Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: valeria18    25/08/2006    7 recensioni
questa storia è parecchio romantica....è la prima che scrivo su qst coppia e stranamente(1 volta) credo sia una delle cose più belle che abbia mai scritto... strano visto che adoro le r/hr e le h/g...cmq parla di james e di lily(ma va) che si innamorano...passo dopo passo...un prefetto e un casinista...io l'ho trovata proprio una bella coppia!!! Una one shot un pò lunga....ma era bella tutta intera, non mi andava di dividerla!!!^^"
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

James e Lily: una sfida

Campo di Quidditch,  ore 06:10

Gli occhi cervoni del malandrino, splendono alla luce dei primi raggi dell’alba.

La scopa saetta attraverso le fronde degli alberi, tagliando l’aria e sfrecciando sulla superficie semi ghiacciata del lago.

James Potter, alto e muscoloso, domina alla perfezione quella Firebolt color nocciola e la indirizza a suo piacimento verso qualunque tipo di acrobazia.

La sensazione di potere che essa gli conferisce lo rende attivo e gli trasmette scariche di adrenalina così forti da fargli girare la testa.

Chiude gli occhi e respira a pieni polmoni il vento gelido che gli punge le guance. Si lascia trasportare da quella sensazione di felicità effimera e abbandona i suoi pensieri alle nuvole, ormai a pochi centimetri dalla sua testa.

-Potter, scendi immediatamente da quella scopa!- la voce acida e stridula di una Lily Evans che arriva correndo, lo desta dal suo paradiso e lo fa precipitare in maniera scomoda e dolorosa verso il mondo reale.

Prende velocità e plana controvoglia accanto a lei.

Sbuffa. -Dammi almeno tre buone ragioni per le quali hai interrotto il momento più bello della mia giornata- esclama con una lieve sfumatura di irritazione.

-Allora: uno,- e alza l’indice- è vietato utilizzare il campo da Quidditch prima dell’inizo delle lezioni. Due,- alza anche il medio- visto che forse per il tuo cervello è troppo complicato, le lezioni non sono ancora cominciate. E tre,- aggiunge anche il pollice- tu non dovresti trovarti fuori dal castello a quest’ora-.

-Allora mia cara: Uno(imitando i suoi movimenti con le dita), sono il capitano della squadra e posso accedere al campo in un qualsiasi momento. Due, il mio cervello funziona benissimo anche senza il tuo aiuto. E tre, sono affari miei se sono fuori dal castello-.

-si da il caso che siano anche affari miei, visto che sono un Prefetto!-

-Hai intenzione di punirmi?-

-Oh, sicuramente! Sto solo pensando alla penitenza adatta...-

-Non credi che stare qui a sentirti farneticare sui tuoi doveri da Prefetto, sia già abbastanza?-

Silenzio.

Il sole inizia a salire nel cielo intensamente, rendendo James ancora più irritato.

-Deciderà la professoressa Mc.Granitt la tua punizione. Per adesso puoi andare-.

-Ma grazie Evans, pensavo che non mi avresti mollato più-.

-Non ne avrei avuto motivo Potter, di persone esuberanti ce ne sono abbastanza in giro-.

-Ne sai qualcosa, vero?-.

E voltandosi si incammina verso il castello abbandonando il suo campo, la sua scopa, e la sua felicità a causa di una ragazzina dai capelli rossi che crede di sapere tutto.

*

Aula della professoressa McGranitt, ore 09:30

-Aprite il libro a pagina 162, paragrafo b. L’ “Oracolo” è una forma di...- La voce della professoressa, si allontana dalle menti dei due ragazzi seduti all’ultimo banco nella fila laterale.

-Ehi James, allora oggi a che ora?- sussurra Sirius.

-A che ora, cosa?-

-Dai James, non scherzare...Non vorrai dirmi che ti sei dimenticato del tu-sai-cosa!-

-Potter, Black, avete qualcosa da comunicare alla classe?- prorompe la voce alterata della Mc.Granitt, d’un tratto più vicina.

-no, no- Acennano entrambi.

-Bene, allora cercate di fare silenzio e seguire-

Lily si volta, scocca a James un’occhiata di sfida.

Lui inizia a dondolarsi sulla sedia, nervoso e irritabile più che mai a causa di quella saputella seduta tre banchi più in là.

Ti farò vedere io chi è il magnifico James Potter.

-Professoressa, mi scusi se interrompo la lezione, ma vorrei farle sapere che questa mattina ho scoperto James Potter nel campo da Qudditch. Stava volando con la sua scopa, ed era per lo più l’alba-.

