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Autore: _res_    09/01/2012    1 recensioni
- Allora, cosa fai stasera? -
Parole. Parole buttate, così, per caso. Quasi per perdersi nella brezza autunnale, che non essendo ancora troppo fredda donava un po’di sollievo ai passanti. Il marciapiede che affiancava la spiaggia, nonostante la temperatura, era praticamente vuoto. Non era stato il venticello caldo, ma le nuvole che coprivano il cielo a scoraggiare i surfisti che affollavano perennemente la spiaggia.
- Non ne ho la più pallida idea, anche se qualche suggerimento ce l’avrei… -
Rispose la ragazza e per far capire ancora meglio quali fossero i suoi piani, si prodigò in un lungo e profondo sbadiglio.
Una risata fu portata via ancora una volta dal vento.
Cosa fareste se aveste sedici anni e viveste ad Huntington Beach? e per di più se il vostro migliore amico fosse una ragazza?
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO XII



Brian sbattè lo sportello dell’armadietto in preda alla rabbia e all’irritazione e poi, non ancora contento di quel misero sfogo, vi colpì con forza il pugno destro, mentre la mano sinistra reggeva salda l’enorme raccoglitore con gli spartiti per la lezione di musica. Chiuse gli occhi sospirando e sentì lo sguardo di Jimmy dritto su di sé. Quando voltò la testa verso sinistra, non poté fare a meno di notare che gli intensi occhi azzurri dell’amico lo stavano fissando senza capire bene il perché di quello sfogo improvviso.
Attorno, una miriade di studenti si era riversata, come loro, nei corridoi al suono della campanella, portando con sé il rumore di armadietti sbattuti, di passi veloci e lenti, di chiacchiere e di risate che risuonava nell’ambiente circostante senza sosta. Tutto sarebbe continuato così, almeno fino dopo il pranzo.
Nessuno, eccetto Jimmy, aveva fatto a caso alla sua esplosione, anche se lui avrebbe sperato il contrario. Gli occhi di Brian presero a scrutare attenti quella marea di gente nella speranza di trovarvi finalmente Aris. Era dalla sera precedente in cui avevano litigato che non la vedeva. Eppure, si era aspettato di trovarsela davanti appena arrivato a scuola, come faceva al solito dopo ogni discussione, pronta per fare pace e chiarire le cose. Ris, però, non si era ancora fatta viva e come se non bastasse non era ancora riuscito a vederla durante nessuna delle ore di lezione. Non gli aveva detto di essere malata, né di voler rimanere a casa, né Maddy o Mey erano venute a dirgli qualcosa. Per questo motivo Brian stava cominciando a preoccuparsi seriamente per lei.
Magari è ancora arrabbiata per ieri… però avrebbe comunque potuto mandarmi anche solo un messaggio, farsi viva qui a scuola, anche senza rivolgermi la parola... sto cominciando ad odiarla quella scema!...
La sera precedente Bry, dopo che lei se n’era andata, aveva pensato molto a quello che era successo ed era arrivato alla conclusione che se lui aveva colpa, non era di certo l’unico. Sì, era stato lui a provocare e a non riuscire a tenere la bocca chiusa, e infatti per questo si era sentito uno stupido, ma Ris non si era di certo trattenuta e non era riuscita a sua volta a tenersi per sé i suoi commenti.
Lui si sarebbe scusato, ma anche Aris avrebbe dovuto farlo.
…Dove cazzo è? Non era dal suo armadietto e nemmeno dal mio! Eppure non può essere fuori, visto che sta piovendo! Dovrebbe essere anche più facile trovarla… possibile invece che con lei sia un nascondino continuo?
Brian si riscosse dai suoi pensieri accorgendosi che il ticchettio della pioggia si stava facendo sempre più insistente.
Ai suoni familiari del corridoio, infatti, continuava ad aggiungersi quello meno ordinario della pioggia, che ad un orecchio poco abituato come quello dei californiani risaltava immediatamente.
Le gocce di pioggia sbattevano ritmicamente contro i vetri delle finestre, mentre le nuvole coprivano il sole, facendo abbassare di qualche grado la normale temperature.
Quella notte si era percepita la sua presenza imminente ancora prima che avesse cominciato a cadere: l’aria si era lentamente caricata di umidità ed era diventato difficoltoso respirare, mentre il cielo continuava a spegnersi mano a mano della piccola luce delle stelle. Infine, era stata una liberazione quando, prima dell’alba, l’odore della pioggia aveva riempito i polmoni di tutti, dormienti e non, entrando dalle finestre aperte o socchiuse.
All’inizio aveva cominciato a scendere lenta e fine, bagnando le foglie degli alberi e l’erba del prato, riversandosi nei canali che attraversavano la città, rendendo umido l’asfalto e fredda e dura la sabbia che fino a poche ore prima era stata calda e secca. Aveva continuato così per tutta la mattinata senza diminuire d’intensità. Anzi, da una decina aveva addirittura cominciato a scendere più fitta e con gocce più grandi.
Per questo motivo Brian sospettava che Aris non avesse nemmeno fatto allenamento quella mattina e, se avesse continuato così, di sicuro non avrebbe nemmeno fatto quello del pomeriggio.
Bry sospirò scuotendo il capo e facendo segno a Jimmy che dopo gli avrebbe spiegato tutto. Voleva fare ancora un tentativo prima di abbandonare ogni speranza e così decise di dirigersi verso gli armadietti di Maddy e Mey, che si trovavano vicini fra loro e poco lontani dal suo. Stava cercando con tutto se stesso di calmarsi e di pensare positivo, ma l’inquietudine non si decideva ad abbandonarlo.
Si avviò a grandi passi, cercando di evitare la fiumana di gente che si dirigeva dalla parte opposta, verso la mensa, che quel giorno sarebbe stata fin troppo piena per i suoi gusti, perché il prato era impraticabile.
Jimmy guardò l’amico scuotendo la testa e cercando di capire ancora una volta cosa l’avesse fatto innervosire. Aveva cominciato a pensare che Aris centrasse qualcosa, nel momento in cui si erano ritrovati davanti all’armadietto della ragazza, durante la prima ricreazione, ma ancora non voleva pensare al peggio.
Seguì l’amico, ma ancora sovrappensiero non si era accorto che Brian si era fermato e, così, gli andò a sbattere contro. Imprecò sottovoce, massaggiandosi il braccio con cui l’aveva colpito e poi mormorò qualcosa sullo stare più attento a quando e dove decideva di fermarsi, ma si arrestò non appena si accorse che nessuno rispondeva ai suoi rimproveri.
Impiegò qualche secondo a capire perché Brian avesse deciso di bloccarsi senza nemmeno un po’ di preavviso. Infatti, dopo pochi minuti sentì le voci familiari di due ragazze, provenienti dalla porzione di corridoio antistante a loro. Jimmy guardò dall’alto del suo metro e novanta e vide senza possibilità di errore che quelle che aveva di fronte erano Maddy e Mey intente a litigare.
La bionda e la mora, l’antitesi della personalità per eccellenza, il contrasto fra due mondi che non potevano appartenersi e nemmeno sfiorarsi, ma che in quel frangente aveva visto dare alla luce un’amicizia che fino a quel momento Jimmy aveva creduto solida e priva di screzi. Le conosceva da poco, giusto un paio di settimane, eppure non avrebbe mai potuto pensare che fossero tutte balle.
Guardò Brian, ma dall’espressione del suo volto non riuscì a comprendere se fosse riuscito a capire il perché di quella scenata. Attorno alle due si era formato un capannello di curiosi, che come loro era ansioso di capire cosa stesse succedendo.
- …scusa, ma chi te l’avrebbe detto poi?-
Urlò incredula Mey, spalancando gli occhi verdi in quello che doveva essere un segno di stupore.
