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Autore: Rimhia    11/01/2012    7 recensioni
Mi chiamo Zoomy Stars, ho 15 anni e sono una normalissima studentessa del Liceo Scientifico di Forlì con i suoi alti e bassi e i suoi problemi nella vita.
Ho dimenticato qualcosa? Ah, sì! Non ho un ragazzo e a dirla tutta sto bene così!
N.B. Nel testo ci saranno delle volgarità e ogni associazione al mondo reale è puramente casuale. E aggiungo che, trattandosi di un AU, possono esserci delle cose che non corrispondono alla realtà.
Dal capitolo 2:
Di solito non permetto agli sconosciuti di avere dei contatti così intimi con me, ma non riesco a oppormi al suo tocco, forse perché mi da questa sensazione di protezione come nessun'altro sa darmi. O forse perché mi sembra davvero di conoscerlo e la sua carezza sembra provenire e chiamarmi da un passato lontano.
Mi sciolgo alla sua carezza e chiudo gli occhi.
E' come se fossi abituata al suo tocco e mi pare che mi accarezzi da sempre.
Riapro gli occhi e vedo che mi sta fissando come la prima volta che ci siamo incontrati mentre continua a passare le sue dita tra i miei capelli.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aster, Nuovo personaggio
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cioccolato e Coccole

-Zoomy, vuoi mangiare qualcosa?-le chiese il suo amico subito dopo essersi seduti stanchi e spossati a causa della lunga corsa.
-Sì! Cosa c'è di buono?- domandò contenta la piccola appoggiandosi al braccio dell'amico.
-Ti andrebbe un gelato giusto per rinfrescarci un po'?- propose sapendo di accontentarla, dato che la conosceva molto bene ormai.
Infatti la bambina annuì subito e si avviarono verso il frigo.
-Quale gusto vuoi?- domandò, anche se poteva evitare di porle quella domanda: sapeva bene cosa voleva e quell'estate aveva comprato molte vaschette con il tipo di gelato che l'amica adorava.
-Affogato di cioccolato!-
Ecco: come volevasi dimostrare.
Sorrise a quel pensiero e tirò fuori la vaschetta prendendo due cucchiai. Si sedettero al tavolo e cominciarono a mangiare.
Lei era al settimo cielo, non solo perché stava gustando il suo gelato preferito, ma era con il suo migliore amico, il suo Aster e questo rendeva quel momento speciale per lei grazie alla sua presenza.


Mi preparo e penso.
Mangio e penso.
Guardo il paesaggio fuori dal finestrino dell'autobus in moto verso la scuola e penso.
Ogni cosa che faccio questa mattina è meccanico per il fatto che sono azioni abituali, al contrario dei miei pensieri che non lo sono affatto! Per tutto il tempo non faccio altro che pensare ad Aster! Non mi riconosco più! Non è mai successo con nessun ragazzo prima d'ora e adesso continuo prepotentemente a ricordare gli avvenimenti di ieri, soprattutto i baci che ci siamo scambiati! Ogni volta che ci penso, mi viene da sorridere come una scema e per fortuna non c'è nessuno che se me accorge o sarei scambiata per una matta da rinchiudere in un manicomio. Anzi, quasi nessuno, perché appena arrivo a scuola ancora con l'espressione sognante, qualcuno si fionda da me. E indovinate chi...
-Allora, questa volta non mi sfuggi, sputa il rospo!!!- mi obbliga Adhara affiancata da tutte le altre della classe.
-Cosa vuoi sapere di preciso?- chiedo sapendo che stavolta non ho vie di scampo.
-Cosa c'è tra te e Aster?- e parte l'interrogatorio!
Evviva! Penso ironica.

-Emh... Un'altra domanda?- tento di scamparla comunque.
-Fammici pensare...
Cosa c'è tra te e Aster??- come non detto.
-Eravamo vicini di casa.-
-Questo lo sospettavo, visto che siete nati entrambi a Padova. E poi? Vi siete incontrati anche prima di ieri?-
-Mmm... Sì: venerdì ci siamo scontrati per caso, a Halloween al Mondo Emerso mi ha aiutata contro uno stronzo che voleva scoparmi e mi ha accompagnata a casa e lunedì sera ho cenato con mia zia e la famiglia di Aster in una cena di "riconciliazione". E aggiungo che prima della cena non sapevo chi fosse!- racconto mentre ci avviamo verso la nostra classe dopo il suono della campanella.
