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Autore: The Cactus Incident    06/01/2012    7 recensioni
“Bri perché non hai detto che li conosci?” “Perché non li conosco, semplice” “Qua ci sei tu” “Fammi vedere…forse saranno venu…” la frase sarebbe stata “forse saranno venuti a qualche concerto”, ma mi arrestai quando incontrai la mia faccia. Quello ero io, ma… “Ma che diamine….? Quello, sembro io!” dissi scrutando lui, cioè io. Oddio. Mi stava ricominciando il mal di testa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TT Chapter 15

 
Jimmy P.O.V.

Suonarono alla porta e a malincuore lasciai sola Zoey. Sulla porta trovai una grossa sopresa.
“Aspetta…. Michelle?” “Ciao Jimmy, ti presento Josh, il bassista dei Murder D.C.”
Ed ecco Michelle, la super biondo platino ex di Logan e grande amica dei due Farrell arrivare all’attacco, con al suo fianco un tipo strano, che somigliava parecchio a Brandon Lee, ma con gli occhialetti alla John Lennon e dall’aria parecchio sconvolta e stanca.
Che Zoey l’avesse chiamata? Strano, non me ne ero accorto.
Josh mi porgeva la mano gentilmente la mano, guardandomi da sopra gli occhialetti rotondi. La strinsi e li feci entrare.

“Da quanto siete arrivati?” “Uhm…. Venti minuti. Abbiamo mollato la roba in albergo e siamo venuti subito qui” “Hai cambiato colore?” commentai osservando la sua chioma che un tempo era nera alla radice e platino per il resto, mentre adesso era quasi interamente platino, tranne le punte che diventavano via via nere, sulla fine della schiena.
“Eh si….” “Ma come…?” “Appena abbiamo saputo siamo venuti. È stato Matt a chiamarci”  Ah, ecco. Quell'uomo bisognerebbe farlo santo. 
“Ma ancora non si ha nessuna notizia?” chiese Josh preoccupato.
“No, ancora niente” sbuffai “Zoey sarà sconvolta”azzardò, senza sbagliare “Si, ma adesso sta meglio. I primi due giorni sono stati davvero complicati. Adesso più o meno stiamo raggiungendo una sorta di equilibrio umano”

Li feci accomodare nel salotto, dove Zy stava seduta al piano e suonava.
“Zoey!” la testa di melanzana si voltò e guardò l’amica platino con qualche meches nera.
“Mich, Josh! Ma come….?!” “E mollarti qui senza un minimo di appoggio che ti conosca da almeno sei anni? Stai scherzando, vero bambina?” Josh si buttò ad abbracciare Zoey.
“Ehm ragazzi… se avete bisogno di me, sono in cucina, ok?” Zoey spostò i suoi grandi occhioni su di me “Jim, rimani” erano indescrivibili le scariche elettriche che si diffondevano della mia schiena ogni qualvolta l’onice liquida dei suoi occhi incontrava quella distesa di ghiaccio che erano i miei.

“Josh, lui è Jimmy” “Si, diciamo che mi sono informato su i sevenfold. Amico, sei una forza!” sorrisi soddisfatto “Grazie Josh, anche io ho ascoltato per bene i Murder e cazzarola, se non vi hanno ancora messo sotto contratto è un miracolo. Dovrei parlarne al nostro agente…” “Sarebbe fantastico” “Si, davvero fantastico: appena riavremo un batterista” disse Mich, riportandoci con i piedi per terra.

Aveva la delicatezza di una schiacciasassi quella ragazza. paragonabile solo a quella di Shad.
"E’ Possibile che non fotta un cazzo a nessuno?" sbottò Michelle, giusto per ricordarci della schiacciasassi. Josh sospirò e ci guardò "Ragazzi, davvero, siete completamente fuori di testa. Ok che non lo conoscete da molto, ma Logan per voi si sarebbe fatto uccidere e poi dove cazzo è finito Brian?" aggiunse Josh, più tranquillo e pacato.
Quei due avevano dannatamente ragiona. Non stavamo facendo schifo, di più.

Michelle, era una tipa che ragionava. Sul serio, forse non aveva un quoziente intellettivo sopra la media, ma era molto alla Matt. Per i suoi amici si sarebbe fatta anche sparare e adesso, arrivata da più o meno due giorni, stava smuovendo mari e monti e andava a rompere il cazzo a quelli della centrale di polizia almeno tre volte al giorno.
Una tipa in gamba, sul serio. Se non avessi dovuto tenete a bada quella furia di Zoey (che in una settimana era venuta fuori due volte e vi dico solo che ci avevo rimesso un divano e tutti gli oggetti frangibili presenti in cucina), le avrei volentieri dato una mano.
Per il momento, erano Mich, Josh e Matt a prodigarsi. Johnny tartassava di chiamate, messaggi e fra un pò lettere minatorie quei due coglioni di Haner e Vengeance, dispersi nell'Africa Nera alla ricerca del petrolio.
Che cazzo ci facevano a Santa Monica? Sapevo già da secoli che erano due tipi completamente fuori di testa, ma adesso stavano raggiungendo i massimi livelli storici.

