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Autore: LightningFarron    09/01/2012    3 recensioni
Essere una cacciatrice per Sakura Haruno era ormai il suo scopo di vita finchè, costretta ad una collaborazione sgradita con le creature che invece è solita uccidere, finirà per scoprire il lato più interessante di quel mondo che ha sempre disprezzato e forse anche l'amore.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Eccomi con il prologo di questa long-fic Sasusaku elaborata dalla mia mente malata XD Per la cronaca, si parla di vampiri e simili, ma odio Twilight e quindi non vi aspettate nulla di quel genere. Ho tratto ispirazione e cercato di restare fedele al gdr "Vampiri, the Masquerade", che con i suoi manuali fornisce una visione estremamente dettaggliata dei vari tipi e clan vampirici ma anche le caratteristiche dei cacciatori. Detto questo, spero che vi piacerà questa storia! 

Si aggirava per le strade della città pensando a quanto la sua vita fosse diventata così monotona e ripetitiva, quando quattro anni prima le era sembrata stravolta e rivoluzionata da una verità che riteneva più grande di lei.
 Il peso di quella rivelazione, del sapere del suo destino l'aveva scioccata a tal punto all'inizio, da credere di essere diventata matta o di essersi sognata tutto; affrontando la realtà, si era resa conto che sì, quella era la sua vita e quello era il suo compito perchè lei era una cacciatrice.
Ora cosa significasse esattamente esserlo forse non ne era ancora del tutto consapevole, ma in quel momento le cose certe della sua vita erano poche: si chiamava Sakura Haruno, aveva 19 anni e il suo compito era quello di pattugliare la città e di eliminare gli eventuali vampiri o simili creature che incontrava.
“Uffa stasera è una noia mortale qui intorno....almeno ci fosse qualche vampiro con cui sfogarmi” pensava tra sè, mentre girava per l'ennesimo vicolo buio della città, ma sembrava proprio che quella notte di mostri non ce ne fosse neanche l'ombra.
“Bè meglio così...vado a fare rapporto e poi me ne vado a letto”.
Sakura infatti ogni sera, dopo la pattuglia, era obbligata a fare rapporto al suo sensei, il signor Hatake Kakashi che era uno dei membri del Consiglio, ovvero l'organizzazione che si occupava della gestione dei vampiri e dei demoni, considerati estremamente dannosi e pericolosi per tutta la specie umana.
Ovviamente, al fine di non destare sospetti sulla sua identità, Kakashi faceva l'anonimo lavoro di docente nella stessa facoltà di storia che frequentava Sakura.
Quando entrava nel suo ufficio, a Sakura veniva sempre da sorridere: a qualsiasi ora della notte, se lo ritrovava immerso nella lettura di non si sa quali strani libri, oppure a fare ricerche in quei volumi enormi sui demoni o sulla stregoneria. Lo considerava estremamente puntiglioso e preciso e si chiedeva come fosse mai possibile che a quell'ora non avesse sonno; invece di leggere poteva dormire, visto che a lezione arrivava sempre con enorme ritardo... Lei invece era distrutta e, come se non bastasse , il giorno dopo aveva pure alcuni corsi da seguire.
“Kakashi sensei?” disse bussando lievemente sulla porta aperta. L'uomo la salutò con un cenno del capo e poi, guardando l'orologio che aveva al polso, le chiese:” Cosa ci fai qui? Di solito prima delle tre non ti fai rivedere...”
“Sì ha ragione...ma stasera stranamente non c'era nessuno in giro...” disse buttandosi stancamente sulla sedia di fronte alla scrivania del professore.
“Strano...non dovrebbe esserci alcun tipo di ricorrenza vampiresca o raduni...i miei informatori non mi hanno comunicato nulla di anormale...”
“Bè senta io le dico le cose come stanno, tutti qui”
“ Sakura ti credo...basta che non ti arrabbi” le disse accennando quello che,da sotto la sciarpa che portava sempre, doveva essere un sorriso.
