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Autore: ToXiWiN    11/01/2012    3 recensioni
Lui. Il male, la tentazione, la lussuria. Qualcosa di troppo opposto a Lei per poterlo anche solo amare.
Lei. Il bene, la purezza, il pudore. Qualcosa di troppo opposto a Lui per poterla anche solo desiderare.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Quando il cielo cambia colore.
 







Lui. Il male, la tentazione, la lussuria. Qualcosa di troppo opposto a Lei per poterlo anche solo amare.
Lei. Il bene, la purezza, il pudore. Qualcosa di troppo opposto a Lui per poterla anche solo desiderare.

 
 

Non capiva più niente, ormai era ufficiale! Altrimenti non si sarebbe spiegato il suo rigirare la cena di Natale nel piatto senza nemmeno accennare a portare un boccone alla bocca. Sua madre, si era anche preoccupata, solitamente Rose spazzolava via qualsiasi cosa le si mettesse nel piatto, era veramente una cosa fuori dal normale che la rossa non toccasse la cena, per giunta se era sfiziosa proprio come quella sera.
Era colpa di Malfoy, ormai ne era certa! Era colpa sua perchè la sera prima l'aveva confusa mettendosi a fare il deficiente chiamandola per nome, ed era colpa sua perchè aveva peggiorato ulteriormente la situazione chedendole di vedersi sul tetto quella sera. Che poi cosa doveva mai dirle per non poterle parlare davanti a tutto il resto della sua famiglia? 
Rose si passò una mano sul viso come a voler cancellare, o almeno rimandare, la miriade di pensieri e problemi che le si stavano formando nel cervello e che ovviamente riguardavo il biondo, che davanti a lei stava tranquillamente consumando la sua cena mentre discuteva animatamente di Quidditch con Albus.
Non ne poteva più, era certa che se sarebbe stata a guardarlo anche un solo secondo di più, così tranquillo e...perfetto, era certa che sarebbe scoppiata! Si alzò dal tavolo con lo sguardo basson borbottando un confuso "Scusatemi, ho bisogno di un po' d'aria" per poi fiondarsi, sopra i tacchi scomodi, fuori dalla porta della sala da pranzo e poi dal portone senza nemmeno preoccuparsi di prendere il cappotto.
Respirò a pieni polmoni l'aria gelida che le graffiava la gola, ma che allo stesso modo sembrava farle da tranquillante...che poi, che diavolo aveva da tranquillizzare? Sentì, però, subito il rumore di voci avvicinarsi, sbuffò, era ovvio che non sarebbe potuta stare da sola per un po' se sarebbe rimasta lì fuori. Figurarsi se tutta la marea di parenti che si ritrovava non andava cercarla allarmata per capire come mai non avesse toccato cibo. 
Non ci pensò nemmeno, era troppo confusa per pensare, e la cosa le preoccupava, e si smaterializzò con un sonoro "CLACK" che la inghiottì per poi farla riapparire in una delle stradine secondarie di Londra.
Sì guardò intorno, rabbrividendo e maledicendosi per non aver appellato il cappotto prima di andare, oltretutto era in una strada abbastanza buia e all'apparenza deserta coperta solo da un misero straccetto che la copriva appena fin sotto le cosce. Non era proprio un abbigliamento adatto per una ragazza da sola, in una strada del genere e di sera inoltrata! Non sembrava esserci anima viva in giro se non qualche cane che scodinzolava infreddolito per la strada andando alla ricerca di un rifugio dove dormire. 
Iniziò a camminare, senza una meta precisa, cercando semplicemente di ritrovare il modo di andare nelle vie principali dove sicuramente l'atmosfera sarebbe stata meno lugubre e inquietante. Una risata roca però la fece voltare di scatto e rabbrividire dallo spavento. Davanti a lei, con un'espressione che non prometteva niente di buono, c'era un ragazzo, alto, sulla ventina, piuttosto ben piazzato e i capelli scuri, che la fissava intensamente con gli occhi lucidi per l'alcol e un mezzo sorriso malizioso sul volto. 
Rose si voltò di nuovo, dandogli le spalle, e ricominciando a camminare ostentando una sicurezza che non aveva, il respiro accellerato le faceva muovere ritmicamente il petto ad una velocità non troppo normale. Non sapeva che diavolo fare, era ovvio, per non dire lampante, che quel ragazzo le aveva messo gli occhi addosso e visto e considerato che era già un miracolo se si reggeva in piedi non poteva certo sperare che non gli venisse in mente di fare qualche sciocchezza. Si maledisse per non aver portato dietro nemmeno la bacchetta, in caso di immediato pericolo avrebbe potuto lanciargli uno Schiantesimo e poi cancellargli la memoria...da quando era così sbadata? Ah, già...da quando un biondo platinato che rispondeva al nome di Scorpius Malfoy le aveva chiesto di vedersi quella sera. Era tutta colpa sua se in quel momento si trovava in quella situazione!