La Mc.Granitt volta la testa verso l’interessato:

-conferma, Potter?-

Annuisce.

La professoressa sospira e aggrotta la fronte. Sul viso di Lily, si dipinge un sorriso soddisfatto.

-Potter, è mai possibile che ci debba essere sempre lei a combinare guai?-

-Spiacente- accenna un’inchino di scuse (ovviamente sarcastico)-...comunque non vedo cosa ci sia di male in tutto questo...Fra poco ci sarà la semifinale di Quidditch, mi stavo semplicemente allenando. Non ci trovo nulla di sbagliato...-

-Stavi infrangendo le regole, Potter- aggiunge Lily, difendendo la sua causa con temperamento.

-Le regole sono fatte per essere infrante, Evans...-Alza un sopracciglio.

Lily, indispettita, si volta verso la Mc.Granitt in cerca di un supporto.

-Smettetela immediatamente! Evans, nonostante apprezzi molto la costanza nei suoi doveri da Prefetto, devo comunque comunicarle che Potter è stato autorizzato ad usufruire del campo in qualunque momento essendo capitano della squadra-.

Il sorriso sulle labbra di Lily svanisce, tramutandosi in un’espressione di puro sgomento.

-Ma...Ma...- cerca un’appiglio a qualche pretesto favorevole alla sua causa-era fuori dal castello alle sei di mattina!-

-Rientra anche questo nelle sue possibilità. E adesso, perfavore possiamo tornare alla lezione?-

Lily apre la bocca, poi la richiude, poi la riapre. -Certo-

-Bee, bee,beep! Ed ecco che Potter segna nella rete avversaria...Evans 0- Potter 1!- gli dice Sirius accanto a lui.

James accenna un sorriso compiaciuto.

Fiero di essere il migliore!Allora Evans, che ne dici?

*

Dormitorio maschile del settimo anno, ore 12:40

Sirius si avvicina all’amico, sorridente.

-Allora, sarò buono. Te lo ripeterò ancora una volta... No!-

-Dai James, avevi promesso di si!-

-Ma ci ho ripensato, va bene?-

-No-

-Beh, invece vedi di fartelo andare bene perché tanto non se ne parla-

-Che problema c’è?-

-Il problema è che tutto questo è stato pianificato molto tempo fa, adesso è diverso!-

-Che c’è di diverso?-

-Non capisci Sirius, adesso tra di noi c’è una sfida! Non posso darle occasione di pareggiare. E con questo ce ne sarebbero eccome! -

-Non vincerà lei, non ci scoprirà, stanne certo! Siamo o non siamo i Malandrini? E poi dobbiamo solo modificare un po’ la colazione di domani...- Inizia a ridere, seguito dagli altri due.

James aggrotta la fronte. Remus e Sirius lo guardano con occhi dolci.

-E daai- fanno in coro.

-Mmmm...E va bene!-

*

Corridoio del settimo anno, ore 17:30

James Potter cammina nel corridoio della sala comune dei Grifondoro. Mani nelle tasche dei pantaloni, fischia guardando in basso. Molte ragazzine dei lo ammirano esterefatte, ammaliate dalla sua bellezza. Ma il suo fascino riscuote successo anche a grande scala, nelle ragazze degli ultimi anni.

James intercetta Lily che ha appena svoltato l’angolo. La raggiunge e lei lo vede troppo tardi per cambiare strada, anche se è esattamente quello che desidera.

James sorride e fa un leggero inchino.

-Salve miss Prefetto Perfetto...Come va la sua vita?-

-Andava a meraviglia, prima di incontrarti!- Cerca di oltrepassarlo e proseguire il suo percorso, ma sa già che sarà inutile.

James fa un leggero salto a destra e le sbarra la strada.

Lily si sposta da sinistra a destra per diverse volte, e James fa lo stesso. Alla fine si blocca e alza la testa verso di lui.

-Avanti, dimmi...Cosa c’è?-

-Non hai nulla da dirmi riguardo questa mattina?-

-sinceramente no-.

-Devo rinfrescarti la memoria Evans?-

-So cosa è successo, Potter e non ritengo di doverti dire nulla. Assolvevo solo alla mia carica da Prefetto-

-Come mai così cordiale e disposta al dialogo oggi?-

-Lasciami stare capito?-

-Dai Lily, io mi diverto. Mi piace parlare con te-

-Beh, a me no. Puoi cortesamente spostarti adesso? Avrei qualcosa di più importante da fare che stare qui con te a discutere-

-Va bene, va bene...- James alza il braccio destro e la lascia passare.

