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Autore: LaniePaciock    10/01/2012    8 recensioni
Cosa succederebbe se Richard Castle desiderasse non essere mai nato? Una piccola fanfic tratto dal film capolavoro natalizio "La vita è meravigliosa".
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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Cap. 10 Epilogo-Capodanno

31 dicembre 2011. Ore 23.
Castle aveva deciso di dare una mega festa di Capodanno a casa sua. Aveva invitato tutti. O meglio, tutti quelli che aveva scoperto l’avevano aiutato nel momento del bisogno. I suoi amici, la sua famiglia e soprattutto lei: Kate. Si sedette su una sedia del piano bar della sua cucina stiracchiandosi e sospirando. Aveva appena fatto il giro di tutti, ringraziandoli personalmente ancora una volta della loro generosità. Rick ridacchiò nel pensare a come aveva passato la mattina di Natale: inchiodato al divano a chiamare tutti quelli che gli avevano mandato dei soldi. Non pensava che sarebbe stata così tanta gente. Li avrebbe chiamati comunque ovvio, ma Kate aveva voluto che telefonasse assolutamente la mattina stessa di Natale. Era stata irremovibile su questo, oltre che terribilmente convincente.
“Finché non chiami tutti, scordati i regali di Natale” gli aveva detto con le mani sui fianchi e un sopracciglio alzato, ma con uno sorriso divertito. Lui aveva provato di tutto per dissuaderla, dai baci alla sua famosa espressione da cane bastonato allo sguardo da cucciolo.
“Per favore Kate! Ti prego! Apro i regali e poi chiamo tutti quanti” l’aveva supplicata, ma non c’era stato verso. Alla fine si era ritirato, mugugnando sconfitto, sul divano e aveva iniziato a telefonare, sotto lo sguardo divertito e trionfante di Kate e le risate di Martha e Alexis. Sembrava proprio un bambino a cui viene negato di giocare finché non fa i compiti. Un regalo di Natale anticipato però l’aveva già ottenuto: la sua musa. Quella sera della Vigilia, “Iron” Gates, Gina e Michael Davidson erano stati i primi ad andarsene, mentre gli altri erano rimasti a chiacchierare felici e finalmente rilassati. Dopo gli abbracci finali, ormai all’alba delle due di notte, Ryan, Jenny, Esposito e Lanie, erano andati a casa, promettendo però di ripassare l’indomani. Rick era riuscito a convincere Kate a restare da lui per quella notte. Aveva ricominciato a saltellare allegro per casa quando lei gli aveva detto si, ma ci fu un problema: non riuscirono ad andare a dormire. Lui voleva solo stringerla a sé e iniziare a recuperare un po’ del tempo perduto, ma Alexis e Martha erano talmente eccitate e felici che restarono alzate tutto il tempo. Così fecero anche Rick e Kate, nonostante il primo fosse molto più dell’idea di andare a letto e di tanto in tanto lo borbottasse apertamente. Beckett si divertì un mondo a vedere gli scarsi tentativi del suo scrittore nell’incoraggiare ad andare a dormire madre e figlia. Parlarono tutta la notte e le tre donne si fecero raccontare ogni dettaglio di quel suo assurdo incubo. Non sapevano neanche loro se si fosse trattato di un sogno o di qualcosa di diverso, ma non vollero indagare oltre. Quell’incubo, come lo chiamava Richard, aveva riportato a casa un padre, un figlio e un amante e a loro andava bene così. Al mattino poi avevano fatto colazione insieme; cuoco Richard aveva dichiarato con tono solenne che quello era un giorno importante quindi i pancakes con sciroppo d’acero erano d’obbligo. Si era messo all’opera e in poco tempo aveva preparato un’ottima colazione. Ricordò con un sorriso il momento in cui Martha e Alexis si erano allontanate un momento dalla cucina e lui ne aveva approfittato per togliere un po’ di sciroppo d’acero che casualmente era caduto molto vicino alle labbra di Kate. Non avevano potuto stare soli molto, ma avevano concordato che anche per quello ci sarebbe stato tempo. Se possibile una vita intera per Richard. Dopo colazione aveva effettuato il giro di chiamate e infine avevano finalmente, con grande gioia di Rick, aperto i regali. Subito dopo Kate era tornata nel suo appartamento per cambiarsi e lavarsi. Richard ovviamente le aveva offerto la doccia di casa sua, ma una tirata d’orecchio l’aveva fatto ritrattare quasi subito accontentandosi di un bacio e della promessa di ritornare presto.
