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Autore: Keila91    23/08/2006    4 recensioni
Una storia impossibile, un amore proibito, un grande potere e una battaglia, che sembra non avere fine! Questa è la storia della sacerdotessa Ira e di un demone-lupo!
Genere: Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Boris, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Rei Kon, Yuri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La sacerdotessa e il demone
       
Sto nella brama, misero,
senza fiato; dolori crudi (celeste volere)
le ossa mi trafiggono
                           Archiolo, Fitte d'amore



Il Cristallo dell’ordine

1 Capitolo

La sacerdotessa e il demone

La Luna piena splendeva in cielo e la sua luce fioca illuminava le tenebre della notte. Un ululato si espandeva nell’ampia steppa della fredda Russia. Sembrava un grido di disperazione, straziante e malinconico. Una ragazza dai lunghi capelli, vestita con un lungo abito nero come la notte, si avvicinò lentamente a quella creatura denominata lupo e disse:
–Amore mio, vieni, vieni da me!- Il lupo lentamente si diresse verso quella stupenda ragazza, gli occhi di un viola intenso e il lungo pelo bianco e soffice –,da quanto tempo, dove sei stato? Ti ho cercato, le mie sacerdotesse sono andate in lungo e in largo per trovarti-. Improvvisamente il lupo si tramutò in un uomo alto, possente e bello:
-O mia sacerdotessa , quanto mi siete mancata-.
-Yuri, ti prego, non ti avvicinare, non voglio soffrire più di quanto già non stia soffrendo.-
 -Perché, perchè mi fai udire queste parole, così aspre e piene di tristezza? Perché vuoi allontanarti da me?-
- Amore mio, io non vorrei ma gli esseri umani, la mia specie, sono contrari a questo rapporto per i motivi che tu conosci e poi io sono una sacerdotessa e….-. Egli la interruppe baciandola dolcemente sullle labbra e stringendola a sè in un avvolgente abbraccio
 –Non devi preoccuparti Ira, non piangere-
-Yuri, io….io non voglio che ti uccidano-
-Non succedera, perché finchè vivrai tu, io non morirò-
-Perché è successo tutto questo? Perché non possiamo vivere in pace? Perché mi sono innamorata perdutamente di te? Perché è nato questo amore che ci consuma e ci fa soffrire così tanto?-.
La sacerdotessa si staccò con violenza da lui
 –Yuri, questo amore mi sta opprimendo troppo l’anima ed io….io non voglio che tu muoia, perché non riuscirei più a vivere con il pensiero di averti perso per sempre-
-Ira, soffrirei senza poterti toccare, senza sentire la tua voce, che per me è una dolce musica, non potrei vivere senza alimentare questo amore, questa passione che mi arde dentro e che provo per te, sapendonti lontana da me-
-O Yuri….- Ira si gettò fra le braccia del suo demone -….ti amo, ti amo alla follia Yuri, ma allo stesso tempo ti odio, perché mi hai fatto innamorare e ora sto soffocando in questo rapporto, in questa enfasi-.
Lui prese fra le sue grandi e calde mani, il suo delicato viso inondato di lacrime e dalla pelle liscia: -Mia piccola grande sacerdotessa lasciati consolare, abbandonati a questo mio amore e non disperarti più-.
Dopo un appassionante bacio, i due sentirono una voce che chiamava disperatamente la sacerdotessa:
–Sacerdotessa Ira, finalmente l’ho trovata!-
-Parla Niza (si legge Nisa) che cosa è successo?- -Dei soldati romani sono venuti al tempio e hanno chiesto di lei- -Cosa vorranno?-
-Grande sacerdotessa mi hanno detto che vogliono parlare con lei e poi hanno aggiunto che si tratta di una questione estremamente importante.-
–Yuri, ti prego non venire. È troppo rischioso-
-Ti seguirò da lontano-
-No- insistette Ira, la ragazza appena arrivata si accorse della presenza del demone e disse:
–Yuri, come mai qui?-
-Sono ritornato perché ho scoperto delle questioni molto delicate e soprattutto pericolose- -Davvero? Bhe ora dobbiamo andare-
- Niza! ti prego stai attenta che quei soldati non le facciano del male-
- Non preoccuparti, saprò difenderla bene, e poi ci sarai tu, no?-
Yuri fissò Ira e poi disse:
 –Sì, ci sarò, ma….- Ira lo guardò minacciosa, ma dopo il suo sguardo si addolcì
- Che c’è?….ma cosa? Yuri?!-
- No, niente-
-Mmm….voi due non mi convincete...-
- Andiamo Niza, prima di far spazientire i soldati- disse Ira
-Va bene…ah…mi raccomando Yuri-.
Ira dopo qualche passo volse il suo sguardo in direzione del demone , i due si scambiarono uno sguardo e poi lei se ne andò via.


