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Autore: CuteAndIrish    07/01/2012    5 recensioni
Nuova casa, nuovi amici, nuovo modo di essere. La nostra principessa non è più come prima. Più forte, più coraggiosa e più determinata ad ottenere quello che vuole. Ma se Duncan si facesse rivedere?
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aggiorno anche con questo capitolo...enjoy!
In questo momento vorrei essere Sam!



I clacson della mia corsia continuavano a suonare ininterrottamente.

Un uomo disse anche: “Ecco quello che succede quando metti le donne al volante!”

“Crede che sia colpa mia, signore?”

“Si.”

 

Sam mi interruppe: “Ho trovato l'SOS... più o meno è laggiù. Dobbiamo spingere l'auto nella corsia di emergenza sino a li.

“Okay. Solo un secondo.”

Siccome sono iper polemica, ho sentito l'istinto di continuare la conversazione col camionista.

“Signore, se mi aiuta, magari, mi levo dalla corsia prima.”

“Perchè la dovrei aiutare se non ha neanche il cervello di ricordarsi di fare benzina!”

“Io mi sto laureando in giurisprudenza! E' lei che guida i camion perchè non ha studiato! L'ignoranza è brutta!” L'omaccione grasso e grosso scese dal camion.

Sam disse uno smorzato “Oh Oh.”

“Adesso ti faccio vedere io chi si laurea in legge!”

“Signore, si calmi.”

Sam disse: “Non puoi picchiare una ragazza!” E si nascose spaventata in auto.

“Senta, signore. Ho combattuto contro un punkettaro e ho pestato una gotica demente.”

“Ma io non sono ne un punkettaro né una gotica demente.”

“Già, lei è un camionista ciccione di salumi avariati. Penso che te li sia mangiati tutti.” Okay, ora avevo leggermente esagerato.

Mi spinse per terra e picchiai forte la testa sull'asfalto andandosene soddisfatto. Poi la mia vista si annebbiò.

 

 

Mi svegliai poco dopo sempre sulla strada, circondata da automobilisti preoccupati, inclusa Sam. L'auto era stata spostata su un'altra corsia.

“Stai bene?”

“Si... sono solo un po' scombussolata.”

“Meno male, Court. Sono felice non ti sia fatta niente.”

“Grazie Sam.”

 

“Che succede?” Un ragazzo preoccupatosi avvicinò per vedere il fatto. “COURTNEY. Stai bene?”

 

Come poteva sapere il mio nome? La risposta era quella: capelli verdi, piercing, maglietta orribile.

 

 

“Si...DUNCAN?” Sgranai gli occhi. “Che ci fai qui?”

“Volevo vedere cosa fosse successo. Tutto okay?”

“Si, devo solo smetterla di essere polemica per un bel po'.”

“Non avrei mai pensato fossi tu.” Lo ignorai.

Una donna mi chiese: “Stai bene, vuoi che chiami un'ambulanza?”

“No, grazie. Non credo ce ne sia bisogno.”
Duncan mi chiese: “Niente di rotto?”

“Non è un tuo problema. Fatti gli affari tuoi. Tu che c'entri?”

Mi alzai in piedi barcollando leggermente, allontanando i miei soccorritori. “Va tutto bene. Tranquilli. Grazie.”

“Prego. Possiamo andare?”

“Si.”

“Sicura?”

“Certo.”

 

Se ne andarono tutti. Eccetto Duncan.

“E con questo? Guarda che puoi andare come tutti gli altri.”

Sam se la sbaffava sotto, guardando la mia espressione strafottente verso Duncan.

“Beh...penso che tu e la marmocchia abbiano bisogno di una mano per spingere il rottame.”

“Saresti l'ultima persona che io voglia che mi aiutasse.”

Sam interruppe come al suo solito: “Io me ne vado in auto, fa freddo.”

“Forse non ha capito che il riscaldamento non va senza benzina.” Disse Cresta Verde ridendo.

“Ti ho sentito, e comunque lo so!” Gli rispose, sbattendo forte la portiera.

“Sam...la mia macchina...” Dissi irritata.

“Aaah! Vuoi che vi lascio soli così potete sbaciucchiarvi reciprocamente!” rispose.

“SAMANTHA.”

“Hey, è vero!”

La fissai male, dicendo: “Ti tengo d'occhio. E dopo facciamo i conti.”

 

Duncan rideva di gusto.

“Che c'è adesso?”

“Amo la tua sorellina! Ahahahah! E' un genio!”

“Non è mia sorella!”

“Lo so! Non vi assomigliate per niente!”

“COSA VORRESTI DIRE?”

“Che tu sei molto più sexy...”

“Inizia a scappare, idiota!”

“E' come comparare te con Gwen! Non c'è confronto! Tu sei bellissima!”

Ricorsi al mio urlo irritato, il classico: “AAAAAH!”

“Sei uno stress Duncan, peggio di Sierra e Geoff messi insieme!”

“Senti, vuoi che ti aiuto con la macchina oppure no?”

“Se lo fai tappandoti quella boccaccia.”

“Non credo di riuscirci.”

“Io dico invece di si.”

 

“Sam, scenderesti dall'automobile, per favore?”

“Ma non vi sbaciucchiate?”

“Ripeto la frase: Sam, scenderesti dall'automobile, per favore?”

“Ok.” Disse delusa.

 

“Che emozione! Sto spingendo un'automobile con i miei idoli, alias la mia coppia preferita?”

La guardammo male entrambi.