- Ehi, rossa, dove pensi di andare?
Merlino, perchè dovevano toccare tutte a lei? Fece finta di niente continuando a camminare e accellerando un po' il passo nonostante le gambe le tremassero come una foglia, aveva paura, una paura tremenda! Di certo non poteva smaterializzarsi davanti ad un babbano, l'avrebbero messa dentro, ma allora che diavolo poteva fare?
- Ehi, fermati! - una mano, grande e rude le afferrò un polso strattonandola con forza per farla girare verso il proprietario.
Per un istante le ritornò in mente come tutto era iniziato, quel corridoio deserto di Hogworts in cui il biondo le aveva afferrato allo stesso modo, ma con più gentilezza il polso e l'aveva girata per poi confessarle che aveva fatto a pugni per lei. Le lacrime le salirono agli occhi, quello che aveva davanti però non era Scorpius, era un ragazzo ubriaco che la sola cosa che voleva era sbattersela in vicolo buio per poi abbandonarla lì senza preoccuparsi di altro.
- Che cazzo vuoi? - disse tentando di mettere nella domanda qualcosa che potesse intimorirlo, ma le venne fuori solo un sussurro sconnesso.
Il ragazzo lasciò cadere la bottiglia vuota a terra e le prese rudemente il mento che due dita per alzarle il viso verso di lui che ghignava divertito...le lacrime si fecero più abbondanti fino a che una non sgorgò fuori dal suo occhio destro rigandole la guancia. Quel ghigno non era nemmeno lontanamente paragonabile a quello di lui.
- No...non voglio che piangi, non c'è gusto! - esclamò l'altro sbattendola contro un muro per poi tapparle la bocca baciandola.
Rose cercava di spingerlo via, le mani puntate sul suo petto che spingevano con tutta la forza che avevano per allontanarlo, ma era tutto inutile, anche tentare di dare i calci non serviva a nulla visto che lui le aveva immobilizzato le gambe con le sue. La sua lingua andò a spingere impellente contro le sue labbra per avere l'accesso alla sua bocca, accesso che lei non gli avrebbe mai dato! 
- Ragazzina, apri quella di bocca! - ringhiò lui sbattendola contro il muro e baciandola di nuovo, stavolta riuscendo ad intrufolare la lingua fra le sue labbra e prendendo a baciarla con quella che sarebbe dovuta essere passione.
Le lacrime continuavano a sgorgarle dagli occhi bagnandole sempre di più il viso e facendole colare quel poco di trucco che si era messa, non c'era che dire, era proprio un bel regalo di Natale! A farla allarmare ancora di più fu la mano del moro che dalla sua spalla scese fino alla coscia per poi risalire su infilandosi sotto la gonna del vestito. Inizio a muoversi più che poteva per impedirgli di continuare, ma l'unica cosa che otteneva era prendere sempre più colpi alla schiena contro il muro. Tutto ma non quello, non voleva, non lo avrebbe mai voluto...dentro di se, piuttosto che quello scempio, pregava di morire e quando non sentì più le labbra di quell'essere immondo sulle sue e le sue mani sul suo corpo fu sicura che fosse successo. Almeno fino a quando non aprì gli occhi e si rese conto di essere ancora nel vicolo buio, si lasciò andare con la schiena contro il muro finendo seduta alla vista del ragazzo steso per terra a qualche metro da lei.
- ROSE!
Davanti a lei le si pararono due occhi grigi che per la prima volta lasciavano trapelare tutte le emozioni che provava il proprietario in quel momento. Rabbia, preoccupazione, paura...I capelli biondi erano tutti spettinati, ma comunque bellissimi, le guance solitamente perlacee erano arrossate per lo sforzo e il petto si muoveva irregolare. Scorpius.
- Rose...stai bene? - chiese preoccupato mentre cercava di toglierle i capelli sudati dal viso.
Scorpius. Salvata. Davanti a lei. Preoccupato. Solo queste informazioni le bastarono per spingerla in avanti e affondare la faccia nel collo di lui mentre lo stringeva con tutta la forza di cui era capace scoppiando a piangere come una bambina. Si stupiì non poco quando sentì le baccia di lui avvolgersi intorno alla sua vita e stringerla protettivo mentre sospirava di sollievo vicino al suo orecchio facendola rabbrividire.
