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Autore: Cri cri    08/01/2012    7 recensioni
Le luci dello stadio vennero spente: il chiacchiericcio generale della folla aveva lasciato spazio ad uno strano silenzio: come se tutti fossero rimasti col fiato sospeso. Tre figure fecero il loro ingresso sul palco.
Spero possa piacervi...
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Seiya, Un po' tutti, Usagi/Bunny
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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A strange meeting - cap 8 - La prima volta che sognai... Seiya Kou  










La prima volta che sognai... Seiya Kou






PREMESSA: Viste le circostanze, e i miei limiti da emergente scarabocchiatrice, ho deciso che da questo capitolo in poi la storia verrà narrata al passato e non più al presente.
Mi trovo decisamente più a mio agio a scrivere al passato e - appena avrò un attimo di tempo - i capitoli addietro verranno revisionati e portati al passato.
Grazie per l'attenzione e buona lettura ^^.










Quella scorcentante, alquanto grottesca, scoperta della giornata precedente non le aveva fatto chiudere occhio. Le palpebre, pesanti come macigni, non avevano nessuna intenzione di aprirsi e farle guardare l'alba di quel nuovo giorno.
La voglia di lavorare, pari a zero, non aiutava di certo la sua situazione. Le rimbombavano nella testa quelle parole, come se fossero impresse nelle sua mente da chissà quanto tempo...
La leggenda dei freddi...
Decise di alzarsi e darsi una rinfrescata prima di iniziare quella pesante giornata di lavoro. Mentre passava dinanzi lo specchio la sua attenzione venne rivolta alla sua figura riflessa in esso; non aveva di certo un bell'aspetto e lo specchio quella mattina aveva deciso di deriderla maggiormente, mettendo in evidenza lo stato pietoso in cui si trovava per colpa di due ragazzi.
Due ragazzi completamente diversi tra loro, ma alquanto misteriosi...
" Mamo-chan! Cosa ti sta succedendo? La scenata dell'altra sera mi ha lasciata alquanto perplessa; non immaginavo che tu potessi essere così... così misterioso. Ora che ci penso sono molte le cose che non riesco a spiegarmi. Mi hai detto di essere partito con tuo padre per lavoro, ma se non fosse così? Se mi stessi  nascondendo qualcosa? " sbuffò, contrariata soltanto all'idea.
L'azzurro dei suoi occhi si posò su quella rosa, messa a seccare, sulla scrivania. Un piccolo sorriso le allievò il viso stanco e provato dalle due notti insonni di cui era stata protagonista.
" Seiya... Anche tu sei un grande mistero per me. Sinceramente mi do della scema da sola a pensare certe cose, ma... devo scoprire se la mia scoperta ti riguarda o meno ".
Una scintilla di determinazione illuminò i suoi occhi, facendoli brillare di luce propria. Ora che Mamoru non c'era, aveva tutto il tempo di investigare e di far luce sullo strano comportamento del cantante.
Parlarne con le sue amiche era escluso; l'avrebbero - sicuramente - presa per pazza e derisa,almeno, fino al 2020.






