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Autore: Something Rotten    06/01/2012    8 recensioni
« Non ti sembra troppo presto per dormire? Io, si, insomma... io speravo che.. »
« Che? » aveva pigolato sbattendo le sue lunga ciglia nere
« Che avessimo inzuppato il biscottino... » aveva risposto sorridendo malizioso.
Zack aveva scosso la testa, avvicinandosi con passo "felpato" al letto, così felpato da far tremare il pavimento e quell'enorme orologio a cucù che, casualmente, si trovava proprio sulla testa di Brian che lo osservava con aria spaventata. Poi, come dulcis in fundo, si era gettato sul letto con l'eleganza di una gazzella ferita, facendo traballare il materasso ad acqua, provocando un maremoto.
« Perché scuoti la testa? » aveva chiesto Brian dopo essersi ripreso dal mal di mare.
« Sai che giorno è oggi, amorocciulo zuccheroso ripieno di funghi? »
La mano di Zack aveva preso il mento di Brian, muovendo la sua testa a destra e a sinistra, come si faceva con un bambino piccolo.
« Non è il nostro anniversario, non è il suo compleanno, non ha il ciclo, non è il compleanno del cane peloso, non è Natale, non è Pasqua.... » aveva pensato Brian, cercando di ricordare.
« Si, amore, ricordo che giorno è oggi! » aveva mentito.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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epiphany Avrei messo "Cosa cretina" nelle avvertenze, ma a quanto pare nessuno si è preso la briga di mettere quell'avvertenza!
Comunque nulla di quello scritto qui sotto è reale e se volete chiamare il Centro Di Igiene Mentale non preoccupatevi, sono una cliente assidua :)

Avenged Epiphany...



Erano le nove della sera del cinque gennaio ed in casa Haner tutto taceva, persino il frigorifero non faceva più quel rumore fastidioso e neanche il lavabo perdeva, nonostante fosse un anno che nessuno riuscisse a chiuderlo  bene e, ancora, nessuno avesse le capacità motorie e mentali per aggiustarlo.
« Zack? » aveva chiesto Brian osservando il ragazzo indossare la camicia da notte blu con tanto di cappellino con i pon-pon e le pantofole pelose a forma di foca monaca.
« Si, amore? » gli aveva risposto quello piegando tutti i vestiti con precisione certosina.
« Non ti sembra troppo presto per dormire? Io, si, insomma... io speravo che.. »
« Che? » aveva pigolato sbattendo le sue lunga ciglia nere
« Che avessimo inzuppato il biscottino... » aveva risposto sorridendo malizioso.
Zack aveva scosso la testa, avvicinandosi con passo "felpato" al letto, così felpato da far tremare il pavimento e quell'enorme orologio a cucù che, casualmente, si trovava proprio sulla testa di Brian che lo osservava con aria spaventata. Poi, come dulcis in fundo, si era gettato sul letto con l'eleganza di una gazzella ferita, facendo traballare il materasso ad acqua, provocando un maremoto.
« Perché scuoti la testa? » aveva chiesto Brian dopo essersi ripreso dal mal di mare.
« Sai che giorno è oggi, amorocciulo zuccheroso ripieno di funghi? »
La mano di Zack aveva preso il mento di Brian, muovendo la sua testa a destra e a sinistra, come si faceva con un bambino piccolo.
« Non è il nostro anniversario, non è il suo compleanno, non ha il ciclo, non è il compleanno del cane peloso, non è Natale, non è Pasqua.... » aveva pensato Brian, cercando di ricordare.
« Si, amore, ricordo che giorno è oggi! » aveva mentito.
« Bene, allora saprai che questa sera viene la Befana a portarci i dolcetti... » aveva commentato serio mettendosi sotto alle coperte « Non possiamo farci trovare ancora in piedi, oppure che inzuppiamo i biscotti! Quindi ora andiamo a letto presto e dormiamo aspettando che arrivi! Non la conosci la filastrocca? Arriva la befana, fate nanna piccolini nei vostri lettini, bianchi e belli come panna! Fate la nanna!  »
Brian era sbiancato, cominciando a sudare freddo e a tremare. Era troppo grande per avere paura della befana, quindi quella reazione era dovuta al fatto che si era dimenticato della Befana, dei dolcetti e soprattutto dell'infantilità del suo ragazzo.
« E se la Befana non dovesse passare? » aveva chiesto immaginandosi la scena di lui che lo appendeva al chiodo, dato che se Zack non avesse avuto i suoi dannati dolcetti da mangiare non gli avrebbe mai fatto inzuppare il biscottino dove voleva.
« Tu morirai. » un ghigno malefico si era dipinto sul volto del chitarrista, ghigno che aveva ceduto il posto ad un sorriso zuccheroso e ad una serie di bacini smielati sulle labbra ancora tremanti « Ora dormiamo amorucciolo, cucciolotto, pancarre, croissant al cioccolato che domani morirà se la befana non mi porterà i marshmallow che tanto amo. »
Brian aveva deglutito, ficcandosi sotto alle coperte e pensando ad un piano per trovare quelle maledette caramelle, ci teneva troppo alla sua pelle vellutata per vederla esposta in un qualche museo come reliquia del più grande serial Killer di tutti i tempi.