Arrivate al tempio Ira fece accomodare i soldati stanchi e infreddoliti:
–Cosa siete venuti a fare qua?-
-Grande sacerdotessa delle Russie, l’imperatore Caio Giulio Cesare Ottaviano Augusto (Kei) mi ha mandato da lei, per una questione urgente-
-In che cosa consiste?-,
Il comandante rispose -Ha solo lasciato ordine di venire qui per invitarla a venire a Roma, dove potrete parlare tranquillamente-
Niza interruppe la conversazione –Grande sacerdotessa lei non può partire proprio adesso, che stanno per giungere le feste del dio Chors (dio russo dei tratti indefiniti, correva la notte da Est verso Ovest, mentre il principe stregone Vseseav Bryocislovonic gli tagliava la strada in forma di lupo). Non puo intraprendere un viaggio così lungo!-
-Niza, non preoccuparti le feste sono fra 2mesi. Kima, tu verrai con me-
-Si, grande sacerdotessa- -Ma,Ira….-
-Niente obbiezioni- concluse Ira.
Dopo che i soldati finirono il cibo e il vino offertogli dalla sacerdotesse del tempio di Chors, si addormentarono. Nel fratempo Ira si recò nelle sue stanze, stava a guardare dalla grende finestra il paesaggio notturno. Essooffriva la veduta di un bosco e all’orizzonte i monti Urali, la fredda steppa era coperta dalle ombre della notte. Un falco si posò sul davanzale marmoreo della finestra:
–Ti ha mandato Yuri, vero?-
Il falco volò fino al centro della stanza e si trasformò in un ragazzo con gli occhi grigi, presentando sfumature sul viola. Alto, il suo corpo muscoloso e coperto da un lungo mantello e i capelli corti grigi:
–Yuri è preoccupato per te, vorrebbe che ti convincessi a non partire-
-Non può decidere ciò che devo o non devo fare- -
Ira, non sai cosa sta succedendo tra i romani e noi demoni-
-Forse, ma…-
-Allora perché hai intenzione di andare da Cesare? E’ pericoloso-
-Devo andare per forza Boris, io sono un essere umano-
-Si, ma sei anche una sacerdotessa e nel tuo sangue scorre il sangue delle sacerdotesse supreme, coloro che hanno mantenuto l’equilibrio fra gli uomini e noi per più di 3000 anni-
-L’ordine è stato sciolto, ed io sono l’ultima che ancora possiede potere e controllo su voi e su gli uomini, ma dovete capire che se non li assecondo non potrò protergervi e vice versa –
-Su questo punto di vista hai ragione, ma gli esseri umani ci credono spietati, senza sentimenti d’amore e d’odio, senza passione per nulla….e questo nonpossiamo sopportarlo-
-Vi credono così, perché hanno paura di voi!- .
I due conversanti si girarono verso la direzione da cui proveniva quella voce che li interruppe. Colei che si intravise era una ragazza vestita altrettanto con un lungo vestito nero, ma ben diverso da quello di Ira. Aveva gli occhi sull’azzurro, che richiamavano i ghiacciai della Russia, capelli lunghi, ma non troppo, alta e snella:
–Boris, come stai?-
-Kima, che piacere rivederti , sto bene anche se….-
-Anche se sei preoccupato? In questo momento tutti siamo così. Questo perché noi uomini abbiamo paura della vostra grande forza, intelligenza e della vostra capacità di controllo. Noi vi invidiamo, proviamo gelosia e odio verso voi-
-Si, ma non tutt, fra voi c' è ancora qualcuno che capisce, accetta e comprende ciò che siamo-.
Nel frattempo Ira riandò alla finestra a ricontemplare il paesaggio, fino a cge non lo vide. Alto, possente e bello come sempre, i due si fissarono a lungo, poi il loro dialogo fatto da sguardi intensi venne interrotto dalla voce di Kima, che richiamò l' attenzione della sacerdotessa:
–Boris, tu e Yuri verrete con noi- disse Ira e Kima chiese
–Come mai questa decisione?-
-I romani, soprattutto Cesare, devono capire che io non sto ne dalla loro parte e ne da quella dei demoni- concluse Ira e con una leggerezza e agilità, sfruttando i poteri da sacerdotessa, conferitele fin da piccola dal suo sangue, si lasciò cadere dalla finestra arrivando fino a terra integra. Poi Yuri le andò incontro, la trasse a se e sussurandole all' orecchio le disse:
–Nessun romano oserà sfiorarti con me accanto-.
Lei si lasciò avvolgere dal calore del suo corpo e socchiuse gli occhi:
 –Si, amore mio, nessuno oserà avvicinarsi a me, a te o a Kima e Boris, nessuno-.
Poi lo baciò dolcemente sulle labbra e lui ricambiò.