" Seiya si può sapere dove sei stato ieri? " chiese Taiki con un risolino insolito sul volto. Tra i tre era certamente il più posato e calmo, e vederlo con quella faccia da ebete non fece altro che far insospettire Seiya, ancora provato dal giorno precedente.
" Sono andato un po' in giro " rimase sul vago, sperando vivamente che Taiki non insistesse con le domande, alimentando così anche la curiosità dell'argenteo che, fino a quel momento, aveva assistito alla scena senza batter ciglio.
" Da come sei rientrato di corsa in casa non mi pare che sia stata solo una semplice passeggiata ", continuò il castano, esasperando il moro.
" Uffa quanto rompi; quando ti ci metti sai essere peggio di Yaten " sbuffò adirato, cercando di non perdere la calma.
Yaten, tirato in causa, si alzò di scatto dalla sua postazione per arrivare a pochi centimetri dal fratello, guardandolo intensamente negli occhi " Seiya cosa ci stai nascondendo? Hai visto Usagi, vero? ".
" Se anche fosse? Non capisco che cosa volete voi due! La vita è mia e frequento chi mi pare e quanto mi pare; chiaro il concetto o devo farvelo capire con le cattive? ", urlò, prendendo il fratello per il colletto della camicia, sbattendolo violentemente contro il muro.
La rabbia pulsava troppo forte nella sua mente che non era riuscito a controllare la rabbia. Non era mai capitata una situazione del genere tra i tre, ecco perchè nessuno riusciva a capacitarsi del fatto accaduto.
Lo stesso Seiya, ancora ardente di rabbia e voglia di rompere le osse al fratello minore, non si capacitava del suo gesto e del perchè di cotanta rabbia.
Sapeva bene cosa volesse dirgli Yaten, ma era stufo delle sue solite paternali... Lui voleva vivere un'esistenza normale, come i ragazzi della sua età; voleva provare l'emozione - in senso metaforico - di far battere il cuore per una ragazza.
Non sapeva bene cosa potesse provare per quella testolina buffa; l'unica cosa che sapeva era che fin dal loro primo incontro lui ne era rimasto ammaliato, attratto come una calamita.
Il suo sangue era per lui un tale richiamo da farlo impazzire. Quando gli si trovava vicino faceva un grandissimo sforzo per non morderla, per dissetarsi di quel sangue così caldo e passionale.
Loro non erano come gli altri vampiri, loro non uccidevano persone per dissetare la loro sete; si nutrivano di sangue animale, anche se i primi tempi non era stato facile adattarsi a ciò.
Il sangue umano pulsava di vita propria, ti richiamava come una nenia dolce e provocatoria, come il canto delle sirene nel mare.
Ma loro non erano assassini, e non lo sarebbero mai stati.
Ecco perchè con Usagi, Seiya, non sapeva come comportarsi. Non aveva mai avuto di questi problemi con gli altri esseri umani, e questo tale richiamo, tale desiderio, lo spaventava non poco.
Intutile dire che non le picesse come ragazza, paragonarla ad un angelo per lui era dir poco; ma la convinzione di non poterla mai avere gli torturava il cuore, anche se privo di battiti.
Doveva capire, e con i suoi fratelli impertinenti e stupidi non ci sarebbe mai riuscito.
Li guardò entrambi fissi negli occhi e con voce minacciosa disse " Non sono un bambino, né uno stupido. So bene che non posso comportarmi come un ragazzo normale, per lo meno con lei... Ma devo capire; capire perchè mi sento attirato a lei in questo modo. E non sarete voi ad impedirmelo ", sbattè violentemente la porta del salotto, lasciando Taiki e Yaten perplessi.
" La situazione è più seria di ciò che credevo. Deve essere uscito di senno. Di tante donne vampiro che ci sono nel  mondo, proprio di una stupida umana doveva invaghirsi? " ringhiò l'argenteo, con uno sguardo tombale stampato sulla faccia, maledicendo mentalmente la stupidità del fratello.
" Non farne una tragedia greca Yaten; Seiya non è uno sciocco... Sono sicuro che sa bene ciò che fa; noi non possiamo impedirgli di parlare con lei o di capire cosa prova. Se si renderà conto di essere innamorato di lei non non potremo far altro che appoggiare le sue scelte ", ammise Taiki, con la sua solita calma da far perdere le staffe.
" Vi siete forse dimenticati, voi due, che Usagi è fidanzata con quel bellimbusto di Mamoru? Non mi piace per niente quel tipo; ha un alone di mistero attorno che non mi piace affatto. Sento che dovremmo stargli alla larga ".
" Non essere così pessimista ", disse Taiki prima di dare una pacca dietro la spalla dell'argenteo, esasperato dalla troppa bontà del castano.





Il sole caldo aveva lasciato spazio alla sorella Luna che - alta in cielo - regalava ai suoi figli terrestri una calda e rasserenante luce candida.
Seiya amava perdersi nell'immensità del mare di sera, poggiare le sue iridi scure su quel manto di acqua pura ed incontaminata, culla del riflesso argenteo della luna che, quella sera, sembrava voler lenire le pene che provava in quel momento.
" Perchè non capiscono? Perchè sono così insensibili? Non l'ho chiesta di certo io questa maledetta vita; mi ci sono ritrovato per sbaglio. Avrei preferito morire quel giorno... " una lacrima solitaria scese dai suoi occhi, posandosi delicatamente sulla soffice e fredda sabbia.
" Ho bisogno di capire, di capire cosa significa Usagi per me; perchè il suo sangue mi richiama come una madre fa con i propri figli. La sua figura mi tormenta, è come se potessi sentire il suo profumo vanigliato ovunque.
Non posso andare avanti così... ".








