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Autore: Missconfusione    06/01/2012    1 recensioni
Ho passato molto tempo a cercare di capire dove fosse il mio amore,poi ho scoperto che è sempre stato con me,nel mio cuore.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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2.Mario
Diego si occupò dei bagagli,mentre Cassy mi faceva strada.Ci fermammo davanti a un maestoso cancello nero con le punte dorate,Cassy cliccava  continuamente i  pulsanti del citofono per far aprire il cancello e farci entrare in casa,mentre io sbirciavo tra i buchi laterali che dividevano il cancello dal muro per cercare di vedere la casa al suo interno,ero molto curiosa,non ero mai stata a casa di Cassandra.

Diego mi passò a fianco sfiorandomi con il braccio “ Annika,posso darti un soprannome? ”Non capivo perché volesse darmi un soprannome,nessuno mi dava soprannomi,al massimo diminutivi.“ Anny,chiamami Anny ”. Finalmente Cassy era riuscita ad aprire quell ’enorme cancello che piano piano stava mostrando l’altrettanto enorme casa al suo interno;Pensavo che Cassy viveva in una normale casa come tutte le altre persone,quella invece non era una casa,era una villa.

Quando Cassy mi vide a bocca aperta,si avvicinò e mi diede una pacca sulla spalla: “ Anny,coraggio entra! ” .Mi incamminai per il viale,tra i grandi giardini fioriti,ci vollero un bel po’ di minuti prima di arrivare al portone.Cassandra non ebbe il tempo di bussare che il cancello dietro di noi si chiuse e un gruppo di servitori aprirono il portone dandoci il benvenuto.Non sapevo se avrei mai potuto abituarmi a una casa così grande,con dei servitori ficcanaso che ti rendevano dipendenti da loro,perché questo sono i servitori.

Appena varcai la soglia,corsi su per le scale a perlustrare la casa:C’erano quadri antichi appesi sulle pareti gialle,mobili e sedie antiche qua e la lungo il corridoio che sembrava non finire mai.Vi era una porta colore nero,moderna più delle altre,senza maniglia.Al suo posto c’era una casella grigia con dei pulsanti illuminati.Mi guardai intorno per assicurarmi che non ci fosse nessuno e provai a cliccare dei tasti a caso.Vedendo che non succedeva nulla,mi girai per andarmene.

Ad un tratto la luce si spense per poi riaccendersi;non mi preoccupai e andai diretta verso le scale,quando la luce si spense,questa volta per non riaccendersi più.Non vedendo niente per colpa del buio e delle finestre inesistenti in quel corridoio,cercai di non perdere la calma toccando i muri e cercando di capire quanto avrei potuto andare avanti prima di incontrare la scala.Qualcosa mi afferrò per il braccio e mi trascinò indietro,cercai di divincolarmi,ma la stretta era troppo forte per riuscirci,urlai ma nessuno rispondeva. “ Chi sei?lasciami! ” Nessuno rispose,sentii il rumore di una porta che si apriva e un attimo dopo mi ritrovai in una stanza con una vetrata pazzesca che dava sul mare,la luce della luna era l’unica cosa a illuminare la stanza.

L’ombra di un uomo vicino alle tende mi fece spaventare,mi tirai indietro  strisciando sul pavimento.Le luci si riaccesero e la stanza si illuminò,anche il volto dell’uomo che in realtà era un ragazzo dall’aria non così minacciosa come avevo immaginato si illuminò.

Mi sorrise mentre mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi. “ Mi spiace di averti spaventata,ma stavi per cadere dalle scale ” .Lo guardai e lui sorrise.Come faceva a sapere che stavo per cadere dalle scale se era buio e non si vedeva niente? “ Non fa niente,dopo tutto hai evitato che mi facessi male,quindi grazie. ” Esitai per un attimo. “Come hai fatto a vedere che stavo cadendo se era buio? ” Abbassò lo sguardo. “ Sono Mario ” Mi porse la mano “ fratello adottivo di Cassandra,e hai già conosciuto anche mio fratello Diego suppongo ” gli strinsi la mano,era così grande rispetto alla mia ed era molto fredda,mi fece venire dei brividi lungo la schiena

“ Si l’ho già conosciuto,ha portato me e Cassandra dall’areoporto fino a qui ” gli lasciai la mano. “ Bene,allora.. ” La porta si aprì e Diego vi entrò con passo svelto venendo verso di me. “Benissimo,vi siete conosciuti,ma ora lei viene con me. ” Vedendo la mia espressione accigliata,Diego mi fece un largo sorriso. “ Devo mostrarti la tua stanza e Cassy vuole passare un po’ di tempo con te ” Sorrisi “ Va bene,ciao Mario ” Mi incamminai verso la porta senza guardare nessuno dei due;Diego mi seguì dietro di me. “ Hei,aspetta,non mi hai detto il tuo nome ” . “ Annika,chiamami Anny ” . Uscii dalla porta senza guardare indietro,con Diego al mio fianco. “ Che ci facevi lì con lui? ” Cambiai discorso “ Perché la luce si è spenta?che è successo? ” Mi fermò prendendomi per un braccio

“ C’è stato un corto circuito,non è durato molto.Non accadrà più;Che ci facevi qua sopra?in quella stanza,con Mario e Come lo hai conosciuto? ” Mi divincolai dalla sua stretta ma lui mi prese l’altro braccio e mi spinse contro il muro “ Calmati Diego,calmati! ” Allentò un po’ la presa “ Allora?hai intenzione di rispondermi?Mario è pericoloso,non lo dovevi neanche conoscere ” Lo guardai con aria confusa.Pericoloso?e se era tanto pericoloso perché era libero di girare per casa?

“ Diego,lasciami!Se è così pericoloso perché ha impedito che mi facessi male cadendo dalla scala durante un corto circuito? ” Il suo sguardo era di ghiaccio. “ Lui cosa? Ti ha salvata e portata in quella stanza?ti ha toccata? ” “ Trascinata,per la precisione ” Sembrava tormentato,scosse la testa sibilando qualcosa,poi il suo sguardo tornò su di me “ Non devi mai più stare da sola con lui,ok? Non voglio che ti succeda niente di male ” Si avvicinò a me con lo sguardo,mi tranquillizzai subito.

Le sue labbra ora erano a 2 centimetri dalle mie e si avvicinavano sempre di più.La sua gamba si mise tra le mie bloccandomi completamente.Le nostre labbra si incontrarono per una frazione di secondo. “ Che diavolo sta succedendo qui? ” Cassandra si trovava a un metro di distanza da noi con un’espressione confusa sul volto. 

“ Niente ” Diego rispose al posto mio.Cassandra staccò bruscamente le sue mani che un attimo prima stavano tenendo ferme le mie braccia,mi prese per una mano e mi trascinò via. “ è ora di cena,andiamo ” Questa fu l’unica cosa che riuscì a dire Cassy mentre mi trascinava giù per le scale senza guardarmi. E l‘unica cosa che riuscii a dire io fu:“ Ok ”.

Mentre scendevo mi girai indietro,ma Diego era già sparito.
   
 
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