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Autore: TheMask    08/01/2012    4 recensioni
one shot su B e L.
Spero sarà di vostro gradimento.
Non so bene come preset-introduzionarvela...
Beh... sperò diate un'occhiata.
Mina
Genere: Dark, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Beyond Birthday, L
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L era seduto… davanti al computer, mangiando un dolce.

Stava pensando.

Beyond Birthday era fuggito dalla Wammy’s House, infine.

La prima volta che l’aveva incontrato aveva compreso quanto deviata fosse la sua mente.

Sapeva che prima o dopo una cosa del genere sarebbe successa.

Dunque Beyond Birthday aveva ucciso A.

Oppure.. oppure no.

A quanto aveva capito tra i due c’era un rapporto speciale.

Subito dopo averli conosciuti aveva capito che non sarebbero riusciti a reggere lo stress di dover essere un secondo, un terzo L.

La ragazza aveva evidenti segni di ansia, e a quanto aveva capito osservandone la stanza e il cadavere era ad alto rischio di suicidio.

Che Beyond Birthday fosse fuggito dopo averla vista morire, dopo aver pianto sui suoi resti e dopo aver preso in mano il pugnale ritrovato?

Era probabile essendo che una mente così razionale e fredda non si sarebbe mai lasciata sfuggire tanti indizi, neanche se l’omicidio fosse stato il primo.

Si, doveva essere così.

E, se non andava errando, riteneva più che probabile che Beyond Birthday fosse intenzionato a volere la sua morte.

No, cosa stava dicendo!?

Beyond Birthday aveva ora come scopo il superarlo.

Se… le sue deduzioni erano esatte.

Quindi lui doveva solo aspettare che arrivasse il caso perfetto, l’esca, nella quale sarebbe caduto, ma con le giuste precauzioni, volontariamente.

L, i tre investigatori più grandi del mondo, aveva appena formulato la sua prima ipotesi sbagliata.

La porta alle sue spalle si aprì.

“Wammy?”

Nessuna risposta.

L sospirò.

“Quindi ho sbagliato. Hai ucciso A, e ora vuoi uccidere me.”

Ancora nessuna risposta.

“Ma dove ho sbagliato? Anche riflettendoci non riesco a trovare un’altra soluzione. ”

Finì di mangiare il dolce.

Una figura si portò dietro la sua sedia.

“L, L, è scortese non offrire da mangiare agli ospiti, quante volte devo dirtelo?” lo canzonò una voce beffarda, in falsetto, inquietante.

L alzò la testa.

Quelle erano le esatte parole che gli aveva detto Wammy anni prima, quando aveva avuto un primo colloquio con Beyond Birthday.

“Mi sfugge qualcosa…”

Una mano incrostata di sangue si posò sullo schienale della sedia di L, girandola lentamente.

“Sei ancora sporco.” Constatò L, poco prima di guardare Beyond Birthday, che non vedeva da 3 anni.

Quando finalmente furono uno di fronte all’altro, gli occhi dell’investigatore osservarono con cura maniacale chi aveva davanti, dalle scarpe, alle gambe dritte, ai fianchi asciutti, al petto energico, al collo scoperto, alla linea dolce delle labbra,che per una volta non si mutava in ghigno, ai lineamenti delicati degli zigomi, la pelle macchiata di rosso sangue scorreva sotto lo sguardo di L.

Fino agli occhi.

Scarlatti.

Occhi che dopo aver percorso la stessa strada degli altri sul corpo dell’individuo di fronte a loro si erano fissati nella pece più profonda.

Il sangue annegato nell’inchiostro viene a galla.

“Cosa mi è sfuggito Beyond Birthday?”

L si rendeva conto di quanto fossero diventati uguali.

Occhiaie profonde.

Candore anormale della pelle.

Capelli non curati.

Beyond Birthday fece un passo indietro, per consentire a L di alzarsi.

Per far capire a L che doveva alzarsi.

L’investigatore stette al gioco, e si alzò.

Beyond Birthday si concedette lunghi molteplici momenti per poter osservare l’investigatore dappertutto.

Nelle pieghe degli abiti, nelle ombre proiettate sulla pelle dalle ciglia, uno sguardo molto più accurato del primo.

“L Lawliet” esordì in fine.

L’altro non si chiese neanche più come conoscesse quel nome, e attese il resto.

“Tu sai dirmi cosa è l’amore? ”

L, ponendosi molte domande sul motivo di quell’unica,  si apprestò a snocciolare la definizione di amore letta chissà quando su un vocabolario.

“No.” Lo fermò Beyond Birthday prima ancora che aprisse bocca.

“Non voglio una definizione. ”

Passarono secondi lunghi, durante i quali L si rendeva conto di non averne mai provato.

“Non lo sai. Ecco cosa ti sfugge. Ricordi quando avemmo il nostro primo colloquio? Fu il giorno in cui baciai la prima  volta… A. Coincidenza? Io non credo nelle coincidenze. Tu?” ancora quella voce canzonatoria, provocante.