- Roxy! E anche Jenny ha detto che ti aveva sentito più volte mentre lo dicevi! Come se non bastasse l’altro giorno anche Aris mi ha confermato che ne avevi parlato con Brian!–
La voce di Maddy era piena di rabbia e rancore, quasi scossa da un tremito, e si capiva bene quanto le costava cercare in ogni modo di controllarsi. Era seria, terribilmente seria e a Jimmy fece uno strano effetto vederla in quel modo, quando aveva sempre scherzato con lei e i momenti di riflessione vera erano sempre stati pochi. Forse era per questo che le era piaciuta fin da subito, perché come lui preferiva fare il coglione.
- Io ti avrei dato della puttana?-
James recepì quell’informazione come se qualcuno gli avesse dato un colpo allo stomaco. Non poteva credere che fosse davvero successo, visto che le aveva sempre viste molto affiatate. Come poteva un persona dire una cosa del genere al proprio migliore amico? Non si stupì se Maddy era davvero arrabbiata.
- Sì, Mey! E ci sono anche rimasta male quando l’ho saputo! Non potevo crederci, insomma, proprio tu? E la cosa peggiore è che l’hai fatto mentre io e Aris non c’eravamo! E poi mi viene da pensare che se non avessi mai voluto farmelo sapere non l’avresti mai detto con Bry, perché sai benissimo che non avrebbe mai potuto tacere una cosa del genere di fronte ad Aris. Insomma, se avevi dei problemi avresti anche potuto dirmelo in faccia!-
Brian. Jimmy voltò la testa verso di lui, fissandolo per ciò che aveva fatto. Era una spia ed era parzialmente colpa sua se era accaduto quel putiferio. James si rendeva pienamente conto che lui aveva fatto solo la cosa che riteneva più giusta, avendo cercato di proteggere un’amica, e che non gliene aveva parlato perché non erano affari suoi, ma in quel momento si sentì tagliato fuori da quel gruppo di ragazzi che considerava amici.
- Quindi tu credi a quelle due e a Bry?-
Il tono di sufficienza con cui aveva parlato Maddy fece venire voglia a Jimmy di tirale un pugno in faccia per farla stare zitta. Come poteva usare quel tono parlando di loro?
- Sì, credo a quelle due, visto che si sono sempre comportate in modo giusto con me, nonostante ci conosciamo da poco. E poi Bry… io e Bry litighiamo ma lo facciamo per scherzare! Se anche mi diceva su, lo faceva per scherzare! -
- Chi ti dice che anche io non avessi detto una cosa del genere per scherzare?-
- Quindi ammetti di averlo fatto?-
- No! -
- Ma vaffanculo, Mey! E poi dovrei credere a te e non a loro che ci sono sempre state quando nessuno c’era!-
Terminò Maddy facendosi pericolosamente vicina al viso di Mey.
- Cosa vorresti dire?-
- Volevo solamente farti notare che chissà perché anche quest’estate tu sei magicamente scomparsa dalla circolazione, isolandoti completamente da tutti! Non rispondevi mai, salvo casi eccezionali e le poche volte che l’hai fatto, avevi sempre un altro impegno o i tuoi non ti facevano uscire! Non hai mai provato a farti sentire di tua iniziativa! Ma lo sai che quando Ris è tornata in Italia per tre settimane chiamava sempre, nonostante spendesse dei soldi?  Tu, invece… e non fare quella faccia perché è vero! Il tuo telefono era perennemente occupato, lo sai benissimo! Quindi, non ti devi assolutamente stupire se era con loro due e con Brian che uscivo, oltre ad Aris, naturalmente…-
- Quindi, solo per questo tu credi che io abbia sparlato di te e abbia detto che sei una troia?-
- Solo? Mey, cazzo! Tu scompari ogni estate e poi pretendi sempre che sia tutto come prima! Non è proprio una cosa da nulla e nemmeno la prima volta! Sai, sono due estati che succede e non solo, anche ogni volta che c’è Natale o qualsiasi altra festa! Scusa, ma sinceramente io comincio a preferire loro a te! -
- Ok! Va bene, allora credi a loro! Tanto non è vero niente!-
- Ancora? Ti ostini ancora a dire così, quando mezza scuola mi ha detto il contrario?-
- Sì! Io continuo a dire così!-
- Molto bene. Mi dispiace solo di non aver capito prima che persona eri… Bene, allora vorrà dire che per il momento io e te non abbiamo altro da dirci-
Dopo aver detto quelle parole, Maddy si voltò velocemente dall’altra parte, per allontanarsi da quella che fino a poco tempo prima aveva definito amica. Passò in mezzo ai due ragazzi senza nemmeno fare caso a loro. Jimmy e Brian si voltarono nel medesimo istante per guardarsi negli occhi, dimenticandosi immediatamente delle preoccupazioni che li avevano tormentati poco prima. Decisero all’unisono, senza nemmeno dire una parola, di seguire l’amica.
Corsero per il corridoio da cui erano venuti, cercando di seguire la chioma bionda della ragazza e nel momento in cui Bry capì che stava per entrare nel bagno delle ragazze la chiamò ad alta voce. Ci mise ben due tentativi prima di riuscire a farsi sentire.
- Ehi Maddy!-
- Bry! Jimmy! Ma che…-
Maddy sembrava sorpresa di vederseli davanti. Probabilmente perché non si sarebbe mai sognata di confidarsi con loro o perché non avrebbe mai voluto farsi vedere in quelle condizioni da loro. Tremava e continuava con tutte le forze a trattenere le lacrime, che stavano facendo diventare umidi gli occhi.
- Tutto a posto? –
Chiese Bry avvicinandosi a lei e mettendole una mano sulla spalla. A quel contatto Maddy non poté fare a meno di cominciare a piangere e Jimmy si sorprese quando riuscì ad udire fra i singhiozzi la sua flebile risposta.
- S..sì, -
No, non è vero
Sapeva di essere una terribile bugiarda ma non ne poteva fare a meno.
- Lo sai che non c’è bisogno di piangere, hai fatto solo la cosa giusta!-
Cercò di consolarla ancora una volta Brian e Maddy non riuscì a non pensare che in fondo anche i ragazzi erano utili nella loro imbecillità.
- Lo so, è solo che…-
- Forse è meglio se andiamo a parlare da un’altra parte. Il corridoio non è certo la posizione migliore…-
- Sì, Jimmy ha ragione. Dai, andiamo in mensa, almeno lì dovremmo riuscire a sederci…-
Il corridoio che portava alla mensa era gremito di gente, nonostante la prima mezz’ora di pausa pranzo fosse già terminata. Anche l’interno della sala era pieno ma, dopo aver preso qualcosa da mangiare, riuscirono fortunatamente a trovare un tavolo a cui sistemarsi.
- Va un po’ meglio adesso?-
Chiese Jimmy, dopo che Maddy si era soffiata il naso e aveva bevuto una mezza bottiglietta d’acqua.
- Sì, grazie-
- Come mai hai deciso di dirle queste cose proprio qui? Voglio dire, piuttosto che a casa o comunque in privato, dove nessuno potesse vedervi o sentirvi? Lo sai, no, che adesso tutta la scuola sarà già al corrente di ciò che è successo?-
Fece Brian guardandosi in torno e notando le occhiate che ogni tanto saettavano verso di loro o meglio, verso Maddy. Non sapeva perché, ma si sentiva in dovere di provare a proteggere quella ragazza che non smetteva mai di prenderlo per il culo.
- In realtà avrei preferito farlo in un luogo in cui non ci fosse stata così tanta gente, ma è venuto fuori il discorso e io non sono riuscita a stare zitta. Dopo quello che voi mi avevate riferito…-
Rispose lei, tentando di mandare giù un qualche boccone di quella che doveva essere polpettone con piselli.
