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Autore: Valery    26/08/2006    7 recensioni
<< Rilassati, Lupin. Non ho intenzione di farti niente >> Abbassò lentamente la bacchetta, rimanendo con gli occhi puntati sulla bionda. << E adesso che cosa hai in mente, Narcissa? >> La ragazza si avvicinò con passo lento al ragazzo...
Genere: Malinconico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Narcissa Malfoy, Remus Lupin
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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The Blonde "Black"

The Blonde "Black"

 

Fanfic sconsigliata ai sostenitori delle coppie: Remus/Tonks, Sirius/Remus, Narcissa/Lucius.

 

Remus Lupin si accasciò stancamente sulle rive del lago Nero: un’altra Luna piena era passata, e un’altra volte era emerso il suo lato oscuro.

Quella notte era stata decisamente orribile per lui. Nonostante fosse stato sostenuto dai suoi tre amici più cari, non era riuscito a controllarsi come avrebbe voluto lui.

Si era appena alzato, alle cinque del pomeriggio, dopo essere stato svegliato dal suo amico James un bel po’ di volte.

Remus si sentiva stanco, sfinito, privo di forze, disperato in quel momento. E solo perché non era riuscito a controllare il suo istinto di lupo mannaro.  Ormai questo lo stavo lentamente distruggendo, e presto, secondo lui, sarebbe caduto a pezzi.

 

Si allontanò dalla riva per postarsi sotto l’ombra di un albero e godersi gli ultimi raggi solari di quel sabato settembrino.

 

Scorse un rumore proveniente dalla sua sinistra, e voltandosi, intravide una persona uscire dalla foresta proibita.

“Sarà un professore” ipotizzò subito il ragazzo, ma man mano che l’individuo si avvicinava, Remus poté scorgere in lui (o in lei) uno studente della scuola. Precisamente una studentessa che indossava solo la gonna nera accompagnata dalla camicetta bianca.

In lei, Remus riconobbe Narcissa Black, la dea Serpeverde che incantava ogni ragazzo della scuola.

La ragazza stava raggiungendo con passo aggraziato la sponda del lago, e Lupin si perse ad osservare quanto erano lucenti e meravigliosi i capelli della Black alla luce del Sole. 

James era solito chiamarla la bionda mora dicendo: “è il colmo! Una ragazza bionda che fa di cognome Black!” Remus sorrise ripensando alle battute divertenti che ogni volta James diceva riferendosi ad ogni alunno della scuola.

 

La bionda sorpassò Lupin senza degnarlo di uno sguardo, mentre quest’ultimo era tornato a guardare la superficie del lago.

Improvvisamente, Narcissa si bloccò e si voltò verso il Grifondoro che, indifferente, continuava a scrutare le acque di fronte a lui.  Narcissa stette lì per diversi minuti, mentre Remus aveva iniziato a lanciare diverse occhiate nervose in direzione della bionda.

Cissa, dal canto suo, sorrideva beffarda e aveva incrociato le braccia al petto che le davano un’aria molto provocante.

<< Ma guarda un po’ chi abbiamo qua! Il nostro Remus Lupin che al posto di ricoprire il suo ruolo di Caposcuola, se ne sta nel cortile di Hogwarts a fantasticare su chissà quali argomenti! >>  esclamò la ragazza in tono malizioso. Lupin si voltò lentamente verso la sua predatrice: sul suo volto non si riusciva ad interpretare nessuna emozione, da quanto sembrava vuoto.

<< Che c’è, non hai più la voce per aver urlato ordini a squarciagola ieri sera? Sei patetico, Remus >> Subito dopo la Serpeverde scoppiò in una risata maligna, ma fu interrotta dalla sua preda.

<< Narcissa, mi stavo chiedendo, dato che tu mi trovi così patetico, come mai ora stai qui a perdere il tuo prezioso tempo per insultarmi >>

La Black sussultò leggermente, ma si riprese in fretta: non sorrideva più beffardamente, ma ghignava visibilmente compiaciuta, e Remus non ne capiva il motivo.

<< Ottima domanda, Lupin. Sai, passavo di qui e mi sono subito chiesta cosa faceva qua tutto solo senza i tuoi altrettanto patetici amichetti, ed ho pensato di farti un po’ di compagnia. A modo mio ovvio >> spiegò Narcissa con lo stesso ghigno di prima.

Remus trattenne una risata senza allegria.