 
Brian P.O.V.

Ancora lì. Cosa cazzo ci facevo ancora a Santa Monica era un mistero.
Stavo seduto sul mio letto a fumare quando saltai in piedi, raccolsi tutta la mia roba e, dopoa ver pagato, mi fiondai fuori dall’hotel. M’infilai in macchina (Matt era davvero troppo gentile: dovevo astenermi dall’offenderlo per almeno… tre ore) e guidai come un pazzo fino a casa di Ryan e fottendomene dell’eventuale presenza del padrone di casa. Suonai al campanello e venne ad aprirmi Cass con le occhiaie più viola del solito che si mordeva il labbro convulsamente.

“Ehm… Zack?” Senza distogliere lo sguardo (quasi affamato, disperato) dal mio mi fece entrare e io camminai fino a quella che sapevo essere la stanza del mio amico. Spalancai la porta e trovai Zack chino su una chitarra acustica a cui aveva invertito le corde, che suonava un motivo che non conoscevo ma che mi stava spezzando il cuore per la sua tragicità. [NB per voi lettori: siete tranquillamente liberi di scegliere voi una canzone, ma personalmente nella mia mente c’è il motivo di Until The End]
“Zack…” tirò su col naso e si asciugò malamente gli occhi col palmo della mano. “Ehi bro, che c’è?” mi sedetti sul letto, vicino a lui e aspettai che parlasse.

“Mi manca. Mi manca fottutamente e sono una merda” “Anche io sono una merda. Non me la merito una ragazza come Zoey” “Perché? Io per caso mi merito Logan?” “Senti, ormai quel che è fatto è fatto. Piuttosto, che stavi suonando?” “Una roba così…” “Beh, mi sembrava bella” “Si, non è male. Magari poi con Matt vedo per il testo” “Se vuoi una mano, ci sono pure io…” “Beh, non adesso. Che dovevi dirmi?”
L’averlo trovato in quelle condizioni mi aveva tolto tutta la fretta. 
“Ah si… io qua non resisto più: devo parlare con Zoey. Torno ad Huntington”
Zoey era l’unico motivo che quasi mi costringeva a tornare. Arrivato a capire i miei sentimenti, dovevo per forza parlargliene. Non potevo resistere.
“Dai, Bri, vengo anche io” “Ma Zy…..” “Zy un cazzo. Se mi uccide fa solo bene, me lo merito, cazzo!” disse mollando la chitarra sul letto e prendendo a buttare in un borsone le sue poche cose.
“Ti aspetto di là” andai nel salotto, e trovai Cass che con la mano quasi tremante per via della crisi d’astinenza che incombeva, si conficcava una siringa nella mano.

Strinsi i denti per non avere nessuna reazione e con una freddezza simile a quella dei medici che vi annunciano il decesso di un parente, andai a sedermi sul divano.
Poco dopo, tolse di mezzo la siringa e baciò animatamente Blake.
Loro due uscirono e se ne andarono non so dove e io rimasi solo a guardarmi i tatuaggi sulle braccia.
Non passarono cinque minuti che il portone di aprì e Ryan mi guardò sgranando gli occhi.

“Tu” “Toh’, ciao caro” dissi poggiandomi mollemente al bracciolo del divano e facendogli “ciao ciao” con la manina, un mezzo sorriso beffardo sulle labbra.
“Blake!” urlò guardandomi desideroso di vedermi soffrire e io mi alzai in piedi e mi avvicinai lentamente, superandolo di più di una spanna buona.
“Il tuo amichetto non c’è. Sei solo” “Sono migliorato” “Ah si?” mi tirò un cazzotto sul labbro e sentii subito il sapore metallico invadermi la bocca. Eh si, era migliorato.
“Beh, non male” a quel punto mi avventai su di lui e non ebbe più modo di ribattere.
“Brian!” Zack mi afferrò per le spalle e mi staccò da lui “Dai, andiamo”
Giusto per dare più enfasi gli sputai addosso e me ne andai con un “Sei una persona di merda! Come cazzo fai a dormire la notte?!” mentre Zack mi spingeva per le scale.