Castle diede un’occhiata all’orologio: 23.25. Avevano ancora un po’ di tempo. Si sistemò meglio la cravatta. Iniziava a fare un po’ caldo o forse era solo il vino bevuto fino a quel momento? Oppure era Kate che proprio in quell’istante gli si era parata davanti, con uno spacco nel vestito che gli lasciava scoperta la schiena, mentre chiacchierava con Lanie e Jenny? Rick concentrati! Oh andiamo e come faccio?  Con lei davanti poi?
Scosse la testa e tornò a pensare con un sorriso a quel Natale che aveva passato con la sua famiglia. Con tutta la sua famiglia. Infatti per pranzo Kate era tornata accompagnata anche da suo padre, Jim Beckett. Richard si era stupito che la sua musa alla fine avesse accettato la sua proposta di invitarlo lì, ma ne era stato decisamente felice. Inoltre aveva scoperto che anche l’uomo aveva contribuito a colmare l’ammanco e l’aveva ringraziato personalmente con gli occhi leggermente lucidi. Per cena erano arrivati anche i futuri sposi Ryan e Jenny e i rifidanzati Lanie ed Esposito. Avevano riso e scherzato tutta la sera. Sospirò.
“Ehi papà tutto bene?” gli chiese Alexis avvicinandosi.
“Mm? Ah si tutto bene. Scusa mi ero solo incantato…”. Non gli sembrò il caso di aggiungere se non mentalmente la fine della frase …sul fondoschiena di Kate. La figlia seguì la direzione del suo sguardo fino alla donna e ridacchiò. Era contenta che alla fine fossero riusciti a dichiararsi. Non aveva voglia di passare un’altra giornata come quella della Vigilia per farli mettere insieme. Rick si riscosse ancora una volta e controllò nuovamente l’ora: 23.40.
“Vado a fare un altro giro tesoro” disse alla figlia con un sospiro “ma inizia a prepararti che tra meno di 20 minuti si brinda” continuò poi allegro. Lei alzò gli occhi al cielo, ma ridacchiò e annuì. Richard si alzò e riprese a girare e a chiacchierare con i suoi ospiti. C’era la famiglia di Montgomery, il sindaco e il procuratore con i rispettivi cari, i suoi amici scrittori e molti altri. Non lo pensava possibile, ma gli avevano riempito la casa. Meno male che Kate non ha chiesto soldi alle mie fan pensò ridacchiando Castle altrimenti avrei dovuto affittare un intero palazzo per invitarle alla festa… Tutte persone davanti a lui però meritavano questo e altro. Aveva restituito fino all’ultimo centesimo, ma non li avrebbe mai ringraziati abbastanza. Gli venne in mente la chiamata che gli aveva fatto Davidson il giorno dopo Natale.
“Rick abbiamo trovato i tuoi soldi!” gli aveva urlato felice in un orecchio. A quanto avevano scoperto, un tale Justin Farton, 26 anni, giovane banchiere, si era visto passare sotto il naso la sua fortuna e aveva pensato bene di alleggerirla di qualche centinaio di dollari. Il ragazzo però, per inesperienza o distrazione, aveva aggiunto qualche zero di troppo al suo prelievo così che alla fine si era ritrovato con tutti i soldi del conto dello scrittore più un sovrappiù di 800mila dollari. Non si era neanche accorto dell’errore finché non era andato a controllare il suo conto la mattina dopo Natale. A quel punto però la polizia era già sulle sue tracce e prima di sera l’avevano arrestato. Quando l’aveva visto alla centrale era stato sul punto di andare ad abbracciarlo. In fondo era anche grazie a lui se adesso la sua vita girava per il verso migliore, nonostante l’inizio da dimenticare. Il ragazzo era mortificato e spaventato; giurò che non ci avrebbe più riprovato e Castle, come regalo, decise non sporgere denuncia. Il 27 aveva riavuto tutti i soldi sul conto e, in quei giorni prima del 31, era riuscito a restituire tutto e a organizzare la festa a cui tutti i suoi amici, con sua grande gioia, avevano deciso di partecipare.
“Ehi amico ci sei?” lo richiamò alla realtà Esposito sogghignando. Non si era accorto di aver ripreso a fissare Kate. Ormai il suo sguardo cercava sempre lei. Lei che le era sempre stata vicino. Lei che aveva accettato, per quando sarebbe finita la festa, di rimanere a dormire da lui e con lui quella sera. Quando glielo aveva proposto quella mattina, timidamente, mentre preparavano la casa, pensava che gli avrebbe sparato, ma dopo un attimo di indecisione lei aveva acconsentito, un po’ rossa in volto. In quel momento si era sentito leggero e felice come non mai.