{....}

Quando, finalmente, Zack dormiva beato sotto alle coperte producendo un rumore soave che poteva essere paragonato a quello del motore di un boing 747 sotto sforzo, si era alzato dal letto cercando di fare il meno rumore possibile. L'orologio segnava le nove e mezzo, non era troppo tardi per trovare un dannato supermarket aperto.
« Jim! » aveva detto non appena l'altro gli aveva risposto.
« Brian, sai che ore sono? » aveva chiesto l'altro con voce scocciata.
« Le nove e mezzo, Jim, dimmi quando mai tu sei andato a dormire a quest'ora! »
« Infatti io sono sveglio, ma ho messo il bimbo a letto! » aveva squittito l'altro.
« Hai un bambino? Cioè.... come è possibile, io... pensavo che... Johnny? Oddio! Che schifo! »
Jimmy si era messo a ridere con la sua solita risata squillante.
« Ma no, cretino! Il bimbo non l'ho fatto con Johnny! Il bimbo è Johnny! Sai, stasera viene la befana... »
Brian si era portato una mano sul volto, sbuffando e chiedendosi perché aveva lasciato che quei due ritardati entrassero nella loro band di fama mondiale, se le fan avessero saputo che quei due credevano ancora nella Befana, in Babbo Natale e nel Topino dei denti non avrebbero mai più comprato un loro Cd oppure sperato di andarci a letto.
« è proprio questo il punto, Sullivan. »
« Che? Che arriva la Befana o che Johnny è un bambino! »
« No, che arriva la Befana ed io non ho comprato neanche una caramella. »
« Oh... »
« Se Zack lo scopre io posso dire addio al piccolo Brian J. Haner II\IV\VII½! Jim, in quanto mio migliore amico devi aiutarmi! »
Jimmy aveva sbuffato.
« Dammi dieci minuti, metto il salvavita Beghelli al dito di Johnny, lo circondo di cuscini, chiudo il gas e l'acqua e metto l'allarme alle porte ed il suo peluche preferito vicino a lui e arrivo! »
Brian aveva chiuso il telefono, accendendosi una sigaretta e sedendosi sui gradini del portico, aspettando infelice l'arrivo dell'amico.