Quando fummo fuori dalla palazzina tirai una boccata d’aria soddisfatto e sorridente e mi voltai verso il bruno.
“Allora, andiamo?” “Si, ma tu fatti curare” “Nah, non è niente. Il labbro non mi dà fastidio” “Ma io non parlavo del labbro” sbuffai e lo spinsi appena verso la macchina.

 

 Jimmy P.O.V.

Passavamo le giornate a casa mia. Christ in giardino che sbraitava a telefono e bestemmiava ad alternanza su un certo Ryan e un altro tipo, Blake. Ogni tanto, si ricordava pure di Brian e Zack.
Matt e Mich facevano la spola polizia-casa e chiamavano tutti gli ospedali del Paese.
Io e Josh parlavamo con Zoey.
Parlavamo, parlavamo, parlavamo. Qualsiasi cosa ci venisse in mente, ogni tanto ci rifugiavamo nel mio piccolo studio e facevamo delle jam session noi tre. Cazzeggiando su canzoni note a tutti o anche su quelle delle nostre band.
Era per distrarla. Zoey mi sembrava davvero troppo a rischio. La vedevo in bilico ed ero spaventato seriamente. Camminava in perenne equilibrio fra l’apatia e la furia omicida e questo mi spaventava. Appena mia allontanavo si agitava e mi preoccupava un casino.
Mi sentivo in colpa verso Brian, ma i miei sentimenti mi spingevano ad aiutarla con tutti i mezzi possibili.
Cazzo, come l'avrei detto ad Haner? ‘ehi Bri, mentre tu te ne stavi a Santa Monica a fare non si sa bene cosa, io e la tua ragazza ce la intendevamo. Apprezza la sincerità del tuo vecchio amico e non uccidermi’
Si, avrebbe di certo funzionato.

Era una di quelle solite giornate, quando Mich spalancò la porta dello studio e si buttò sul divano, vicino a Josh che strimpellava distrattamente il mio basso. Si accese una sigaretta e rimase lì ad ascoltare e canticchiare a mezza voce.
Quando attaccò a cantare sul serio Seize The Day, rimasi seriamente sorpreso.

"Non sapevo ascoltassi la nostra band" dissi una volta finita la canzone. Scrollò le spalle e si accese un'altra sigaretta "L'ho fatto per curiosità, dopo la grande rivelazione" Zoey sbruffò e andò ad abbracciare l'amica, poggiando la testa sul suo collo.
Io rimasi ancora un pò dietro la batteria, ad osservare quell'infinità di pezzi che mi circondava, solo in attesa delle mie bacchette. Ogni volta che guardavo una delle mie batterie, mi veniva solo da pensare che, se non fosse stato per quella banda di coglioni che tanto adoravo, probabilmente sarei diventato un delinquente, o un barbone, o forse entrambi.
E invece facevo la rockstar, mi facevo acclamare dalle folle, avevo inviti per eventi super esclusivi a cui non sarei mai andato e mi disperavo per il sorella del fratello del mio migliore amico (michia se suonava strano!).
"Ah Paprika, sono contenta che tu sia qui" sospirò Zy, sul collo dell’amica "Figurati Zy, avevi bisogno di me" "Paprika?" chiesi io, un tantino stralunato.

"Si, vecchie storie dei tempi del liceo e tentativi assurdi in cucina" spiegò Josh ridendo distrattamente sotto i baffi "Ahah! ti ricordi? davvero terribile" "E Log che per fare un piacere a Mich mangiò tutto il piatto!" "Si, per poi passare la nottata in ospedale per una lavanda gastrica" "Oppure quando Zoey provò a fare il B-52 a casa di Bert e la manica di Log prese fuoco" "Ahahah! oddio! e ti ricordi Halloween nel 99? Quando lo trovammo in mutande con un boa di penne fucsia a ballare sul cubo musica commerciale mentre si strusciava con una cubista?"
Continuarono così per forse tre ore, a raccontarsi aneddoti assurdi di cui Logan faceva sempre parte. Era assurdo quanto quei ragazzi mi ricordassero noi stessi e i nostri decenni di stronzate insieme.
Logan non poteva sparire nel vuoto così, non era possibile.

Stavano raccontando di un tipo con i capelli verdi, un ex di Zoey, con cui Logan si era azzuffato, quando Matt spalancò la porta. Gli occhi sgranati e il fiato corto. Calò il silenzio e cominciarono le domande, mentre Matt riprendeva fiato. Quando le sue funzioni respiratorie tornarono regolari, cominciò a spiegare.

