Storie originali > Fantascienza
Ricorda la storia  |       
Autore: Jazz Hyaenidae    10/01/2012    3 recensioni
Salve a tutti, questo è il mio primo esperimento fantascientifico chiamato Venera.
La trama si sviluppa intorno ad un progetto spaziale chiamato Venus Express 10, il quale si prepone l'obiettivo di rendere totalmente agibile il pianeta Venere. Dal momento che, da alcuni miei lettori, è stato definito come un racconto destinato ad apparire la cosiddetta "solita solfa" fantascientifica,ci tengo a chiarire che quello che troverete dopo è più inerente all'introspezione dei miei personaggi piuttosto che allo sviluppo ostentato di una tramata alla Stephen King. Il futuro per ora può essere visto solo con un'allucinazione, come tale vado a descriverla motivandovela con il cyberspazio, con intromissioni cerebrali, abbattimenti di firewell, bambole vudù, pirati interattivi. La vita su Venere è assai difficile sia dal punto di vista economico che fisiologico. Strane creature vi regnano, personaggi eccentrici e scienziati corrotti, il tutto surrogato ad un'alienazione totale da parte dei miei protagonisti.
I personaggi principali che posso anticipare sono :
-il dottor Kevin Russel, atipico scienziato inventore della tecno-biosfera
-Virginia Collen psicologa esperta in criminologia e sensibilità emotiva degli androidi
-l'agente Andrew Carter investigatore segreto
-Elizabeth Wesley un'androide molto sofisticata alla quale è stata riconosciuta una "anima"
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L'ALTRA FACCIA DEI MONDI
Salve a tutti, questo è il mio primo esperimento fantascientifico chiamato Venera (il perché della lettera finale andatevelo a ricercare se vi interessa).
La trama si sviluppa intorno ad un progetto spaziale chiamato Venus Express 10, il quale si prepone l'obiettivo di rendere totalmente agibile (agibile per l'uomo s'intende) il pianeta Venere. Dal momento che, da alcuni miei lettori, è stato definito come un racconto destinato ad apparire la cosiddetta "solita solfa" fantascientifica,ci tengo  a chiarire che quello che troverete dopo è più inerente all'introspezione dei miei personaggi piuttosto che allo sviluppo ostentato di una tramata alla Stephen King. Il futuro per ora può essere visto solo con un'allucinazione, come tale vado a descriverla motivandovela con il cyberspazio, con intromissioni cerebrali, abbattimenti di firewell, bambole vudù, pirati interattivi. La vita su Venere è assai difficile sia dal punto di vista economico che fisiologico. Strane creature vi regnano, personaggi eccentrici e scienziati corrotti, il tutto surrogato  ad un'alienazione totale da parte dei miei protagonisti. 

I personaggi principali che posso anticipare sono :
 -il dottor Kevin Russel, atipico scienziato inventore della tecno-biosfera
 -Virginia Collen psicologa esperta in criminologia e sensibilità emotiva degli   androidi  
 -l'agente Andrew Carter investigatore segreto  

 -Elizabeth Wesley un' androide molto sofisticata alla quale è stata riconosciuta   una "anima"*

*(vedremo che l'anima in questo racconto è l'idoneità riconosciuta ad un androide ad essere trattato come una vera e propria persona fisica, quindi come un essere umano.)
Ci sono altri elementi importanti che andrebbero segnalati quali la "biomateria", nuova risorsa d'energia per la Terra, Marte e Venere e poi la guerra finita ma mai superata del tutto tra umani, androidi e computer.  

Inizio 

Venus Express 10

 


