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Autore: SimmyLu    28/08/2006    1 recensioni
Uno strano sogno inquieta Ayako... che Ryota abbia la risposta?
Genere: Romantico, Malinconico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ayako, Ryota Miyagi
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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AYAKO’S DREAM


...di Simmy-Lu...



Ebbene sì! Questo è l’ultimo capitolo!
E’ decisamente più lungo ed intenso di tutti gli altri!
Gustatevelo con calma!
Buona Lettura!




SETTIMA ed ULTIMA PARTE



# # #


Occhi ciechi.
Occhi velati da una bandana rossa.
Occhi che cercano in tutti i modi di vedere oltre il tessuto.
E caldo.
Un sole caldo al tramonto.


# # #


‹‹Si può sapere dove mi stai portando?››
‹‹Sorpresa.››
‹‹Ma perché devo rimanere bendata?››
‹‹Sorpresa.››


# # #


Odore e rumore di mare.
Onde che monotone si infrangono sulla spiaggia di sabbia fine.


# # #


‹‹Siamo alla spiaggia?››
‹‹Sorpresa.››


# # #


Condotta da mani sicure, Ayako si lasciò guidare fino alla ringhiera di freddo metallo che delimitava il lungo mare. Vi si aggrappò quasi dovesse cadere.


# # #


‹‹Posso togliermi la…›› disse la ragazza alzando una mano per liberarsi dalla bandana.
‹‹No! Non ancora!›› intervenne in tempo Ryota bloccandole il polso ‹‹Aspetta.›› aggiunse prima di lasciarla.
‹‹Allora? Mi stai prendendo in giro?›› domandò Ayako un poco infastidita.
‹‹Mai.››


# # #


Odore di mare.
Intenso e pungente odore d’oceano.
Il tepore dei raggi solari.
Una ringhiera fredda a cui appoggiarsi.
Da afferrare.
Ed una presenza…
…accanto a me.
Serenamente e semplicemente accanto a me.


# # #


‹‹Mi dispiace, Aya. Sono stato un vero stupido.››


# # #


Una voce...
…familiare
Che chiede il mio perdono.


# # #


‹‹Scusami tu, invece.››


# # #


Solo il rumore delle onde del mare.
Profumo di salsedine.


# # #


‹‹Vorrei che tutto tornasse come prima, Ryota. Dimentichiamo quello che è successo. E’ stato solo uno stupido errore…››


# # #


Nessuna risposta.
Soltanto le onde del mare ad ascoltare parole.
Ed una presenza accanto a me.
Vicino a me.
Semplicemente.


# # #


‹‹Facciamo come se nulla fosse accaduto…›› domandò speranzosa Ayako.
‹‹No.››


# # #


Onde di acqua salata.
Lontano il verso stridulo di un gabbiano.
E paura di semplici parole.


# # #


‹‹Ma se è questo quello che vuoi…›› disse piano Ryota prendendole una mano ancora stretta alla fredda ringhiera e scaldandola con la sua.
‹‹Io…non lo so.››


# # #


‹‹Ti ho portato qui per una sorpresa. Una cosa che ho fatto per te.››
‹‹Hai fatto una cosa per me?››
‹‹Sì, un po’ mi ha aiutato Hanamici.››
‹‹Cos’è?›› chiese curiosa.


# # #


Sorridere.
Ma senza saper bene il perché.
Mentre le onde si infrangono sulla spiaggia ed il sole tramonta nell’orizzonte.
Non esiste più confine fra cielo e mare.


# # #


Ryota sciolse il nodo del tessuto rosso che copriva gli occhi della ragazza e stingendo ancora fra le mani la bandana si girò appoggiandosi alla fredda ringhiera.
Gli occhi bruni di Ayako ci misero un po’ ad abituarsi nuovamente alla luce per poi cercare il volto del ragazzo e seguire il suo sguardo fin sulla pallida sabbia.
Sorpresa e meraviglia invasero suo il cuore. Si sentiva lusingata e si sorprese a sorridere.


# # #


Sulla spiaggia era stato disegnato, con candele rosse e bianche di svariate forme, un grosso cuore di scintillanti luci di fuoco. Mille e più candele ardevano strette fra loro da un lungo nastro rosa pallido, tutto intrecciato che correva fra i cilindri di cera.