-grazie- con sarcasmo.

*

Sala Grande, mattina ore 08:00. Giorno del ringraziamento.

La maggior parte dei ragazzi seduti ai tavoli assaggia l’abbondante colazione e la sputa immediatamente.

Echi di “che schifo” si diffondono a gran voce. Il cibo ha preso improvvisamente un colorito verdastro e puzza incredibilemnte.

I quattro malandrini, seduti al centro, sogghignano soddisfatti.

Anche Silente, dopo aver ritrasformato la sua colazione in qualcosa di accettabile, osserva e ride divertito.

Gli occhi di James e quelli del preside si incontrano, restando fissi vicendevolmente per qualche secondo. Silente fa un occhiolino e ritorna a fissare altrove.

Dopo poco anche Lily intercetta il suo sguardo, e lui continua a fissarla senza demordere per un’attimo. Quel contatto visivo è importante per entrambi.

Non mi fai paura.

Si crea una specie di gara di resistenza, dura qualche secondo poi Lily cede e cambia traiettoria, incominciando a parlare con la ragazza al sua fianco giusto per distrarsi.

*

Aula di Difesa contro le arti Oscure, ore 11:00

-L’artefice di questa buffonata sarà punito!- Esclama il professor Lumacorno durante una sua lezione alla casa dei Grifondoro. I malandrini si rivolgono un’occhiata fugace e temono che il professore sappia.

-Che genere di punizione?- interviene Peter. Sirius alza gli occhi al cielo.

-Come mai le interessa Minus?- Con aria sospettosa.

-si può essere più idioti?- sussura Black a Potter.

Ride istericamente -pura curiosità-

-Comunque, chiunque sarà riconosciuto colpevole passerà l’intero pomeriggio di venerdì a ripulire la guferia. Ovviamente in compagnia di qualcuno responsabile, un professore suppongo, che controlli che non combini altri guai-.

Lily si gira verso James e sorride divertita, pensando già come sarà bello vederlo smascherato e sconfitto.

E vuole essere lei l’artefice della sua rovina.

-Noi professori abbiamo deciso di aspettare fino a mezzogiorno. Se nessuno si farà avanti spontaneamente o qualcuno non verrà a riferirci il colpevole, vi interrogheremo singolarmente facendovi bere il Veritàserum- Continua Lumacorno.-Qualcuno ha da dire qualcosa?-

Silenzio.

-Bene, allora potete andare. E ricordatevi...Prima o poi la verità viene a galla-

*

Sala Grande, mezzoggiorno

Silente sposta l’attenzione dei commensali seduti per il pranzo, su di lui.

Tossisce.

-Dunque, uno studente che rimarrà nell’anonimato, si è fatto avanti e ci ha indicato il colpevole- James sgrana gli occhi e subito si volta verso Lily. Lei non lo sta fissando.

Si guarda intorno, ma nessuno sembra considerarlo. Tutti sono presi dalle parole del preside. Forse nessuno ha capito realmente che sono stati i malandrini.

-Chi credi sia stato? Quel bastardo...Se lo becchiamo...-Borbotta Sirius.

-Ehi, calma...Non hanno ancora detto nessuno dei nostri quattro nomi-.

-Potter- la voce del preside eccheggia nella sala.

Sirius squadra James con occhi dilatati. Il malandrino stringe i pugni sotto il tavolo.

-E’ pregato di presentarsi questa sera alle sette in guferia- E detto questo Silente si risiede.

La sala inizia a borbottare e Lily rivolge finalmente uno sguardo a James.

Gli angoli dei suoi occhi sono leggermente tendenti all’insù, sospinti da un sorriso a trentadue denti colmo di soddisfazione.

Va bene Evans. Un pareggio è anche concesso. E’ la vittoria che mi interessa, e sicuramente non sarà tua.

James si alza dal tavolo, seguito dagli altri tre malandrini, e si dirige nel dormitorio maschile.

*

Camera dei Malandrini, ore 16:40

-James, devi ammetterlo...Lily ti ha fregato!- Remus sospira e da una pacca alla schiena dell’amico.

-Non mi ha fregato, ha solo guadagnato pareggio-. Tamburella le dita sul bracciolo della poltrona.

Il ritmo diventa insistente, quasi fastidioso.

-Ne hai ancora per molto?- chiede Sirius con lo sguardo di uno che sta per avere uno shock nervoso.

James smette, seccato e inizia a mordicchiarsi le unghie. Sirius alza gli occhi in segno di evidente rassegnazione.

Silenzio, interrotto solo dai respiri aritmetici dei quattro.