-Mi pareva di averti vista andartene con qualcuno quella sera...- pensa ad alta voce Ondine dopo che siamo arrivate in classe.
-Già.- concordo.
-Ed è anche per questo che si è affidato a te da subito e poi sembrava che provasse una particolare simpatia nei vuoi confronti...- ragiona Simyf e annuisco.
-Ieri, visto che non sapevo che relazione ci fosse tra voi, ho pensato che ci stesse provando con te...- dice Adhara e la guardo sbigottita.
-Non è possibile...- mormoro un po' scossa da quelle parole.
Se dovesse avere ragione, che dovrei fare? Ieri l'ho "accettato" come amico, sarebbe troppo presto decidere di stare insieme!
-Beh, quella è stata la mia prima impressione. Ora so che eravate amici, quindi posso dire che aveva intenzioni differenti.- le sue parole mi calmano e penso che abbia ragione.
Solo perché mi ha baciata, non significa che mi voglia come sua ragazza, d'altronde è stato lui stesso a spiegarmi il significato di quei baci, no?
-E com'è andata ieri quando avete passato il pomeriggio insieme?- mi domanda ancora.
-Abbiamo mangiato insieme, studiato e poi se n'è andato.-
-E basta? Che noia...- sbuffano deluse e ridacchio.
Meglio non svelare nulla o non mi lasceranno più in pace!
-Ciao!- ci voltiamo verso quella voce e vediamo Aster sistemarsi al posto accanto al mio.
Ricambiamo il saluto e le ragazze vanno ai loro posti.
-Come stai?- mi chiede il moro con un sorriso e mi viene spontaneo sorridergli a mia volta.
-Bene, grazie.- rispondo e mi si avvicina per baciarmi una guancia.
-Mi fa piacere sentirtelo dire, piccola.- sussurra vicino al mio orecchio.
Avvampo imbarazzata mentre si allontana per prendere dei libri dallo zaino. Mi guardo intorno e vedo le ragazze confabulare e ridacchiare tra loro dopo aver assistito a ciò che ha fatto il mio compagno di banco. Mi volto verso Sam e la trovo pensierosa, lo sguardo assente, come se la sua mente stesse viaggiando in un altra dimensione.
-Ehi, Sam, che hai?- la riscuoto poggiando una mano sul suo braccio e si gira di scatto.
-Eh? Ah... N-niente...- mi riferisce mantenendo un'aria spaesata.
-Te la sei presa perché ieri non ti ho chiamato per raccontarti quel che mi è accaduto?- chiedo iniziando a darmi della stupida per averla dimenticata.
-No, no, assolutamente! Non è per quello.- blocco la modalità "darsi della stupida da sola" e continuo ad ascoltarla.
-E' solo che...- prosegue per poi sospirare.
-Te ne parlo dopo, ok?- dalla sua espressione combattuta, ma anche un po' sofferente, capisco che sia meglio discuterne in seguito con calma, anche perché è appena suonato.
Il prof entra e seguiamo le sue spiegazioni dopo che ha chiacchierato un po' con il nuovo alunno. Al cambio dell'ora, mi volto verso di lui.
-Non è scocciante ripetere sempre le stesse cose a tutti?- gli domando attirando la sua attenzione.
-Un po', ma dopo finiranno gli interrogatori e potrò riposarmi.- mi sorride e ricambio sapendo che ha ragione.
Non accenna agli avvenimenti di ieri e questo mi conforta, anche perché, se ne parlassimo, non riuscirei a proferire parola tanto sarebbe l'imbarazzo. Mi giro verso la mia amica trovandola a guardare fuori con uno sguardo cupo.
E' solo una mia impressione o più passa il tempo e più si sente male, si incupisce sempre di più emarginandosi da sola dal mondo per sprofondare in un abisso di desolazione? (forse sto esagerando, ma mi sembra così...)
-Sam!- la chiamo decisamente preoccupata.
Si gira di scatto e mi guarda spaesata, come appena svegliatasi da uno stato di trance.
-C-che c'è?- domanda confusa.
-Mi vuoi spiegare che ti succede? Ti senti male?- se mi dice di non rispondere ad una domanda con un'altra, anzi, due domande, la sgozzo!
Perché non è il momento giusto per essere ironici e lei è molto strana oggi e le voglio troppo bene per fregarmi di quel che le capita.
-No, sto bene...- mi guarda un po' titubante e, dato che ho un'espressione che le fa capire che non mi accontento di quelle tre parole, decide di continuare.