{....}

Jimmy era arrivato mezzora più tardi, portando con sé qualche busta di Marshmallow, qualche dolcetto ed un paio di noci per far apparire la calza il più voluminosa possibile.
« Questo è tutto quello che mi è rimasto, Zack ha lasciato la calza sul camino? » aveva chiesto trascinando la busta come un perfetto Babbo Natale fuori tempo.
« Non lo so, andiamo a vedere. » aveva risposto Brian aprendo cautamente la porta d'ingresso e facendo strada all'amico. Il salotto era illuminato per via della luce che Zack aveva lasciato accesa, dicendo che la Befana, sennò si sarebbe uccisa per cercare la calza. Quando Brian e Jimmy avevano visto la calza avevano sfiorato l'infarto, quella cosa enorme non era una calza, ma un calzettone di un pachiderma incinto! Era enorme e le poche caramelle che Jimm aveva portato non erano sufficienti neanche per riempire un centimetro di quell'abnormità!
« Ed ora? » aveva chiesto Brian voltandosi impaurito verso di Jim.
« Chiamiamo l'uomo di casa Sanders!  » aveva esclamato Jim a voce troppo alta. Si era portato una mano sulla bocca, guardando impaurito la porta chiusa della camera da letto di Zack dal quale non si sentiva più nessun rumore. Si era rilassato solo quando aveva sentito, nuovamente, il rumore chiassoso del russare del ragazzo.
« Matt? » aveva chiesto Brian prima di portarlo, nuovamente, fuori sul portico.
« Ma che domande fai? Ovvio che non è Matt! Chiamiamo Adam!! »
Brian lo aveva guardato con gli occhi spalancati chiedendosi come Matt non potesse essere l'uomo di casa Sanders! Solo quando aveva chiamato e Adam gli aveva spiegato la situazione, aveva capito perché.
« Brian, lo sai che sono il primo che darebbe un rene per te, ma non posso davvero muovermi da casa. » aveva risposto Adam, visibilmente amareggiato.
« Perché stai male? »
« No, perché Matt... beh, vedi non so come spiegartelo.... »
« Oddio! Non voglio sapere quello che state facendo! Mi dispiace di averti disturbato... vi lascio in pace! »
« Ma no! Che hai capito? Brian non stiamo facendo nulla... solo che Matt... beh, ha paura di quella cosa che inizia con la B. »
« Cos'è che inizia per b? Ha paura della banana? » aveva chiesto Jim sogghignando.
« Ma no, quella non gli fa paura per niente! Anzi, gli piace! » aveva pigolato Adam con una voce piena d'orgoglio.
« Era questo che non volevo sapere, Gontier! Che schifo! » aveva urlato Brian reprimendo qualche conato « E allora di cosa? »
« Della vecchietta che porta i dolci, Haner. »
« Quale vecchietta? »
« Brian, cazzo, Matt ha paura della Befana! » aveva urlato, allora, Adam esasperato dalla cretinaggine del chitarrista.
Non appena Adam aveva pronunciato quel nome si era sentito un urlo degno di un tenore espandersi per il telefonino, seguito da un pianto sommesso e da un paio di domande quali : "Dov'è la Befana? Adam cacciala! Ho paura, Adam!!!! Mi ucciderà! Lei è gelosa di me perché ho i muscoli! Adam, Aiuto!!!!!".
« Ti ho detto che l'uomo di casa Sanders era Adam! Tu non mi volevi credere! »
« Ragazzi, devo andare! Mi dispiace non esservi d'aiuto! Ma se posso darvi un consiglio mettete degli alcolici dentro, no? Una bottiglia di Jack riempie molto di più di un pacchetto di Marshmallow, mi raccomando non dite niente a nessuno della paura di Matt per la befana! »
« Adam!!!! Ho paura, corri! Sento dei rumori, Adam! »
Brian lo aveva ringraziato, attaccando il telefono e rientrando in casa, seguito dal segugio Jim.
« Jim, abbiamo un altro problema! »
« Un altro? »
« Zack mi ha nascosto gli alcolici, dicendo che se ne avessi bevuto un altro sorso sarei diventato come Bam Margera nell'ultimo Jackass! Abbiamo bisogno del tuo fiuto spettacolare! »
Jim si era messo in posizione da "Segugio", sniffando l'aria e cercando per tutta la cucina gli alcolici che Zack gli aveva nascosto. Quando ne aveva, finalmente, sentito l'odore, aveva puntato la zampina verso un cesto vicino al frigorifero che riportava la scritta "Frutta". Brian ne aveva tolto il coperchio, trovando finalmente le bottiglie del suo amato Jack e della sua altrettanto amata vodka.
« Che nano infame! Sapeva che non avrei mai controllato nel cesto della frutta! Ora gliela faccio pagare! »
« Calm down, Brian! Ricordati del piccolo Brian J. Haner II\IV\VII½! Gliela farai pagare in seguito, ora dobbiamo muoverci! Non sappiamo quanto ancora dormirà! »
Brian aveva annuito, aprendo i vari scaffali della cucina e racimolando quante più merendine era possibile prendere con due mani poco prensili. Jim aveva preso gli alcolici e qualche noce, così da riempire quasi tutta la calza.
Finalmente, verso le tre meno un quarto erano riusciti a riempire la gran parte di quella calza enorme, utilizzando anche del gel per capelli e qualche tintura di qualche colore strano che sicuramente Zack non si sarebbe mai ricordato di aver comprato.
Si erano aperti una bottiglia di Jack per brindare.
« Alla nostra! » aveva esclamato Jim facendo scontrare i bicchieri
« Grazie, Jim! Sei un amico. » aveva esclamato Brian ingurgitando l'intero contenuto del bicchiere.
Senza neanche prendersi la briga di nascondere la bottiglia ed i bicchieri si erano salutati, uno tornando dal suo Zack ancora dormiente e l'altro tornando da Johnny, caduto dal lettino finendo sulla pila di cuscini che Jim aveva sapientemente eretto.