-Vedrai che riuscirai ad escogitare qualcosa anche in quelle due ore di tortura-

-Si, lo spero- E mentre pronuncia questa frase, il malandrino ha un presentimento non troppo positivo.

Guferia, ore 18:55

James aspetta nervoso, accostato alla porta. Spera che almeno non gli abbiano affibbiato Lumacorno.

Ecco che i suoi dubbi vengono sanati da una figura che si dirige a passo svelto verso di lui. James mette meglio a fuoco e si accorge che c’è né anche un’altra.

Dalla penombra sbuca il volto di Lumacorno, con le labbra serrate, affiancato da Lily Evans.

Porca miseria.

-Devo comunicarle, signor Potter, che a sorvegliarla questa sera è la signorina Lily Evans-.

James tira un sospiro di sollievo. Certo, la compagnia di Lily non è delle migliori, ma almeno non gli toccava il lumacone.

**

-Mettiamo le cose in chiaro Potter: mi è stato imposto, non l’ho scelto-. Squilla la voce di Lily.

-Oh, certo, questo l’avevo capito-

Rimangono immobili per qualche minuto.

-Evans, ho una domanda da farti-.

-Prego-

-Ho ragione di pensare che sia stata tu a fare da spia per la quastione del pranzo di oggi. Sbaglio forse?-

Lily rimane in silenzio, abbassando lo sguardo.

-E anche se fosse? Non ne avevo forse il diritto? Ti rispetto Potter, ma non puoi chiedermi di esserti amica- sospira.

-Non te l’ho mai chiesto, ma pensavo che amicizia o meno, fare la spia fosse qualcosa d’immorale. Anche per l’arpia delle arpie-.

-Non sono l’arpia delle arpie!-.Sbuffa Lily, offesa.

-Ah no? E allora perché sei sempre così acida?-

-Non sono sempre così, lo sono solo con te-.

-E potrei conoscerne il motivo?- James alza un sopracciglio.

-Perché non ti posso sopportare, va bene?- Incrocia le braccia al petto.

Pausa, respirano entrambi in modo affannato e irregolare.

-Vogliamo iniziare a pulire o no?- Chiede lei.

-Certo. Nessun Problema- James sfodera la bacchetta e con un’incantesimo ripulisce tutta la guferia in pochi minuti.

-Ehi, ma non puoi!- Lily corre verso di lui.

-Come non posso?-

-Così non è una punizione, è troppo facile!-

-Senti Evans, nessuno ha mai parlato di fare le cose a mano.Siamo ad Hogwarts, no?-

Lily sbuffa scocciata.

Torna a sedersi sul davanzale della finestra, ora lindo e splendente. James le si avvicina.

Allora Evans, fregata anche questa volta eh?

Riflette meglio.

Certo che però averla come amica sarebbe molto più comodo che averla come nemica. E’ un prefetto, sai quanti vantaggi ne potrei trarre?

-Senti Ev...Lily- si guarda intorno come per controllare che nessuno stia ascoltando- Non possiamo ricominciare da zero? Non mi piace avere persone contro...-

-E come intendi ricominciare?- Chiede guardandolo negli occhi.

James le si avvicina e posa le sue labbra su quelle rosee di lei, socchiudendo gli occhi. Si allontana lentamente e li riapre.

Le guance di Lily si colorano di rosso.

-E tu per conquistare un’amicizia mi baci??- Chiede nervosa.

-Questo significa che adesso mi odi più di prima?- Con aria innocente, James.

-I problemi non si risolvono con un bacio!-

-Ah, ho capito...Ne vuoi un altro- Si avvicina nuovamente a lei, e le sfiora ancora dolcemente le labbra. E non sa se adesso lo fa realmente per provocarla, o perché la cosa non lo disturba ma al contario gli piace.

Lily si stacca:

-stupido idiota!-

-Ma allora non ti sazi mai!Ne vuoi un terzo? Dopotutto non c’è due senza tre...-

Si, la cosa gli piace. E anche parecchio.

Fa per avvicinarsi, ma Lily gli stampa un ceffone sulla guancia con tutta la forza che possiede.

-Ahia!Sei scema?- Si massaggia la guancia con fare dolente.

-No, lo scemo sarai tu!-

Ride.

-Il mio turno è finito-

Si avvia all’uscita.

Proprio mentre apre la porta e fa per uscire, gli urla:

-Ma lo sai che sei proprio pazzo?- Gli sorride ancora una volta e sparisce.

Certo, era riuscito nel suo intento.

Lily da quel momento, sarebbe stata sicuramente sua amica.