Dicembre, anno 2245.
Il dottor Kevin Russel è uno scienziato  inglese specializzato sulla modificazione dell'atmosfera dei pianeti solari.  È stato chiamato  a partire sul pianeta Venere come scienziato del programma spaziale Venus Express 10 organizzato dall'Unione degli Stati Federali d'Inghilterra.  
Il pianeta Venere è stato il secondo pianeta colonizzato dai  terresti dopo la colonizzazione storica di Marte, dopo la creazione dei primi androidi, in seguito alla scoperta della biomateria, una nuova risorsa sfruttabile per la produzione di energia; di vitale importanza anche per il sostenimento di pianeti come Marte e Venere privi ancora di un AEPS (*sistema energetico autonomo planetario).
La tecnologia dell'uomo  ha reso possibile il viaggio spaziale prima su Marte che, non essendo una meta economicamente vantaggiosa per la  distanza d'orbita  e la  rilevante differenza con il Pianeta Terra,  ha lasciato infelici tutte quelle popolazioni che credevano nel  progetto di colonizzazione come progetto di valenza umanitaria e non fine soltanto ad una casta sociale, così come era effettivamente accaduto nell'occasione del Pianeta Rosso.
Per motivi di campagna politica un gruppo di  governatori  inglesi hanno promesso (senza calcolare bene le reali prosperità che Venere può  dare all'uomo) la riuscita del programma Venus Express 10 che si pone come obiettivo finale quello di riuscire a rendere stabile la vita sul  Pianeta Venere.
Le condizioni su Venere sono così precarie che il sessanta percento del pianeta è ancora sotto eruzioni vulcaniche, tempeste ciclopiche  e inondazioni di gas tossici.  
L'agibilità di Venere è stata  resa possibile solo nel primo continente  nominato anche Ishtar Terra.  Il secondo continente chiamato Aphrodite Terra sarà reso agibile solo nel proseguo dei secoli se le missioni successive alla Venus Express 10 risulteranno positive.
Nel frattempo Ishtar è un continente che ospita i peggior criminali provenienti sia da Marte che dalla Terra.  Poiché le condizioni di vita sono estremamente difficili   , per la scarsità di cibo, per un'aria pesante che si respira sotto un'immensa cupola che funge da limite allo spazio  aereo  e ne protegge la biosfera artificiale creata  dagli  scienziati,  la presenza militare è una delle più feroci della storia dell'umanità.  
Teste mozzate,  mutilazioni di arti, esecuzioni capitali dietro i vicoli o dentro i locali sono all'ordine del giorno per le città del continente venusiano.  Il tutto si svolge sotto il controllo e il governo provvisorio della Blissett Corporation la quale è stata delegata dal governo centrale d'Inghilterra  a svolgere i lavori di stabilizzazione del tempo atmosferico di Venere  con il secondo compito, quello più oscuro e insabbiato, di gestire  le prigioni in Ishtar come campi di lavoro forzato.  
Anche il progetto Venus Express 10 però porta con se l'elemento bilanciante: un investigatore segreto atto ad indagare e  a notificare  la violazione dei diritti fondamentali dell'uomo sul Pianeta di Venere.  Una battaglia legale che si prodiga dalla Terra sino al Pianeta Nebuloso e che ha esiti alquanto incerti. 





-Kevin!- Lo svegliò la moglie mentre anche lei era ancora avvolta tra il caldo piumone.
- Devi andare a lavoro  Kevin. Sono le quattro.- E  sperduta nel sonno  preferiva sonnecchiare ancora per qualche ora.
Il dottor Kevin Russel, trentaquattro anni nell'agosto che sarebbe venuto, si alzò dal letto preso da un insolito sconforto. Mise in ordine i due libri che stava leggendo facendoli combaciare perfettamente nei due angoli di sinistra, diede una pulita ai suoi occhiali e grattandosi lo scroto  si incamminò verso il bagno.   Mentre lo scienziato cercava di riprendersi da quello stato di assopimento, in cucina una macchina robotica di nuova generazione preparava delle frittelle con pancetta e da lì a poco gliele avrebbe servite insieme ad una spremuta di arancia rossa.  
Così a Kevin ad un certo punto non rimaneva altro che infilare i suoi pantaloni, la sua solita camicia bianca leggermente sbiadita, il suo solito cravattino bordeaux  ed una giacca qualsiasi ma che non fosse quella regalata dalla suocera. Non andava d'accordo con i parenti sopratutto quelli di Elda, la moglie.
Lei  giovane e di ricca famiglia era la proprietaria dell'appartamento, dettaglio che spesso lei faceva pesare come se lui fosse sempre contato  meno.  Elda non  sapeva ancora che la sera non sarebbe più tornato,  ne avevano discusso più volte a cena e lei si era detta contraria a quella missione.  Si era pronunciata chiaramente puntigliosa e comanderina come era sempre:
-No Venere è un postaccio! Capiterai sgozzato da quei criminali! Tu sei libero di andarci Kevin ma non di rientrare in questo appartamento, te lo giuro, per me puoi anche morire sul quel maledetto pianeta  ma non ho soldi per farti un funerale, che sia chiaro questo!
Con quel che ti danno di stipendio  poi... non riusciamo ad avere un bambino figuriamoci se riesco a portarti sulla Terra una volta che giacerai lì a... quanti chilometri sono?
-Centocinquantotto milioni...
-Il trasporto funebre  se lo pagano in base al chilometraggio... hai idea di quanto mi verrà a costare?  

