Afferrò Romeo per il colletto e lo attirò a sé, mentre i corti riccioli neri di lui sobbalzarono elettrici. Con un agile movimento Romeo entrò nella stanza, stringendo a sé Giulietta. La SUA Giulietta. Era un po’ sorpreso dal comportamento inaspettato di lei, angelo bellissimo e puro. Ma l’indomani si sarebbero separati e si erano fatti una promessa. Le circondò la vita con un braccio, mentre con la mano libera le accarezzava i boccoli scuri. Giulietta chiuse gli occhi, alzando la testa mentre Romeo le baciava con studiata lentezza il collo, la gola, gli occhi e infine le labbra, tremanti e desiderose. Il bacio, prima dolce e fresco, divenne presto famelico di passione e calore, sempre più ingordo, bramante d’amore e contatto fisico. La veste rossa di Giulietta risvegliava in Romeo voglie nascoste e rivelate solo allora. Con gli occhi fissi negli occhi azzurri di lei, Romeo l’avvicinò al letto, dove lei si sedette docile. Poi divaricò le gambe. Con mani tremanti Romeo le accarezzò le pieghe del vestito, risalendo lentamente dal piede fino alle gambe, sollevando leggermente il tessuto. Le dita accarezzarono delicate i le forme del corpo di lei, indugiarono sui fianchi, accarezzando leggermente l’inguine e risalendo su per la pancia, sfiorando i seni, le spalle, le braccia, il collo, il viso. Tutto questo mentre i loro occhi si studiavano, limpidi, attenti, traboccanti d’amore. Romeo cinse i fianchi di Giulietta mentre lei lo tirava a sé con il colletto della casacca. Romeo salì con le ginocchia sul materasso e in un attimo fu sopra di lei invitante. Le loro labbra si incontravano mentre le loro mani si attorvigliavano, irrimediabilmente infermabili. Prima che avesse solo tempo di pensarci, le mani di Romeo corsero ai lacci della veste di lei,  da cui la liberarono quasi senza rendersene conto. Il suo viso veniva soffocato dai baci dolci, quasi gentili di Giulietta.  Eccola. Eccola era lì. Nuda, davanti a lui. Allungava le braccia candide e le dita affusolate di lei iniziarono a sbottonargli i bottoni, sicure, decise. La casacca di lino grezzo cadde sulle assi del pavimento e Giulietta fu sopra di lui, bellissima. Romeo sapeva benissimo che ora la situazione era in mano a lei ma non riusciva ad opporvisi, non riusciva a muoversi incantato da tanta bellezza. Giulietta sfiorò con le mani il petto di Romeo, facendo scorrere le dita sulle sue braccia muscolose, premendole sui suoi addomi, curiosa, seguendo le linee delle calde mani di lui. Improvvisamente attraversata da un tremore, ne avvicinò una al petto, premendola sul seno e stringendola forte tra le sue mani. Romeo si sedette, con Giulietta ancora su di lui e con la mano libera la avvicinò più che poté a sé, al suo petto nudo, per cercare quel contatto che tanto avevano bramato, mentre con l’altra mano, guidato da Giulietta, annaspava. Lei lo guardò dritto negli occhi e gli sfilò via i pantaloni. Eccoli. Nudi entrambi, l’uno sull’altra. Le loro labbra si incontrarono un’altra volta e non ci fu bisogno di spiegazioni. I loro corpi si muovevano da soli, senza bisogno di comandi, mentre i loro cuori si fondevano e diventavano una cosa sola. Le mani di Giulietta percorsero esitanti e allo stesso tempo sicure il corpo di Romeo, tastando le gambe muscolose, annusando l’odore della sua pelle, facendo correre i palmi su tutto il suo corpo, fino ad abbracciarne il petto con le sue braccia candide.
–Non voglio lasciarti- mormorò, mentre le lacrime cominciavano ad affiorarle sugli occhi.
–Ti seguirò ovunque tu vada- le sussurrò Romeo all’orecchio, lentamente, facendola rabbrividire.
–Staremo insieme per sempre?- chiese lei, improvvisamente attraversata da un brivido più profondo degli altri, mentre lo guardava. Romeo, trafitto da quello sguardo così sincero, la baciò e quando le loro labbra si staccarono, secche e umide, le rispose: -Per sempre.
Giulietta sorrise mentre Romeo le accarezzava i capelli e la baciava ancora, passandosi una ciocca dei suoi capelli sotto il naso e annusandone l’essenza. Romeo iniziò a baciarle le spalle e il desiderio ritornò, bruciante, mentre i loro corpi si scontravano e mentre Romeo si inarcava su di lei, pronto a darle ciò che entrambi desideravano in quel momento, essere l’uno parte dell’altra. A quel movimento improvviso e vigoroso, Giulietta si inarcò a sua volta verso di lui piegando indietro la testa, mentre lacrime le scorrevano lungo le guance. Ma non dovette attendere molto ed insieme al dolore arrivò qualcosa di diverso, di dolce bruciante e sempre più incombente. Le sue mani accarezzarono feroci i ricci di Romeo, che le baciò prima il seno, per poi risalire lungo il collo di lei fino ad incontrare la sua bocca e ad immergere in essa, tutto l’amore che aveva, cercando di rubare a Giulietta tutto il suo sapore, mentre la sua mano le accarezzava la schiena, il collo e poi riscendeva giù, fino ai glutei, dove sostava, prepotente.  Le mise le mani sui fianchi attirandola a sé il più possibile, stringendola, cercando di sopraffarla e allo stesso tempo di proteggerla da quel buio opprimente che li incatenava, che li rendeva insicuri e che li avvicinava sempre di più l’uno all’altra. Mentre Giulietta lo accarezzava, gemendo e ansimando leggermente, Romeo mosse le mani verso i suoi capelli, accarezzandoli e intrecciandoli alle sue dita, studiando tutto di lei. Il colore dei suoi occhi, la forma del viso, per non dimenticarla mai.
“Sì, Giulietta, amore mio, staremo insieme per sempre” pensò passandole un dito sulla bocca e percorrendo con esso la forma delle labbra leggermente carnose. “Oh, amore mio, mio Romeo, non lasciarmi mai. Perché io ti seguirò ovunque andrai, per sempre. Perché ti amo. E ti voglio” pensò Giulietta accarezzandolo gentilmente col viso e baciando le sue dita. Sorrise, beata. Perché quella notte sarebbe stata immortale. L’avrebbe conservata per sempre nel suo cuore. Perché quella notte, sotto le stelle fredde e distanti, sotto quel cielo che aveva deciso di non approvare il loro amore, in un mondo dove gli adulti non capivano,  due ragazzi avevano capito cos’era l’amore. Perché Giulietta quella notte non avrebbe abbracciato i soliti pregiudizi, quella notte non sarebbe andata a dormire con l’orgoglio della sua famiglia, no. Quella notte avrebbe tenuto tra le braccia il capo di Romeo, del suo uomo. Del suo nemico.
E del suo unico Amore. 
  
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