Il problema adesso era un altro.

*

Sala Comune dei Grifondoro, ore 21:00

James oltrepassa il buco del ritratto e si dirige a passi lenti verso la poltrona più vicina al caminetto. Ancora poche persone sono sveglie e sono concentrate su svariate pergamene arrotolate.

Apenna si lascia cadere sulla soffice pelle rossastra, sbucano Sirius e Remus.

James soffoca un’urlo.

-Allora?- All’unisono.

-Siete impazziti a sbucare così all’improvviso???-

-Quisquilie...Piuttosto, dicci com’è andata!- Sbocca Remus.

-Perché siete tanto interessati nel sapere come ho ripulito delle gabbie?- Chiede James sospettoso.

-Abbiamo saputo che a farti compagnia c’era la Evans!!!- Continua Sirius.

-Si chiama Lily- precisa James, quasi infastidito da quel modo così informale di chiamarla, anche se l’aveva usato lui stesso fino a qualche ora prima.

Remus e Sirius si lanciano un’occhiata veloce e scoppiano a ridere.

-Oh, oh...-Fa Sirius con voce cantilenante.

-Oh Oh, che?- chiede innervosito dal fare dei due.

-Allora le voci erano vere...- Si unisce Remus.

-Ragazzi la volete smettere???Che state dicendo???-

-Allora è vero che l’hai baciata...-dice Sirus ammiccando.

-E voi come lo sapete? Chi ve l’ha detto? Pesavo che non ci fosse nessun’altro apparte noi due-

Silenzio.

Sirius guarda Remus, poi guarda James, poi di nuovo Remus e scoppia a ridere, con le lacrime agli occhi. Ben presto si unisce anche Remus, e dopo pochi istanti entrambi rotolano sul pavimento, mantenendosi la pancia con una mano e battendo pugni con l’altra.

James avvampa e capisce che a volte è un po’ troppo stupido.

Era James Potter, si.

Intelligente e sveglio, si.

Ma quando si trattava dei malandrini c’era sempre da stare all’erta.

Dopo un quarto d’ora di risate abbondanti dei due e di imbarazzo e vergogna totale di James, Sirius si decide a parlare.

-Ci sei abboccato in pieno...- Ride ancora, ad intervalli brevi e irregolari. Tira un grosso respiro e si asciuga le lacrime.

-Cioè...Ti sei fregato da solo!- Continua Remus anche lui ridendo.

-Voi non sapevate niente, vero?- con aria rassegnata all’impiccagione.

I due scuotono la testa, con un sorriso compiaciuto e pieno di ilarità.

-Avete solo buttato a indovinare, vero?-

Annuiscono e ridono, adesso quasi automaticamente ogni volta che James apre bocca.

-Ed io ci sono cascato pienamente- pronto a flagellarsi.

Anche se in quest’ultima parte James avrebbe preferito nessuna risposta da parte dei due, annuiscono nuovamente e ricominciano a ridere.

La sala comune si è svuotata, lasciandoli soli.

E la notte si appresta ad accogliere i racconti di un James Potter più strano che mai.

*

Sala Grande, ore 8:00. Colazione.

Remus si imburra una fetta di pane e marmellata e l’addenta con vigore.

Sirius imita il gesto dell’amico, mordendo un toast.

James si guarda intorno, in cerca di una testa a boccoli rossi. Non la scorge.

-Rilassati amico, vedrai che la tua principessa arriva!- dice Sirius.

Arrossisce impercettibilmente.

-Non è la mia principessa, cretino! Non mi piace nemmeno...L’ho baciata solo per agevolare noi quattro...-

-Certo, certo...- Remus annuisce.

James sbuffa.

-Se non volete credermi, fate pure...Ma guarda un po’ tu! Io cerco di sacrificarmi per il bene del gruppo e loro ecco come mi ringraziano-

-Oh si, immagino...Dev’essere stato tremendo baciare una delle ragazze più carine della scuola...-

James borbotta qualcosa di imprecisato e afferra una copia della Gazzetta del Profeta.

In quel momento varca la porta Lily, con i capelli ricci raccolti in una crocchia dietro la nuca.

Lo stomaco di James si contrae di colpo, e il suo respiro diventa tutto d’un tratto più veloce e ritmato.

Il malandrino non ne capisce il motivo, e l’unica ipotesi che azzarda gli sembra così insensata e improbabile che la ricaccia con forza dentro di lui.

Le sue dita iniziano a sfogliare nervosamente il giornale, finendo per essere solo un movimento automatico che distoglie la sua attenzione da altro.