- Te l’ho detto, hai fatto benissimo, anzi non riesco a capire proprio come tu possa aver aspettato così tanto tempo-
Già, perché? Forse perché mi faceva comodo o perché alla fine siamo davvero state amiche per un po’…
- Perché quand’è che è successo?-
Jimmy s’intromise nel discorso, facendo distogliere Maddy dai suoi pensieri tormentati. Alzò il volto e incontrò i suoi occhi azzurri che le facevano venire voglia di raccontargli tutto, per liberarsi almeno un po’ del peso che le stava stringendo il cuore e che le stava chiudendo lo stomaco.
Gli occhi di Bry erano sempre stati diversi. Come diceva Aris erano pozze di cioccolato fuso in cui perdersi, che però facevano solo dimenticare per qualche tempo le proprie paure, senza togliere davvero il dolore. Erano come un anestetico.
L’azzurro, invece, era come una promessa di libertà che le ricordava tremendamente quel cielo d’estate sotto cui la vita vissuta era spensierata e libera.
- Mey ha detto in giro quelle cose su di me appena tornate dalle vacanze. Avevamo appena litigato-
Le parole le uscirono forti e dure, più di quanto avrebbe pensato.
- Beh, l’aver appena litigato non le dava certo una scusa per fare quello che ha fatto! Non ne aveva certo il diritto!-
Jimmy aveva ragione, ma il residuo di quell’amicizia che le aveva legate per tanto tempo rendeva il tutto così insopportabile.
- Lo so, infatti ci sono rimasta malissimo… la cosa più grave e che mi dispiace di più, però, è che l’abbia ripetuto più volte anche dopo che avevamo sistemato tutto!-
- Che bastarda!-
- E pensare che eri tu quella che mi piaceva poco…-
Maddy sorrise a quelle parole. Brian non aveva torto, ma a volte gli scherzi del destino erano proprio assurdi.
- Brian! Vi prego, però, adesso cambiamo discorso, perché non ci voglio proprio pensare adesso! Diciamo che per un po’ di tempo ho voglia di chiudere il capitolo Mey, almeno fino a che non verrà ad implorarmi perdono in ginocchio –
Detto questo riprese a mangiare con più vigore il suo polpettone, come per far vedere che tutto andava meglio.
- Allora, potresti dirci un po’dov’è Aris. E’ da stamattina che la cerco e per di più non mi ha detto nulla –
 Stavolta era il tono di Brian ad essere sconvolto.
- Davvero? Strano… comunque stamattina aveva un po’ di febbre ed è rimasta a casa. Mi ha mandato un messaggio prestissimo. Penso che l’abbia fatto dopo che si era svegliata per andare ad allenamento e poi è tornata a letto. In ogni caso pioveva, quindi non penso che sarebbe riuscita a farlo lo stesso… E’ successo qualcosa, vero?–
Maddy era curiosa, lo si percepiva benissimo e quelle parole fecero risvegliare anche l’interesse di Jimmy per quell’argomento.
- Sì, ieri sera è venuta a parlarmi e poi abbiamo litigato-
- Davvero?-
Quella semplice domanda uscì in coro dai due ragazzi, che si avvicinarono notevolmente verso Brian, per ascoltare il continuo della storia. Il ragazzo si sentì abbastanza inquieto nel constatare che a tutti e due brillavano gli occhi.
- Sì, e stamattina volevo parlarle, ma non riuscivo a trovarla…-
- Ma perché avete litigato?-
Maddy lo interruppe per arrivare al punto cruciale del racconto, facendolo irritare un po’ e perciò la risposta gli uscì fuori con un tono alquanto scocciato.
- Ma per una cavolata! Io ho detto che non mi piaceva il suo vicino di casa, Drake, lei ha risposto che ero intrattabile –
Jimmy e Maddy si guardarono negli occhi. Era possibile che dovessero continuamente litigare per gelosia? Se si fossero dichiarati non sarebbe tutto andato meglio? Jimmy si ritrovò a scuotere la testa, mentre Maddy cercava di far ragionare l’amico.
- Fammi indovinare, hai tirato fuori il discorso della festa?-
- Mpf… -
Brian si limitò a storcere il viso e a fare quel verso da animale che a Maddy fece quasi gridare “Eureka!”, ma preferì limitarsi per non creare altri casini e così si morse la lingua, per evitare di parlare, anche se i pensieri erano vivi.
Finalmente abbiamo trovato il pezzo mancante del processo evolutivo! L’uomo scimmia è ancora vivo!...
-Ok, lo prendo come un sì… ma perché il quoziente intellettivo dei ragazzi è così basso? –
Si accorse solo alla fine di non averle solo pensate quelle ultime parole, ma anche dette e Brian non poté fare altro che fulminarla con lo sguardo.
- Ehi!-
- E’ la verità! –
Cercò di giustificarsi lei, alzando le braccia al cielo.
- Guarda che non è solo colpa mia! Anche lei avrebbe potuto tacere! Lei è responsabile al dieci per cento di ciò che è successo-
Irritato Brian cercò di giustificarsi e di trovare un appoggio da Jimmy, ma anche lui la pensava come Maddy e così ricevette solamente uno sguardo stile “non guardare me, io non centro, veditela tu con lei”. 
- Sì, ma Bry non potete certo continuare litigare ogni volta che vi vedete e soprattutto per il vicino di casa! Insomma, tu che pretese puoi avere su di lei? Non sei il suo ragazzo e non puoi impedirle di uscire con altri ragazzi!-
Il ragazzo riportò l’attenzione su Maddy dopo aver tirato un pugno sulla spalla di Jim, come ricompensa del suo aiuto.
- Infatti io non gli ho minimamente impedito di uscire con lui! Semplicemente le ho fatto notare che non mi piace, insomma è troppo un tipo da musica techno e tu sai benissimo quanto la odio –
Un’espressione di disgusto si fece largo sul suo volto, mentre su quello della ragazza ne tornava una ancora più esasperata, tanto che fu costretta a nascondere il viso fra le mani per la frustrazione.
- Anche io ascolto quel tipo di musica, ma non per questo…-
- Te l’avevo detto che eri quella che mi piaceva meno –
Una risata partì da Jimmy e lei fu veloce a fulminarlo con uno sguardo e a spegnere quell’improvvisa ilarità. Doveva assolutamente far ragionare quel cretino o sia lei che Aris sarebbero impazzite per tutte le cavolate che avrebbe combinato.
- Bry! Taci e ascoltami bene fottuto cazzone! Sai benissimo quale sia la mia politica sui ragazzi, perciò sturati bene le orecchie e connetti il cervello senza pensare ai tuoi giornaletti porno, perché non lo ripeterò ancora una volta! Aris non deve renderti conto di nessuna delle persone con cui ha voglia di uscire, sia perché non state insieme, sia perché siamo in America e questo è un paese libero! E in ogni caso anche se steste insieme non vedo perché lei non potrebbe continuare a vedersi con quello se non ci fa nulla, perciò vedi di metterti il cuore in pace perché non puoi farci nulla!-
Bry, girò lo sguardo verso Jimmy in cerca di un appoggio inasperato. Sapeva benissimo, come avevano appena dimostrato i fatti, che tanto lui era schierato dall’altra parte.
- Ehi! Non guardarmi così! Ha ragione lei stavolta! Anche a me darebbe fastidio, però… cosa ci vuoi fare? Non puoi mandare a puttane tutto per quel tizio! –
Bry chiuse gli occhi e si buttò di peso contro lo schienale della sedia, portando le mani in faccia. Sospirò, ben sapendo che quella era la verità e che non avrebbe potuto farci nulla. Avrebbe dovuto cercare di convivere con Drake, nonostante la cosa gli costasse molto.