"Hanno trovato una pista. Un tipo, un signore che la sera del compleanno di Zoey aveva portato il cane a pisciare ha detto di aver visto un uomo e una donna aggredire un ragazzo che corrisponde alla descrizione di Logan e infilarlo nel bagagliaio di una macchina. Quel caro vecchiaccio ha preso pure il numero della targa!" disse esaltato "Cazzo e non poteva muovere prima il culo?!" sbottò Michelle, frustrata.
"Quella sera, mentre rientrava e' caduto e si e' rotto il coccige. Ha passato dieci giorni in ospedale ad urlare che doveva parlare con la polizia e nessuno lo ascoltava. Fortunatamente stamattina un'infermiera che ormai s'era rotto il cazzo delle sue continue lamentele, ha chiamato la polizia ed e' saltata fuori questa testimonianza"
"Cazzo quindi vuoi dire che Logan e' stato rapito?" sbottai io, esterrefatto "Si, la polizia crede che sia stato scambiato per Gates. Zy, Mich e Josh, la polizia vorrebbe parlare con voi. Mica avete avvertito anche i Farrell?" "Per vedere come ucciderli in un solo colpo? Abbiamo preferito evitare" "Quindi non sanno niente?" chiesi io "No, abbiamo detto che ci prendevamo una vacanza e che venivamo a darvi una controllata" "Bert?" "Glielo abbiamo detto, ma gli abbiamo vietato di venire.... ha talmente tanto da fare col locale che abbiamo preferito evitare dargli altre grane. Però dobbiamo aggiornarlo via via. A questo punto, vado a chiamarlo, scusate" Josh si alzò e uscì dallo studio.

"Ragazzi, io vi giuro che uccido quello stronzo di Haner. Vediamo di trovare Log e d'insegnargli a suonare la chitarra, perchè se quello stronzo mi capita per le mani, i sevenfold sono finiti" Johnny incazzato come una belva e paonazzo entrò sbraitando con la sua voce nasale e ridicola.
"Che ha fatto adesso?" "Lui e' in ritiro spirituale, deve meditare su i cazzi suoi. Come minimo sarà andato a putt....!" "Joohnny" lo richiamammo contemporaneamente io e Matt e il nano notò solo allora Zy accucciata sul collo di Paprika che lo osservava con i suoi occhi scuri.
"Ehm.... scusa Zy" la ragazza scrollò le spalle e quando tutti distolsero lo sguardo da lei, incrociò il mio sguardo e accennò un sorriso. Sospirai e sorrisi a mia volta con un leggero cenno della testa.
Mi sistemai gli occhiali sul naso e mi ritrovai lo sguardo di ghiaccio di Mich (più ghiaccioso/agghiacciante del mio) addosso e sentii un brivido d'avvertimento correre lungo la spina dorsale. ok, Michelle aveva capito tutto.
Cosa dicevo prima del suo QI? Uhm........ eccezionalmente, forse avrei dovuto ricredermi.

Ero in cucina a fare litri di caffè quando mi voltai e mi trovai la furia platino dagli occhi di ghiaccio che mi puntava.
"Tu" cominciò "Io?" "e Zoey" aveva capito. Perché mentire? "Si" "Cazzo" "Già" "Falla soffrire e ti uccido" " Piuttosto mi amputo una mano con un coltello da cucina arrugginito e senza anestesia" "Interessante metafora. Eventualmente la metterai in atto?" scrollai le spalle "Forse" feci una pausa e chiusi la brocca prima di metterla nella macchinetta automatica.
"Mi avevano detto che eri una ragazza dolce" commenta io dopo un po’ "Mi adatto alle situazioni: di base sono dolce, se serve tiro fuori le palle" "Complimenti" "Grazie" "Figurati"

 

Brian P.O.V.

Suonai il campanello e senza aspettare che venissero ad aprire, mi fiondai dentro.
Avevo mollato Zack a casa sua e in macchina avevo ancora tutti i bagagli. Volevo parlare con Zy e non avevo voglia di perdere tempo.
Davanti mi trovai Michelle, la ragazza di Washington e rimasi un tantino stralunato a guardarla.
“Tu che ci fai qua?” “Aspettavo che mettessi il cervello in moto e smuovessi il suo culo tatuato” detto questo mi schioccò un’occhiata a metà fra la sufficienza, lo schifo e la compassione e continuò verso la cucina. Stavo per avanzare, quando mi ritrovai davanti una sorta di sosia di Brandon Lee che mi faceva un mezzo sorriso.
“Ah, tu devi essere Brian” “Si… e tu sei?” mi offrì la mano da stringere e rispose “Josh, credo il migliore amico di tuo fratello. O almeno quello che lo sopporta da più tempo se non si conta Zoey” “Ah, ho capito… sei il bassista dei Murder D.C., giusto?” “Si, sono io” disse lasciandomi la mano.