-E' solo che ieri Laio ha avuto un'altra discussione con suo padre e quando abbiamo passato del tempo insieme, ho notato la sua "tensione" e diciamo che l'ha trasmessa a me, mi sento male per lui...- confessa e mi dispiace molto per lei.
Sam e Laio sono sempre andati d'amore e d'accordo e nella loro relazione l'unica cosa che va storta è il rapporto tra lui e suo padre che pretende che il figlio sia perfetto negli studi e molte altre cose incluso il fatto che erediti la sua azienda e
ssendo l'unico figlio che ha.
-Dai, vedrai che alla fine tutto si risolverà per il meglio.- tento di consolarla e sorride debolmente.
-Lo spero proprio, ma non so cosa fare per lui... Per farlo sentire bene e fargli capire che non è solo.- il suo sorriso si spegne presto mentre mi confida tutto e sinceramente non so cosa dirle.
-Scusate se mi impiccio dei tuoi affari, ma vorrei esporti il mio parere.- si intromette Aster e ci voltiamo a guardarlo.
-Dimmi pure.- gli concede la mia amica.
-Da quel che ho capito, tieni moltissimo al tuo ragazzo.- lei annuisce e lui continua.
-Secondo me, se vuoi farlo sentire meno solo, stagli accanto senza essere soffocante, cioè, passa del tempo con lui, non troppo da renderti fastidiosa, e svolgete qualche attività piacevole, parla di banalità, di qualcosa che lo distolga da ciò che lo tormenta facendolo divertire, come se doveste trascorrere assieme una giornata qualunque.- rimaniamo sorprese dalle sue parole, ma ammetto che ha ragione e il suo è un ottimo consiglio.
-E' una buona idea... Grazie.- gli sorride serena e nei suoi occhi vedo scintille di speranza e so che ora è più sicura di sé.
All'intervallo mi dirigo verso il bar mentre Sam va dal suo ragazzo e Aster rimane in classe.
-Zoomy!- una mano si appoggia sulla mia spalla e riconosco la voce di Sennar.
-Ciao!- gli sorrido poco prima di addentare la mia pizzetta.
-Ti va di fare un giro fuori?- mi propone e accetto.
E' una bella giornata non troppo fredda e con il sole che splende alto nel cielo. Parliamo del più e del meno, poi mi ricordo di qualcosa...
-Senti, com'è andato l'appuntamento con Nihal?- a quella semplice domanda, si blocca, ma è solo una questione di secondi.
-Benissimo, mi ha proposto di uscire insieme ancora perché si è divertita.- mi racconta con un sorriso che parte da un
orecchio all'altro.
-Ah sì?-
-Certo!- afferma raggiante.
-E quando pensi di dichiararti?-
-Beh... Quando saremo più vicini, voglio che ci sia un buon rapporto tra noi e mi va bene anche solo starle accanto. Basta il suo sorriso per rendermi felice. E poi potrei capire che tipo di ragazzo le piace, magari ho qualche chance.- si ferma a fissare un punto particolare davanti a lui e, seguendo il suo sguardo, vedo Nihal ridere con un'amica vicino alla porta di vetro della scuola.
Torno a guardare il rosso che ha un'espressione incantata e sognante e accenna un sorriso quando la ragazza dei suoi sogni si accorge di noi e ci saluta. Ricambiamo il saluto e ci dirigiamo in atrio dove ci separiamo per tornare verso le nostre aule. Appena entro, trovo solo Aster appoggiato alla finestra che guarda fuori pensieroso. Mi prendo un attimo per imprimere bene dentro la mia mente quella visione paradisiaca.
Possibile che sia così bello e perfetto? E che sia riservato proprio a me?
Mi incanto ad osservarlo, è così bello da far male e i suoi occhi che si posano su di me mi danno il colpo di grazia. Quei pozzi verdi come smeraldi riescono a destabilizzarmi come nessun'altro prima d'ora e mi fanno tornare in mente gli avvenimenti di ieri, soprattutto i nostri baci, le espressioni del suo viso, il suo modo di guardarmi che mi scioglieva in un modo indescrivibile e il suo tocco delicato che mi faceva rabbrividire di piacere.
Sarebbe il ragazzo perfetto e non mi dispiacerebbe mettermi con lui! Solo... Lui accetterebbe di stare con me? Con la sua amica d'infanzia?
I miei pensieri svaniscono non appena mi sorride e a momenti rischio un infarto!
