# This is for Rick...This is for my mother
Ryan ed Esposito avanzarono
guardinghi seguiti da una
unità armata di tiratori scelti.
Trovarono immediatamente la porta
sul retro già
forzata e si infilarono nel palazzo.
Solo un’ora e mezza prima
Ryan stava guardando la
televisione sul divano, abbracciato a Jenny; Esposito si godeva una
birra
all’Old Haunt.
E poi un bip del cellulare
cambiò drasticamente
l’esito delle loro serate.
Ryan chiamò subito il
suo migliore amico che gli
confermò di avere ricevuto la stessa e-mail.
E quando Castle non rispose a
nessuna delle loro
chiamate capirono che mamma e papà erano nuovamente nei guai.
Esposito face dei segnali con la
mano e un paio di
cecchini seguirono le sue istruzioni.
Ryan mise all’erta gli
agenti appostati sul tetto del
palazzo di fronte.
Uno dietro l’altro
arrivarono alla base delle scale e
cominciarono a salire quando un rumore proveniente dall’alto
li allarmò.
Istintivamente puntarono tutti i
fucili e le pistole
verso di lui.
“Whoa, calmi ragazzi sono
io!”
“Castle!”
esclamò Esposito “Vuoi farti ammazzare?”
Ryan con il braccio
segnalò all’unità di abbassare le
armi.
“Via libera, Beckett ce
l’ha in pugno!” urlò
sporgendosi dal corrimano.
Di corsa ripresero a salire.
“State bene?”
urlò Ryan preoccupato.
“Più o
meno..” Castle era agitato, voleva tornare da
Kate.
“Che significa
più o meno? Siete feriti?” gridò
Esposito in testa alla fila, ormai quasi in cima alle scale, dove lo
scrittore
li attendeva.
Castle non rispose. Non era
attento. Continuava a
guardarsi indietro desideroso di tornare da lei per impedirle di
commettere un
terribile errore.
Si fidava di lei e sapeva in cuor
suo che non
l’avrebbe fatto.
Così come non aveva
ucciso il killer di Royce.
Ma sarebbe bastato un attimo, uno
scatto di nervi, per
rovinarle per sempre la vita.
Kate puntava l’arma
saldamente contro di lui.
Tutto nella sua testa le diceva di
sparare. Di porre
fine all’esistenza di quell’uomo così
come lui aveva posto fine a quella di sua
madre.
Johanna cercava solo la
verità, ma si era imbattuta in
un terribile gioco di potere ed ora finalmente Kate poteva vendicarla.
“E’ un bluff
vero? Non avete prove..” ridacchio
divertito Weldon.
Persino da ferito e con un
proiettile pronto a
perforagli il cranio continuava a parlarle sprezzante.
Cercava forse di distrarla?
Kate si accorse di tremare
leggermente.
La voglia di sparare era tanta ma
cercava di frenarsi.
“Hai il Parkinson
detective?”
La donna pressò la suola
del suo stivale sulla gola
del sindaco, quasi come se stesse spegnendo un mozzicone di
sigaretta“Questo è
per Rick!”
Weldon urlò e
tossì, sentendo la laringe comprimersi.
Kate lasciò la presa
qualche secondo e si allontanò di
pochi passi, senza abbassare la pistola.
Quando tornò accanto
lui, stringeva il coltellino in
mano.
Lo afferrò come fosse un
pugnale “Questo è per mia
madre!” e si scagliò su di lui.
L’urlo di Weldon si
udì in tutto l’edificio.
Quando Ryan ed Esposito raggiunsero
l’ultimo piano
trovarono un Castle molto agitato.
“Dobbiamo sbrigarci,
forza!” disse ai due.
“Devi calmarti
Castle” gli rispose Esposito.
“Amico, hai detto che
Beckett ce l’ha in pugno, no?”
domandò Ryan perplesso.
“Kate mi ha cacciato via
quando ha sentito le
sirene..” Castle lasciò cadere la frase dando loro
modo di capire.
“Yo, l’hai
lasciata sola con l’assassino di sua madre?
Cosa vuole fare il giustiziere della notte?”
“Noi tre siamo la sua
famiglia, possiamo farla
ragionare!”
Il commento di Castle precedette di
pochi secondi
l’urlo agghiacciante del sindaco.
Si voltarono tutti di scatto per
poi precipitarsi
nell’ufficio del sindaco.
Quando Castle spalancò
la porta vide Weldon tremante,
spaventato a morte.
La piccola lama era conficcata nel
pavimento a
pochissimi millimetri dal suo occhio sinistro.
Poco distante Kate si teneva le
ginocchia rannicchiata
contro la parete.
Rick la raggiunse immediatamente
stringendola tra le
braccia.
“Non ce l’ho
fatta..non potevo..” singhiozzo contro il
suo petto, sfogandosi.
“Sei stata
bravissima...è tutto finito ora...”
lasciandole un bacio delicato sui capelli.
Castle alzò gli occhi e
vide una decina di fucili
puntati su Weldon e sentì Ryan chiamare
l’ambulanza.
Lasciò andare un lungo
sospiro di sollievo “E’ tutto
finito”
Angolo dell’autrice:
capitolo cortino, lo so, ma la vicenda del sindaco andava conclusa qui.
Ora solo caskett! xD un capitolino ancora e poi l’epilogo! Eheheh
E poi stop con le long!!! Mi fanno sclerare di brutto!!! Ahahahahah
Solo oneshot per un po’ almeno..poi si vedrà!
Un bacione a tutte e mille grazie sia a chi commenta sia a chi legge solamente ;)
Buona lettura!
Ivi87