No, non ci credeva. Ma ancora non capiva.

Sentiva la risposta li dannatamente vicina, ma non riusciva a comprendere.

“Allora? Ti ho fatto una domanda, L Lawliet, rispondi.”

“Non ci credo”

“Bravo!” esclamò Beyond Birthday con eccessiva energia.

Fece un passo avanti.

“Tu. Tu non conosci l’amore. Non è così?”

Perchè ora sembrava arrabbiato?

“Si”

“E allora perchè”

Esordì Beyond Birthday scandendo ogni singola parola e avvicinando il proprio volto a quello di L.

“Perché… ne causi tanto?”

L comprese tutto.

Era così  ovvio!

Beyond Birthday aveva simulato una relazione con A, per ingannarlo, per nascondergli ciò che provava per lui, per vergogna, perché sapeva che l’investigatore avrebbe capito, avrebbe compreso tutto fin troppo presto. Ma non l’aveva uccisa.

“Tu?”

“TU COSA?”

Esplose Beyond Birthday.

“TI STAI CHIEDENDO SE IL TUO AMATO CERVELLINO C’HA AZZECCATO? SI, CE L’HAI FATTA, VUOI UNA MEDAGLIA ORA? DOPO CHE PER ANNI E ANNI, IO TI HO SPIATO DA DIETRO LE MIE STESSE BUGIE, DOPO CHE TUTTO HO FATTO PER TE, PERCHè TU DIVENTASSI QUELLO CHE SEI, DOPO CHE TI HO SPIANATO LA STRADA, MENTENDO, UCCIDENDO, DOPO CHE MI SONO SPORCATO PER TE, TU NON HAI NIENTE DA DIRMI OLTRE A QUESTO? NON TI CHIEDI perché IO SIA VENUTO AVANTI? TU! TU SEI LA CAUSA DI TUTTI I MIEI PROBLEMI, TU HAI UCCISO A, TU STAI UCCIDENDO ME! PERCHè LO STAI FACENDO? TU LO SAPEVI CHE SAREBBE SUCCESSO, LO SAPEVI BENISSIMO, LO SO, E NON HAI FATTO ASSOLUTAMENTE NULLA perché NON ACCADESSE!”

L non si lasciò impressionare, ma fece un passo indietro, e si sedette di nuovo.

Beyond Birthday si calmò.

Respirò profondamente, prima di parlare ancora.

“Lawliet, ti ho dato abbastanza informazioni mi pare. Perché non vai avanti tu? Dopotutto io non sono mica l’investigatore più grande del mondo, non so se potrei arrivare alla conclusione da solo…” il tono di voce ora era tornato quello di prima, ironico, cantilenante.

“Quando A si suicidò, tu capisti che io sapevo che sarebbe successo e credesti che, come non avevo fatto nulla per A, non avrei fatto nulla per te. L’idea che colui che ami avrebbe lasciato che tu ti consumasti fino a morire ti fece impazzire, e dopo aver pianto A, alla quale dopotutto volevi bene, e soffrivi mentendole, venisti qui. Ma… per uccidermi, o per rapirmi? Questa è la domanda. ”

Beyond Birthday lo guardava, con un sorriso malato.

“C’è una cosa che non sai di me. Una cosa che ci diversifica. Tu lo sai L Lawliet, perché i miei occhi sono rossi?”

L si stupì a quella domanda. Nessuno, neanche i medici più capaci erano riusciti a capire come mai gli occhi di Beyond Birthday fossero di quello strano colore.

Era curioso, doveva ammetterlo.

“I miei occhi. Forse avrei vissuto una vita più bella se fossero stati normali. I miei occhi sono rossi come il sangue di A.” disse guardandosi le mani.

“Come il sangue delle cinque persone morte casualmente proprio quando faceva comodo a L Lawliet, ma senza che alcun indizio portasse alla sua persona, bensì su altri individui, arrestati e condannati dalla polizia… individui innocenti. Perché l’assassino era veramente L Lawliet.”

“Non ti ho mai chiesto di ucciderli.”

“Non ti ho mai chiesto di ucciderli!” lo scimmiottò Beyond Birthday.

“Ma i tuoi occhi li guardavano esprimendo chiaramente quanto ti avrebbe fatto comodo che non fossero esseri vivi! ”

Beyond Birthday inclinò la tesa, facendo scrocchiare il collo.

“Comunque sia, non sono qui per discutere con te. Sono qui per rendere la tua vita insensata. Infatti, come stavo dicendo, i miei occhi hanno qualcosa di speciale. I miei occhi posso vedere cose che gli altri non credono esistenti.” (ndLupanera: e che cos’è, Blade Runner?)

L, molto incuriosito gli si avvicinò, guardando nei suoi occhi, con un interesse tutto nuovo.