E'... E'... Non ci sono parole per descriverlo! E' troppo perfetto!!!
Si avvicina a me e allunga una mano per accarezzarmi una guancia, probabilmente arrossata.
-Ti faccio davvero quest'effetto?- mi chiede avendo notato la mia espressione quasi ammaliata.
-I-io...- non riesco a esprimermi perché mi manda il cervello in tilt!
Sorride ancora e si abbassa a posare un leggero bacio sulle mie labbra. Lo lascio fare contenta di quel contatto che desideravo.
-Mmh... La prossima volta mettiti un lucida labbra, così sarai molto più appetitosa e buona...- sussurra suadente a un millimetro dalla mia bocca.
Avvampo per quelle parole e indietreggio non riuscendo a reggere l'emozione.
Ma dice sul serio o sono io che sto sognando ad occhi aperti??
Mi stringe a sé prima che cada rovinosamente a terra e sento il mio cuore scoppiare nella mia cassa toracica per la vicinanza dei nostri corpi. Istintivamente porto le miei mani sul suo petto e mi imbarazzo ulteriormente per il mio gesto.
-Piccola, calmati.- bisbiglia al mio orecchio.
-E come se continui a fare così?- mi lamento agitata mentre le sue mani incominciano ad accarezzarmi la schiena.
-Così come?- domanda con un sorriso tra il malizioso e il divertito.
Che sbruffone, non sa che si rende odioso se continua così?
-Se la smetti di comportarti in questo modo e ti stacchi da me, te lo dico.- si allontana un po', però lascia le sue mani sui miei fianchi.
-Emh... Possiamo andare a sederci?- sbuffa, forse perché preferiva starmi appiccicato, ma mi accontenta, anche perché è suonata e qualcuno sta entrando in classe.
Prendo un respiro profondo e, ai nostri posti, mi sporgo un poco verso di lui per esporgli i miei pensieri.
-La puoi piantare di baciarmi come se fossi la tua ragazza?? Avevi detto che l'avresti fatto solo in casi particolari...- mormoro per non farmi sentire dagli altri e anche un po' imbarazzata a parlare di certi argomenti.
-Scusa, ma non ho resistito. Le tue labbra socchiuse in quel modo sensuale, ma allo stesso tempo ingenuo, mi chiamavano e mi tentavano tantissimo. Se solo fossimo in un altro posto da soli con la stessa situazione o anche qui in classe senza che qualcuno ci disturbasse, ti sarei saltato addosso all'istante e non puoi minimamente immaginarti che ti avrei fatto... Ma anch'io ho una mente ragionevole e un buon senso e so che sarebbe sbagliato agire in quel modo in quelle circostanze sebbene lo desideri ardentemente, quindi non lo farò, almeno non ora...- ammicca con molte allusioni che aumentano il rossore delle mie guance, il mio imbarazzo e il mio battito cardiaco e il suo sguardo intenso, quasi famelico, non mi aiuta di certo a calmarmi!
Fortunatamente i nostri compagni non hanno sentito i nostri dialoghi o chissà cos'avrebbero pensato! E poi arriva Sam vicino a noi tutta raggiante che distoglie la mia attenzione da Aster e suppongo dal suo umore che sia andato bene con Laio. Infine entra il prof e la sua presenza fa in modo che non abbiamo più occasione di parlare
ancora di quell'argomento con il moro, almeno per un'ora.

-Oggi vengo da te a studiare?- mi chiede al cambio dell'ora.
-Va bene, puoi venire quando vuoi, neanche oggi Theana è a casa.-
-Ok, allora pranzo da te.-
-C-come?- mi volto verso di lui pensando che mi stia sbagliando.
-Hai sentito bene, mangio da te, non mi piace che te ne stia sola.- oddio, che dolce!
-Va bene, ma non è un problema per te?-
-No, ho detto a mia madre che andrò spesso da te, non ha problemi, basta che a volte vieni tu da noi a pranzo.-
-Ok... Cucini ancora tu?-
-I miei piatti ti sono veramente piaciuti, allora...- sorrido e annuisco.
-Bene, allora ti preparerò qualcosa di molto speciale. E porto il dessert io.- non posso fare a meno di ricambiare quello splendido sorriso davanti ai miei occhi che mi piace tanto.

-Zoomy.- mi giro verso la mia amica.
-Sì?-
-Questa sera mi telefoni e mi racconti tutto!-
-Ok, ma anche tu!- sorridiamo e ci sistemiamo per seguire la lezione.