- Ah… Ok, va bene, la smetto, però giuro che se la fa stare male lo picchio come ho fatto con Andrew –
Maddy rise a quell’affermazione. Non si sarebbe mai potuto aspettare nulla di diverso.
- Con chi?-
 Chiese Jimmy, che si sentiva tagliato fuori dai loro discorsi quando compariva un qualche particolare che non conosceva.
- Storia lunga, Jim-
Fece Brian dandogli una pacca sulla spalla, che doveva essere un modo per rassicurarlo.
- Beh, abbiamo ancora… mezz’ora, direi che potete cominciare a raccontare! Oppure Maddy potresti farlo oggi pomeriggio davanti a una bella birra-
Non riusciva a credere di aver detto quell’ultima frase con una disinvoltura che non avrebbe mai pensato di avere.
- Jimmy!-
La voce di Brian risuono al quanto scandalizzata da quell’invito e Jimmy non poté fare altro che domandarsi che cosa avesse detto di male. Dopo tutto sapeva benissimo che lui aveva un certo debole per Maddy.
- Che c’è? Che ho detto di male?-
- Stai facendo la figura dell’ubriacone! Va bene che anche Maddy è un’alcolizzata, però…-
Jimmy scoppiò a ridere insieme all’amico, mentre Maddy faceva una faccia al quanto offesa.
- Per te va bene se facciamo finta che lui non esista?-
- Certo-
Rispose Jimmy in modo complice e facendo unire la ragazza al coro di risate.
- Perfetto! Mmm, per la birra non so, però io devo portare fuori il cane oggi pomeriggio. Se vuoi potresti accompagnarmi…-
Ti prego dì di sì!
Maddy pensò con tutta se stessa e facendo una faccia da cucciolo abbandonato, che non scappò a Brian.
- Mi farebbe molto piacere!-
Grazie Dio! Se esisti oggi hai fatto qualcosa di bello!
 

*********************

 
Era strano camminare in mezzo alla pioggia sentendo il rumore delle gocce d’acqua che si infrangevano sul terreno e in mezzo alle pozzanghere. Era strano sentire sulla pelle e sui vestiti la sensazione di bagnato, nonostante l’ombrello. Era strano percepire tutte quelle sensazioni, perché di solito quando pioveva restava chiuso in casa. Era strano principalmente perché di solito erano i caldi raggi del sole ad infrangersi contro la superficie del suo corpo. Ed era ancora più strano constatare che era l’umidità stavolta a penetrargli nel profondo delle ossa.
Erano le cinque e mezza di pomeriggio e non aveva ancora smesso di piovere. Erano le cinque e mezza di pomeriggio e non aveva ancora avuto notizie di Ris.
Brian affrettò il passo per arrivare il più in fretta possibile a casa di Aris. Si sentiva strano perché non poteva fare a meno di provare un terrore incontrollabile e la mancanza di certezze ne era sicuramente la causa. Non sapeva cosa doveva aspettarsi da Ris, non sapeva se sarebbe riuscito a fare pace con lei o in quale modo sarebbe andata a finire. Infatti, aveva deciso di andare là senza dirle niente, nella speranza che lei si facesse viva prima di lui. Cosa che, al contrario, era stata smentita dall’assenza di messaggi o chiamate.
Gli venne in mente di quando era piccolo e si ritrovava ad avere una paura incontrollata del buoi, dopo che aveva visto un film horror con suo fratello, quando sapeva che la colpa di quello che gli stava capitando era solo sua e quindi ci stava ancora più male.
Chiuse gli occhi e sospirò, fermandosi per un attimo sul marciapiede. Quando li riaprì si accorse di essere già arrivato, perché voltando la testa si vide il grande dondolo bianco che si trovava davanti alla casa dell’amica.
Sorrise nel constatare che non gli era mai sembrato così breve il tragitto che divideva i due edifici, eppure, guardando l’orologio, Brain si accorse che erano già passati venti minuti da quando era partito, dopo essere appena tornato da scuola.
Che cosa vuoi che possa capitare adesso? Al massimo mi rimedio uno schiaffone!
Così, facendosi coraggio, Bry salì le scale del portico azzurro. Il ragazzo stava per bussare, quando la porta della casa gli si aprì davanti, come se Aris avesse saputo in anticipo della sua visita.
Il sorriso appena comparso sul volto di Brian si disfò in men che non si dica, quando vide comparire davanti a sé una chioma bionda, più o meno della sua stessa altezza. Aveva scartato immediatamente l’ipotesi che potesse essere Maddy la persona che stava uscendo dalla casa di Aris, visto che i capelli della ragazza non erano biondo platino, ma ramati e nemmeno così corti. Per di più Maddy era più bassa di lui. L’unica possibilità che rimaneva insomma era che quello che aveva davanti fosse Drake in carne ed ossa.
Che cazzo ci fa lui qui? Possibile che debba trovarmelo tra i piedi proprio in questo momento? E poi che cazzo vuole poi lui da Aris?
- Allora ci vediamo…-
Disse il biondino ancora di spalle, rivolto verso Aris. Indossava una maglietta bianca con sopra un maglioncino leggero dallo scollo a v e un paio di jeans stretti. Nulla a che vedere con la vecchia felpa blu e i pantaloni strappati di Brian.
- Sì, certo! –
Aris rise e quella risata fece venire il voltastomaco a Brian. Lei non era ancora riuscita a vederlo perché l’altro le ostruiva la vista.
- E ricordati che quando sarai guarita ti voglio vedere ad una delle mie partite, mi raccomando –
Ecco, stavolta ci starebbe bene un bel pugno…
- Ma sì ehi! Te l’ho promesso… Bry! Che cosa ci fai qui?-
Brian fu riscosso dai suoi pensieri omicidi grazie alle parole di Aris, che l’aveva visto al di là di Drake, che si era girato non appena aveva notato la direzione dello sguardo della ragazza.
- Beh, a dire la verità ero venuto a trovarti per sapere come stavi, visto che non ti sei ancora degnata di darmi un segnale di vita e visto che Maddy mi ha detto che non stavi bene –
Non voleva usare un tono scocciato, perché sarebbe parso un po’ troppo rude e arrabbiato, ma la presenza di quel fantoccio risvegliava i suoi istinti più bassi.
- Mi dispiace davvero, ma stamattina, quando mi sono svegliata avevo un gran mal di testa e la febbre e l’unica cosa di cui mi sono preoccupata è stata lasciare un bigliettino a mia madre e avvisare Maddy e poi… e poi ho dormito fino a tardi, come puoi ben vedere!-
La ragazza allargò la mano sinistra, che non si trovava attorno alla porta, alzando un lembo della camicia da notte che usava per pigiama. Era bianca, di cotone fresco e le arrivava un po’ sopra le ginocchia, ragion per cui sotto portava un paio di pantaloncini corti grigi. I capelli arruffati e le ciabatte azzurre non facevano che aumentare l’impressione che si fosse appena svegliata da un sonno profondo.
Brian la guardò negli occhi e notò che erano lucidi, ma non rossi, ragion per cui gli venne da pensare che fosse tutta colpa della febbre.
- Tranquilla, tanto orami sono qui –
Rispose lui allargando le braccia e per poi riporle immediatamente nella tasca della maglia.
- Ehm… allora io vado, così vi lascio soli e tu non prendi freddo, ok? –
La voce di Drake fece tornare in mente a Brian che lui era ancora lì a disturbare con la sua sola presenza e il suo volto ritornò a farsi scuro.