Particolare delle donne del XXVI secolo era quello di essere legate sfacciatamente ai soldi e nel caso della moglie del  dottor Russel la situazione era aggravata poiché lui discendeva da una povera famiglia ed ero riuscito a conseguire la laurea solo in merito a premi e finanziamenti attribuitegli  dalla federazione inglese.  
-Ebbene si Elda vado su Venera, no no.... non dire niente ti prego, basta così hai già detto troppo; non lo voglio un funerale...- Parlava con la moglie che intanto dormiva e russava  a pieni polmoni facendo un baccano terribile. Sì Russel non era mai stato un tipo arrogante o tanto cazzuto da dire tutto in faccia. Aveva vissuto sei anni di matrimonio succube della moglie e dei suoi parenti e l'influenza di quelle persone nella vita sociale e lavorativa era stata così rilevante da non liberarsene più.  Poi erano persone spregevoli, gente attaccata ai quattrini e priva di sentimento, nessuna emozione era mai trasparita dagli occhi di Elda se non avidità ed egoismo nell'accusare il marito di ogni misfatto ma in particolar modo di  uno solo: quello di non averle ancora dato un figlio.
 
- No Elda, non ti ho mai amata, il nostro è stato un legame... convenzionale ed io, sono sempre stato un uomo infelice. Parto, vado via, non so se torno.   Sì lo so che è rischioso,  siamo riusciti a diminuire il biossido di carbonio di un  diciotto virgola sette percento, vale a dire che il settantasei  virgola nove percento dell'atmosfera di Venera   rimane  ancora di biossido di carbonio. Ma se ci fermiamo  un secondo a pensare che è veramente possibile, dico che è veramente possibile...  l'installazione di nuovi macchinari che ci permettono di attivare un ciclo di carbonio tramite il quale sia possibile incorporare il carbonio stesso  nelle rocce venusiane allora ecco cara che... divento un uomo contento. Contento perché ho ancora speranza, un credo al quale appigliarmi, una ragione che mi faccia svegliare al mattino, un ideale fisso in testa che mi fa sentire cosciente del mio essere.  Che tu ci creda o meno, sento di esser nato per dare un sopporto importante all'umanità e quale missione più importante della Venus Express?  Renderemo Venera un pianeta abitabile... più di quanto sia ora intendo, dove i nipoti dei tuoi figli un domani potranno trovare casa e conforto, pace e tranquillità, aria pulita da respirare.  Ma in cosa potrai mai credere tu, tu  che nella tua vita non hai mai  creduto a niente? Cara moglie ti lascio senza alcun rimpianto.  

Si chinò sotto il letto matrimoniale con un panino in bocca e sfilò via una valigia con dentro tutto il necessario.  Avanzava con aria baldanzosa lungo il tappeto rosso che portava all'uscita dell'appartamento quando dall'ombra del salotto spuntò un pastore bergamasco, il suo cane vecchio di otto anni. Gli si avvicinò leccandogli la mano.
-Galileo come potevo non salutare te? Certo che ti saluto certo! Fai il bravo in mia assenza e forse un domani ci rivedremo! Mi mancherai è ovvio che mi mancherai... - Fece qualche carezza al cane e poi volò via di soppiatto portandosi ancora del cibo alla bocca.  
Iniziò a pensare a molte cose mentre fuori era ancora buio e lo sarebbe stato ancora per quattro ore.  Erano appena le quattro del mattino e  Kevin palesava  una certa eccitazione  all'idea di affiancare in quel lungo viaggio una persona che lui considerava il suo mito, il suo punto di riferimento il professor  Steve Jarchesson. Entrò in macchina e parlò con il computer di bordo.  
-Buongiorno Sofia! Come andiamo
-Buongiorno a lei signor Russel.- Rispose una voce altamente sofisticata installata nell'impianto stereo.- Fa un po' freddo qui fuori a dire il vero ma io sto bene... accenda pure il motore ed io mi occuperò subito di portare l'abitacolo ad una temperatura a voi confortevole.  
-Grazie Sofia... potresti anche essere così gentile da sbrinarmi il vetro?
-Certo signor Russel- Rispose ancora.- Sa signore, mi sono permessa ieri sera di collegarmi al suo database per avere notizie riguardo alla missione Venus Express 10.  Lo faccio spesso da quando mi avete dato il permesso.
-Chiedimi ciò che vuoi Sofia.-
Disse con garbo Kevin.
-Non posso negare la mia preoccupazione. Ho azionato il mio calcolatore delle probabilità. Permettetemi di chiedervelo signore: quante possibilità di riuscita pensate    che abbia questa missione?- La voce era il risultato elettronico di assemblaggi e collegamenti di circuiti, tuttavia palesava un certo smarrimento nell'esprimersi. Non era un dispositivo dotato di anima come si diceva per gli androidi, ma Sofia era stata progettata per interagire con gli umani, di conseguenza era convinta di sapersi emozionare, in questo caso dispiacersi.  Come può un essere senza anima aver coscienza delle proprie emozioni? È un quesito che lasceremo aperto almeno per questo inizio.
- Sofia io credo che... certe cose nella vita vadano affrontate indipendentemente dalle probabilità di riuscita. Io mi rendo conto che è un territorio ostile,non solo per via dell'atmosfera, sarà pieno di trafficanti, assassini e chissà quant'altra roba... ma se qualcuno non interviene su Venere rischiamo addirittura di far risucchiare ciò che abbiamo costruito noi scienziati in  settant'anni. Ci sono diversi problemi a Ishtar, sono consapevole di poterne  risolverne solo uno ed è  mia intenzione far il possibile per riuscirci dando il mio supporto al professor  Jarchesson.
- A proposito del professor  Jarchesson, accenda il suo televisore, canale 47, c'è l'intervista che ha rilasciato ieri sera.  