“Sì ci sono Javier non preoccuparti” rispose RIck facendogli una smorfia. Poi guardò l’ora: 23.50. “Anzi vi consiglio prepararvi. Tra poco si stappa lo champagne!” disse allegro. Ormai tutti si erano accorti che era quasi la mezzanotte. Nella confusione generale riuscì ad attirare l’attenzione dei presenti alzandosi su una sedia e battendo un coltello contro un bicchiere.
“Signori e signore, qui è il vostro Richard Castle che vi parla” disse allegro. Ci furono un po’ di risate poi continuò serio “Volevo dire giusto due parole prima che scocchi la mezzanotte. La prima è grazie. Grazie perché senza di voi, io in questo momento non avrei una casa dove ospitarvi né un tetto sulla testa né probabilmente avrei più una famiglia. Un grazie speciale va soprattutto a te Kate Beckett, mia musa, perché hai sempre creduto in me e perché se non ci fossi stata tu, tutto questo non sarebbe stato possibile. Grazie inoltre, perché non solo mi hai regalato un’altra possibilità, ma anche la felicità. Ti amo Kate”. Ci fu un mormorio e poi un applauso. Aveva trovato Kate con gli occhi mentre parlava e l’aveva vista diventare rossa e i suoi occhi farsi lucidi. Dopo un ultimo sguardo dolce alla sua detective, proseguì rivolto al suo pubblico, riprendendo il tono scherzoso. “Secondo… Alzate i vostri calici signori perché fra poco si brinda!”. Ormai mancavano poco più di 2 minuti. Rick si avvicinò a Kate, che lo abbracciò e gli diede un bacio leggero sussurrandogli
“Always”
“Always” ribadì lui stringendola a sé. Esposito e Ryan avevano fatto girare alcune bottiglie di spumante tra gli ospiti e tutti avevano in mano un bicchiere. Erano tutti nel salone ad aspettare che la televisione accesa desse l’inizio del countdown.
“Gente, mancano 30 secondi!” urlò Esposito, con una bottiglia da stappare pronta in mano. Poi il conto alla rovescia iniziò. 10…9…8…7…6…5…4…3…2…1…
“Buon anno!!” gridarono tutti i presenti. Lo spumante fu stappato e i bicchieri iniziarono a essere riempiti tra le risate e gli auguri generali. Allo scoccare della mezzanotte Rick e Kate si erano baciati. Poi la donna gli sussurrò a fior di labbra
“Buon anno scrittore bambino”. E dopo un attimo di incertezza, in cui si morse il labbro inferiore, disse “Ti amo”. Rick la guardò negli occhi sorpreso e felice. Nonostante tutto, lei non gli aveva ancora detto quelle due parole in quei giorni.
“Ti amo anch’io Kate. Buon anno mia musa” gli sussurrò dolce accarezzandole una guancia prima di riprendere il contatto tra le loro labbra. Poco dopo si staccarono e andarono a brindare e ad abbracciare Alexis, Martha, Jim, Lanie, Javier, Jenny, Kevin e a stringere le mani a tutti gli invitati. Rick cercò di staccare il meno possibile il suo braccio dalla vita di Kate. Decisamente quest’anno non poteva avere un inizio migliore.
 
FINE

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Ciao!!! :D 
Eccoci finalmente alla scena finale... ho scelto di parlare attraverso i ricordi di Rick a Capodanno questa volta, invece del solito... Spero vi piaccia lo stesso, ma credo che altrimenti sarebbe venuto troppo lungo...
Non so che dire se non, come Rick, GRAZIE! Grazie a tutti voi che avete continuato a leggere e seguire questa ff creata un po' per prova... Perché mi avete dato la possibilità di sentirmi, per addirittura 10 giorni, una scrittrice. *.* E' con un po' di tristezza che completo questa storia. Mi stavo divertendo davvero molto a scriverla! Voi inoltre, con il vostro sostegno, mi avete regalato un inizio d'anno fantastico! Per cui GRAZIE! *__* 
Beh ora vi lascio... Vorrei chiudere con "Sentirete parlare presto di me!!" con risata malefica a seguito, ma, anche se ho in mente già un'altra storia, non ho proprio tempo per scriverla al momento... Per cui per ora siete salvi!! X) 
Visto che non credo di averlo ancora fatto, auguro un BUON 2012 a tutti!!! :):):)
Lanie
  
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