- Sì, hai ragione Drake! Allora ci vediamo e grazie per essere venuto! –
- Di niente, ciao!-
Brian si scansò per lasciar passare il ragazzo che si allontanò velocemente dal porticato. Si girò prima di vederlo scomparire nella casa di fronte. Lo sguardo ritornò istintivamente sul volto di Aris, che era ancora intenta a seguire il biondino.
- Posso entrare?-
Il tono di voce era calmo, basso, tranquillo, come se la sola assenza di Drake avesse spazzato via il rancore precedente.
- Ah! Certo Bry! Scusa! Vieni –
Aris si riscosse, spostandosi sulla sinistra per far entrare l’amico e chiudendosi poi la porta alle spalle.
Brian si avviò verso il salotto e lei lo seguì, subito dietro di lui, allo stesso modo di prima quando si era vista davanti all’entrata il vicino di casa. Era rimasta un po’ delusa del fatto che non era stato Brian ad esserla andata a trovare, ma avrebbe dovuto aspettarselo dal messaggio che le aveva mandato prima quando le aveva chiesto se era a casa o meno. Avevano parlato di quello che era successo e Aris per questo gli era grata, perché era riuscita a schiarirsi le idee prima dell’incontro fatidico.
- Cosa ci faceva qui Drake?-
Aris notò che dicendo quella frase Brian si era fermato davanti al divano e che la stava guardando abbastanza arrabbiato. Aveva notato anche prima quella sua reazione, ma la ragazza aveva preferito fare finta di niente. Anche se adesso le stava infastidendo come l’aveva infastidita la sera precedente.
- La stessa cosa per cui sei venuto anche tu –
Rispose lei piegando la testa da un lato e alzando gli occhi al cielo.
- Fare pace, vuoi dire? Cos’è, adesso non mi verrai a dire che avete litigato anche voi due?-
Era ironico, ma ad Aris non era sfuggita la punta di soddisfazione celata in quell’affermazione.
- No, scemo! Era semplicemente venuto a trovarmi e per parlare di una cosetta in sospeso fra noi due –
Disse lei spingendo il ragazzo all’indietro, che cadde sul divano con un leggero tonfo.
- E si può sapere questa “cosetta”?-
Era infastidito per il fatto che lei potesse avere un segreto con Drake e lei non poté fare a meno di sorridere, sapendo del potere che aveva in quel momento su di lui. Lo vide inarcare un sopracciglio e quell’espressione le ricordò suo fratello Paolo quando s’incazzava.
- Ti basti sapere che l’amore che nutri per lui è reciproco e che anche lui è venuto ad offrirmi le sue consulenze per liberarmi di te… Che c’è? Non ti vedo molto soddisfatto! –
- No, non è niente è solo che non vado pazzo dell’idea che tu vada a raccontare i nostri problemi ad altri –
Brian abbassò uno sguardo verso il pavimento, mentre la rabbia di lei aumentava per quella frase.
Come cazzo si permette questo idiota? Come se lui non si confidasse con nessuno per chiedere consiglio! Giuro che gli tirerei uno schiaffo!
- Perché tu non lo fai?-
Chiese lei alzando il sopracciglio destro, leggermente scocciata di quell’affermazione. Si trattenne dall’urlargli contro per non peggiorare la situazione già precaria fra i due. Brian restò leggermente interdetto da quell’affermazione, ma dovette ammettere che Aris aveva letteralmente ragione.
- Ok, va bene, scusa, errore mio! Cancelliamo tutto e ricominciamo –
La ragazza sorrise a quell’affermazione e si sedette accanto a lui, con le gambe piegate sotto di sé, tendendogli la mano.
- Allora… ciao Bry, a cosa devo la tua visita?-
- Sono venuto a vedere come stai, dato che non ho avuto tue notizie per tutta la giornata e sono stato in pensiero fino a che Maddy non mi ha detto della tua febbre –
Rispose lui prendendole la mano e stringendogliela. Non riuscì a non ridere davanti a quel gesto semplice che voleva dire tregua.
- Allora non voglio farti stare in pena ancora per molto! Adesso sto un po’ meglio, anche se la febbre ce l’ho ancora-
- A quanto?-
Una nota di preoccupazione uscì dalle parole di Brian. Non sembrava essere in cattive condizione, ma non si sapeva mai. Anche una febbre bassa sarebbe potuta diventare qualcosa di più grave.
- Trentotto e quattro –
- E tu giri in camicia da notte e per di più scalza? Ma che cazzo ti dice il tuo cervello bacato? Non hai freddo?-
Non le sembrava di aver detto una cosa così grave, dopotutto era solo trentotto e quattro la febbre, ma Brian sembrava aver preso la cosa molto seriamente. Lo vide alzarsi in piedi e poi sporgersi verso di lei per guardarla dritto negli occhi.
- A dire la verità ho le ciabatte e fino a due secondi prima che tu arrivassi ero sdraiata qui sul divano con due coperte sulle spalle!-
Aris accettò quella specie di sfida che le aveva lanciato continuandola a fissare e ribatté a quelle parole mettendosi le mani sui fianchi e sporgendosi anche lei verso di lui, fino a che i loro occhi non furono a pochi centimetri di distanza.
- E allora rimettitele, mentre io vado a fare un po’ di tè –
Bry interruppe il breve silenzio che si era instaurato fra i due buttandole addosso le coperte, per poi sparire verso la cucina. Aris si liberò dalle coperte e si sporse verso l’altra stanza, sempre rimanendo sul divano.
- No, Bry, non ce n’è bisogno, stai fermo! –
- Mi dispiace ma non accetto ordini da te! Adesso stai giù e lascia fare a me! –
Non servirono a niente i continui tentativi di Aris di far desistere l’amico e così la ragazza si ritrovò dieci minuti dopo con un tè più che caldo, quasi bollente, tra le mani.
- Grazie Bry, davvero, ma non dovevi –
Fece lei prendendone un sorso, attenta a non scottarsi la lingua. Era grata per quelle piccole attenzioni che lui le riservava. Le piaceva Drake, ma Brian era senz’altro un’altra cosa.
- E perché scusa? Sei malata e hai bisogno di qualcuno che si prenda cura di te –
Disse lui sedendosi accanto a lei e sistemandogli meglio le coperte addosso.
- Guarda che fino a prova contraria non sono ancora inferma! Non è che per caso l’hai fatto solo perché prima di te è stato qui Drake? –
Lo vide storcere il naso e per non farsi vedere mentre rideva, affondò il viso nella tazza e bevve un altro goccio della bevanda al limone.
- No. Ma fammi capire bene, quindi tu mi credi incapaci di qualsiasi gentilezza nei tuoi confronti? Va bene che mi pensi che sia un tipo vanitoso, che non può fare altro che guardarsi allo specchio, ma anch’io ho un cuore!-
Era rimasto seccato dall’insinuazione di Aris e così rispondendole si poggiò una mano sul cuore, come per farle capire che gli aveva spezzato il cuore.
Aris scosse la testa e decise di cambiare argomento, così decise di passare a qualcosa che avrebbe potuto distrarlo più facilmente dall’argomento Drake.
- Lasciamo stare per piacere e non creiamo ulteriori casini… Come è andata oggi a scuola?-
- Come al solito, se non fosse stato per Jimmy durante la lezione di Sberry sarei morto… Aspetta! Maddy e Mey hanno litigato a pranzo! Maddy ha mandato finalmente a quel paese Mey –
Brian vide l’amica farsi scura in volto, sicuramente perché non contenta della notizia. Dopo tutto Mey era stata anche sua amica, anche se sapeva che i loro rapporti non erano mai stati così intensi come con Maddy. Anche lei sapeva delle affermazioni di Mey su Maddy ed era stata Aris ad avvertire l’amica su cosa era successo. Non le era piaciuto, perché non se lo aspettava nemmeno lei, ma aveva preferito anteporre la verità all’amicizia.
