Don’t
Leave Me.
< Jongh, cosa stiamo cercando!? > domandò Taemin seguendo il più grande a passo svelto che, nonostante portasse in spalle il leader, riusciva a camminare molto velocemente.
< Una finestra, un buco, un qualsiasi cosa dal quale si possa vedere a che piano siamo. > rispose lui continuando a guardarsi attorno.
Erano diversi minuti che i due erano alla ricerca di un qualche sbocco dal quale potersi affacciare, ma non riuscirono a trovarne nessuno.
< Coff, coff…. I…io so dove trovare una finestra… > disse Onew debolmente.
< E cioè? >
< Nella stanza.... dove c’è Minho…. > sussurrò Onew ricordando di aver visto precedentemente la finestra.
Appena venne nominato il nome di Minho, Taemin sbarrò gli occhi per un istante ed i battiti cardiaci presero ad accelerare. Lui aveva osservato la morte del compagno, ma non ricordava la finestra: forse era perche era troppo preso a guardare il rapper e quindi non aveva dato importanza alcuna alla finestra.
< Bene… Non ci resta che andare lì, affacciarci e…. >
< No! > lo interruppe il maknae < Io lì dentro non ci vado. Non voglio! > continuò ad alta voce. E come dargli torto? I suoi occhi si erano già pieni di tanto, troppo orrore e in più Tae non voleva vedere il corpo dell’amico, voleva ricordarselo sorridente e felice, non morto e bruciato.
< Tae ascoltami: se riusciamo a capire in che punto dell’edificio siamo, possiamo orientarci meglio. > cercò di convincerlo Jonghyun.
< Vacci da solo….terrò io Onew. Ti aspetteremo qui, ma ti prego non chiedermi di seguirti > lo supplicò con le lacrime agli occhi.
Il moro sospirò acconsentendo, lasciando il leader appoggiato al muro e dicendo a Taemin di aspettarlo. < Se non torno entro mezz’ora…. >
< Non dirlo neanche per scherzo! Promettimi che tornerai. > disse il biondo sedendosi a terra e prendendo la mano di Onew.
< Tae… non ne sono certo. Quel pazzo potrebbe aver piazzato trappole ovunque, quindi …. >
< PROMETTILO HO DETTO! >
Jongh non rispose. Si mise a correre nella direzione in cui poco prima era apparso Onew e sparì tra i corridoi di quel piano.
Nel frattempo Taemin appoggiò la testa al muro socchiudendo gli occhi senza lasciare la mano ancora umida del leader e accertandosi di tanto in tanto che il cuore battesse ancora.
Probabilmente si addormentò per qualche minuto perche quando sentì che la mano di Onew si mosse andando ad accarezzargli i capelli, questo sobbalzò afferrando violentemente il braccio del compagno.
< Scusa… non volevo spaventarti > disse a bassa voce il maggiore tenendosi con l’altra mano la ferita.
< No, scusami tu. Mi sono addormentato invece di medicarti > pronunciò Tae strappandosi buona parte della sua maglietta per fasciare la ferita dell’amico (proprio come fece Jongh con Key quando quest’ultimo era stato tagliato).
< M…mi dispiace per Minho… coff, coff… so che tenevi molto a lui > proferì ricordando di quanto fossero uniti i due.
< Dire che tenevo a lui è molto riduttivo. Quel folle aveva ragione: vederlo morire davanti ai miei occhi è stato il male più grande che potessi sopportare. > disse annodando per bene la fasciatura.
< Non la passerà liscia. >
< Su questo non ci piove, ma anche se riuscissi a vendicarmi, anche se riuscissi ad ucciderlo, nessuno mi ridarà mai Minho, nessuno…. > mormorò il maknae lasciandosi scappare una lacrima che scese rigandogli le candide e morbide guance.
< Tu….l’amavi non è così? > domandò Onew tirandosi su con le braccia e appoggiando meglio la schiena al muro.
< Si…. E quell’infame, codardo me l’ha portato via! > urlò Taemin accovacciandosi verso il leader abbracciandolo e piangendo sulla sua spalla.
Rimasero così per un po’ finche Onew non diede uno sguardo al proprio orologio: Jongh era andato via da più di quaranta minuti ormai e di lui non sembrava esserci traccia. Non si udiva alcun suono se non quello dei respiri dei due compagni.
< Tae….forse è meglio muoverci >
< No. Aspettiamolo… ancora per qualche minuto. > disse il maknae ancora speranzoso.
Taemin si mise in piedi appoggiato con la schiena alla parete senza mai distogliere lo sguardo dal percorso che aveva percorso Jonghyun e così continuò a passare il tempo, ma di lui non c’era traccia.
< Maledizione! Sono stato un coglione! L’ho lasciato andare da solo! Onew quanto tempo è passato? > domandò continuando però a guardare verso il corridoio senza ricevere risposta dal leader.
< Ehi Onew mi hai sentito? > chiese ancora voltandosi questa volta.
Onew era messo nella stessa identica posizione di prima con la differenza che ora aveva gli occhi chiusi e la mano che prima teneva sopra la ferita era ora messa a terra.
< Onew?! > lo chiamò Tae inginocchiandosi al fianco del più grande afferrandogli il polso per sentirne i battiti ora assenti.
< No! Onew non farmi questo. Non lasciarmi anche tu! Non lasciarmi da solo! Come faccio io?! ONEW! > lo scrollò il maknae piangendo.
< Non ce la farò mai solo…. Qualcuno mi aiuti… >
Note dell’autrice: scusate il ritarduccio ^.^!
Arrivo con questo capitolo dove Tae Tae resta solo soletto D: Povero piccolo. Grazie mille a tutti!! Un bacione grande!
Ps: come immagine questa volta non avevo idea di quale mettere. Ho cercato per mezz'ora e l'unica che m'ispirava di più era questa XD