*

Libreria, ore 15:00

James entra in libreria, continuando a guardarsi intorno. E’ tutto il giorno che lo fa.

Fa più volte il giro degli scaffali, alla fine prende un libro a caso e siede ad un tavolo.

-Oh, ciao James!- proferisce una figura che sbuca all’improvviso alle sue spalle, a bassa voce.

Prende posto difronte a lui.

-Ehi, James?- muovendo la mano di fronte ai suoi occhi, cercando di attirare l’attenzione di un James quasi pietrificato, su di lei.

-Oh, si...Ciao Lily!- James stringe le dita nervosamente.

-Anche tu studi per il compito di Pozioni?-

Abbiamo un compito di Pozioni?

-Certo- annuisce e osserva meglio il libro che ha scelto pochi istanti prima.

“Studio della magia medioevale. Tra incantesimi e pozioni, nel 1300”

Trattiene a stento l’affermazione “e pensare che l’ho scelto a caso!”.

-Senti, ti andrebbe di aiutarmi a ripetere perfavore? Sai, non è che questo argomento mi sia molto chiaro...-

Apre a caso il libro e scorre tra le pagine con furia, sin quando non trova un’argomento noto alla sua mente (ma che non ricorda assolutamente) e che gli sembri abbastanza complicato e meritevole della sua spiegazione.

-Cosa non hai afferrato nel capitolo sulla pozione Fertatum?- chiede Lily sorpresa e improvvisamente timida.

-Ehm, ecco...Non sono riuscito a capire a fondo i suoi effetti...- tentenna la sua voce. James in cuor suo, spera che la cosa non precipiti disastrosamente.

-Beh- Lily arrossisce visibilemte e James inizia a sudare freddo- serve...Ad accelerare...Ecco...-

Improvvisamente il malandrino ricorda dove aveva sentito quella pozione.

Una volta sua madre leggeva un libro con quel nome, e sulla copertina c’era la figura di una donna incinta.

Sgrana gli occhi.

-Oh, Lily...Senti, non importa...adesso che ci penso non mi serve saperlo...-

Si guarda a destra e a sinistra, poi abbassa lo sguardo e lo rialza. Sorride nervoso e si sfrega la punta delle dita.

Lily tira un impercettibile sospiro di sollievo. Tra i due cala il silenzio.

Alla fine Lily si decide a parlare.

-Allora, sentiamo signor James Potter...latin lover incontrastato e temuto dai suoi rivali ad Hogwarts...-Sorride e ironizza con un tono di voce solenne- Il suo giovane e richiesto cuore, gli è stato già rubato da qualche giovane donzella?-

James sorride, leggermente imbarazzato da quella domanda. Più che altro, dalla persona che glie la sta rivolgendo.

Cerca di non pensare al perchè.

-Veramente non ancora...Sono un tipo dai gusti sofisticati io- Alza le sopracciglia e inclina leggermente il volto, quasi alla ricerca dell’acclamazione di qualche platea invisibile.

Lily sospira. -Ah, si...L’avevo capito viste le due dozzine di ragazze che piangono disperatamente singhiozzando il tuo nome - Inizia a sfogliare un libro accanto a lei.

James la guarda mentre con la testa rivolta verso il basso, legge qualche titolo. Non riesce a capacitarsi del motivo per il quale sente il cuore pulsare con insistenza nel suo petto, e le guance accaldarsi.

E’ più o meno la stessa sensazione che gli dona montare la sua firebolt.

Automaticamente sorride. Di un sorriso dolce però.

-Sai Lily, mi ricordi la mia scopa- dice con voce affabile.

Lily interrompe la sua lettura, e sgrana gli occhi sorpresa. Lo guarda più volte, per cercare di capire il significato buono o cattivo da attribuire a quell’affermazione.

James si rende conto solo adesso, di aver appena fatto il complimento più idiota di tutto il secolo.

Era stata la prima cosa che gli era venuta in mente, pensando a ciò che più lo rendeva felice.

Ma adesso, ripensando alla corporutura esile di Lily, non era forse quello più adatto.

-Potrei offendermi, lo sai?- gli dice.

-Hem...scusa Lily, non intendevo dire quello che hai capito...se quello che penso tu abbia capito è in realtà quello che tu hai veramente capito-.

-Mi sono persa alla parola “scusa”, ma è già abbatsanza- Non è arrabbiata, anzi, si direbbe quasi divertita.

James arrossisce non poco e le dice: -intendevo che... mi fai sentire bene-

-Grazie- sorride Lily.

Ora il malandrino riflette su quello che ha appena detto.

Si, quello era un complimento.