- Lo so. Maddy mi ha telefonato durante l’ultima ora… ha saltato ginnastica –
- Mi dispiace un po’ per loro due, perché le cose alla fine non stavano andando tanto male, anche se io non sarei mai riuscito ad andare avanti per così tanto tempo. Non so proprio come abbia fatto Maddy –
- Nemmeno io, anche se a dire la verità le cose non andavano come credi tu: Maddy si lamentava sempre del comportamento di Mey e se non fosse stato per il fatto che a volte saltano la scuola insieme…-
Brian rimase colpito da quello che aveva appena detto Aris. La guardò pensieroso mentre abbassava gli occhi e continuava a bere, scaldandosi col liquido dolce che le scendeva lento in gola.
Ripensò alla sua relazione con Aris e pensare che si sarebbe potuta basare solo su qualcosa di formale, non vero lo fece rabbrividire. Lui provava dei sentimenti per lei, ma erano veritieri. Non sapeva se avrebbe potuto reggerne uno fatto di mera apparenza.
- Sì, ma dimmi tu che rapporto è? Ti sembra possibile poter continuare così? Solo per convenienza? Ti fai solo del male per niente –
- Sai quanta gente al mondo si comporta in questo modo? Anche io con certe persone cerco di mantenere un velo di apparenza per non mandarli a quel paese la prima volta che li vedo. Le persone si usano a vicenda per ottenere ciò che gli serve Bry, noi siamo solo un branco di ipocriti incoerenti! A volte mi domando se potrebbe mai esistere un mondo migliore, dove i rapporti possano essere sinceri e dove le persone si possano dire in faccia quello che pensano… ma la verità è che la realtà fa male e poche persone hanno voglia di soffrire. Si fa molto prima a raccontarsi una bugia e pensare che tutto va bene, piuttosto che affrontare la realtà –
Bry la vide bere un ultimo goccio dalla tazza e poi appoggiarla sul tavolino. Aveva ragione, sicuramente ma ancora lui non riusciva ad arrendersi alla forza di quelle parole.
Forse è stata un po’ troppo dura, basta pensare a noi, alle nostre famiglie,… qualcosa di buono c’è ancora! Tutte quelle persone che cercano di aiutare il prossimo? Non penso che vogliano qualcosa indietro, se non un sorriso dalle persone che aiutano
- Non ci credo che dentro di noi non abbiamo almeno un po’ di coerenza e disinteresse! L’amicizia vera che cos’è se non amore disinteressato per qualcun altro?  –
Le parole gli uscirono veloci dalle labbra e Aris si girò verso di lui piantandogli gli occhi verdi, dritti nei suoi. Vide una traccia di quella vecchia paura riemergere dietro i segni della febbre, ma lui non avrebbe mollato.
- Ma i veri amici sono pochi e a volte anche quelli se ne vanno –
Andrew, ecco qual era il significato di quelle parole per lei. Brian lo sapeva benissimo, ma voleva farle capire che nonostante i litigi o tutte le difficoltà lui non sarebbe scappato. Glielo aveva ripetuto tante volte a parole, adesso era ora di dimostrarglielo, anche se solo per una parte infinitesimale.
- Sì, può anche succedere ma se sono veri amici ritornano, perché anche loro sentono il vuoto che gli si forma attorno quando gli manca una persona cara e speciale con cui hai condiviso mille momenti, anche i più banali! Ieri sera dopo che te ne sei andata ero incazzato col mondo, con te, ma soprattutto con me, perché sono riuscito a farti del male, ma nel frattempo l’ho fatto anche a me senza rendermene conto. Sai, sto cominciando a pensare che la rabbia e l’alcool siano praticamente la stessa cosa, perché tutti e due tirano fuori il peggio di te e ti fanno dire delle cose che altrimenti non diresti mai…
- Ieri notte sono riuscito ad addormentarmi perché cercavo in tutti i modi di autoconvincermi che stamattina tutto sarebbe tornato come al solito e tu saresti venuta a cercarmi per fare pace, perché pensavo che anche tu dovessi scusarti per certi tuoi atteggiamenti, ma quando non ti ho visto arrivare tutto mi è crollato addosso, ho avuto paura… per questo Aris voglio scusarmi per tutto. Mi dispiace di aver detto quelle cagate, non avrei dovuto –
Brian aveva dato tutto se stesso e proprio per questo motivo non riusciva a guardarlo in faccia. Sentì le lacrime pungerle gli occhi, poi le dita di una mano che si aprivano sotto il suo mento e lentamente lo alzavano.
- Allora siamo in due a doverci scusare, perché hai ragione anche io devo scusarmi con te. Ho reagito male quando hai tirato in ballo Drake e non avrei dovuto, il fatto è che siete state e siete ancora due figure importanti della mia vita e mi piacerebbe che poteste andare un minimo d’accordo. Ne ho parlato anche con lui prima e era d’accordo a cercare un dialogo –
Accennò ad un sorriso, mentre le lacrime venivano ricacciate dentro, perché non era proprio il momento di dargli libero sfogo. Brian ricambiò, contento del risultato e finalmente sollevato. Sperava di non dover più litigare così tanto per un bel po’ di tempo. In una settimana ne aveva avuti troppi.
- Beh, visto che è una cosa importante per te potrei anche provarci, insomma al massimo avremo un rapporto alla Mey-Maddy! –
Quella battuta anche se pessima ebbe il potere di farli scoppiare a ridere come due bambini.
- Quanto sei cretino! Comunque io ci sono rimasta davvero male quest’estate quando l’ho saputo, insomma non me lo sarei mai aspettata, visto che la conosco da una vita! Io non avrei più avuto il coraggio di guardarla in faccia se avesse detto queste cose su di me, va bene che è da quando siamo tornati a scuola che si vedeva benissimo che i rapporti erano un pelo più freddi di prima, anche tra noi due…-
- Lo so… Senti, cos’è ‘sta storia che devi andare a vedere una partita di Drake?-
Sinceramente Aris non ne poteva più, sospettava quasi che Brian si fosse innamorato di lui.
Eccolo che ritorna! Mamma mia quanto rompe! Forse è meglio se gli rispondo, almeno la finisce qui1
- Ma niente, è che gli ho promesso che in cambio di una consulenza gli avrei fatto conoscere una amica e sarei andata ad una sua partita… -
- E che pensi di presentargli? –
Brian era veramente curioso di sapere di chi potesse trattarsi.
- A dire la verità non ci ho ancora pensato, però adesso mi è venuta in mente una mezza idea…-
Aris sorrise avvolgendosi ancora di più tra le coperte, mentre Brian si faceva più vicino a lei dalla curiosità.
- Ovvero?-
La ragazza vide le labbra dell’amico muoversi lentamente mentre pronunciava quell’unica parola. Era talmente vicino che sentì il suo fiato caldo sul volto, mentre gli occhi erano fissi nei suoi per cercare di farla confessare.
-Non te lo dico –
Ris scoppiò a ridere mentre Bry la malediceva a mezza voce. Era una tortura a volte per lui parlare con lei, perché amava farlo impazzire e proprio per questo la odiava. Le diede uno spintone sulla spalla che, però, fu attutito dalle due coperte che Aris teneva addosso e l’unico risultato fu quello di farla ridere ancora più fragorosamente.
Ok, adesso me la paga sul serio!
Brian si alzò in piedi, per prendere lo slancio e lanciarsi su di lei.
- Dai stupida malata che non sei altro! Guarda che solo perché tu hai la febbre, non vuol dire che io non possa farti il solletico –
Aris smise di ridere appena se lo trovò su di sé. La stava schiacciando col suo peso e lo strato termico che aveva addosso non facilitava certamente la respirazione. Vide le sue mani avvicinarsi e Ris fece appena in tempo a stringergli i polsi nel tentativo di frenarlo.
