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Autore: _Misery    09/01/2012    1 recensioni
Tre, come gli unici sonetti che io sia riuscita a comporre fino ad ora - come quattordici rime senza endecasillabi.
Tre, come un vecchio tramonto, un guazzabuglio di desideri e un soldato bambino.
Genere: Generale, Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Altre giovani antichità'
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Vespro

 


 


© Caspar David Friedrich, "Abend mit Wolken" ("Sera con nuvole")
 



Io sono il gelido giaciglio del sole, la rossa
tomba che regala l'ultima goccia di vino,
l'ebbrezza nera e senza stelle, l'occhio dell'assassino,
l'ignoto sonno che le città culla nella sua fossa.

Allo sguardo copro le vie, e non c'è lente che possa
allora scoprire l'universo dietro il suo baldacchino;
della luna sono sentiero, del meriggio cuscino
- io, aspro veleno pei viandanti e le loro ossa.

Con la mia porpora regale paro i foschi destrieri,
figli di Marte, i più bei fiori dell'atre serre,
i miraggi dei poeti suicidi, rovine degli imperi;

ecco che svegliano oceani e sedano guerre,
e ululando furenti al mondo mostri e misteri,
attendono inquieti la nascita delle nivee terre.

   
 
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