La vita è fatta di scelte
Scegliere: combattere seguendo il suo sangue, o contro quest'ultimo?Avrebbe dovuto seguire il naturale istinto della sua razza che gli sussurrava di ucciderlo o la ragione, il cuore che glielo impediva?
Normalmente la seconda opzione sarebbe stata la certa risposta, ma ora c'era una vita in gioco, la vita di un suo amico.
Già dall'inizio di quella lotta, una sola grande certezza era presente negli sfidanti: esitare, anche solo un istante, significava morte certa.
Nel momento in cu avrebbe esitato, la vita di Shinpachi sarebbe finita e poco dopo anche la sua stessa vita sarebbe giunta al culmine.
Ma nel momento in cui avrebbe seguito il suo sangue guerriero e spietato, tutto quello in cui credeva, il motivo che l'aveva spinta sulla Terra, tutto sarebbe stato vano.
"DImostrare che anche il suo clan potesse essere buono"- per questo era venuta, mai avrebbe immaginato di cedere a quell'istinto naturale.
Questione di secondi, la lama penetrava Shinpachi sempre più a fondo; non scelse lei, ma al grido sofferente del ragazzo, esplose.
La bestia assassina che riposava dentro di lei, uscì, pronta a fare strage.
Non importava quante volte potesse essere colpita, continuava, la vista del sangue che sgorgava dalla sua vittima la inebriava.
Ma quella non era Kagura.
Quella era una qualsiasi Yato, Kagura era diversa.
Nell'istante in cui stava pr uccidere Abuto, venne fermata. Shinpachi, la stava salvando, la stava salvando da quel mostro che aveva la sua identica immagine ma un altro cuore.
la stava salvando da un gesto che le avrebbe provocato rimorsi continui, la stava salvando dal suo sangue.
Solo a fine battaglia, tornata in sè si sarebbe accorta di aver perso la più grande battaglia che avesse mai affrontato.
Solo alla fine si auto-promise che sarebbe diventata più forte.
Più forte, per proteggerli, rimanendo sè stessa.
Angolo Autrice
Per voi kagura-chan! (Il mio avatar)
Questo capitolo è ambientatp durante Yoshinawa, solo qui ho compreso quanto Kagura fosse cresciuta