- No Bry, stai fermo! Se lo fai io ti rovescio addosso il tè!-
- Non ne saresti capace –
La stava  provocando e lei, come al solito non riuscì a non raccogliere la sfida. Si sporse verso di lui, mentre uno strano ghigno le si formava sul volto.
- Ah sì? Vediamo, dai! Fatti sotto! –
- Allora te le vai proprio a cercare Ris! E poi non ti lamentare!-
Brian non aspettava altro. Si liberò velocemente dalla presa di Aris e poi, ancora più veloce, infilò le mani tra le coperte e cominciò a muoverle sui fianchi e sulla pancia della ragazza, che immediatamente scoppiò a ridere.
- Smet…tila! Bry! Ah! Ah! Ah! Ah! Dai! –
Aris cercava inutilmente di rispondere agli attacchi di Bry, tentando di muovere le mani verso il suo busto, ma lui prontamente aumentava il ritmo delle mani. Aris non poté fare altro che voltarsi su un fianco e cercare dichiudersi a ricccio per diminuire la superficie del corpo su cui Brian avrebbe potuto attaccarla.
- Allora, dov’è il tè? No, ferma lì!–
Aris approfittando di una piccola distrazione di Brian, aveva allungato il braccio destro verso il tavolino su cui era posata la tazza. Bry però fu più veloce di lei e riuscì a bloccarla immediatamente.
- Ma non…non va… Ah! Ah! Ah! Ah! Vale! Io n… non ti ho bloc… cato le ma… ma… mani! Ah! Ah! Ah! –
Brian continuava imperterrito con il solletico e Aris non riusciva a smettere di ridere. Le mancava il fiato, ma era letteralmente più forte di lei.
- Anche perché tu non ci saresti mai riuscita! Io sono troppo forte! Ma che cazzo fai? No! Aris, cazzo! Ma scotta!-
Brian non si era certo aspettato che nel breve istante in cui sveva mollato la presa sulla mani della ragazza per sistemarsi meglio, lei sarebbe riuscita ad arrivare alla tazza e a svuotare il restante contenuto su di lui. Quando sentì il liquido caldo scendergli giù per il collo e lungo la schiena urlò per il fastidio.
- Così impari e poi non è vero! E’ appena tiepido –
Le disse Aris guardandolo negli occhi, mentre una furia ceca divampava in lui e il fermo convincimento che lei meritasse una punizione si faceva spazio nel suo cervello.
- Sai che questo ti costerà un’altra dose di solletico? –
 

*************************

 
- Che cazzo stai facendo Bry? Dove mi stai portando?-
La voce di Aris uscì perentoria dalla sua bocca, quasi stordendolo per quanto era forte. Era il primo sabato sera di libertà dopo la malattia e lei aveva pensato di passarlo davanti ad un film, che aveva già appositamente noleggiato. Invece, appena Brian era arrivato l’aveva buttata sulla macchina, per poi caricarsela in spalla e condurla verso una meta del tutto ignota a lei. Per questo motivo Aris continuava a muoversi sulla sua schiena, rendendogli molto più difficile camminare.
- E’ una sorpresa, perciò calmati –
Sbottò Brian, facendo sussultare Aris. La sentì divincolarsi per un’ultima volta, ma poi fortunatamente si mise buona.
- C’era proprio bisogno di prendermi in groppa? Voglio dire, anche se ho una benda un faccia i miei piedi riescono a muoversi anche da soli con un po’ di aiuto!-
Aris non vedeva nulla oltre la stoffa blu del fazzoletto e si pentì subito di aver detto quelle cose. Se Bry l’avesse messa giù non era poi molto sicura che sarebbe riuscita a non inciampare. Era buio e se già il ragazzo faceva fatica ad avanzare, sicuramente non ce l’avrebbe fatta.
- Per evitare ogni possibilità di farti male è meglio che tu stia buona sulla mia schiena! Sei stata malata una settimana e anche se adesso ti rompessi qualcosa il tuo allenatore mi farebbe nero, perciò preferirei che non fosse poi lui a spaccare qualcosa a me –
Il silenzio cadde sui due, come se qualcuno avesse detto qualcosa di imbarazzante e ora stesse rimpiangendo di averlo fatto. L’unico rumore che si riusciva a percepire era quello delle onde e quello del respiro forte di Brian. Ogni tanto la brezza marina faceva muovere i capelli di Aris, che solleticavano la mascella e il collo del ragazzo.
Aris allungò le braccia che teneva sulle spalle dell’amico in avanti, lungo il suo petto e appoggiò il mento sulla sua spalla sinistra. Fu strano scoprire che si sentiva bene in quella posizione. Avvertiva un senso di protezione stando a contatto con la sua guancia un po’ ruvida per la prima barba che cominciava a spuntare, mentre seguiva il ritmo del suo respiro e le sue braccia forti la tenevano stratta. L’aria che le inondò i polmoni per un istante era carica del suo odore e Ris sentì allentarsi quel nodo allo stomaco che si era formato quando l’aveva bendata.
Non sapeva per quanto tempo fossero rimasti così, probabilmente da una decina di minuti, perché lentamente cominciò a percepire il rumore più deciso della risacca del mare.
- Brian, ma siamo in spiaggia? –
- Perché?-
Lo stupore nel tono del ragazzo era palpabile e Aris capì di aver fatto centro e decise di continuare l’interrogatorio nella speranza di carpire qualche informazione in più.
- Il rumore del mare è più forte del solito, tutto qui –
Il silenzio fu l’unica risposta che ottenne e fu solo perché sapeva di essere in spalla a lui che non entrò nel panico per l’idea di essere stata abbandonata.
- Bry? –
Il ragazzo percepì la nota di panico nella voce di Aris e rispose per cercare di calmarla. Con quello che stavano per fare non aveva proprio bisogno di avere accanto una persona che sbraitava e piangeva. L’avrebbero ucciso, uno su tutti non glielo avrebbe perdonato.
- Cosa c’è? –
- No, niente è che non dicevi più nulla e mi sono preoccupata –
Brian sorrise a quelle parole. Le sembrava una bambina piccola, che aveva bisogno di mille attenzioni per sentirsi al sicuro. La strinse di più a sé, facendola sussultare per l’improvviso cambio di posizione.
- E di cosa? Tanto sei su di me, quindi da sola non ti lascio di sicuro –
- Va beh, non si sa mai! Magari eri diventato uno zombie o un vampiro, insomma io che ne so!-
Lui scosse la testa e probabilmente Aris lo sentì, perché emise una serie di brontolii sommessi quando il suo volto sfregò contro quello della ragazza e la barba la grattò.
- Dai, scendi che siamo arrivati –
Altri brontolii di protesta uscirono dalla bocca di Ris, che furono placati immediatamente quando Brian la minacciò di farla cadere a terra se non fosse scesa di sua spontanea volontà.
- Comunque si stava bene qui sopra, non è che potresti farlo più spesso? –
- No e adesso scendi senza toglierti la benda –
L’aria si riempì del suono dei fruscii dei vestiti e poi di un leggero tonfo, quando Aris toccò terra con i sandali. Sentì la sabbia fine della spiaggia entrargli fresca fra le dita dei piedi e la ragazza non poté non rabbrividire a quella sensazione.
- Lo sapevo! Siamo sulla spiaggia! Senti Bry, ma adesso cosa dovrei fare? –
Un altro silenzio, un altro vuoto terribile che la fece rabbrividire dentro.
Dov’è andato? Non può avermi lasciato qui!
- Bry? –
Un altro silenzio interminabile durato appena un minuto, disturbato solamente dalla risacca del mare e da strani scricchiolii. Attorno a lei il buoi, perché la benda le impediva di vedere ogni cosa. Se anche ci fosse stata una luce in spiaggia avrebbe faticato a vederla.
