Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: MarchesaVanzetta    08/01/2012    2 recensioni
Mai far ingelosire un demone...
Genere: Demenziale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Posso sedermi?” chiese una ragazza avvicinandosi alla sua panchina, dopo averlo osservato per un attimo: le sembrava abbastanza innocuo da poter stare in canottiera e pantaloncini di fianco a lui.
“Ma certo” rispose l’uomo, spostando la sua giacca leggera in modo da farle spazio. Era proprio carina, con il petto che si alzava e abbassava veloce, segno che aveva corso; il seno andava su e giù con lei, uno spettacolo in grado di distrarlo perfino dal suo libro.
“La ringrazio, ho corso tutto il pomeriggio con questa bestiaccia” disse ansimando ancora un poco, grattando poi le orecchie del grosso cane nero che si era seduto davanti a lei.
“Bel cane! Quanti anni ha?”domandò l’uomo, sapendo che parlare dei loro animali conquistava ogni donna.
“Tre. Mi sembra di averlo preso solo ieri!” esclamò vivace la castana, continuando a coccolare con una mano il cane.
“La capisco, a me succede con i miei gatti” disse con aria complice il biondo.
“Quindi non ama i cani?” chiese curiosa la ragazza.
“Perché mi chiede questo?” domandò stranito l’uomo, non capendo la logica della domanda.
“Ha dei gatti” spiegò la donna.
“Sì bhe, ma mi piacciono anche i cani. Solo, non amo averli in casa” chiarì l’uomo.
“Capisco. Ah, ma stava leggendo! Cosa?” chiese, accorgendosi del libro che il suo interlocutore teneva nella mano sinistra, l’indice tra le pagine a tenere il segno.
“Una commedia di Shakespeare, Molto rumore per nulla. La conosce?” rispose cortese, pensando di aver trovato un buon argomento di conversazione.
“Ne ho sentito parlare. Mi spiace averla disturbata” si scusò la ragazza.
“Si figuri. Mi perdoni una domanda però: ci siamo già incontrati? La sua voce mi è nota” chiese il biondo, sentendo che ormai la ragazza era in sua balia.
 
“La sua voce mi è nota? Vaffanculo Gek” esclamò un alto uomo moro, spuntando dagli alberi davanti la panchina.
“Amore, non farlo di nuovo. Per favore” pregò il biondo, vedendo la scintilla della gelosia negli occhi dell’amante.
“Me ne fotto” disse risoluto il nuovo venuto, prima di lanciare una palla di fuoco alla ragazza, incenerendola.
Mentre il cane scappava via uggiolando, Gekice* si avvicinò al compagno, facendosi baciare possessivamente. Sapeva che con quel gesto avrebbe placato l’animo di Gaziele* senza dover dare ulteriori spiegazioni e, in effetti, era molto più tranquillo quando gli sussurrò beffardamente all’orecchi quelle poche parole: “Sapevo che eri lì dietro dall’inizio”
Ridendo e baciandosi appassionatamente sparirono in una nuvola di fumo nero, diretti alla loro stanza presso la dimora di Gaap*.
 
 
*Gekice è un demone che gli antichi giapponesi ritenevano responsabile di tutte le malattie umane.
*Gaziele è un demone che sovraintende ai tesori sotterranei.
*Gaap è gran presidente dell’inferno e sobillatore di passioni, patrono di amori e odii assoluti; uno dei demoni che temono di meno la parola di Dio.

  
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