Ci stavo pensando da un po’… io che ascolto musica e senza di essa morirei, non potevo non fare una song – fic!
E’ la
prima, quindi se non rientra nei canoni, ditemelo e siate
clementi!
Tra i pochi
cantanti italiani che ascolto volentieri ci sono i Finley, che fanno hard
pop/punk…
Li adoro
*w*!
I personaggi
sono Ron e Hermione la coppietta ‘luce dei miei occhi’, la canzone si intitola
‘Scegli me’.
Se funziona ne
ho già in mente un’altra!
E’ dedicata a
Master Ellie, che sconfina in un altro stato tra corride, tango e paeia. Adoro
le sue fic e lei mi recensisce sempre.
Ciao
piccola!!!! ç___ç Divertiti a Siviglia!
Adieu!
Pinkstone
Scegli me
[Quasi blu metallici
Quasi come elettrici
Quegli occhi che
Ricordo anche se
Non li ho visti mai
Forse solo dentro ai miei
Sogni che forse dovrei
Spiegarti se
Non fosse che tu
Non ci crederai]
Lo guardo attraversare il prato, ridendo, insieme a Harry, con in mano le
borse della spesa.
Mentre loro percorrono i pochi metri che separano il cancello
dall’entrata della Tana, io, come una ragazzina al primo appuntamento, mi
sistemo i capelli, controllo il viso e do una scrollata ai
vestiti.
La porta si spalanca ed entra, bello come un
angelo.
Quando mi vede, un sorriso dolce sostituisce la risata, che cattura anche
gli occhi, così incredibilmente azzurri.
Potrei rimanere così per sempre. Anzi, vorrei che si avvicinasse, mi
abbracciasse, mi mormorasse che…
« Ciao Hermione » la voce di Harry mi riporta alla
realtà.
« Ehi » rispondo, avvicinandomi per prendergli la borsa « Avete preso
tutto? »
Ron poggia la sua busta sul tavolo « Uova, farina, latte, zucchero,
lievito, frutta » elenca sulle dita con un’adorabile smorfia concentrata. Poi
mette il broncio « Sempre che dubiti. Siamo affidabili, cosa credi?
»
Io sghignazzo « Meglio che non rinvango. » commento, aprendo i sacchetti
di farina e zucchero, ma li vedo lanciarsi un’occhiata
confusa.
Harry ha il buon senso di interrompere la faccenda « Va bene Herm. Vieni
a giocare a Quidditch? » chiede a Ron.
Questi annuisce « Certo. Ci vediamo dopo ‘Mione. » dice sorridendomi, per
poi uscire.
Clack.
…
Mi siedo sulla sedia. Ho le gambe che tremono come se avessi corso
follemente.
Se ripenso al suo sorridere, al suo viso, ai suoi occhi… sorrido come una
scema.
Allora è così che ci si sente quando si è
innamorata.
[Perché nemmeno io
Riesco a credere che un Dio
Si sia un po’ distratto
Perdendo un angelo
Davanti a me
Ma ormai già che sei qui
Ma ormai già che è così
Non ritornare a casa
O almeno portami con te
Scegli me…]
Maddoninne che caldo!
Il forno a 180° sta
incendiando la stanza. La caraffa che riempio aritmicamente si limonata non
basta ad alleviare la calura.
Sono appolaita su una finestra, in piedi, sperando inutilmente che
compaia uno spifferi d’aria.
Se in questo momento entrasse Molly, le verrebbe un
colpo.
La torta che sto cucinando è la numero dieci. Decimo tentativo. Ma è così
difficile cucinare?
Mi scosto i capelli sudati dalla fronte, quando mi sento afferrare per la
vita e trascinare indietro. Non ho nemmeno il tempo di tenermi a qualcosa che
finisco per terra… o meglio, addosso a qualcuno. E le mie labbra finiscono sulle
sue… in un caldo bacio. Un bacio…
Mi alzo di scatto e c’è Ron, disteso per terra, che se la ride e mi
guarda in una strana maniera. Forse a causa del mio urlo. O della mia faccia –
che sarà rossa. O forse crede di essere simpatico.
Ma a me, in questo momento, NO!
Lo guardo alzarsi, furibonda, e quando la testa raggiunge le vette del
metro e novanta, gli mollo uno schiaffo. Così forte che comincia a pulsarmi la
mano.
« Cretino » sibilo furiosa « Scemo. Deficiente. Idiota!