“Dov’è Jim?” “Sono qua, bastardo” biascicò il mio amico, la faccia distrutta e stanca, pallida. I capelli incasinati, senza maglietta e con gli occhiali da vista sul naso. Sembrava essersi appena svegliato.
“Bro che cazzo ti succede?” chiesi innocente e vedi la rabbia montare in quelli occhi cristallini.
“Che cazzo mi succede?! Tu te ne via, dietro a quell’altro coglione e lasci qua me in un bordello assurdo e mi chiedi pure che cazzo succede?! E’ tu fratello, cazzo, e per aggravare la cosa ha pure la tua stessa faccia di merda! Ci si aspetta che come minimo che alzi il culo per vedere che cazzo fare!” lo guardai,s concertato, prima che cominciassi ad incazzarmi anche io.
“Scusami tanto se ci sono rimasto di merda, se Zoey che mi guardava schifata mi ha distrutto il cuore e se Zack che faceva la donnina mestruata aveva bisogno di me!” a quel punto Jim mi avvolse con le sue braccia e affondò il naso nella mia spalla.
“Sono felice che tu sia tornato” era davvero distrutto “Anche io, bro” risposi abbracciandolo, sotto lo sguardo un tantino allibito di Josh.
Mi separai da Jim e lo guardai “Adesso, devo andare a parlare con Zy” “Uhm…. Ok. Comunque ci sono un paio di…. Novità” “Riguardo Logan?” “Anche” “Ma Zoey dov’è?” “Sta dormendo, di sopra” “Ok” 
“Bro, in camera mia” Specificò lui lanciandomi un occhiata strana. Mi accigliai un attimo, ma lo sorpassai e salii le scale.

La porta della camera da letto di Jim era appena socchiusa e mi bastò spingerla delicatamente per aprirla ed entrare. Al centro della stanza troneggiava il grosso letto matrimoniale e su di esso, Zoey dormiva beatamente, le mani che stringevano la coperta davanti al proprio viso e gli occhi placidamente chiusi e struccati.
Sentii un sorriso farsi strada sulle mie labbra e m’inginocchiai sul letto. Avvicinai il viso al suo e le feci una leggera carezza con l’indice. Si mosse appena e prima che potesse aprire gli occhi, avvicinai le labbra al suo orecchio e sussurrai quelle due dannatissime parole.
“Ti amo” Zoey sorrise appena e io rimasi a guardarla, in adorazione in attesa di una risposta.

“Anche io Jim, ma adesso torna a dormire”
Il respiro mi si smorzò nei polmoni e con esso sentii il cuore perdere un paio di battiti, prima di accelerare freneticamente. Il sorriso sulle mie labbra si gelò, diventando freddo e sterile, come del resto anche i miei occhi.
“Zoey” la mia voce era rotta e fredda. Pronunciare quel nome aveva fatto un male che nemmeno immaginate, ma la ragazza aprì gli occhi e scattò a sedersi sul letto.

“Bh-Brian”
Sbuffai l’aria dal naso e strinsi le nocche, trattenendo le lacrime che mi facevano bruciare gli occhi. Sbattei la porta e mi chiusi in bagno, poggiandomi pesantemente con la schiena alla porta. Una mano sulla bocca e gli occhi spalancati. Fissavo il soffitto, provando ad impedire alle lacrime di scendere, ma era inutile.
Merda, me lo meritavo di soffrire così. Questo era il karma che me lo stava mettendo in culo e aveva fottutamente ragione, ma poteva pure evitare di giocare a baseball col mio cuore.
Il dolore era così reale, mi sembrava di sentire il petto squarciarsi e sanguinare e faceva troppo male per essere reale. Le lacrime continuavano a rigare il mio volto impassibile, non stavo nemmeno respirando. Se avessi respirato sarebbero partiti i singhiozzi e quelli proprio non li avrei sopportati.

Sulla porta dietro di me si abbatté un pugno che credevo di aver riconosciuto e con il cui proprietario ora proprio non volevo avere a che fare.
“Brian non fare stronzate!” urlò lui “Non sono così coglione da freddarmi in un cesso!”
Ero stato davvero io ad urlare quella frase? Non credevo che i miei polmoni ne sarebbero stati capaci. 
Dopo quella frase eccolo lì, un respiro da foca, tipico di quando si piange. Davvero patetico.
“Lo so! Mi accertavo….” “Spiacente di deluderti!”