-Ovviamente torniamo a casa insieme.- mi dice Aster posizionandosi alle mie spalle mentre usciamo da scuola.
-Ancora?- non che mi dispiaccia, ma mi sta viziando un pochino troppo!
-Sì, così arriviamo prima.- mi spinge piano verso la sua moto e mi passa il casco.
-Ehi, ciao!- una voce ci saluta e vediamo Neor avvicinarsi con lo zaino sulla spalla.
-Ciao, ma che ci fai qui?- gli domando non capendo.
-Non ti ha detto che frequento questa scuola?- mi chiede riferendosi a suo fratello.
-In realtà no.- rispondo sincera.
-Beh, ora lo sai.- si dirige verso una moto vicino a noi.
-Anche tu ne hai uno?- quante domande faccio!
-Sì, l'accompagni a casa?- si rivolge a suo fratello.
-Sì, poi passo a casa a cambiarmi, dato che vado da lei a studiare.- gli riferisce.
-D'accordo.- partiamo e presto arriviamo a destinazione.
-Preparo qualcosa mentre ti aspetto?- domando ad Aster al cancello.
-Umh... Riscalda dell'acqua e mettici della pasta a scelta. Torno presto.-
-Va bene.- si allunga a darmi un bacio sulla guancia, gesto che mi fa sorridere, e va via.
Mi sistemo velocemente e in cucina preparo le farfalle. Quando sento il suono del campanello, mi fiondo alla porta e accolgo il moro che mi sorride. Ricambio e lo faccio entrare. Noto che ha in mano un sacchetto con un scatoletta e dei barattolini all'interno di esso e mi chiedo che abbia portato.
-Cosa c'è lì dentro?- domando quando li posa su un ripiano vicino ai fornelli.
-Lo scoprirai dopo.-
-Ma voglio saperlo ora!!!- mi lamento come una bambina troppo curiosa che non si sa tenere a freno.
-Sei troppo curiosa!- mi rimprovera scherzosamente ridacchiando della mia faccia imbronciata.
-Va bene, se vuoi saperlo, ti accontento...- mi rallegro a questa notizia.
-Ma, visto che non vuoi aspettare, subirai una penitenza.- lo guardo delusa.
-Eh?? Ma dai...- mi lagno un po' infastidita.
-Mi spiace, piccola, ma l'hai voluta tu... O vuoi attendere?- a questo punto sono troppo curiosa e non voglio tirarmi indietro.
-Ok, ma che penitenza è?- mi sorride e sembra che abbia in mente qualcosa di strano.
-Chiudi gli occhi e ti faccio scoprire tutto.- sbuffo, ma faccio come mi ha detto.
Non mi piace l'idea di non fare come mi ha "ordinato" e poi sto pagando le conseguenze della mia decisione! Anche se mi scoccia un po'!
Sento vari rumori e capisco che ha preso un cucchiaio e ha aperto qualcosa dentro il sacchetto. Poi lo sento avvicinarsi a me e infine posa le sue labbra sulle mie mentre ancora le mani sui miei fianchi. Percepisco la sua bocca un po' fredda, diversa dalle altre volte perché era calda, ma quando mi fa schiudere le labbra con la sua lingua fresca, scopro il motivo. Un sapore dolcissimo entra nel mio palato e ne rimango estasiata! Riconosco cioccolato e fior di latte e capisco cosa abbia fatto Aster poco fa. Anche dopo che ho deglutito quella sostanza, non mi stacco da lui e continuiamo a baciarci.
Non mi stancherei mai di lui!
Il rumore dell'acqua che bolle in pentola ci riporta alla realtà e ci fa separare, con mio immenso dispiacere. Si avvicina ai fornelli mentre io mi porto le dita sulle labbra e me le lecco ritrovando tracce di lui. Guardo il ripiano su cui aveva posato il sacchetto e vedo una vaschetta aperta con del gelato, precisamente dell'affogato al cioccolato. Sorrido ripensando a come mi ha "punita".
Se le sue penitenze sono così piacevoli, mi sottopongo volentieri al suo volere pur di sentirmi così bene.
Spalanco gli occhi a questo pensiero: ma cosa mi viene in mente?
Dovrei vergognarmi di me stessa, ma come posso resistere ad uno come Aster??
-Ehi, sei sveglia?- mi riscuote il ragazzo a pochi centimetri dal mio volto.
-S-sì.- balbetto un pochino agitata per essermi incantata a pensare.