La truppa ausiliare, da 12 soldati più il comandante, si stava preparando. Già i cavalli erano sellati e pronti per un viaggio lungo, che sarebbe durato circa 10 dì di cavalcata e 9 notti di breve riposo (è una fesseria madornale. Nella realtà ci vorrebbe più di un mese….ma comunque…NdA_Già….KNdYuri).
Il comandante Maximus (Max) stava finendo di indossare l' armatura. Essa era di color argenteo-ferreo, l'elmo con qualche piuma rossa e in fine la spada con la lama ben affilata e lucente. Vicino all' impugnatura , proprio all'inizio della lama, incominciava un incisione decorativa, che ricordava un pò un arrampicante, che si prolungava fino alla punta della spada. Appena finì di vestirsi, uscì dalla tenda e il Sole, ormai alto nel cielo, illuminò il suo viso, quasi accecandolo, facendo risaltare quei suoi occhi azzurro-marino:
 –Comandante, siamo pronti, quando vuole può dare l' ordine di partire- disse un soldato
–Bene, la sacerdotessa è pronta?-
-Si, sono pronta, possiamo andare- rispose Ira.
Ora portava un abito molto strano, sembrava quasi un' armatura:
–Kima, Sirion è pronto?-
-Si Ira.i nostri cavalli sono pronti e in forze-
-Bene, possiamo andare adesso-
-Soldato, chiama in adunata il resto della truppa e di loro che si parte-
-Subito, comandante- concluse il povero soldato un pò infreddolito.
Dopo di che tutti montarono in sella e Ira in un sussurro disse a Sirion, un cavallo stupendo con un manto nero lucente e liscio, di partire a galoppo. Così partirono per un lungo e faticoso viaggio, verso un'avventura che avrebbe segnato per sempre il loro destini e quelli dei demoni.

to be continued...

Salve a tutti! Come credo, che abbiate capito, sono nuova e questa è la mia prima ff in assoluto! Perciò vi prego di essere obbiettivi nelle recenzioni, ma con un tocco di gentilezza. Altra cosa dato che sono un po’ lenta nello scrivere, credo proprio che pubblicherò un capitolo una volta al mese o forse un volta ogni morte di papa! Quindi: Scusatemi, in anticipo, per le mie future pubblicazioni ogni morte di papa! Oltre tutto dedico questo capitolo a Hiromi91 e a Keira, una mia amica bresciana. Un ultima cosa: RECENSITE TUTTI! THANKS! Dasvjdanja! Keila91

Quale la cosa più bella
sopre la terra bruna? Uno
dice " una torma di cavalieri",
uno " di fanti", uno "di navi"
Io, "ciò che s'ama" (...)

Saffo, La cosa più bella
  
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