# # #


Romantico.
Terribilmente romantico.


# # #


‹‹Io non voglio fare come se nulla fosse. Voglio che sia di più, semplicemente.››


# # #


Sabbia pallida e fine.
Onde bianche e azzurre.
Circondano un cuore di piccole luci.
E non ci sono parole.


# # #


‹‹Oh, Ryota! Io…io non lo so.›› sussurrò.


# # #


‹‹Io davvero, non lo so.››
Mentre il sole tiepido tramonta.


# # #


‹‹Non so che fare…››
Mentre le onde del mare si infrangono sulla sabbia, monotone.


# # #


‹‹…però io…››
Mentre ancora tu, sei accanto a me.
Semplice presenza, accanto a me.


# # # # #


‹‹Ayako? Aya-chan!›› disse Ryota scuotendo leggermente le spalle della ragazza abbandonata sul banco.
‹‹Che c’è?›› chiese sollevando la testa intontita.
‹‹Ti eri addormentata, Aya-chan!››
‹‹Davvero?››
‹‹Sì, è suonata adesso la campanella.››
‹‹E’ già finito l’intervallo?››
‹‹Sì, dobbiamo andare nell’aula di scienze adesso!›› le disse Ryota sorridendole.
Era rimasto in classe per tutta la pausa, poco distante dal banco di Ayako, ad osservarla dormire.
Ayako prese la sua cartella ed ancora un po’ frastornata si alzò e, seguita da Ryota, si avviò per i corridoi bianchi e spogli della scuola; il ragazzo le camminava vicino con un vago sorriso sulle labbra, docile come un cagnolino.
‹‹Ho fatto un sogno strano…›› disse ad un tratto, ancora pensierosa.
‹‹…e c’ero anche io.›› concluse sicuro Ryota, sempre sorridendo.
‹‹Come fai a saperlo?›› domandò sorpresa.
‹‹Parlavi nel sonno.›› si giustificò mentre imboccavano un altro corridoio.
‹‹Davvero?››
‹‹Sì, e hai pronunciato spesso il mio nome!›› aggiunse Ryota tutto trionfante.
Ayako lo guardò di sbieco, un po’ spaventata da quell’affermazione.
‹‹Ma tu pensa…›› rispose vaga.
‹‹Allora? Com’era questo sogno?›› chiese più curioso Miyagi.
‹‹Sai… quei sogni che non è che abbiano molto senso di per se, ma che per te sono molto significativi? Ecco, più o meno era di questo tipo…›› spiegò la ragazza.
‹‹Capisco…››
‹‹…una confusione assurda! Pensa che mi sono vista e ho parlato addirittura con me stessa! Però…il discorso non aveva senso logico, anche se…›› continuò Ayako.
‹‹Anche se?›› chiese Ryota.
‹‹No, niente.›› Ayako non disse di più, il discorso del sogno aveva senso, ma solo ed esclusivamente per lei.
‹‹E poi, come continua?››
‹‹Bhè…›› disse la ragazza ‹‹…non so come spiegarlo…ho sognato anche la palestra, ma non me lo ricordo molto bene. Mi sembra che qualcuno mi abbracciasse…›› rispose lasciando cadere l’argomento “abbraccio”.
‹‹COSA?? CHI??›› chiese accecato dalla gelosia e dall’invidia, il ragazzo.
‹‹Non mi ricordo, ti ho detto! Piantala di fare il cretino!›› lo zittì.
‹‹Ehm…e io cosa c’entro allora?›› chiese, siccome Ayako ancora non aveva parlato di lui.
‹‹Mah…›› disse vaga e noncurante ‹‹…mi pare che litigavamo…››
‹‹Litigavamo? E perché?›› domandò Ryota, preoccupato.
‹‹Non ricordo…›› mentì lei; non gli avrebbe mai detto quello che aveva sognato! Già immaginava la sua reazione…meglio evitare quindi!
‹‹Però poi facevamo la pace!›› sentenziò Miyagi, rincuorandosi.
‹‹Come lo sai? Ho parlato molto nel sonno?›› chiese Ayako.
‹‹Solo qualche parola prima che ti svegliassi…›› disse facendo spallucce con il solito sorriso stampato sulla faccia.
‹‹Ah…››
‹‹Però è bello che tu mi abbia sognato!›› disse gaio il ragazzo; se Ayako avesse saputo quante volte l’aveva sognata lui!
‹‹Dici?››