“ Lo so, mi perdoni...sono solo stanca” si scusò Sakura,osservando intanto curiosa cosa lo stesse tenendo così impegnato.
“Kakashi-san, cosa sta leggendo di così importante da non poter aspettare domani?”
“Niente di che...potremmo avere a che fare con un nuovo nemico presto e voglio essere preparato per...”e ,chiudendo il volume e guardando la sua protetta negli occhi, continuò “ per preparare pure te ad un eventuale scontro...”
“ Sensei non si preoccupi! Mi sono sempre allenata molto e finora abbiamo risolto e sistemato i casi che ci ha affidato il consiglio, e in modo impeccabile!”
“Sì lo so, ma è proprio perchè voglio che continui ad essere così che mi devo informare bene...”.
Sakura cominciava a non capire come mai l’uomo le stesse parlando con un tono che lasciava trasparire non poca angoscia; ma perchè si stava preoccupando così? Era davvero così tremendo il futuro? Ma soprattutto chi era adesso questo fantomatico nemico?
 Kakashi vedendo lo sguardo confuso  di Sakura, cercò allora di rassicurarla.
“Sakura non ti voglio spaventare, stai tranquilla! E' solo che il consiglio ci ha messo davanti un problema abbastanza grave e complesso, che ritengo non possa essere risolto soltanto con le nostre forze”
“Ma, ma come sensei? E chi dobbiamo affrontare? Satana in persona?!”
Sakura stava decisamente cominciando a preoccuparsi, e la faccia di Kakashi non la stava aiutando a calmarsi per niente; non era la paura che la faceva agitare, quanto il fatto che lui o il consiglio non la ritenessero "abbastanza" per poter sbrogliare quella nuova matassa.
“Sakura sta calma dai!Ancora non so bene tutti i dettagli, ma tu stai tranquilla ok?”
L’uomo vedendola così turbata, le si era avvicinato e le aveva messo le mani sulle spalle per cercare  di tranquillizzarla un po'.
“Va bene sensei mi fido di lei...ma di quelli del consiglio un po' meno....mai una volta che mi avessero detto “Grazie signorina Haruno per rischiare di farsi ammazzare per noi”!!”
Kakashi, sentendo queste parole, scoppiò a ridere ma, tornato subito serio,  le disse “ Sakura quante volte ti devo dire che il tuo compito, come il mio, è quello di obbedire ai loro ordini? Il fatto che tu sei la cacciatrice non ti dà il diritto di fare ciò che vuoi e lo sai molto bene”
“Ovvio che lo so!!” Urlò Sakura scattando in piedi dalla sedia su cui era stata seduta fino a quel momento.
“Ma so anche che a loro di me non interessa niente! Sono solo un burattino e, se mi fanno fuori, qual'è il problema, avanti con la prossima!”
“Sakura....” tentò invano il docente, subito interrotto dalla sua allieva .
 “Mi scusi ma se a lei sta bene, a me mica tanto! Ma loro lo sanno che io ho una vita? Degli amici? Certo che no! Gli importa solo delle missioni...”
“Sakura ascoltami bene, perchè sono stufo di dirti sempre le stesse cose! Ti rendi conto che sei la prima cacciatrice che conduce questa esistenza? Le altre non sapevano neppure cos'era una vita sociale, per cui smettila di lamentarti se ti manca il tempo di farti la piastra o di vedere qualche telefilm!”
A quelle parole, dette con un tono alquanto severo, Sakura capì che forse era meglio finirla li e che era ora per entrambi di andare a letto; la stanchezza cominciava a farli sragionare e lei non avrebbe mai voluto mettersi a litigare col suo osservatore, o almeno non alle tre di notte.
Così in silenzio riprese il suo paletto e si avviò fuori dalla stanza.
“Kakashi-san me ne vado a letto. Veda di farlo pure lei.”
“ Sì basta con queste storie per oggi. Vai a letto che ne hai bisogno. Ci vediamo domani”
E con un mezzo sorriso, Sakura uscì dall'ufficio del professore e se ne tornò nel suo appartamento.
  
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