-Bene, se vuoi sederti intanto che finisco...- mi invita sorridente e annuisco.
Poco dopo mangiamo e ancora una volta mi complimento per la sua bravura. Sorride riconoscente e finalmente arriviamo al gelato.
-E' buonissima!- mi sciolgo sentendo il sapore del gelato espandersi nel mio palato.
-Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto, i tuoi gusti non sono cambiati di molto e da piccola adoravi questo gelato.- si compiace nostalgico.
-Ti ricordi così tante cose di me?-
-Sì, non potrei mai scordarmi di tutti quegli anni insieme, sono stati i migliori della mia vita e...- mi accarezza dolcemente una guancia.
-... E spero di viverne altri con te, molto più belli della nostra infanzia.- lo fisso negli occhi e vedo una luce stupenda illuminare il suo sguardo.
Ma è possibile che sappia emozionarmi con poche frasi?
Effettivamente sì, perché riesce a farmi battere forte il cuore in poco tempo.
-Lo spero anch'io...- sussurro piano, ma lo sente lo stesso, visto che sorride di più.
-Mi piace quando arrossisci, sei così carina...- mormora avvicinandosi sempre di più al mio viso.
-Non mi capita spesso di arrossire.- gli rivelo sincera.
-Allora sono io a provocarti certe reazioni...- sorride compiaciuto e arrossisco ancora di più e cerco di sfuggire al suo sguardo.
-Dai, non scappare, mi piaci quando arrossisci e anche molto.- sgrano gli occhi a questa sua affermazione e boccheggio non sapendo come ribattere.
Porta le mani ai miei fianchi alzandomi e facendomi sedere a cavalcioni sopra di lui. Poi una sua mano
mi accarezza una guancia e fa in modo che non posso sfuggire ai suoi occhi mentre l'altra rimane alla mia schiena per non allontanarmi da lui. Quei pozzi verdi mi bloccano sul posto e mai vorrei smetterei di ammirarli. Sembra che voglia incantarmi e, se solo avesse il potere di farlo, credo che lo farebbe, ma non ha bisogno di tanto sforzo: sono già incantata e solo Dio sa quanto potere ha su di me. Dopo qualche secondo, si avventa sulle mie labbra e mi bacia con foga, tanto che ho paura di morire per mancanza di ossigeno.
Ma che me ne frega di respirare? Ho lui ed è tutto ciò che desidero al momento!
Così ricambio il bacio, seppur titubante a causa della mia inesperienza e mi lascio travolgere da quelle sensazioni indescrivibili. Dopo vari minuti ci allontaniamo affannati e ci fissiamo ancora.
-Non sai quanto mi fai impazzire...- sussurra prima di attaccare il mio collo.
Sapessi quanto fai impazzire me... penso mentre mi sfugge un ansito dalle labbra quando inizia a baciare, leccare e succhiare la mia pelle sensibile alle sue attenzioni.
-A-Aster...- lo chiamo e lui, sentendomi, torna a divorare la mia bocca.
Dopo molti altri minuti, ci separiamo, anche se rimaniamo vicini, i visi a pochi centimetri di distanza e i respiri che pian piano tornano regolari.
-Mi piace il tuo sapore...- esordisce all'improvviso, senza rovinare l'atmosfera che si è creata fra noi.
-E di cosa sa?- gli domando curiosa e ansiosa di riascoltare la sua voce.
-Cioccolato.-
-Abbiamo mangiato il gelato, è ovvio che sia rimasto nella mia bocca.-
-Anche, ma tu sai di cioccolato sempre e so che ti piace molto. Da piccola non facevi altro che mangiarlo in grande quantità.- arrossisco per quel particolare che mi sono dimenticata.
E' vero che ne mangio, anzi divoro, molto e nel cassetto vicino alla dispensa ci sono parecchie cose al cioccolato e credo l'abbia visto.
-Anche a me piace il tuo sapore.- ammetto istigando la sua curiosità.
-E di cosa sa?- mi imita.
-Fragola. Con il gelato al cioccolato è ancora più buono...- sorride mentre vorrei nascondermi per quelle rivelazioni.
-Vuoi assaggiarmi ancora?- annuisco e ridacchia.
Mi accarezza dolcemente e riavvicina i nostri volti per congiungere ancora le nostre labbra. Mi bacia con calma e attenzione, non come il bacio di prima, passionale e bisognoso.
-Allora?-
-Mmmh... Buonissimo.- ci sorridiamo e ci abbracciamo.