-Bry? Dove sei finito?-
Una nota di panico stridette fra le lettere di un nome che non doveva recarne traccia.
Bry! Cazzo! Sei un coglione! La benda, cazzo! Giuro che adesso me la tolgo!
- Brian? Ehi, ma… -
Ciò che vide davanti a lei la lasciò senza fiato e la tensione scomparve dai suoi muscoli, lasciandoli indolenziti. Sulla spiaggia c’era un piccolo falò e attorno dei tronchi, che dovevano fare da panchine.
- Sorpresa! –
Cinque voci interruppero la quiete della spiaggia. Aris si portò le mani sul volto per asciugare il lieve velo di lacrime che le aveva coperto gli occhi, mentre una risata tra l’isterico e il divertito le uscì dalla gola. Non ci credeva. Non riusciva proprio a credere che i suoi amici le avessero organizzato un festa a sorpresa, senza che ci fosse nemmeno una ricorrenza da festeggiare.
- Non ci credo! Ragazzi ma è stupendo! Grazie! –
- E di cosa? Volevamo festeggiare il tuo ritorno alla vita esterna –
Maddy si fece avanti verso l’amica con una coperta in mano, che passò ad Aris per coprirsi dall’umidità della notte.
- Maddy ha ragione! E poi cosa c’è di meglio di un falò in spiaggia?-
La voce che aveva appena parlato non era delle più familiari e impiegò un paio di minuti a capire a chi appartenesse. Quando però capì di chi fosse spalancò gli occhi per lo stupore.
- Ilary! Che cosa ci fai qui?-
Aris abbracciò la ragazza che si trovava davanti a lei, stringendola forte a sé. Qualcosa tintinnò ma Aris non se ne preoccupò affatto. Era da una vita che non si vedevano, ma le era sempre risultata molto simpatica. Ilary era la migliore amica che Maddy aveva quando abitava ancora a Long Beach, prima di trasferirsi ad Huntington. Aveva la loro età, portava i capelli castani corti sopra le spalle. Amava vestirsi sempre elegante e alla moda, ma era una ragazza abbastanza particolare e questa sua diversità le aveva fatte subito avvicinare.
- Maddy mi ha detto che avrebbero preparato questo e visto che non capita tutti i giorni mi sono aggiunta abusivamente, anche se mi sono procurata due bottiglie di vodka-
Scoppiarono entrambe a ridere, quando Ilary scosse davanti a lei due bottiglie di vetro trasparente, piene fino all’orlo.
- Io invece ho portato della tequila e del Jack –
La figura imponente di Jimmy emerse dalle ombre mostrando altre due bottiglie. Aris saltò letteralmente al collo al ragazzo, che non vedeva da ben sette giorni e di cui aveva sentito molto la mancanza. Quando lo lasciò andare si accorse che la coperta le era caduta sulla sabbia e perciò non poté fare a meno di storcere il naso dal momento che adesso si sarebbe completamente riempita di sabbia.
- Jimmy! Ciao! Cazzo, ma sei cresciuto ancora mentre ero malata?-
- Per me sei tu che ti sei ristretta –
Quella voce proprio non se la sarebbe mai immaginata. Si girò verso la direzione da cui aveva sentito provenire quelle parole, ma tutto quello che riuscì a scorgere fu un volto in ombra.
- Drake? Ma che cazzo… -
- Io e Brian abbiamo deciso di fare una breve pausa per farti vedere che se vogliamo riusciamo ad andare d’accordo o almeno che ci proviamo! Non ti promettiamo nulla però…-
Drake uscì dal cono d’ombra per avvicinarsi a Bry. Quello che vide Ris in quel momento ebbe il potere di lasciarla a bocca aperta. Non poteva credere ai suoi occhi. Brian aveva appoggiato non una mano, ma addirittura un braccio intero sulla schiena del biondo.
Oh mio Dio! Ma cos’è successo al mondo mentre io non c’ero?
- Grazie davvero ragazzi! Siate tutti fantastici! Non avrei mai potuto avere degli amici migliori al mio fianco! Vi voglio bene –
Forse era stata la febbre a renderla così emotiva, ma per la seconda volta in una sola serata i suoi occhi le si riempirono di lacrime.
- Non ti metterai a piangere proprio adesso! –
Brian si avvicinò a lei, passandole un braccio attorno le spalle e stringendola a sé.
- Sì, infatti, anche perché adesso è ora di scatenarsi!-
Maddy alzò le braccia al cielo, mentre Ilary faceva partire lo stero appoggiato su uno dei tronchi.
- Chi vuole fare un giro di tequila? –
Jimmy, che si era già seduto sul tronco di fronte al fuoco, scosse una delle tre bottiglie trasparenti richiamando l’attenzione dei compagni, ancora riuniti attorno ad Aris. Fu proprio lei la prima a cui brillarono gli occhi sentendo le parole di Jim.
- Io! Ma ce l’hai il sale e il limone?-
- No –
- Ma che cazzo Jimmy! La dobbiamo mandare giù così? –
Chiese la riccia sedendosi accanto a lui e guardandolo storto. Non le piaceva la tequila da sola e non capiva perché lui non avesse con sé quegli elementi essenziali.
- Mi dispiace ragazze, ma l’alcool non può essere rovinato con niente, perciò ve la dovete far piacere anche al naturale –
La delusione di Maddy, Aris e Ilary era palese, mentre gli altri due ragazzi sogghignavano tra loro.
- Figurati se ci riescono! Stai parlando con delle ragazze-
Drake le prese in giro, facendo ridere sia Brian che Jimmy. Lo sguardo che si scambiarono le ragazze, invece, era di tutt’altra natura. Erano tutte prontissime a raccogliere la sfida.
- Ehi! Maddy, prendi la bottiglia gli facciamo vedere noi a questi sfigati cosa vuol dire bere! Ris tu ci sei? –
Nessuna delle altre due si fece pregare ulteriormente. Maddy, per esempio strappò dalle mani di Jimmy la bottiglia così velocemente che lui nemmeno se ne accorse.
- Certo! Come potrei rifiutare? Passami un bicchiere, o non abbiamo nemmeno quelli?–
Chiese Aris guardandosi in giro alla ricerca disperata di un bicchiere che si materializzò davanti a lei dopo nemmeno due secondi. Era di quelli grandi, sicuramente non adatto per bere tequila, ma tutto andava bene quando si aveva voglia di bere.
- No, quelli li ho portati io… siete pronte? Al mio tre: uno, due, tre! –
Ilary non aveva nemmeno finito di parlare che il liquido amaro scivolò in gola ad Aris.
Ma se beviamo tutti, chi cazzo guida stanotte per tornare a casa?
Fu questo l’ultimo pensiero responsabile che le attraversò la mente prima di buttarsi definitivamente sul contenuto delle altre bottiglie.


Ok, finalmente sono tornata! Lo so, è passato davvero un sacco di tempo e mi scuso seriamente per avervi fatto aspettare così tanto! Sinceramente non so cosa dire, perchè avrei tante cose nella testa cha faccio fatica ad esprimerle tutte. Riguardo alla storia, Brian ha finalmente risolto i suoi problemi con Ris e Jimmy e Maddy sono usciti insieme. Ok, non vi ho detto nulla su come è andato a finire l'appuntamento, ma abbiate un po' di pazienza e lo scoprirete (giuro che aggiornerò il prima possibile!).
Per quanto riguarda invece voi miei cari lettori, vi ringrazio tutti dal primo all'ultimo. Da chi recensisce a chi non lo fa! Grazie perchè seite un pubblico stupendo!
Un bacio a tutti e alla prossima! :)
  
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