Ke
vin mise in moto e uscì pian piano dal parcheggio.  Decise di percorrere la strada più lunga per raggiungere la base di lancio nella quale lavorava da mesi.
- Benvenuti allo speciale del notiziario BBE. Questa sera con noi abbiamo il professore  Jarchesson  in partenza per Venere nella missione Venus Express 10. Professore, questa missione nasce  alla conclusione dei suoi ultimi studi che hanno riguardato sia la superficie di Venere, la nascita dell'Oceano Geon e anche la ormai ben nota atmosfera di biossido di carbonio, ma quanto è concreta l'ipotesi che si riesca a respirare su Venere senza la dispendiosa bolla di vetro che hanno montato gli scienziati della Blissett Corporation?- Iniziò così uno spigliato presentatore a cercare di incalzare subito il vecchio professor Jarchesson che prima ancora di iniziare a parlare si sentiva in difficoltà e sapeva che ne avrebbe avuta di più nel gestire quel suo leggero balbettio da uomo ormai alle soglie di novant'anni d'età.  
-Beh sa...questi delicati studi scientifici non possono dirsi conclusi sino a che uno non mette piede sul pianeta Venere e prova all'umanità che è veramente possibile respirare tramite la modifica  biogeochimica che andremo ad apportare al pianeta. Se vuole vederla sotto un punto di vista pratico le faccio l'esempio più calzane... lei ha presente un uomo senza polmone? - Chiese con quella sua solita calma e mitezza che lo contraddistingueva.
-Certo... è un uomo che non può respirare...
-Esattamente , come Venere in questo momento...sta respirando sì, ma in una piccola parte con dei sistemi che ci costano una gamba del nostro pianeta terra. Se io le dicessi che noi stiamo esportando un vero polmone terrestre per portarlo su Venere lei mi crederebbe?
-Beh... sa, qui si tratta di pianeti... io non sono qui per dare delle risposte profetiche ai miei telespettatori. Vorrei sapere da lei se è possibile o meno far respirare gli uomini su Venere ecco. -  Lo stanò scetticamente  il presentatore.
-Allora mi pare chiaro che lei forse non mi crede. Mi stia bene a sentire...neanche nel primo medioevo mi avrebbero creduto se avessi detto che saremmo arrivati al trapianto del polmone umano... e si figuri quanto mi avrebbero deriso se solo avessi parlato di polmoni artificiali, eppure eccomi qua no? Ho cuore e polmone trapiantati, mentre le mie braccia e le mie gambe sono in fibra di carbonio.  Eppure le guardi, non si direbbero perfettamente riuscite? 
Il pubblico intervenne con un delirio di applausi nei confronti del professore.  
-Senta professore, ci vuole parlare del suo equipaggio brevemente, dopo la lascio andare sarà stancato dopo queste lunghe giornate di preparazioni e di conferenze. 
-Certo parlerò molto brevemente del personale chi mi accompagnerà nel viaggio... il mio personalissimo assistente sarà il dottor Kevin Russel esperto di chimica e fisica dell'atmosfera nonché ricercatore di successo nell'ambito della tecno-biosfera, quella pratica che oggi ci permette di respirare, seppur precariamente, su Venere. Aveva meno di trent'anni quando mi presentò il progetto di questa enorme sfera di vetro che avrebbe protetto gli uomini dai gas dannosi e da una temperatura di quattrocentosettantacinque gradi centigradi.  Furono i miei collaboratori a presentarmelo come "il pazzo della cupola di vetro" perché non starò qui a spiegarle quanto poco ci si credesse nel progetto. Eppure siamo lì, sulla base di quel progetto contorto del dottor Russel. Impiegheremo  sessantasette giorni esatti per arrivare viaggiando  a bordo del nuovo modello  Growth Freezer SB90 di propietà della  Blissett Corporation, un tempo diciamo non dei più brevi a causa del tantissimo materiale che stiamo trasportando.  