Lo sentii bisbigliare qualcosa, forse stava parlando con qualcuno.
“Dai Bri, fammi entrare” “E per fare cosa?” “Vuoi passare la tua vita in quel cesso?” “Sarebbe un’idea!” Oppure scappo dalla finestra…. Cazzo, posso scappare sul serio dalla finestra!
“Tanto io adesso sfondo la porta!” “Lo so!” Aprii la piccola finestra del bagno e atterrai sul tetto del garage di Jimmy. Da lì mi arrampicai su un albero e scendere non fu poi tanto impegnativo.
Peccato non avessi calcolato che Jim non era da solo in casa.

Saltato giù da quello che forse era un melo o che diamine ne so, mi ritrovai davanti Matt e Michelle.
No, non Michelle diBenedetto. Se mi fossi trovato davanti quella cosa, le avrei come minimo staccato la testa. 
Michelle la bionda platino, quella di Washington, l'amica dei Farrell.

“Dai Bri, vieni dentro” mi disse Matt, lasciandomi una pacca amichevole sulla schiena e io puntai il mio sguardo nel suo.
Lo vidi rabbrividire e poi guardarmi preoccupato.
“Bri…” “Tu lo sapevi?” lo interruppi prima che provasse anche solo a rincuorarmi “Cosa?” “Di Jimmy e Zoey” “Cos…” “Matt, lascia stare. Brian, ti va di parlare?” s’intromise Michelle.
“Tu lo sapevi?” rifeci la stessa domanda, ma stavolta non trovai l’infantile e straconosciuto verde pistacchio degli occhi di Matt, ma un gelido azzurro che per assurdo mi rivolgeva uno sguardo quasi liquido di dolcezza.
La ragazza si limitò ad annuire lentamente, socchiudendo gli occhi.

“Matt, bro, non ho intenzione di fare stronzate. Sul serio, puoi stare tranquillo” “Come vuoi. Se ti servo, sono dentro” e tornò in casa. Io e Michelle andammo a sederci sul muretto che delimitava un lato del garage.
La testa mi faceva male, forse per via delle lacrime e mi sentivo stanco e assonnato.
“Te l’ha detto.. lei?” “No, l’ho capito da sola e poi ho chiesto conferma a Jim” “Sai da quanto va avanti questa cosa?” Non osavo nemmeno immaginare da quanto tempo il mio migliore amico se la facesse con la mia ragazza, ma bisognava che lo sapessi.
“Credo un paio di giorni dopo che tu te ne sei andato. Che poi dove cazzo se andato?” Ah, pensavo peggio “Santa Monica. Volevo schiarirmi le idee e ho fatto altri casini, solo che poi li ho risolti e dopo un po’ ho anche capito cosa provo per Zoey. Beh, tutto inutile” dissi afflitto. Cazzo, sono un vero campione nel fare la vittima. “Provare dei sentimenti non è mai inutile. Ehi, sei un musicista, le delusioni d’amore sono sempre utili in musica” Disse tranquilla e si accese una sigaretta.

“In questo momento non me ne fotte un cazzo” dissi acido e lei fece un mezzo sorriso, alzando un sopracciglio.
“Sai Bri, sei un tantino egoista. Tralasciando il fatto che sembri esserti completamente dimenticato di avere un fratello gemello che è stato rapito” Ehi, questa mi mancava.
“Aspetta… cosa?! Logan è stato rapito?” “Si, da due uomini sulla trentina e una donna bionda” “Cos… come fai a saperlo?” “E’ saltato fuori un testimone oculare, un vecchietto che aveva portato fuori il cane…” “E’ stupendo!” “Beh, si, ma tu pensa a chissà dove diamine è adesso, in Dio sa che condizioni e con quali psicopatici” “Cazzo…” “Già, se solo ci penso mi sento male” si lasciò la sigaretta fra le labbra e si strinse le braccia.

“Gli vuoi molto bene?” le chiesi e lei annuì, prima di fare un mezzo sorriso amaro.
“Gli ho prima voluto bene come ad un fratello, poi l’ho amato e poi gli ho di nuovo voluto bene in modo… fraterno, diciamo così. Mi risulta difficile che mi diventi del tutto indifferente” “Io con le mie ex non voglio avere a che fare” “Beh, di solito nemmeno io, ma Logan è un eccezione. Potrà esserlo anche Zoey per te?” a quel nome sentii i muscoli irrigidirsi e gli occhi pizzicare ancora.
Feci un mezzo sorriso che sono abbastanza sicuro che venne fuori come una smorfia di dolore e poi risposi.
“Adesso non posso proprio dirlo. Facciamo domani, o fra qualche giorno” “So che adesso stai soffrendo e ti capisco perfettamente, come ti spezzano il cuore i Farrell non lo fa nessuno, ma Zoey è davvero una ragazza speciale” “E’ di questo che mi sono innamorato e che mi sta facendo soffrire. È come se fosse… troppo speciale e che una persona comune..” “…Non riesca a sopportarlo. Te l’ho detto che ti capisco” “Beh, grazie” buttò la cicca della sigaretta e quando tornò a guardarmi parlai di nuovo.
“Logan mi aveva detto che vi siete come raffreddati, e che vi siete lasciati senza soffrire” “Questo è quello che è successo a lui. Io gli voglio troppo bene e ho evitato di rinfacciargli quello che ho provato”
Wow. Cazzo, questo si che è amore.

