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Autore: givemethemoon    06/01/2012    7 recensioni
ecco a voi una OS Su Niall! anche se ci sono un po' tutti! vi prego cagatela che mi deprimo ç_ç
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avete presente quel momento della vostra vita in cui i vostri genitori decidono di darvi le chiavi della porta della vostra camera che tenevano nascosta? Quel momento in cui decidono di darvi il vostro spazio anche se ci hanno messo sedici anni come minimo? Bene. Dopo vi spiegherò.

 

Quella sera mia nonna aveva organizzato una stupidissima festa per il mio diciassettesimo compleanno. Molte ragazzine urlanti sarebbero state contente e avrebbero venduto la propria di nonna per essere al mio posto. Ovviamente non ne avevo la minima idea.

«Charly sei pronta?» una voce disturbò i miei pensieri su come bruciare quello stramaledetto vestito rosa appoggiato sul letto. Non so se odiavo qualcosa così tanto come i vestiti o il rosa. Ah si i vestiti rosa.

«Sono pronta nonna.. mi vesto e arrivo.. » cioè in pratica dovevo ancora prepararmi ma comunque non era un problema, gli invitati non avrebbero sentito la mia mancanza, non gliene fotteva un cazzo di me. Erano lì per essere immortalati alla festa più importante dell’anno.

«Oh Santo Padre non ti sei vestita!» commentò mia nonna che addobbata da festa sembrava un albero di Natale. Ecco quello che dicevo sul fatto della chiave.

«Sono veloce lo sai!» dissi infilandomi quella specie di sacco di patate rosa addosso. Anzi avrei preferito un sacco a quella roba sbrillucicosa.

«Ti aspetto di sotto, ho una sorpresa per te!» sfoggiai un sorriso falso e dopo che chiuse le spalle dietro di se ritornai alla mia faccia che più o meno era quella di uno di quelli che si presenta dagli alcolisti anonimi dopo che in coro l’anno salutato con uno ‘ciao’ tanto perché non avevano di meglio da fare.

Mi aggangiai quell’affare da una parte e legai i capelli con un laccino di quelli che si trovano a 1€ nei banchetti per strada che non c’entrava niente con il vestito.

 

«Sei pronta tesoro?»

«Si nonna sono pronta ci diamo una mossa?»

Un signore vestito come un pinguino richiamò l’attenzione della massa di gente nel salone che si voltarono a fissare me e mia nonna mentre scendevamo da quella cavolo di scalinata.

«Ecco a voi la regina Elisabetta e sua nipote la principessa Charlen.»

Bingo.

Si sono la nipote della regina d’Inghilterra. Ora non sto qui a raccontarvi perché è decisamente noiosa di suo la storia.

Dopo aver sceso quelle stramaledette scale e aver baciato circa una cento cinquantina di persone come minimo mentre altre grazie a dio non mi cagarono minimamente.

«Charly ho una sorpresa per te!» disse mia nonna tutta enfatizzata nemmeno avesse quindici anni.

«Si nonna, si. »

In quel momento le luci nella sala si spensero e si accesero quelle nella specie di palchetto allestito in mezzo alla sala reale. Normale.

Cinque ragazzetti spuntarono dal nulla posizionandosi ognuno su un microfono.

Vecchietti presenti nella sala iniziarono a battere le mani come avessero visto l’ultima puntata di Beautiful.

«Noi siamo i One Direction! E siamo qui per Charly! Tanti auguri!»

Sti cazzi. E questi da dove uscivano? Da quale giornalino per ragazzette?

«Dove sei Charly? Fatti vedere!»

No cioè c’erano solo persone che avevano la dentiera chi di loro poteva avere diciassette anni?

Alzai una mano e un ragazzo moro dei cinque fece l’occhiolino a l’altro biondiccio che ricambiò dicendogli qualcosa come ‘stai zitto cretino’.

«Adesso ci esibiremo per te!»

Evvai.

I cinque iniziarono a cantare una di quelle canzoni che fanno impazzire le adolescenti con l’ormone in palla.

Finalmente finì e scesero dal palco e con mia sfortuna vennero a farmi gli auguri.

«Io sono Zayn.» si presentò il moro di prima vestito come uscito da un programma per truzzi o cose del genere.

«Io Liam. » disse l’altro, forse uno quasi normale tranne per il fatto che continuava a fissarmi le tette.

«Bellezza io sono Harry, come tuo fratello, il principe! » prima che aggiungessi qualcosa un altro gli tirò un ceffone. «Ma sei idiota oppure? Scusalo, io sono Louis!» si presentò, si lui non era male. Tranne per il fatto che era vestito con una maglietta con talmente tante righe che mi faceva venire il mal di stomaco. O la pensavo così prima che mi chiedesse se qui mangiavamo carote.

Mancava solo il biondino con gli occhi azzurri. «Io sono Niall, piacere. » disse porgendomi la mano, mentre gli altri si erano buttati su di me abbracciandomi.

Strinsi la mano, ecco lui era forse il più sano di mente.

«Io sono Charly, sono sempre così i tuoi amici?» chiesi al biondo che annui aggiungendo «Sfortunatamente.» in modo ironico.

Ci fu un momento di silenzio tra i ragazzi e me fin che Niall disse «Ok, ragazzi, esco un secondo, qui fa troppo caldo..» per poi andarsene. Lo bloccai prima che uscisse «posso venire anch’io? Odio queste cose. » e lui sorridendo disse «Certo. »

 

 

[…] «Sai mi dispiace per i tuoi..» disse il biondo abbassando lo sguardo sui suoi ginocchi e torturandosi le mani.

«Tranquillo.. ma sei nervoso?» commentai scoppiando a ridere mentre lui mi guardò e mi seguì con la sua risata. Diamine era un uragano. La sua risata era qualcosa di travolgente. Non avevo conosciuto molti ragazzi nella mia vita, solo i figli delle cameriere che volevano portarmi a letto. Forse era il primo che mi stava ad ascoltare.

«Niall devo fare una cosa, aspettami. »

«Non mi muovo, ti aspetto qui. » rispose sfoggiando uno dei suoi sorrisi che in dieci minuti avevano fatto andare il mio cervello in pappa.

Mi nascosi dietro un albero, avrei pensato che sarebbe venuto a vedere ma non lo fece. Mi sfilai il vestito, non mi ero tolta la tuta sotto e adesso sembravo una persona normale.

Uscii da lì e tornai dal biondo.

«Uhao direi che così stai molto meglio!» disse guardandomi dalla testa ai piedi.

«Grazie Niall. »

«Per cosa?»

«Non mi ascolta mai nessuno, la gente si spaccia per mia amica solo per la mia famiglia, io mi sento sola. »

Sentii il petto del biondo contro il mio. Mi stava abbracciando. Erano anni che qualcuno non mi stringeva così.

«Adesso te ne andrai vero? Adesso farai come tutti gli altri.»

«Io non me ne vado. »

«Come faccio a crederti?»

In quello momento sentii le sue labbra sulle mie e le sue mani calde sulle mie guance.

«è una promessa.»

 

 

Sciaaaaaaaaaaaao okkei mi annoiavo e pure tanto

Così ho scritto questa one short anche se è tutto tranne corta (?)

HAHAHAHAHAH qualcuno mi lascia una recensione? Dai *w* grazie a tutti quelli che leggeranno!

Nicole.

 

   
 
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