In seguito sistemiamo la cucina e iniziamo a studiare. Per fortuna per domani non c'è molto e finiamo presto. O per sfortuna: infatti non so cosa fare per tenerlo con me, è venuto a casa mia per studiare, che altro potremmo fare? Beh, a parte che abbiamo passato una buona mezz'oretta a coccolarci ancora, ma non è giusto continuare così. E poi non stiamo nemmeno insieme!
-Bene, abbiamo finito?-
-Sì...- prendo le mie cose e vado in camera.
-Ehi, tutto bene?- mi chiede entrando nella mia stanza, forse avendo notato il mio cambio d'umore.
-Sì.-
-Bugiarda!- mi obbliga a guardarlo negli occhi e non riesco più a distogliere lo sguardo: perché ha questo dannatissimo effetto su di me???
-Se vuoi che rimanga con te, dimmelo, non mi scandalizzo.- sospira e appoggia la fronte sulla mia.
-Non volevo darti fastidio e trattenerti. E poi non sapevo come dirtelo e non avevo un valido motivo per cui farti rimanere qui e...- stavo per continuare il mio discorso del tutto illogico e insensato quando mi ferma con un bacio.
-Quante paranoie... Ascoltami bene: la tua testolina deve liberarsi di tutte queste sciocchezze e al più presto!- lo guardo confusa: non capisco che intende.
-Se vuoi che resti con te, dillo! Puoi confidarmi ogni cosa e sta certa che sarei più che felice di stare con te ancora per un po' di tempo, anche per parlare di scuola e studiare o altre cose noiosissime.-
O cazzo! Ma proprio così deve essere?
Sono commossa... Come fa Aster a rendermi la vita così semplice in pochissimo tempo??? E come fa a essere così... COSI'?!?
Lo so che inizio ad essere ripetitiva, ma non ci sono parole per descriverlo! E' mille volte meglio di un Dio ed è perfettamente PERFETTO!!!!!
Chissà poi se si può dire così, ma in questo momento non mi interessa minimamente di pensare se una parola esiste o se è grammaticalmente giusta o no!
Mi butto addosso a lui e finiamo sul mio letto.
-ASTER, TI ADORO!!!- urlo mentre ricopro di baci il suo viso all'inizio interrogativo e poi sorridente.
-Ah sì? E perché?-
-Perché sì! Perché sei perfetto, perché sei unico, ineguagliabile... Ooh, non riuscirei a finire di elencare tutti i motivi per cui ti adoro!- continuiamo a sorriderci mentre mi do una calmata e mi da un bacio mozzafiato!
-Ti adoro perché sei tu.- gli sussurro a un millimetro dalle sue labbra e mi stringe forte a sé.
Un'altra cosa che non riuscirei a descrivere è la sensazione di benessere che provo quando sono tra le sue braccia: mi sento talmente bene... E' come tornare a casa dopo un lunghissimo peregrinare e trovare la pace stando insieme a chi amo.
Mi accoccolo sul suo petto e chiudo gli occhi. Mi accarezza i capelli dolcemente e cullata dal suo battito cardiaco, mi addormento.

Mugolo infastidita quando qualcosa mi scuote.
-E' ora di svegliarsi, dormigliona!- mi dice una voce melodiosa e aprendo gli occhi sonnolenta trovo due splendidi smeraldi guardarmi divertiti.
-Buon giorno...- biascico con voce impastata.
-Dovresti dire "Buona sera", sono le 19.50, hai dormito un bel po' piccola.- mi riferisce e spalanco gli occhi.
-E' già così tardi?- sbadiglio e mi accorgo solo in quel momento di essere sotto le coperte come lui che mi tiene ancora vicina a sé.
-Sai che quando dormi, sei quasi sempre immobile?-
-Come fai a saper... Ma sei rimasto sveglio?-
-Sì, non mi andava di dormire, così ti ho osservata per tutto il tempo.- arrossisco dalla vergogna.
Nessuno mi ha mai vista dormire da tantissimo tempo e chissà se ho sbavato o ho fatto altre cose imbarazzanti!
-Non ti sei annoiato?- domando mentre desidero sotterrarmi.
-No, non mi è dispiaciuto osservare le differenze tra il tuo viso e il resto del tuo corpo di adesso rispetto a quelle di tempo fa.-
-Sono molto cambiata.-
-E sei più bella, con le tue forme più ammorbidite, il tuo sguardo più intenso, le tue labbra che richiamano baci... E' strano che non ti rendi conto di come tu sia...-
-E come sono?- mi guarda in modo strano, quasi volesse divorarmi.