‹‹Sì, ciò vuol dire che…›› disse il ragazzo sorridendole sornione e arrossendo ‹‹…provi dei sentimenti profondi per me!!››
SCIAFF!!
Ryota si beccò una poderosa ventagliata sulla testa ricciuta da parte di un’imbarazzatissima Ayako.
‹‹Ma Aya-chan! Mi ha fatto male!›› piagnucolò massaggiandosi la testa.
‹‹Tanto meglio! Così impari a dire certe stupidaggini!››
‹‹Ma ti ho sentito che parlavi nel sonno…›› argomentò Ryota.
‹‹E da quale frase hai carpito questi miei “ sentimenti profondi” per te?›› domandò scettica, mettendolo alla prova.
Preso alla sprovvista, in un primo momento il ragazzo non seppe cosa rispondere, limitandosi a fissare mortificato il pavimento.
‹‹Allora?›› domandò ancora la ragazza, osteggiando tutta la sua spavalderia e sicurezza.
‹‹Non c’è una frase precisa!›› si giustificò ‹‹Però hai voluto far la pace con me! Questo significa che in fondo…››
‹‹In fondo cosa? E poi cosa avrei detto? Sentiamo!››
‹‹Dunque…›› cominciò Ryota ‹‹…non mi ricordo esattamente tutto, ma le ultime cose che hai detto sono state: “Vorrei che tutto tornasse come prima. Dimentichiamo quello che è successo. E’ stato solo uno stupido errore…” poi “Ryota, io davvero, non so che fare” …e poi alla fine hai aggiunto…›› ma Ryota non terminò la frase guardando prima l’espressione della ragazza che lo osservava seria, ma allo stesso tempo sprezzante.
‹‹Allora?›› chiese impaziente Ayako osservandolo con le braccia conserte, il ventaglio ancora a portata di mano.
‹‹Prometti che se te lo dico non mi picchierai con quell’affare!›› disse il ragazzo intimorito.
‹‹Continua. Cosa ho detto poi?›› disse esortandolo a continuare.
‹‹Alla fine hai detto: “Pero io…ti voglio bene, Ryota”.››
SCIAFF!!
Un’altra ventagliata, sferzata alla velocità delle luce colpì nuovamente Ryota.
‹‹AHI!!! Aya-chan! Mi avevi promesso di non…›› disse disperato.
‹‹Io non ricordo di aver detto una cosa del genere!!›› si difese immediatamente la ragazza, arrossita.
‹‹Ma è la verità!›› disse giustificandosi a sua volta il playmaker, massaggiandosi ancora la testa.
‹‹Bugiardo!›› lo apostrofò.
Nonostante le suppliche del ragazzo Ayako non ammise mai di aver pronunciato quelle parole…
Ma chissà, forse lo aveva fatto?!




...FINE...





Eh, eh, eh!
Avete capito? In realtà è stato tutto un sogno!!!
Tranne l’ultimo pezzo!!! Non credevate, vero?
Era tutto un sogno nel sogno, fin dall’inizio!
Questo giustifica lo stile un po’ “diverso” dall’ordinario!
In realtà questa è la “rivisitazione” di un sogno che ho fatto personalmente e dal quale ho deciso di ricavare questa storia! Allora? Vi è piaciuta?
A proposito: mi hanno fatto notare che non ho specificato chi è che abbraccia Ayako in palestra…
Sinceramente non è un particolare importante! Potete pensare che sia chi vi pare, Ryota oppure un’altra persona, uno dei ragazzi dello Shohoku. Nel primo caso vorrebbe dire che quel “ti voglio bene” è stato pronunciato come sentimento d’amicizia (dato che lei si aspettava qualcun altro). Nel secondo caso quella frase sarebbe una sorta di confessione da parte della ragazza.
Credete quello che più vi piace! Interpretate il sogno…
Credete ciò che vi piace e sognate ciò che credete.
Ciao a tutti! A presto!

Simmy-Lu


ps: ringrazio tutti coloro che hanno commentato questa fic, su questo e su altri siti.
   
 
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