E perché ci dovrebbe tenere a fare un complimento a quella che dovrebbe essere una sua amica?

E’ un complimento innocente, uno che si fa da amico ad amico.

Se ci pensa però, non ricorda di averlo mai detto a nessuno.

Tutta via si auto convince che questo non vuol dire niente, perchè c’è sempre una prima volta.

C’è una prima volta per tutto: per andare a scuola, per chiedere scusa, per piangere, per ridere, per giocare a Quidditch, per prendere un brutto voto, per imparare a cucinare...Per innamorarsi.

-Lily, come si capisce di essere innamorati?-

Questa domanda la sorprende ma, appena ristabilisce il pieno controllo di se stessa, risponde.

-Beh...Dovresti sentirlo a pelle. Se ad esempio ti batte il cuore ogni volta che la vedi...-

Vero.

-Oppure se pensi a lei giorno e notte...-

Vero.

-O se vorresti che lei sia solo tua e di nessun altro...-

Vero.

-Grazie Lily- Si alza e la saluta- Devo andare, ci vediamo- e così si dilegua al di là della porta.

Quel giorno James se lo sarebbe ricordato per sempre. Per la prima volta in vita sua, poteva dire di essere innamorato.

*

Dormitorio maschile del settimo anno, ore 16:30

L’aria assente di James, desta l’attenzione degli altri tre malandrini.

-Ehi amico, che succede?- Sirius gli si avvicina.

Per qualche secondo non ottiene alcuna risposta, poi James si volta verso di lui.

-Sirius, cosa faresti se Remus ti dicesse di essere innamorato della Lestrange?-

Remus, sentendosi chiamare, si avvicina.

-Sei innamorato della vipera bionda???- Gli fa Sirius con sguardo da attacco cardiaco.

-Certo che no, demente!- Risponde l’altro quasi offeso da quell’ipotesi, dandoli una sonora pacca sul collo.

-Ehi ehi, non prendertela con me...E’ James che l’ha detto!-

-E per quale assurda ragione?- voltandosi verso di lui.

-Non volevo dire che lo eri realmente. Volevo solo sapere se è possibile essere innamorati di quello che credevi essere il tuo rivale numero uno-. Torna a guardare fuori dalla finestra. Fuori piove e il vetro è rigato da quelle dolci lacrime, apparteneti alle nuvole.

-Perché ho l’assurda impressione che la Evans abbia qualcosa a che fare con tutte queste domande?- chiede Remus sospettoso.

Sirius ride istericamente. -Dai Rem, non dire scemenze...Non potrebbe mai essere...Dai che stupidaggini sono queste? Vero James...Diglielo...- Continua a sorridere.

Silenzio.

Il sorriso di Sirius scompare e si tramuta in un’espressione di puro sgomento.

-James...Forse non hai sentito...James...James...- scuote le spalle del malandrino.-

Si gira piano, ancora con l’aria assorta da pensieri lontani da quella stanza.

-No Sirius. Remus ha ragione.-

-E’ normale, io ho sempre ragione!- esclama Remus divertito e per niente preoccupato della faccenda, al contrario del terzo malandrino ora accasciato per terra con lo sguardo perso nel vuoto.

-Sirius, che hai?- chiede James.

-Come che ho???Non puoi essere innamorato della Evans!! E’...E’...assurdo!!!-

-Dai Sirius, che problema ti crea?- interviene Peter.

-Ma siete tutti impazziti oggi? Non ci credo, non ci credo...- Si fa aria con la mano.

James diventa cupo e triste, abbassa la testa.

Sirius, che è nella posizione più bassa visto che è seduto sul pavimento, riesce a scorgere un’esile lacrima che scende sulle guancie dell’amico.

-No, no no...James dai...Non fare così...Alla fine è a te che deve piacere. Io mi ci abituerò, infondo siamo i malandrini. Quello che sta bene a te, sta bene a me-.

Un brivido percorre il corpo di Sirius, all’idea del suo migliore amico attaccato al Prefetto perfetto. Scaccia via quell’idea, deciso a pensarci più tardi.

James alza la testa. -Davvero?-

-Certo- annuisce Sirius, imponendosi una severa restrizione del termine abituarsi a quello di “sopportare”.

James lacrima ancora per qualche istante, poi scoppia a ridere.

-Ti ho fregato!!!!- ride sempre di più-so fingere bene eh? Dai ammettilo...Riesco addirittura a piangere!!!-

-Razza di antipatico, mi vuoi dire che non eri realmente dispiaciuto??-dice Sirius sconcertato.