Al comando della nave ci sarà il capitano Edward Fisher generale di grandissima esperienza e affidabilità, l'ufficiale Elizabeth Wesley che in questa spedizione ci farà da vice capitano, il capo tecnico Mark Kewell e il suo giovane assistente Bryan Oberdan, la dottoressa in psicologia nonché criminologa Virginia Collen che voi tutti conoscerete per i numerosi libri che ha  pubblicizzato in questi anni e dei quali non fungo da sponsor... e poi ho preteso in extremis la presenza dell'agente Andrew Carter nella veste di assistente legale e addetto alla sicurezza dell'equipaggio.  Insomma spero di non aver dimenticato nessuno... oh si certo che ho dimenticato qualcuno... Handy il nostro navigatore di bordo ovviamente, collaudato su astronavi SB70 sarà un maggior supporto ai comandi manuali dei quali,comunque, non ci separeremo per tutta la durata del viaggio. -
-Mi permetta l'ultima domanda professore dal momento che me l'ha servita...
-Dica...
- Diffida anche lei di queste macchine senza anima ma in grado di indispettirsi come un vero essere umano? E se gli androidi hanno dovuto lottare ed uccidere per ottenere riconosciuta la propria anima, non crede che potrebbero avere lo stesso atteggiamento i computer prima o poi?
-Risponderò con un'altra domanda se mi è consentito: lei è rimasto ancora nel ventesimo secolo o è realmente qui tra noi? Si sforzi quanto meno di capire che sull'intelligenza delle macchine è stato già detto tutto. La novità è che stiamo andando a vivere su un altro pianeta e quindi? Dovremmo smontare tutte le conclusioni sull'etica riguardante la tecnologia? Sia ben chiaro, io sarei anche disposto a farlo... ma parlare sempre delle stesse cose mi annoia a morte.- 
Sorrise accarezzandosi i baffi il professore.
Kevin in quel momento spense il piccolo televisore timoroso di poter aver colto qualche parola di troppo.
-Cosa c'è che non va signor Russel? - Chiese Sofia.
-Niente Sofia è che certi giornalisti mi lasciano atterrito dalla loro ignoranza ed incapacità di fare informazione seria.
-Per me stava esponendo un quesito interessante invece...- Rispose schiettamente il computer.
-Io non l'ho capito...- Disse dispiaciuto Kevin
-Io invece credo che voi abbiate capito perfettamente signor Russel, solo che  siete così gentile da volermi disorientare, ma sono una macchina non posso distrarmi con pensieri poiché non ho pensieri. Quello che intendeva chiedere il giornalista è se la nostra consapevolezza di esistere può mutare un domani in una pretesa al diritto di vita.  Forse quella persona non aveva chiara la differenza tra consapevolezza di esistere e la coscienza di vivere. Non è poi un errore così grossolano.-
Kevin che d'altronde il suo computer lo conosceva bene sapeva come prenderla in certi casi, ma era anche colpito dalla premura che ci metteva quel mattino ad elaborare ciò che lui definiva "i veri pensieri di una macchina".
- Già... ma perché fare delle domande simili al professor Jerchesson, attualmente si occupa di tutt'altro che di robotica.
-Infatti, questa è una domanda che andrebbe posta all'ufficiale Wesley.
-Cosa sai di Elizabeth Wesley?
-È stata riconosciuta più di vent'anni fa come androide avente anima. Forse è il caso di androide più vicino all'uomo  dato che trattasi di  uno dei pochi casi di riassestamento di cervello umano. In lei risiedono organi vitali di un essere umano vissuto e poi defunto, mentre la sua memoria sono dati, file... elaborazioni di informatica.  Di proprietà del signor Luther Blissett della Blissett Corporation... devo dire che ha costruito proprio un bel giocattolo.
-Suvvia Sofia, non essere invidiosa ora... vanti più affetto tu di un essere umano quale mia moglie...
-Lo trovo molto triste infatti.
-Ti andrebbe di venire con me su Venera?
-Per una...  Venera di miele? -  Kevin  a quel punto rise sorpreso dalla battuta .
-Non prendetevela  signor Russel ma questa battuta era pessima...devo averla letta nel vostro database.  

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: Jazz Hyaenidae