THE LITTLE BLONDE WOMAN
“Oh signora dai capelli biondi,
canta per me dalla bella antica terra.
La tua voce divina
sussurra la poesia della magia
che fluisce attraverso il vento,
come l’acqua dal sapore dolce del Boyne”
Erano le parole che sussurrava sua madre prima di rimboccarle le coperte
la notte, la leggenda voleva che una piccola donna, dalla lunga chioma dorata, con
una luce verde che circondava la sua figura, cantasse nel bosco attorno al
piccolo paese, durante le fresche mattine di primavera, del futuro dei mortali.
Nami era la bambina, ora ragazza ventenne, cresciuta con la convinzione di
poter incontrare la donna delle sue fiabe, il nome derivava dal colore della
sue pelle, candida come la neve delle montagne più alte, aveva lunghi capelli rossi
come il fuoco, mossi come le onde dei torrenti che rendevano fertili quelle
terre, i suoi occhi erano grandi, di color nocciola e il suo carattere
rispettava il colore dei capelli, forte e impetuoso, ma allo stesso tempo
fragile come il cristallo più raro.
Viveva in una famiglia di campagna, i loro beni maggiori erano il piccolo orto
e le due vacche da latte, aveva una sorella maggiore, ormai sposata con un
giovane soldato della guardia cittadina, inoltre c’era suo padre, uomo burbero
ma dal cuore caritatevole e sua madre, una donna che l’aveva cresciuta con
ideali di rispetto, soprattutto nei confronti delle entità del bosco.
Camminava con le fronde degli alberi ad ostacolarle il passaggio, aveva
lasciato i due animali in uno spiazzo del bosco a pascolare, come ogni giorno,
ammirava lo spettacolo della natura, amava il profumo dei fiori primaverili che
sbocciavano in quel periodo. Il rumore del vento che muoveva le foglie e che le
scompigliava i capelli la
tranquillizzava dalle tensioni accumulate.
Una voce dolce richiamò la sua attenzione, era venuta con il vento, seguì quel
suono soave fino ad arrivare ad un albero più grande degli altri, sembrava che
il bosco nascesse dai suoi semi, come il padre di tutto il verde presente, ma
non fu quella visione a sorprenderla, ma all’interno di un buco nel tronco,
dove la vecchia corteccia si apriva, una luce verde come il muschio, poco più
grande del palmo della sua mano.
Da lì proveniva quella voce celestiale.
-Magnifico!- Pronunciò sorpresa, stupefatta da quella bellezza eterea.
-Grazie.- Sussurrò la stessa voce dolce che l’aveva incantate -Tu chi sei
giovane mortale?-
-Io sono Nami figlia di Genzo e Bellmer e potrei avere la cortesia di sapere il
vostro nome nobile creatura?-
A quelle parole, la luce diminuì mostrando un piccola donna, bellissima, dai
lunghi capelli color grano e dalla pelle di una sfumatura verdognola,
probabilmente dovuta alla luce che la circonda.
Gli occhi azzurri erano sicuri e arroganti.
-Siccome sei stata gentile e educata ti concederò due onori.- Pronunciò quelle
parole con un sorriso gentile -Il primo è il mio nome, sono Lady Siofra signora
dai Far Gorta.- Alla ragazza si illuminarono gli occhi dalla commozione, era a
conoscenza dell’essere che aveva di fronte, era la protagonista delle storie
che sua madre le raccontava.
-Il secondo è la possibilità di chiedermi qualsiasi cosa e io ti dirò il
futuro, ma ricorda lo faccio solo perché non hai cercato di catturarmi come
cerca di fare da secoli la tua razza e il rispetto che mi porti.-
-Qualsiasi cosa?- Chiese titubante.
-Qualsiasi cosa tu desideri veramente.-
Nami iniziò a pensare a ciò che desiderava, ricordò i sogni da bambina, ma
sapeva che non era quello che voleva veramente, ripensò al matrimonio di sua
sorella Nojiko, era felice per lei, l’aveva sempre vista come una guida, alla
sua età si era sposata con Ace e lei desiderava lo stesso, ma non aveva mai trovato
l’uomo adatto a lei a suo padre.