“Se è stato simile a quello che sto provando io, sei una grande attrice” “Non si tratta di recitare, ma di arrendersi all’evidenza: non siamo fatti per stare insieme e lui l’ha capito prima di me. Vuoi una sigaretta?” “Magari…” mi piazzò una sigaretta in bocca e mi fece accendere con un accendino a scacchi neri e rossi.
Sentii la nicotina invadermi i polmoni e l’effetto benefico non tardò ad arrivare.
“Ah grazie, mi ci voleva” “Pure tu fumatore accanito, eh?” “Si, e pure di Marlboro” dissi osservando la scritta subito dopo il filtro “Beh, abbiamo un paio di cose in comune allora” “Si, forse sarà una prerogativa dei cuori infranti dai Farrell”


Continuammo a parlare per forse un paio d’ore e tante sigarette. Più che altro ero io a sfogarmi di tutto il dolore che mi attanagliava il petto e sulle parti più dolorose sgorgava qualche lacrima, ma Mich mi sorrideva e con qualche battuta mi faceva sorridere.

“Wow, in un cimitero?” “Si, credo sia stata una delle serate più belle di tutta la mia vita” “Non ti facevo un tipo così creativo” “Mi sono impegnato parecchio. Sorprendere Zoey era una sorta di missione” “Perché parli al passato?” disse un tantino triste e io sospirai. Parlare con lei mi stava aiutando a ragionare. Altro che scopate con Zee…..
“Perché conosco Jim e so che non mi avrebbe mai fatto una cosa del genere se i suoi sentimenti non fossero stati in grado di distruggere l’intera Huntington” tirai l’ennesima ultima boccata dall’ennesima sigaretta e poi la buttai sul mucchietto di cicche.
“Wow, abbiamo fumato come turchi” “Ho finito un pacchetto da venti a cui mancavano due sigarette e in questo aperto adesso ne mancano…. Cinque” “Beh, facciamo abbastanza schifo, che dici?” “Tanto i polmoni ci servono solo per una vita. Di certo non li donerò quando sarò morta” “Vedi chi li vuole dei polmoni del genere” “Non offendere i miei polmoni!” disse divertita e sorrisi “Parlavo anche dei miei”

A quel punto Matt e Josh uscirono fuori dalla casa correndo, Il cantante deviò la traiettoria e ci arrivò davanti.
“Alzate il culo, tutti in macchina!” “Che ti prende?” chiesi tranquillo e scocciato. 
Gli bastarono tre parole per farci quasi volare entrambi nella mia macchina, parcheggiata nell’ampio ingresso di breccia del mio batterista.
“Hanno trovato Logan”

 

Logan P.O.V.

Il soffitto, che ormai aveva assunto da parecchie ore colorazioni vivaci e troppo allegre per essere reali in quel posto scuro, si stava facendo via via più scuro, sui limiti del mio campo visivo.
“Sei sexy con la barba, sai?” L’aveva fatto di nuovo. Quella stronza l’aveva fatto ancora. Aveva abusato di me e io non avevo potuto impedirlo, troppo drogato e frastornato.
Non si era nemmeno scomodata a farmi buttare sul letto dai suoi due scagnozzi. No, meglio direttamente sul pavimento, dove mi aveva trovato, dove ormai passavo le mie giornate, troppo debole e frastornato per alzarmi.

Sapevo di essere vicino alla fine. Troppa merda che mi girava in corpo e da troppo tempo. Forse avrei retto ancora un giorno, o forse due, ma l’overdose era pericolosamente vicina e con essa forse avrei riacquistato la liberta, seppur eterna.
Mi sembravano passati mesi, anni da quella dannatissima sera, l’ultima passata in una vita reale che mi sembrava sempre più lontana e finta.
Che avessi sempre vissuto lì? No, non potevo cominciare a farmi quelle domande. Se l’avessi fatto, in poco tempo avrei perso il lume della ragione e con la mente così annebbiata non ci vuole molto.

