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Autore: akemy2    06/04/2004    27 recensioni
Nuovi misteri per Harry, Ron e Hermione...alcuni forse irrisolvibili...specialmente se riguardano persone che non ci sono piu...una ragazza misteriosa...Questa volta sarà la fiducia nell'amicizia, la fiducia nel credere che sono le nostre scelte a renderci come siamo, a fare l a differenza...un barlume di speranza in un mondo ormai in bilico...dove però è ancora possibile salvare qualcosa...
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Capitolo 1

L’inizio

Stava correndo.Correva con quanto fiato aveva in corpo.Davanti a lui alberi.Alberi, alberi e solo alberi.Stava correndo ormai da diverso tempo.Ma non sapeva per quanto ancora avrebbe resistito.Ormai le sue gambe si muovevano solo per inerzia.Il fiato lo stava tradendo.Ma allora come poteva?Come riusciva a correre anche se le forze lo stavano abbandonando?Conosceva la risposta.E il solo pensiero lo fece rabbrividire.Se avesse rallentato…Se solo lo avesse fatto…Anche solo un pochino…Loro gli sarebbero piombati addosso.E sarebbe stata la fine.Già sentiva il loro alito maleodorante  sul suo collo…ma non doveva.Non doveva permettere alla paura di avere il sopravvento…Non poteva permetterselo…Non poteva…E non voleva…Ormai era quasi vicino…Lo sentiva... “un ultimo sforzo, un ultimo sforzo”

Queste parole riecheggiavano ancora vivide nella mente di Harry quando confuso e con gli occhi impiastricciati dal sonno, si mise a sedere sul suo letto. “Ancora quel sogno…” Harry era stufo che i suoi sogni non fossero quelli di un adolescente qualunque.No…I suoi sogni significavano sempre qualcosa…Specialmente se si ripetevano più di una volta.Come questo, ad esempio.Non che sognare qualcuno che corre lo intimorisse(Harry in realtà si definiva ormai avvezzo a sogni che lo minacciavano di morte, una volta era persino stato nel corpo di un serpente in sogno, e aveva aggredito il padre del suo migliore amico!), ma ricordava bene quando era stata la prima volta che quel sogno si era impadronito prepotentemente dei suoi pensieri…E come dimenticare?Era successo durante la prima notte trascorsa a Privet Drive, dopo quanto accaduto nel suo quinto anno a Hogwarts.Sirius era morto…Lui stesso rischiava più che mai la vita…Voldemort aveva fatto la sua prima apparizione con il suo nuovo corpo…E lui sapeva come aveva fatto ad ottenerlo…Sirius…Quel pensiero gli provocò una fitta terribile alle tempie che ormai stava massaggiando da diversi minuti. “Quel cavolo di sogno di doveva rifare vivo proprio oggi?!”, disse Harry con una nota d’angoscia in voce, mentre fissava il calendario magico appeso accanto al suo letto. Quel calendario lo aiutava a ricordare gli avvenimenti importanti. Ed era così che in occasione del compleanno di ron o hermione, avrebbe visto apparire una torta succulenta con candeline accese che una riproduzione in formato ridotto della sua amica o del suo amico, avrebbero spento in un sol soffio. Si voltò dall’altra parte, quando il calendario gli stava rimandando la scena della morte del suo padrino. Harry sospirò. “E’ incredibile.Sono già passati due mesi dalla sua…” Ma s’interruppe. Da quando aveva lasciato Hogwarts non aveva più pronunciato quell parola. In qualche modo era grato ai suoi zii e a suo cugino di essere così ottusi e così avversi al mondo della magia, con loro infatti non avrebbe mai dovuto affrontare l’argomento. Non avrebbero mai cercato di fargli ammettere di nuovo che Sirius era… “Harry Potter!!!Alzati immediatamente!!!”, la voce stridula di sua zia lo fece sussultare. Ma stava aspettando il giusto motivo per lasciare il più presto possibile quella stanza. Sembrava come se quel sogno galleggiasse ancora nell’aria e minacciasse di rientrargli nella testa. Si alzò di scatto, si vestì e inforcò gli occhiali. Uscì dalla stanza. Stava per chiudere l’uscio…Una nuova fitta…Questa volta non erano le sue tempie…ma la sua cicatrice…Se un sogno aveva qualche assurdo significato era un conto.Ma se c’entrava Voldemort era tutta un’altra cosa. Non avrebbe potuto tenerlo nascosto ancora a lungo…Non più…Non ora che la seconda guerra era alle porte…Un brontolio rumoroso e imbarazzante gli ricordò che era ora di colazione…Sorrise. “beh, non conluderò nulla a stomaco vuoto, giusto?” e si lanciò verso la cucina. O era solo un altro modo per allontanare definitivamente quel pensiero dalla sua testa?

  
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