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Autore: _Luna_    09/01/2012    18 recensioni
Eccomi con questa prima storia sul ciclo dell'eredità! Vi avverto fin da subito: è ambientato dopo Inheritance, quindi se non l'avete letto o non volete rovinarvi la sorpresa, non leggete questa fanfiction! Non leggete nemmeno quello che scriverò qui sotto!
Sono passati nove mesi dalla partenza di Eragon dalla sua terra natia e lui è ormai rassegnato: non tornerà più, come gli ha predetto Angela e forse ha abbracciato del tutto la sua sorte. Eppure, qualcosa di nuovo, qualcosa di inaspettato e di inquietante porterà di nuovo il futuro di Alagaesia nell'ombra. Il nostro Cavaliere sarà costretto a vedere la sua patria cadere o parteciperà per contrastare queste nuove minacce, nonostante le parole dell'erborista? Non vi resta che scoprirlo
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Arya, Eragon, Murtagh, Roran, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Arrivarono fino al limitare della foresta, accarezzando le nuvole rosee della prima mattina per non essere visti dal basso. Il drago era facilmente riconoscibile considerando le squame di quel verde brillante, smeraldo, così avevano optato per una corrente più alta. Quando decisero di fermarsi, planarono piano verso sinistra e con estrema eleganza atterrarono in una radura, sgombra da alberi e cespugli di qualsiasi tipo. Arya balzò di sotto, liberandosi dai legacci. Appena mise piede a terra, si accorse subito di qualcosa che non andava: la foresta era silenziosa, non si muoveva un’anima e si sentiva come oppressa da una forza ingombrante. Riusciva a praticare la magia, ma non con libertà e spensieratezza.
« Fìrnen… dobbiamo tornare indietro »
Cosa succede?
Niente di buono…Fece qualche passo in avanti ma fu un errore fatale. Un borbottio insistente di voci risuonò fastidiosamente nell’aria, rivelando tre figure incappucciate.
« Chi siete? » sibilò la regina, estraendo prontamente la spada.
Ancora un vociare indistinto riempì le orecchie di Arya. Con un gesto fulmineo, più velocemente di un elfo, una delle tre figure si posizionò alle spalle della giovane, buttandola a terra. Fìrnen accorse subito, gettando a terra a sua volta, le altre due persone che stavano osservando la scena. Iniziò ad eruttare fuoco ma erano troppo veloci per lui, non completamente a suo agio con le zampe per terra. Per quanto si sforzasse, i nemici si muovevano troppo agilmente e riuscivano a sfuggire dalle sue fiammate. Intanto il Cavaliere si era rialzato prontamente, invitando l’altro a combattere.
« Vediamo quanto sei bravo » gli occhi di Arya erano illuminati da un barlume estraneo per Fìrnen, non aveva mai visto la sua compagna così eccitata ed euforica. Eppure, stava per scontrarsi con qualcuno, poteva essere in pericolo, non era più fredda e distaccata, un elemento importante durante un combattimento. Era in pericolo. Tentò di avvicinarsi a lei, ma i due che stava tentando di bruciare gli si pararono davanti. In risposta ringhiò e con una zampata provò ad acchiapparne uno, ma gli scivolò via come un’anguilla. Si sentiva terribilmente impotente. Com’era possibile che quei due lo tenessero nel sacco? Si erano anche avvicinati ad Arya quindi non poteva più sputare fuoco, altrimenti avrebbe colpito anche lei. Non gli rimaneva che la forza bruta.
« Non te lo consiglio, elfa » gracchiò lui di rimando. Arya non riusciva a vedergli il volto ma dalla voce aveva una ventina d’anni o un po’ di più. Era un umano o un elfo? Sicuramente non era un umano vero poiché era rapido nei movimenti.
« Vedremo »
