Notte.
Sicuramente era notte.
Le fronde del Platano Picchiatore si stagliavano brune contro il cielo stellato.
Di un blu intenso era quel cielo.
Infondeva pace e serenità.
Così come la ragazza che lo aveva lasciato li solo.
Perché era rimasto dopo essere stato rifiutato?
Perché non se n’era andato da quel luogo memore ormai di soli brutti ricordi?
In realtà perché sapeva che una volta tornato dentro al castello avrebbe dovuto mettere una pietra sopra alla sua storia con lei.
Rose Weasley.
Bella come nessuna, occhi limpidi e vivaci, intelligente, sportiva.
Era tutto.
L’aveva conquistato fin da subito.
Lui, Scorpius Malfoy.
 

.oO°Oo.

 
Era mattina.
Ma non una di quelle mattine felici, al fianco del suo amato dagli occhi incredibilmente blu.
Ormai era finita con lui.
Aveva fatto una cosa orribile.
Aveva perso il medaglione di zaffiro grezzo, amuleto portafortuna lasciatole da sua madre, che, oltretutto, rappresentava il suo colore preferito.
Anzi, lo aveva prima rubato a lei, da bravo schifoso Serpeverde, e poi lo aveva perso.
La notte prima quando lei ci aveva litigato, però si era sentita morire.
Perché abbandonarlo così?
Era stata una delle sue solite mosse geniali o in realtà ci aveva solo perso?
In realtà Rose Weasley, cosa provava per Scorpius Malfoy?
 
.oO°Oo.
 
Ce l’aveva fatta!
Scorpius era riuscito ad estorcere a Rose un breve appuntamento,
datogli solo per farsi perdonare il suo atto maldestro.
Ma lui in realtà aveva già ritrovato il mistico amuleto blu.
L’unica cosa che doveva fare era restituirglielo.
E non avrebbe potuto trovare modo migliore per farlo!
Scorpius aveva raccolto Caryopteris, Lobelie e Agapanthus.
Scorpius si era procurato Susine, Mirtilli, Bacche di Ginepro.
Infine con il suo Patronus, un Camaleonte, l’aveva invitata al calar del sole a quell’incontro così magico che aveva organizzato. 
Solo per lei.
Poi si chiuse nella Stanza e si preparò all’ingresso della sua amata Rose.

 
.oO°Oo.
 
Era sola.
Era buio.
D’un tratto una voce familiare pronunciò un Lumos Maxima.
Una parziale illusione dinanzi agli occhi della rossa.
Un tavolo in riva al mare, con serviti i suoi frutti preferiti.
Fiori sparsi un po’ interi e un po’ a petali.
Cielo stellato e scuro.
Infine un letto su cui era sdraiato un sedicenne biondo, meraviglioso come l’ambientazione.
Dai vestiti di lui in poi era tutto rigorosamente blu, il suo colore.
Anche lei si era vestita di blu.
Rose si avvicinò e si sedette.
“Rose ti amo” fece il biondo allacciandole l’amuleto dietro il collo.
“Scorpius, io di più. Sei splendidamente blu.”
“Blu?”
“Hai dello sporco sul naso, lo sapevi? Blu! Proprio qui!”
Fece indicandolo per poi baciarlo e ridere felice.