»
La sua faccia sbalordita è l’ultima cosa che vedo prima di voltarmi e
rientrare.
[Quasi blu metallici
Quasi come lettrici
Quegli occhi che
Ricordo e forse
Non rivedrò mai
Ma non volare via
Ti prego, cambia idea
Non ritornare a casa
O almeno portami con te
Scegli me…]
Io a volte non mi capisco. Primo lo adoro, poi lo detesto. Prima sono furibonda, e ora sono qui in soffitta a piangere.
E il bello è che piango perché sono
infelice.
Ho la certezza di aver rovinato tutto. Ormai ho perso. Come si può amare
una persona che ti schiaffeggia per un banale scherzo? E un banale
bacio…
Lavanda che avrebbe fatto? Mi ritrovo a
pensare.
Lei avrebbe riso.
Io no.
Mi sono arrabbiata.
Game over.
Nascondo il viso tra le mani.
« Forse… ti serve questo. »
Alzo lo sguardo.
Harry mi porge un fazzoletto a scacchi, aspettando. Deve aver appena
finito di giocare, è ancora sudato.
Sorrido tra le lacrime « Grazie » rispondo.
Si siede sullo scatolone vicino a me « Che è successo? Ron è nero come un
nuvolose. »
Ci avrei giurato.
« Beh… lui mi ha spaventata e io ho reagito con… uno… schiaffo.
»
Non gli racconto del bacio. Non potrei.
Lui aggrotta le soppraciglia, poi sorride « Ricordami di non farti mai
spaventare, allora »
Ridiamo insieme, e mi sento un pochino
meglio.
« Gli devo parlare? »
Harry riflette un attimo, poi annuisce « ma evita i pestaggi!
»
[Tu, dal cielo un angelo
Ascolta il mio respiro
E scegli me…]
Finalmente è sera. Fa più fresco, così mi sono messa un
giacchino.
La torta che ho cucinato sembra aver riscosso successo. Non ne è rimasta
una briciola!
Ma ormai la torta non mi interessa.
Il problema sono io.
Le mie scuse.
E il diretto interessato.
Seduto dall’altro capo del tavolo che fa di tutto per
ignorarmi.
Mi starà odiando.
Detestando.
E io che speravo in un’happy end.
La mia proposta di parlare l’ha accolta con una scrollata di
spalle.
Ormai sono tutti mezzi addormentati. Mi alzo decisa e gli faccio un cenno
con la testa.
Lui lo vede e si alza, tranquillo, e mi
segue.
Io mi dirigo verso l’altro lato della casa, mi fermo e mi
giro.
Ron, mani in tasca, mi guarda con espressione
indecifrabile.
Deglutisco « Ron » attacco, non molto convinta « quello che è successo
oggi, alla finestra… ho reagito eccessivamente. Si, volevi spaventarmi, ma il
resto… il ba – bacio… » ecco, arrossisco. Accidenti! « insomma, non volevo darti
uno schiaffo. Mi spiace. » tengo lo sguardo basso.
Lui è ancora in silenzio, poi lo sento
muoversi.
Guardo e… SE NE STA ANDANDO?!
Ehi! Ho un orgoglio anch’io, sai?
« Dove stai andando? » chiedo.
Si gira lievemente, sempre impassibile« Se per te quel bacio non ha
contato nulla… » scrolla le spalle e riprende a
camminare.
Gli corro dietro, afferrandolo per un braccio e gli domando « Cosa
intendi? »
Improvvisamente la maschera cade. Si libera con un strattone e mi
urla
« Cavolo Hermione, è così difficile? Sono innamorato di te da… da sempre!
Ho cercatelo di fartelo capire in tanti modi, e alla fine sono passato ai fatti.
E tu hai pensato bene di schiaffeggiarmi! »
Lo guardo a bocca aperta.
Poi rido.
« E adesso cos’hai? » borbotta
Gli passo le braccia intorno al collo, avvicinandolo « Ma non potevi
dirlo prima, zuccone? Anche io ti amo. » e fra il suo stupore (e un pochino il
mio) lo bacio.
Ron però non perde tempo, mi cinge la vita e mi avvicina a
sé.
Essere baciata da Ron è una sensazione
paradisiaca.
Ha pure gli occhi azzurri, come un angelo.
Ma ancora più bello è sapere che mi ha
scelta.
Ha scelto me.
[Mai, nemmeno un attimo
Ti pentirai se adesso
Scegli me…
Stai sentendo il battito
Di un cuore che ti chiede
Scegli me]
The End!