- Ti prego, non fare mai più una cosa del genere! - implorò lui stringendola più forte.
In quel momento era troppo scioccata e confusa per poter dare peso alle parole e ai gesti del ragazzo, perchè se solo si fosse resa conto di quello che stava succedendo si sarebbe accorta che quelle attenzioni da parte di Scorpius Malfoy erano tutt'altro che normali. Lì però, non gliene importava di nulla, soltanto delle sue braccia che sembrava non avessero la minima intenzione di lasciarla andare e il suo profumo inconfondibile che le entrava nelle narici. Quindi, si limitò semplicemente ad annuire, avendo perso l'utilizzo della parola.
- ALBUS! L'HO TROVATA! - urlò ad un certo punto lui.
Albus? Anche lui era lì? Anche lui era venuto a cercarla? Lo guardò confusa quando lui senza aggiungere altro le tolse delicatamente i tacchi dai piedi e mettendole un braccio sotto le ginocchia e uno dietro le spalle la alzò da terra stringendola contro il proprio corpo mentre lei si aggrappava alla maglia sgualcita di lui. Proprio in quel momento dall'angolo della strada spuntò fuori un Albus a dir poco sconvolto, con tutti i capelli fuori posto e i vestiti sporchi che non appena la vide le si precipitò contro e la abbracciò stretta senza toglierla dalle braccia dell'amico.
- Sei una deficiente! - le urlò con le lacrime agli occhi una volta staccatosi.
Rose sorrise inetenerita a quella visione, Albus, il più forte di tutti, quello che non si lasciava scalfire da nulla stava piangendo, davanti al suo migliore amico per giunta, per lei...Merlino solo sa quanto le faceva tenerezza in quel momento.
- Forza portiamola a casa! - concluse Scorpius stringendola di più a se, come se qualcuno avesse potuto rubargliela, per poi smaterializzarsi e riapparire nel giardino della Tana, seguito a ruota da Albus. 
Anche se il vento soffiava forte non sentiva freddo, questo perchè, premuroso come non lo avrebbe mai fatto, Scorpius si era tolto la giacca e gliel'aveva posata sopra per scaldarla mentre continuava a portarla senza però guardarla negli occhi con lo sguardo che era ritornato quello gelido di sempre. Rose si perse a contelpare quel viso che per molto tempo, quadi da sempre, aveva odiato e le aveva suscitato sempre sensazioni negative, ma che in quel momento aveva il potere di tranquillizzarla in una maniera che non aveva mai creduto possibile. La mascella contratta, le sopracciglia aggottate e lo sguardo fisso davanti a se ad osservare la porta della Tana che si spalancava di scatto e un allarmato Ronald Weasley che usciva dalla casa di corsa e andava davanti al biondo prendendo la figlia fra le braccia.
- Che diavolo è successo, miseriaccia? - urlò quasi in direzione dei due ragazzi e poi spostando lo sguardo sulla figlia che continuava a guardare il platinato.
Albus si passò una mano fra i capelli sconvolgendoli ancora di più di quanto non erano già mentre Hermione affiancava il marito e cercava di togliere i capelli dal viso alla figlia che sembrava aver perso l'utilizzo della parola.
- Un...un ragazzo, a Londra...ha cercato di...- il moro non riuscì a finire la frase, era troppo difficile andare avanti ed era anche evidentissimo quello che la frase voleva dire visto lo stato della rossa.
Ron sbiancò, tanto che tutti pensarono che sarebbe svenuto da un momento all'altro e Scorpius si affrettò di togliergli dalle braccia la rossa proprio per questo timore. Hermione era rimasta scioccata fissando la figlia con le lacrime che le rigavano il viso e le mani che tramavano visibilmente in un silenzio generale che rendeva l'atmosfera ancora più tesa, fino a quando Ron non si riprese ed esplose.
- CHI DIAVOLO E'? LO VOGLIO AMMAZZARE!
Albus e la moglie si affrettarono subito a cercare di calmarlo, non c'era certo il caso che anche lui facesse qualche cazzata, la serata era già andata abbastanza male senza il contributo del rosso.
- Zio, calmati...non lo sappiamo, ma a metterlo KO ci ha già pensato Scorp! - concluse fissando l'amico insieme a tutti i presenti, compresa Rose che a quelle parola si aggrappò di più al collo del Serpeverde incurante di quelle che avrebbe potuto pensare. 