“Tengo a precisare: Noi non siamo una coppia!” Dissi.

“Ed io non sono il tuo idolo!” Aggiunse l'idiota.

Sam continuò a prenderci in giro: “E vi dichiaro marito e moglie!”

“Sam, muori.” Le risposi.

“Wow, Principessa! Non pensavo dicessi queste parole alla tua dolce sorellina!”

“Primo. Lei non è mia sorella. Secondo. Non è mia sorella, né mia cugina. Terzo. Non mi chiamare in quel modo.”

Sam disse: “SII! Continuate così a litigare!”

“SAM.” Dissi contemporaneamente a Duncan, mantenendo la calma.

Scoppiammo tutti e tre a ridere, continuando a spingere la macchina.

“Qui ci vorrebbe un peso massimo come Owen... Mi mancano le sue scorregge.” Disse Duncan.

“Già.”

 

 

“Ecco, siamo arrivati. Ora?”

“Torniamo alla mia macchina, vi porto io fino al benzinaio, poi provvederemo. Prendete le vostre cose.”

“Non ti ho mai sentito così professionale, Duncan. Che ti è successo? Hai aperto un libro?” Chiesi.

“In effetti...”aggiunse Sam.

“Ho visto qualche film di avventura...niente di che.”

...

 

“La gente non penserà che tre ragazzi che camminano in una corsia d'emergenza siano un po' scoppiati, e poi...Duncan! I Paparazzi!”

“Non ti preoccupare, Court. Non verrà nessun paparazzo.”

“Ma io non voglio farmi vedere con te!”

“Se è per questo Courtney, hai un paparazzo proprio di fianco a te.”

“Dove, dove?” Chiesi spaventata. Poi mi accorsi che si riferiva a SuperCarota. “Chi, Sam?”

“Esatto.”

“Ma chi, lei? Se è solo una dodicenne super accanita dei Drama Bros.!”

“Courtney, ho tredici anni.” Aggiunse leggermente irritata. “E poi, se continui ad insultarmi in questo modo, pubblico sul mio blog tutto quello che stiamo passando in questo momento!”

“Mmmh. Minacciosa la ragazzina.” Disse Duncan. “Si, sarete lontani parenti. Ne sono certo.”

Gli tirai un pugno sulla spalla. “Ahio!”

 

...

 

Bene questa è la mia auto. Saltate su!”

L'auto non era un granchè, anche se molto sportiva. Non una Ferrari, ma era piuttosto carina.

“Bella macchina, fratello!” Disse Sam.

“Grazie. Sorella.”Riprese ridendo: “Di Courtney.”

“Lei non è mia sorella! Se vuoi, ti faccio vedere chi è la mia vera sorella. Si chiama Sophie.”

“Mi fa piacere.” Si infilò grezzamente in auto, sbattendo la portiera. “Su, entrate!” disse, aprendo il finestrinoautomatico.

 

Mi misi al sedile posteriore, di fianco a quel demente, Sam dietro.

Allacciai la cintura. “Perchè tu non la metti?” Chiesi all'idiota.

“Con questo traffico, è praticamente inutile. Fidati.”

“Ma ti tolgono i punti dalla patente se ti beccano.” Risposi seccata.

“Non pensare sia un problema per me.”

“Ma è per la tua sicurezza.”

“Fidati, non c'è problema!”

“Fidati UN CORNO!”

“Dammi un bacino, Principessa!” Indicò la guancia stupidamente.

“Stai scherzando, vero?

“Duncan non scherza mai.”

“Beh, allora mettiti la cintura. Bambinetto. Sam è più saggia di te! Ed ha solo 12 anni!”

“TREDICI.” urlò da dietro. “Ho tredici anni, Courtney.”

“Bravo, Duncan. Vedo che hai capito. Bravo.”

 

Le macchine degli uomini, a differenza delle loro case, sono pulite, ordinate e profumano di nuovo.

Non mi sarei mai aspettata che Duncan avesse mai pulito qualcosa, cavoli!

 

Ci inserimmo in corsia.

Non avrei mai pensato di farmi offrire un passaggio dal mio peggior nemico, soprattutto dopo averlo visto con Gwen. Eppure l'avevo appena fatto.

 

“Senti Duncan” disse Sam con nonchalance, “oggi Courtney ti ha visto che eri con Gwen.”

Tappai la bocca a Sam, sussurrandole aggressivamente: “Non vorrai mica restare a piedi, vero?”

Duncan continuò, avendo sentito tutto quello che avevo riferito a Sam. “Si, è vero. L'ho appena lasciata. Mi ha detto che Trent provava ancora qualcosa per lei, e lei ricambiava. Rimaniamo amici.”

Non respirai per un attimo dalla vergogna, diventando di un colore viola-celestino rosa pallido in faccia.

“Che ti prende Courtney, stai bene?” Mi toccò la fronte per vedere se avevo la febbre.

La scansai. “Che schifo! Non mi toccare con quelle manacce! Chissà cos'hai toccato!”

“Ci ho mangiato un hot dog, ci sono andato in bagno, ho guidato la macchina, ti ho tirato su da terra, ci ho spinto la tua macchina e poi ti ho toccato la fronte, prima di essermi asciugato dal sudore!”

“Bleah!”

“Sto scherzando, piccola.”

“Moscone. E poi non mi hai tirato su da terra, ma l'ho fatto da sola.”

“Si, si. Come no.”


Sam ci seguiva attentamente parola per parola, come in una soap opera. Che malata.

   
 
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