" Ragazze scusate ma vado a dormire, mi sento molto stanca e domani ci aspetta un'altra giornata di fuoco in negozio ", blaterò Usagi tra uno sbadiglio ed un altro.
Sentiva l'incessante bisogno di posare la testa sul candido e comodo cuscino e sprofondare tra le braccia di Morfeo. Era un po' delusa perchè, per via degli impegni lavorativi, non era riuscita ad incontrare Seiya e  scoprire qualcosa in più sul suo conto.
" Buonanotte Usa-chan, a domani " dissero in coro le amiche, incuranti delle pene della biondina.
Era stata talmente presa dal lavoro che non si era nemmeno accorta che il suo Mamo-chan non l'aveva contattata per tutta la giornata.
Prese il cellulare e compose un sms " Mamo-chan come mai non ti sei fatto sentire per niente oggi? Immagino che anche tu, come me, sarai sommerso dal lavoro. Io sono stanchissima e vado a dormire. Ti auguro una dolce notte; ti amo... ".
Spense il cellulare posandolo sul comodino vicino al letto, si spogliò velocemente e si infilò sotto le coperte, pensando e ripensando che - quel giorno - non aveva combinato niente per scoprire il mistero di Seiya.
Non capiva nemmeno lei il motivo di tanto interesse; infondo non era fatti suoi se lui era o non era una persona normale come tutte le altre.
Era più forte di lei, era attratta da quell'alone di mistero che portava il nome Seiya Kou.
" Uffa; Mamoru e Seiya mi stanno letteralmente facendo impazzire; chi per un modo, chi per un altro, non mi fanno dormire più la notte. Devo affrettarmi a scoprire qualche cosa in più sul conto di Seiya. Sono sicura che con Mamoru nei paraggi mi resterà molto difficile ", sbuffò, rigirandosi più e più volte nel giaciglio che, in quel preciso momento, era diventato un letto di spine più che morbido lattice.
Decise di accendere il suo Iphode, sperando che la musica riuscisse a conciliarle il sonno.
Lo stato di dormiveglia non le permetteva di capire se stava sognando oppure no, era talmente rilassata che niente avrebbe potuto interrompere quel dolce tempore...
Tutto ad un tratto sentì un brivido freddo percorrerle tutta la spina dorsale; una folata di vento gelido le schiaffeggiò il volto, facendola sussultare sul posto, provocando l'apertura delle sue iridi azzurro cielo.
Una figura non ben definita era piazzata ai piedi del letto, la guardava intensamente... Due occhi rossi scrutavano quel piccolo angelo addormentato nel letto, o almeno era quello che voleva far credere Usagi in quel momento.
Una volta acquistato un barlume di lucidità la figura dinanzi a lei venne ben definita; Seiya Kou la osservava, quegli occhi rossi non la spaventavano - affatto - era come se volessero dirle tante cose.
Con uno scatto felino balzò dal letto, sperando di poter parlare con lui, ma quando mise piede per terra non c'era più, era sparito nel nulla.
" Usagi, Usagi... il sonno ti gioca brutti scherzi. Ma come ti viene in mente di pensare che Seiya fosse qui in questo momento? Questa storia dei vampiri mi sta facendo vaneggiare. È stato solo un sogno.
Sarà meglio che torni a dormire, altrimenti rischio di alzarmi tardi domattina ".
Prima di addormentarsi del tutto ripensò a quella strana situazione e, con un sorriso a trantadue denti, pensò tra sé e sé " Questa è la prima volta che sogno Seiya Kou... ".












" Siete sicuri che nessuno sappia della vostra presenza qui? " chiese sgarbatamente l'uomo sulla sessantina d'anni, affiancato da un'altra figura ben nascosta dall'ombra della stanza, illuminata da una fioca luce appesa alla parete.
" Non ci ha visto nessuno capo. Come mai ci hai chiamato qui? " disse uno dei tre scagnozzi al servizio di quella società segreta.
" C'è del lavoro per voi a Tokyo, dovete partire immediatamente ", sorrise malignamente l'uomo, tra una boccata di fumo e l'altra.
" Bene... Era parecchio che non mi sgranchivo le mani " rise sommessamente lo scagnozzo.
" Non ridere idiota. Sono sicuro che i vampiri che si trovano a Tokyo non sono dei deboli come tu pensi. Ancora non siamo riusciti a scoprire chi sono, ed il vostro compito - per il momento - è quello di cercare ogni possibile indizio che vi possa condurre a loro e, una volta trovati, verrete da noi. Non tollero fallimenti; sono stato chiaro? " urlò l'uomo nell'ombra, le sue parole risuonarono alle orecchie dei ragazzi più come una minaccia che un avvertimento.
Conoscevano bene i loro capi e, apposta per questo, evitavano sempre di farli arrabbiare e di non deluderli, altrimenti avrebbero rischiato certamente la morte.
" Certo Mister X, non la deluderemo; stia pur tranquillo ", ammise con la voce tremante colui che, fino a qualche minuto prima, aveva riso a squarciagola come uno sciocco.
" Meglio per voi. Fallite questa missione e verrete squarciati a metà dal sottoscritto ".













Finalmente sono riuscita ad aggiornare.
Le idee erano abbastanza chiare nella mia testa ma il capitolo è stato scritto a riprese.
Il titolo del capitolo, come la scena dove Usagi crede di aver sognato Seiya, sono stati ripresi dalla saga di Twilight, quindi non ne ho alcun diritto.
Spero non vi abbia deluso la mia decisione di passare la narrazione al passato ma, credetemi, mi sento decisamente meglio con me stessa a scrivere in questo modo.
Scommetto che siete curiose di sapere che tipo di società segreta è alle calgagne dei poveri fratelli Kou, vero?
Vi ho messo la pulce nell'orecchio?
Fatemi sapere le vostre considerazioni, mi farebbe molto piacere.
Ringrazio tutte coloro che mi seguono con affetto, lasciando sempre un segno della loro presenza.
Grazie anche a chi legge soltanto e chi ha inserito la storia tra le preferite, seguite e ricordate.
Un bacione e un saluto particolare alle mie due amiche Shelly2010 e Deauke...
Ciao ciao


Cri cri
















   
 
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