{....}


« Brian! Brian! Brian! Brian! Brian! »
Erano trenta minuti che Zack saltellava sul letto per cercare di svegliare il ragazzo ancora dormiente.
« Brian! » aveva, infine, urlato usando un rotolo di carta igienica finito come altoparlante.
«»
Il povero Brian si era esibito nel miglior monologo bestemmiante della sua vita prima di incontrare gli occhi cucciolosi di Zack e di sciogliersi a terra come neve al sole e di scusarsi per avergli inveito contro.
« La calza, Brian! è piena! E la Befana si è anche scolata una bottiglia di Jack! » aveva urlato eccitato muovendosi freneticamente sul letto « Che poi la cosa strana è che c'erano due bicchieri! »
«» Brian era sbiancato, cercando di trovare una scusa ragionevole per la presenza di quei due bicchieri in salotto.
« Ma come, amore, non lo sai? Per fare prima la Befana si porta dietro Babbo Natale. »
« Davvero? Mamma e papà non me l'hanno mai detto! » aveva pigolato dubbioso.
« Questo perché quando eri piccolo tu non c'era il problema del sovraffollamento umano! Ora i bambini bravi come te sono davvero tanti e da sola non riuscirebbe a farcela, amore! »
Zack gli aveva sorriso, sbattendo le manine come un bravo bambino ubbidiente ed eccitato.
« Muoviti, tra un po arriveranno gli altri per aprire le calze tutti insieme! »
Brian aveva sbuffato, esclamando un "Yu-uh" poco veritiero. Si era alzato, trascinando il suo corpo verso il bagno per lavarsi e darsi una sistemata. Un'ora più tardi era finalmente pronto ed era sceso per vedere in che condizioni quei tre marmocchi di Zack, Matt e Johnny avevano ridotto il salotto. La prima cosa che aveva colpito la sua attenzione erano state le manette che Matt aveva sia ai piedi che alle mani, la seconda cosa era il bernoccolo grande e rosso che albeggiava sulla testa del povero Johnny, la terza era la bocca del suo ragazzo sporca di cioccolata.
« Zack, hai già aperto la calza? » aveva chiesto con tono perentorio, assumendo gli atteggiamenti di una madre apprensiva e bacchettona.
« No! Quello era caduto dalla calza, si è bucata! Non so come sia successo... » aveva detto il ragazzo sorridendo.
« Si, vabbé. Come dici tu! Comunque, Adam perché hai legato Matt? »
Adam si era tolto gli occhiali da sole, esibendo due lunghe occhiaie violacee.
« Non mi ha fatto dormire, non voleva vestirsi perché aveva paura che la B. fosse qui in questa casa. Ho dovuto legarlo, così da caricarlo di peso in macchina e portarlo qui. » aveva spiegato sbadigliando sonoramente.
« E quel bernoccolo invece, Jim? »
« L'ho lasciato a casa da solo ieri sera per colpa di un coglione ed è caduto dal letto, sui cuscini, solo che poi è caduto nuovamente a terra, sbattendo la testa, credo che alcune delle poche facoltà mentali che possedeva si siano perse... Sai è così basso che la caduta da un letto potrebbe essere paragonata a quella da un ponte. »
Brian aveva cominciato a ridere, indispettendo Matt che non amava essere preso in giro per le sue paure.
« Sai Zack... il tuo ragazzo ieri sera... »
« Matt? »
« Mh? »
« C'è la Befana alle tue spalle! » aveva gridato fingendosi impaurito.
Il povero vocalist si era alzato in piedi, urlando e bestemmiando in americanturco, ma dato che aveva i piedi legati era ricaduto a terra, sbattendo la testa sul tavolino del salotto e perdendo definitivamente i sensi.
« Che hai fatto ieri sera? » aveva chiesto Zack assottigliando pericolosamente gli occhi.
« Ehm... sai non volevo dirtelo, ma non è stato Babbo Natale ad aiutare la Befana - grido di paura di Matt- ma io! »
Zack aveva spalancato la bocca in estasi, zompettando per l'intero salotto ed urlando frasi del tipo "Il mio ragazzo ha aiutato la Befana! Il mio ragazzo ha salvato il giorno della Befana! Doppia razione di biscotti per lui!" e cose simili.
« Ma in realtà Brian si era... » Matt ci aveva riprovato
« La befana naso rosso,naso grosso mangia i bambini ma lascia l'osso!!! » avevano urlato in coro Jim, Brian e Adam, tramortendolo in maniera definita.
Ed anche quel sei gennaio di un anno imprecisato, l'infanzia beata e marshmellosa di Zackary Baker ecc.ecc.ecc. era stata salvata dall'amore di Brian e dall'amicizia di Jim e Adam e, finalmente, in casa Haner poté ritornare la pace e la tranquillità.
   
 
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