-Io desidero trovare un marito, un uomo che mi ami veramente e che mi sappia
proteggere.-
-Così sarà.- Ammise Siofra –Esattamente fra due anni da questo giorno arriverà
un uomo,un uomo che avrà una particolarità, il colore dei suoi capelli, questi
saranno come il verde della mia entità e così sarà l’uomo della mia promessa,
inoltre in questi due anni il dolore ti colpirà e tu non potrai evitarlo.-
Dopo quelle parole la signora dei folletti sparì lasciando la ragazza spiazzata
e paralizzata dalla premonizione.
In due anni il mondo della ragazza cambiò, all’inizio pensò che quell’incontro
fosse stato frutto della sua immaginazione, però in seguito capì che non era
vero, la sorella abortì due volte lasciandola spenta agli eventi, una carestia
fece morire entrambi gli animali della casa, causando la difficoltà a trovare
sostentamento a la madre morì assassinata da un gruppo di briganti, perché si
rifiutò di pagare le imposte a cui aveva assoggettato il villaggio.
Con il tempo era sempre andata più spesso a pregare la signora all’albero del
loro incontro, non aveva possibilità di
ripensare o rinunciare al desiderio, la sua massima aspirazione era diventata
una falce che disintegrava la famiglia e la lasciava nella sofferenza.
Nami capì di essere il problema che aveva scatenato il tutto, cercò di stare
vicino alla sorella, facendole capire che aveva altre possibilità di poter
diventare madre, aiutò il padre a vivere per portare avanti lo spirito della
madre deceduta e lei si occupò dell’acquisto dei nuovi animali.
Con questi atti di carità, dove si era resa disponibile ad aiutare i
compaesani, si attirò le attenzioni del capo dei briganti, inoltre la figura
snella della giovane donna e il bell’aspetto non avevano tenuto più lontano le
mire dell’uomo.
Una notte, l’uomo sotto gli effetti dell’alcool, aveva cercato di prenderla e
portala via, tirandola per i capelli, picchiandolo davanti a tutto il
villaggio, il padre e il cognato erano stati legati per impedire che
intervenissero e la sorella si era chiusa nell’abitazione per non vedere la
scena, ma quella notte erano passati due anni esatti dalla promessa.
Uno scalpitio di zoccoli provenienti dal bosco fermò i presenti, il nitrito dei
cavalli e il clangore delle armature e delle armi, fecero sudare freddo tutti i
presenti, ricordando a tutti il rumore del carro della morte, quando comparvero
le figure di una decina di cavalieri, nella loro armature, che riflettevano la
luce lunare e delle fiaccole.
Quando quegli uomini capirono la situazione, si lanciarono alla carica, anche
se inferiori numericamente, l’abilità e la forza degli uomini travolse i
briganti trucidandoli tutti.
Nami rimase in mezzo alla strada, dolorante per le botte subite, quello che
doveva essere il capo dei loro salvatori scese da cavallo, si avvicinò alla
ragazza distesa sul terreno, si tolse l’elmo a piastre mostrando un giovane un
poco più vecchio della rossa, aveva la pelle bronzea, gli occhi profondi color
ebano, di cui uno segnato da una cicatrice che lo attraversa in verticale e la
strana cute verde muschio.
La ragazza ebbe una scossa a quella
vista, ricordò ogni parola “Esattamente
fra due anni da questo giorno arriverà un uomo, un uomo che avrà una
particolarità, il colore dei suoi capelli, questi saranno come il verde della
mia entità e così sarà l’uomo della mia promessa…“, una calda lacrima scese
dagli occhi della giovane mentre veniva sollevata a portata all’interno della
propria casa, ricordò tutto, tutte le sofferenze solo per avere vicino un uomo
che si occupava affettuosamente di lei come fosse veramente suo marito, un
animo nobile e che l’aveva protetta come era stata la sua richiesta.
L’uomo era il Duca Roronoa Zoro, ambasciatore di un regno del continente, figlio del Governatore di Kuraigana Roronoa
Drakul Mihawk e della Duchessa di Amazon Lily, Hancock Boa, nonché nipote del
Generale Roronoa Ryuma, venuto a
parlare con il re dell’isola per degli scambi commerciali.
La leggenda narra che il Duca stette con i propri uomini nel villaggio di Nami,
per tre giorni, alla mattina del terzo giorno l’uomo e i suoi compagni
partirono e che in sella col giovane ci fosse la ragazza dei capelli ramati.
Con il tempo la sorella riuscì ad avere la famiglia che tanto desiderava
insieme ad Ace, il padre si ricreò una vita serena e tranquilla con una nuova
donna al fianco.
SpitFireScar
Mi sono ispirato alle favole celtiche, spero che apprezziate!