Disegnando un cerchio, si studiarono attentamente. Lo straniero era alto e snello, si muoveva con facilità nonostante il lungo mantello. Aveva una spada abbastanza lunga che teneva con una mano, mentre con l’altra manteneva l’equilibrio, giocando sui piedi. Ogni tanto dava un’occhiata ai suoi due compagni che riuscivano sempre ad ostacolare il drago verde. Solo due persone riuscivano a fermarlo ma non erano persone qualsiasi. Erano furbe e scaltre, veloci e scattanti.
Infine, Arya decise di attaccare l’avversario, sicura dell’effetto sorpresa ma ogni tentativo si rivelò vano, con un movimento scattante, si piegò sulla schiena. Provò quindi una finta a destra ma quello scartò ancora una volta. Era come se sapesse quale mossa stava per fare ancora prima che lei l’avesse pensata… che dannata magia usava? Non osava voltarsi indietro per constatare come stesse Fìrnen, così gli domandò: Stai bene?
Si…Non mi fanno avvicinare a te, non riesco a prenderli… cosa devo fare?
Allibita, spalancò gli occhi. Cosa? Non riesci a prenderli? Poi ripensò alla velocità del suo avversario. Si, era abbastanza difficili prenderli. Alla fine, sull’orlo dell’irritazione, sferrò un ultimo attacco, muovendosi come una farfalla assassina, il suo obiettivo era staccare la testa con la spada, con una semplice mossa, forse anche troppo semplice. Ma ancora una volta, l’attacco andò a vuoto. Frustrata, ringraziò almeno che i nemici non stavano attaccando, ma solo giocando con lei. Dal punto di vista della sopravvivenza era una cosa buona, ma dal punto di vista dell’orgoglio, ciò la irritava. Era un’elfa. Era la regina degli elfi. Non potevano trattarla così. Abbassò la spada e comunicò al suo drago di smetterla.
« Che cosa volete? » domandò perentoriamente, sempre all’erta.
Anche il suo avversario si fermò, poi si fece raggiungere dai suoi compari « Siamo stati scortesi, mi spiace, spero vorrai perdonarci » diversamente dalla sua velocità in combattimento, fu molto lento ad abbassarsi il cappuccio, così come gli altri due. Lo sguardo di Arya si fermò prima sul giovane in mezzo, con cui aveva combattuto. Era umano, a quanto sembrava dall’aspetto, ma lo strano sorriso, perfido e inquietante, lo trasformava quasi in un animale che aveva appena lacerato la sua preda. Aveva gli occhi neri, Arya li paragonava solamente al buio della prigione di Gil’ead. I capelli erano neri anch’essi, ma con una strana sfumatura di grigio, come se gli avessero sparso sopra della cenere. Era… attraente. Ma subito la risata gelida riportò la giovane alla realtà. Accanto, i due compagni erano un po’ più grandi di lui, uno di venticinque anni e uno di trenta all’incirca. Entrambi stavano fermi e in silenzio. Il più anziano aveva dei lineamenti duri e taglienti. Gli occhi non li riuscì a vedere perché erano puntati verso il basso, ma i capelli si, erano biondi, quasi bianchi. Infine, quello di venticinque aveva… non era un lui, si accorse, era una lei. Una ragazza dai capelli corti e tagliati tutti storti, male, che sembrava quasi un uomo per la sua stazza e altezza, stava silenziosa accanto agli altri due.
« Ma cosa volete? » richiese Arya, dopo aver smesso di esaminare gli avversari.
Lo straniero arricciò le labbra in un sorriso perverso, malsano.


N.d.A. Hello! Scusate l'attesa! Ho avuto problemi vari - computer rotto, compiti accumulati dopo totale nullafacenza - e solo ora ho trovato il tempo di aggiornare. Alloooora, bhè. Ci sono dei nuovi nemici sulla strada di Arya? Ebbene si. Chi saranno? E Murtagh che fine avrà fatto? E tutti gli altri? Lasciando perdere tutti gli altri interrogativi, lasciate una recensione, perchè mi fa tanto piacere :3 Alla prossima!
P.s. Ringrazio tutti quelli che hanno aggiunto la storia tra le preferite e tra le seguite e tutti coloro che hanno recensito e recensiranno :3
Luna

   
 
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