-Secondo te, io: il magnifico James Potter, dovevo cambiare i miei sentimenti per te??? Lily ed io staremo insieme, che tu lo voglia o meno...

E poi, dovevo pur vendicarmi in qualche modo per l’altra sera. Dopo la mia serata in guferia con lei, per quello che avete fatto...no?-

Ride a crepapelle, troppo felice di essere riuscito a fregarlo.

-Ma anche Remus ti aveva ingannato...Perchè te la prendi solo con me????-

-Ah, grazie...Gentilissimo!- fa Remus.

I tre malandrini iniziano a ridere, insieme ma anche singolarmente.

James, mentre pensa a Lily e a quanto sia strano ciò che prova.

Sirius, mentre cerca di mandare via l’orribile pensiero dei due avvinghiati su un divano, magari con un marmocchietto che gira intorno a loro.

E Remus, mentre si sente felice di essersi risparmiato per una volta la vendetta dell’amico.

*

Fine dell’ora di storia della magia, ore 10:40

-Hei Lily, aspetta un attimo- James rincorre la ragazza e la blocca prendendole la mano.

-Dimmi...-sorride dolce.

-Ricordi quello che ti ho chiesto ieri, prima di andarmene?-

-vuoi altri chiarimenti sull’essere innamorati? Dai James, prima poi capiterà anche a te, vedrai...Si sa, uno deve scegliere se fare il latin lover o innamorarsi seriamente!- ride sarcastica.

-Arrivi tardi Lily, questo l’ho capito da solo...Infatti devi sapere che mi sono licenziato: dì pure addio al vecchio James-casanova!- con aria drammatica.

-No, non mi dire!... Quando i funerali?-

-smettila di prendermi in giro, dico sul serio!-

-Va bene. Beh, sentiamo...Chi sarebbe la fortunata vincitrice del Potter-lotto?-

-Vediamo se indovini...Inizia con la “L” e finisce con “ILY”...E’ difficile, ma ci puoi arrivare...-

Lily dilata leggermente gli occhi, si ferma e si guarda intorno.

-Prima di fare un’enorme figuraccia e dirti che sono io, posso andare velocemente a fare un censimento per vedere se a Hogwarts ci sono altre Lily?-

-Oh, sicuramente...Ce ne saranno almeno altre venti, ma è inutile che fai un censimento, non serve...Hai tolto tutta la sorpresa e la suspance, ma ci sei arrivata già all’inizio...-

Sorride, in uno dei sorrisi più belli che si siano mai visti sul volto del magnifico James Potter.

-E sai qual è il premio, per la fortunata vincitrice?-

-Fammi pensare, un bacio? Oh, signor Potter...Ma io ne ho già avuti due di suoi baci...Uffa!- Si finge offesa.

James le prende il viso fra le mani dolcemente e le dice:

-oh, ma questo non è un bacio qualunque. Il signor Potter le sta dedicando il bacio più bello che abbia mai dato. Il suo primo vero bacio-

Si appoggia alle sue labbra e la stringe a se socchiudendo gli occhi. Pochi secondi dopo, lascia che quel contatto diventi qualcosa di più. Lily schiude le sue labbra e James accoglie quell’invito con piacere per immergersi in una delle sensazioni più belle che abbia mai provato.

Quando, dopo quello che gli è sembrato il minuto più lungo della sua vita, si separa da lei, la vede sconcertata e sognante.

-James, sei proprio sicuro che sia questo il primo?-

-Ho vissuto tutto questo tempo aspettando esattamente questo momento. Volevo fosse perfetto...- L’abbraccia forte.

-Lo è stato- Risponde Lily, fra le sue braccia.

-Ti ho detto che sono uno dai gusti difficili io...Non ho mica scelto te per niente!-

Epilogo

C’è mai stato qualcosa di più bello dell’amore?

No. Vorrei averlo incontrato prima, come vorrei aver incontrato prima lei.

Ci sono tante cose che andrebbero anticipate nella vita, ma che tendiamo a ritardare, per paura che possano andar male.

Credo di aver imparato che non sempre puoi essere felice, non sempre puoi ritenerti fortnato, non sempre puoi amare ed essere amato allo stesso tempo.

Quindi bisogna saperselo gestire il proprio tempo: capire quando aspettare senza avere fretta, e quando è il moemento di agire e non aspettare più.

Ma credo di aver imparato anche un’altra cosa, forse la più importante.

Non credere mai di conoscere perfettamente tua vita, c’è sempre qualcosa che ti sfugge e che da un momento all’altro si può rivelare il tuo punto più importante.

-James-

 

  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: valeria18