“Cosa… cosa vedi?”

Beyond Birthday scoppiò in una risata fragorosa, cattiva, crudele, colma di odio represso.

Fu allora che L capì cosa voleva fare Beyond.

Voleva nascondergli questo segreto, voleva farlo vivere con questa domanda rintoccante nel cervello.

Ma non glielo avrebbe permesso.

“Beyond Birthday… prima o poi ti estorcerò quest’informazione… lo sai che posso farti di tutto, dalla mia posizione, no?”

“è qui che viene il bello, Lawliet. ”

Beyond Birthday si avvicinò a L, prendendolo per i fianchi.

“L Lawliet… mettiamo da parte i miei occhi per un momento… voglio infatti… farti un favore…” disse sorridendo, per la prima volta usando un tono normale.

“Tu… hai detto che non sai cos’è l’amore, giusto?”

“Io.. beh…”

“Te lo mostrerò io… ”

“Beyond Birthday! Cosa vuoi…”

 

Due ore dopo

Beyond Birthday si svegliò, sdraiato di fianco a L Lawliet, il più grande detective del mondo.

Trattenne a stento una risata.

Si rivestì in fretta, e rivestì con cautela il detective, ben attento a non svegliarlo.

Dopodiché estrasse un pugnale.

Attraverso le grandi vetrate dell’ultimo piano di quel gigantesco palazzo osservò il sole.

I suoi raggi erano rossi ora.

“Calerò il sipario della mia vita col sole… con la notte…”

Fece un respiro profondo…

E affondò.

Il pugnale entrò nel suo petto con facilità, con troppa facilità.

Arrivò a stuzzicare il cuore.

Beyond Birthday, non mugolò nemmeno, stando attento a versare il suo stesso sangue su L.

Si mordeva il labbro inferiore con forza.

Le sue nocche erano bianche tanto stringeva il pugnale.

Con le ultime forze si inginocchiò, davanti a L.

Gli prese le mani, quelle mani così perfette, quelle mani che tanto amava, e le mise al posto delle sue.

Ora era L a ucciderlo.

Come aveva previsto, dopotutto.

Il pugnale affondò ancora di più nella carne giovane, avido di possederla.

Beyond Birthday cadde a terra.

“Ti amo” sussurrò, con le ultime forze, mentre L Lawliet si svegliava.

 

Anni dopo

L era seduto sul pavimento di una cella.

Beyond Birthday aveva vinto.

Le sue impronte erano chiare sul pugnale che lo aveva ucciso.

Non si era potuto difendere con la scusa della “legittima difesa”, intanto perché non amava mentire, e poi perché, constatando la sua intelligenza, il giudice aveva ritenuto superfluo l’uso della forza.

E ora, quello che una volta era il più grande detective del mondo, stava li, a pensare, pensare, pensare all’infinito.

“Maledetto!” gli sfuggì.

D’un lato non avrebbe mai saputo niente su quella questione degli occhi.

 E la cosa lo faceva IMPAZZIRE!

E poi… ogni volta che pensava a lui… sentiva.. qualcosa…

Qualcosa di ignoto.

E anche questo lo faceva IMPAZZIRE!

Dopo quel giorni non aveva pensato ad altro che a queste due cose.

Ogni volta che si vedeva riflesso vedeva Beyond Birthday.

Non c’era scampo.

Era una persecuzione.

Ovunque guardasse c’era lui, a qualsiasi cosa pensasse, lui c’entrava.

Sembrava una vera maledizione.

Nemmeno nel sonno, il suo sonno di solito così pulito, c’era più pace.

Si sentiva circondato.

Ogni giorno, ogni notte, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo, lui era li a ricordargli quel giorno.

La cosa che lo spaventava di più era che… gl mancava in un certo senso.

Sentiva di nuovo bisogno di quel corpo.

Da quel pomeriggio.

 “Tu sai dirmi cosa è l’amore? ”

 “Tu lo sai L Lawliet, perché i miei occhi sono rossi?”

“Tu.. hai detto che non sai cos’è l’amore, giusto?”

 “Ti amo”

Queste frasi gli rimbombavano nella testa.

“Ti amo”

L Lawliet stava diventando matto.

Sempre di più.

Era mattina, quel giorno.

L Lawliet si guardò allo specchio, ancora una volta, e ancora una volta vide Beyond Birthday che lo fissava.

“Basta..” sussurrò.

“Ti amo”

“BASTA!”

Tirò un pugno allo specchio, ferendosi la mano.

“Basta basta basta basta!”

Stava perdendo il controllo.

Prese le schegge.

“Basta, basta!”

E se le piantò nel collo, sulle braccia, dappertutto.

Dolore per dolore

Fisico per psicologico.

Dolore per… amore.

“Ti amo”

“Ti amo” sussurrò un attimo prima di morire, capendo, finalmente cos’era quella sensazione che provava pensando a Beyond Birthday.

  
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