In fondo cosa c'era da pensare, il suo cervello stesso se ne era andato dopo quell'avvenimento e visto che anche solo l'idea di staccarsi da Scorpius la terrorizzava non vedeva il motivo di soffrire per nulla.
Ronald si avvicinò al biondo e abbassando lo sguardo disse con un filo di voce:
- Grazie...
Il biondo non rispose nulla, si limitò a scrollare le spalle ed avviarsi, con Rose fra le braccia, verso la porta ancora aperta dalla quale si affacciavano curiosi e preoccupati tutti i cugini Weasley le cui facce mano a mano che vedevano le condizioni di Rose si trasformavano in una maschera di dolore. Ad un certo punto, mentre Malfoy continuava ad avanzare, ci fu un urlo spaventato e Dominique spuntò dalla marasma di ragazzi che si erano pietrificati davanti alla porta e corse verso la cugina ancora ancorata al petto del ragazzo.
- ROSIE! Rosie...oh Merlino!!!! - si allarmò la cugina una volta arrivatale accanto e subito seguita da Hugo non meno spaventato.
Scoprius scansò entrambi sotto i loro sguardi allibiti e irritati e varcò la soglia di casa stringendo di più a se la rossa mentre iniziava a salire le numerevoli rampe di scale che li avrebbero portati alla camera di lei. Rose si perse a guardarlo, mentre lui continuava ad avanzare senza degnarla di uno sguardo...per quale cavolo di motivo il suo cuore accelerava i battiti in quel modo al solo osservarlo. Insomma, lei era Rose Weasley, l'unica ragazza che era riuscita a mantenera la sua dignità e non sbavare nei corridoi al solo passare del biondo...non poteva cambiare! Non sarebbe stata più lei! E la cosa che più la disturbava era che quel viso perfetto le stava addirittura facendo passare la paura di poco prima.
Senza che nemmeno se accorgesse erano già arrivati davanti alla porta di camera sua che lui apri semplicemente appoggiandovisi con la schiena per poi entrare nella stanza e posarla sul letto senza nemmeno dire una sola parola, lo sguardo stranamente cupo e privo di quella nota sarcastica che lo caratterizzava.
Il biondo si voltò e fece per andarsene ma stavolta a fermarlo prendendolo per un polso e sporgendosi dal letto fu lei facendolo girare di nuovo verso di se e perdendosi in quel grigio stupito dei suoi occhi.
- Grazie...- riuscì a sussurrare dopo qualche secondo lasciandogli il polso e guardando le sue gambe stese sul letto.
Lui, non riuscì mai a spiegarsi perchè, a quelle parole sembrò adirarsi e dopo essersi passato una mano sulla fronte come per cercare di calmarsi, senza successo, sembrò esplodere.
- Ma che cazzo ti è passato per la testa, eh, Weasley?
Rose sbiancò, per quale motivo Malfoy si incavolava così tanto? Da come parlava sembrava quasi che gliene importasse qualcosa della sua sorte come se tutti quegli anni passati ad odiarsi per lui non fossero contati nulla. 
- Se stasera non volevi vedermi bastava che me lo dicessi! Non c'era bisogno di...di... 
Non terminò la frase, sembrava troppo...stanco per farlo, si limitò a buttarsi a sedere sul letto accanto a lei appoggiando la testa sulle mani, con i gomiti piegati appoggiati sui ginocchi. Come aveva fatto a capire tutto? 
A vederlo così, in un modo che mai aveva pensato di poter vedere Scorpius Malfoy, le veniva una voglia pazza di avvicinarsi e passargli una mano fra quei capelli biondissimi che improvvisamente non le sembravano più tanto platinati. A precederla però fu lui che si girò lentamente verso di lui squadrandola con gli occhi timorosi e poi chiese con un filo di voce:
- Non è riuscito a...vero?
Lei lo guardò sbalordita, perchè se ne interessava? Perchè glielo chiedeva con uno sguardo così preoccupato? Voleva solo confonderla di più...vero? Arrossì abbassando lo sguardo e fece di no con la testa mentre sentiva nelle orecchie il sospiro sollevato di lui che riuscì a stupirla ancora di più. Scorpius si alzò in piedi e dopo averle regalato un ultimo meraviglioso sorriso uscì dalla camera lasciandola da sola a pensare a cosa diavolo le stava succedendo.
 
 
 
Spazio autrice: 
Scusatemi per il tremendo ritardooooo!!! Veramente! Non ho avuto nemmeno un attimo e questo è il meglio che mi è venuto fuori! Scusate ancora, spero vi piaccia lo stesso!!!!!
Un bacione!
   
 
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