“Beh, ci rivediamo domani, uhm?” disse dopo essersi rivestita “Non so domani cosa troverai” stavo parlando, forse erano le mie ultime forze, ma stavo parlando.
“Che vuoi dire?” chiese dubbiosa “Drogami ancora, dolcezza. Non sai che esiste l’overdose? Sei un’illusa se credevi che mi avresti per sempre tenuto qui con te in queste condizioni. Sono umano, ancora un po’ e la droga in circolo sarà troppa per essere tollerata. A quel punto il mio cuore ormai troppo sotto sforzo cederà ed io morirò” 
“Bah, non ci credo” “Oh invece credici. Lo sento, me ne rendo conto. Non sai che gioia sarà crepare e  non avere più il tuo brutto muso spiaccicato addosso” “Non dirlo nemmeno per scherzo!!” tirò fuori la pistola e me la puntò sulla tempia, ma con tutta quella roba di certo non avrei sentito dolore.
“Dai, sparami! Tanto lo so che non hai il coraggio di vedere il tuo adorato Brian spiaccicato sul pavimento! Sparami, mi elimini la sofferenza di vederti pure domani!”

Sentimmo degli strani rumori e Helena scattò in piedi, lasciandomi solo ancora una volta su quel pavimento.
Stavo sudando già da qualche minuto e il mio respiro andava facendosi sempre più pesante.
Sarei collassato da lì a poco? Molto probabile.

Beh, addio mondo, addio vita, addio Bessie e addio al negozio di tatuaggi. 
Addio a Mich, Josh e Rob e ai Murder D.C. che non hanno mai avuto un contratto discografico.
Addio a mamma e papà che mi hanno voluto anche troppo bene e addio anche a Brian sr. e Susan che mi avrebbero amato ugualmente.
Addio a quel fuori di testa di Brian che aveva la mia spessa faccia di cazzo e ai sevenfold e a quei mesi stupendi che mi avevano fatto passare, gli ultimi.
Addio a Zoey, il mio “unico grande amore” che avrebbe sofferto troppo e la cui reazione alla notizia della mia morte mi preoccupava.
E per ultimo, ma non per importanza, addio a Zack, ai suoi occhi, alle sue labbra, ai suoi sorrisi, alle sue strane fisse e ai suoi “ti amo” detti nei momenti meno opportuni.

Chiusi gli occhi. Dai, fulminami adesso che ho detto addio a tutto quello che meritava essere salutato.
Inspirai a pieni polmoni e anche ad occhi chiusi percepii il cambio di luce.
Aprii gli occhi e le mie pupille furono invase e accecate da un fascio di luce vera, non artificiale.
“Oh mio Dio…. Fate salire i ragazzi dell’ambulanza!” una voce a me non nota urlava e sentii qualcuno toccarmi la faccia.
“Ehi, Logan? Forza riprenditi” “Dì a Brian che è un pezzo di merda e a Zack che lo amo”
Famous Last World.
No, i My Chemical Romance proprio adesso no.

Sentii un ovattato “Non è del tutto cosciente”  e poi tutto buio.
Peccato, siete arrivati tardi: avete di poco mancato la mia anima che vola via dal mio corpo.
Sarà per la prossima volta….

 

 

Bene ragazzi! con questo chap credo di aver messo in ordine un paio di cose u.u
almeno, visto che non era più credibile per niente v.v

Beh, ultimamente ho potuto constatare che vivere in qualcosa di TROPPO simile ad una fan fic non è per niente divertente o stimolante.
Detto questo, vorrei fare un annuncio importante *eh-ehm*
Questo capitolo è dedicato a…… MICHELLE DIBENEDETTO! (non la chiamerò mai Haner e.e)
Vi chiederete perché visto che forse avrete di certo notato il mio odio sconfinato per quella donna cavallo.
Beh, ragazzi, è la Befana, un po’ di sportività v.v ci voleva una dedica alla strega rompicoglioni per eccellenza v.v

Beh, smettiamola con queste stronzate da fan girl assatanata e passiamo ai saluti recensionici: mary85 (il primato è tuo, sei sempre la prima a recensire xD), MSullivan (il tuo nome mi ricorda le sigarette MS o.o quelle che si fuma mio nonno) SilentMoon (grazie, davvero. Spero dia verla più o meno riportata sui binari della sanità mentale c.c dimmelo tu, please), Fantasmina (io adoro le tue recensioni chilometriche) ed _Heartless (mi piaceva di più l’omaggio ad Izzy, ma il profilo è tuo e il tuo avatar è stupendo v.v)
Oggi niente miniredapple2 (minchia mi fa strano), ma la mamy è impegnata v.v tornerà all’attacco, ne sono certa v.v
Beh, oggi tutto sto sproloqui O_O troppo zucchero nel sangue, queste feste mi hanno fatto male D:
lasciatemi una recensione, pure due righi d’insulti, eh? ;)
See You Next Time!
The Cactus Incident

  
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