Lo sognava ogni notte,
Lui c’era e lei lo sapeva, lui c’era ma non era li.
A volte sentiva le sue calde mani stringerla, toccare con delicatezza i suoi sottili fianchi.
Sentiva il suo respiro tranquillo e sicuro, sul suo collo caldo.
A volte le pareva di sentire quelle labbra perfette sulle sue,
come se quel sentimento così forte che provava la portasse ad immaginare tutto questo.
Effettivamente era così, la chiamavano pazza, la chiamavano stupida.
Lei era solo innamorata,
follemente, perdutamente, dannatamente innamora; di lui.
Sorrise pensando a quel ragazzo, che la faceva sempre sorridere con la sua dolcezza e tenerezza.
Lo considerava perfetto per lei,
era dolce, generoso, buono, la capiva sempre e la conosceva meglio di chiunque altro.
la considerava una piccola perla, debole, rara, non abbastanza forte per affrontare tutto da sola.
la proteggeva, l’amava.
Lei era tutto per lui e lui era tutto per lei.
Solo una cosa gli impediva di amarsi follemente, come meritavano.
La distanza.
Una lunga strada grigia, divideva quello che sognavano come il loro per sempre.
Parlavano spesso d’infinito, nelle loro lunghe ore al telefono, che per loro non erano più che una manciata di minuti, il loro amore era ciò che consideravano infinito.
Quei ti amo insicuri e deboli che si dicevano, non abbastanza certi per sapere di provarlo davvero, ma abbastanza certi di non commettere un errore nel dirlo.
Cos’è un ti amo detto ad una persona che non si può vedere, toccare e sentire?
Quel ti amo era il ti amo più sincero e vero che avrebbero mai detto nella loro vita.
Anche se loro la sognavano insieme, ma il destino può sempre dividere le loro strade come si dividono due bambini che litigano per il giocattolo nuovo.
Un amore vero, puro, fedele, ai confini fisici, astratto ma molto più reale di amori mai sbocciati o appassiti da falsità ed incertezze.
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