<< Andiamo, Narcissa! Credi davvero che io mi beva questa tua storiella? >> Sembrava che Remus avesse riacquistato un po’ della sua vitalità, e questo lo notò anche la Black, ma preferì non approfondire questo punto.

 

Abilmente, la bionda estrasse la bacchetta da una tasca della gonna e la puntò contro Lupin. Il ragazzo spalancò gli occhi incredulo, ma non si fece intimorire dal gesto della sua predatrice.

<< Cosa vuoi fare, Black? >> Anche Remus ora aveva tirato fuori la bacchetta: si trovava di fronte a Narcissa; lo sguardo serio e puntato sulla bionda. I suoi occhi scuri scrutavano quelli indecifrabili e agghiaccianti di lei.

<< Ieri sera non eri al castello, Lupin. Ti ho visto mentre uscivi insieme a Madama Chips. Tutti raccontano di strane urla nella notte. Cosa sei, Lupin? >>

Remus sudava freddo: Narcissa era più sveglia di quanto pensasse. In fin dei conti era una Black, come il suo amico Sirius. Decise comunque di non darle corda.

<< Scusa l’affermazione, ma ora sei tu ad essere patetica >> replicò il Grifondoro.

Narcissa non mosse un muscolo.

<< Hai ragione, Remus, è inutile che io stia qui a cercare di estorcerti una verità che mi riveleresti solo sotto tortura >> Cautamente ripose la bacchetta nella tasca della gonna. Sbatté le palpebre divertita nel vedere Remus così confuso e disorientato.

Decise di tenere la bacchetta puntata sulla Serpeverde, solo per sentirsi riparato e al sicuro.

 

<< Rilassati, Lupin. Non ho intenzione di farti niente >> Abbassò lentamente la bacchetta, rimanendo con gli occhi puntati sulla bionda.

<< E adesso che cosa hai in mente, Narcissa? >>

La ragazza si avvicinò con passo lento al ragazzo: questi non si allontanò e rimase a fissare Cissa che si avvicinava con passo molto sensuale. Sorrise beffarda, prima di unire le loro labbra in un bacio.

Non era un bacio come gli altri: era freddo, come le loro labbra. Era un bacio senza ulteriori sensazioni.

Velocemente Narcissa si staccò da Remus e lo guardò divertita.

L’espressione confusa e incredula sul volto del ragazzo tornò subito seria. Come lo era prima.

<< E con questo? Pensi di riuscire a convincermi con questo? >>

La bionda sussultò divertita.

<< Remus, ho notato come mi guardi quando mi vedi. Lo so che la mia bellezza ha incantato anche te. Questo non lo puoi negare >> Erano estremamente vicini, ma non accadde nulla.

<< E se devo essere sincera, anche tu mi piaci Remus. Ma non sarà questo ad impedirmi di estorcerti la verità >> Si distanziò leggermente da lui.

<< Ci si vede, Lupin. Vedrai che prima o poi riuscirò a scoprire il tuo segreto >>

<< è una minaccia o una promessa? >> finalmente Remus riuscì a dire qualcosa.  Narcissa inarcò leggermente un sopracciglio.

<< Oh, ma è logico: questa è una promessa >> E detto, questo si dileguò in un istante, sparendo dalla vista dal Grifondoro.

 

Remus, dopo diversi minuti di riflessione, si risedette sotto l’albero ombroso che si trovava a pochi centimetri da lui.  E così la Black gli aveva lanciato una sfida.  Chissà se avrebbe ceduto facilmente.

Chiuse gli occhi ed immaginò la sensazione che aveva provato al tocco delle loro labbra. A quanto pare, Narcissa era pronta a tutto pur di sapere la verità su di lui.

Beh, ovviamente non sarebbe stato lui ad impedirglielo, ma naturalmente non avrebbe facilitato le cose.

“Narcissa Sabine Black, la sfida è aperta, ma non aspettarti una vittoria assicurata”

 

Fine

 

 

Non so da dove sia venuta fuori ‘sta fic, ma da un po’ ho iniziato ad interessarmi a questo paring, e visto che su di loro ci sono pochissime fanfics, ho deciso di scriverne una io. Sinceramente non so di che genere possa essere una storia del genere! Un’altra cosa: il titolo può sembrare inadatto alla fic, ma a me piaceva tanto e così ho deciso di metterlo lo stesso^^ . Se trovate qualche punto incerto o che non vi soddisfa, ditemelo che provvederò a sistemarlo. Grazie a chi leggerà e/o recensirà, Vale.

 

 

 

 

 

   
 
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