-Non ci sarebbero parole per descriverti...-
-Mi stai imitando?-
-Sì, ma è la verità. Per me sei unica.- Ok, dopo questa dichiarazione, posso riposare in pace!
Aster sì che sa come mandarmi in Paradiso in pochi secondi! Ma come fa?!?
-Senti, non è che hai qualcuno che ti sta suggerendo cosa dire? Tipo un angelo custode o uno spiritello?- scoppia a ridere e lo guardo stranita.
-Ma cosa ti salta in mente???- mi chiede a fatica a causa delle risate.
-B-beh, riesci a dire sempre le cose giuste al momento giusto, mi chiedevo come facevi...- mi giustifico mentre si calma e con un sorriso mi bacia ancora.
-Sono semplicemente me stesso e provo di fare la cosa giusta con te. Il più delle volte, però, risulto smielato e troppo mollaccione! E poi mi lascio sopraffare dall'istinto, quindi non è che poi ragioni così tanto.- mi spiega.
-Capisco, ma non se smielato, sei dolce e molto gentile.- mi guarda prima sorpreso, poi comprensivo.
-Grazie.- mi dice, dopo avermi abbracciata, vicino all'orecchio.
-Di niente.- rimaniamo abbracciati per un po', dopo mi ricordo di un particolare che ho dimenticato.
-Aster, tra qualche minuto torna mia zia, rimani per cena o vai a casa?- gli domando allontanandomi per vederlo in volto.
-Ti piacerebbe se cucinassi per voi?-
-Si!- esclamo entusiasta.
-Allora resto, se è questo che desidera, signorina.- annuncia galante e mentre ridiamo ci alziamo dal mio letto.
Dopo essersi sistemato velocemente, va in cucina. Invece io ci metto
più tempo a causa del trucco non esageratamente rovinato, ma non mi da un bell'aspetto. Per non parlare dei capelli!
Chissà come ha fatto Aster a non essersi disgustato...
Però, visto che è tardi, mi limito a togliere il trucco e a tentare di rendere più decenti i miei capelli con le mani. Il risultato non è un granché, ma non fa nulla, voglio essere me stessa con Aster, che mi ha vista anche in condizioni peggiori. Quando lo raggiungo, lo osservo e mi accomodo per godermi il panorama niente male.
-Com'è lo spettacolo?- possibile che mi coglie sempre in flagrante?
-Che potrei dire... Piacevole.- sorride divertito e, soddisfatto della risposta, torna a concentrarsi su ciò che sta cucinando.
Sento un rumore provenire da fuori e capisco che si tratta di Theana. Mi reco verso l'ingresso e la saluto quando entra. E' sorpresa di trovare il moro con noi, ma si riprende presto e si accomoda a tavola seguita da noi una volta che la cena è pronta.
-Non dovevi scomodarti tanto.- gli dice lei.
-Non c'è problema, anzi, mi fa piacere che la gente apprezzi la mia cucina.-
-Zoomy, non mi dire che ha sempre cucinato lui per te.- mi guarda storta e seria.
-E' lui che l'ha voluto.- mi affretto a dire e sospira.
-E a me non dispiace per niente.- aggiunge il ragazzo.
-Va bene, ma non approfittarne troppo di lui e non diventare pigra!- acconsente lasciandomi un avvertimento.
-Certo.- rispondo e cominciamo a mangiare.
-Devo dire che sei davvero bravo!- mia zia è stupita dalla bravura del moro e si complimenta.
-Grazie.- le sorride riconoscente e la ringrazia.
-Lasciate sparecchiare a me.- dice la donna alzandosi una volta che abbiamo finito di mangiare.
-Ma hai lavorato tutto il giorno, non sei stanca?- le chiedo non volendo che si affatichi.
-Un po', ma faccio veloce. Sento il bisogno di fare qualcosa. Poi vado a dormire, tranquilla. Ma non fate tardi voi due!-
-Ok.-
Ci dirigiamo verso il soggiorno e ci sediamo sul divano mentre Theana avvia la lavastoviglie e sale al piano superiore.
-Grazie per la cena.- esordisco sorridendogli poco dopo.
-Di niente, com'era?-
-Tutto squisito, sarai un chef con i fiocchi!- mi sorride e si avvicina per baciarmi.
Ormai non mi sorprendo più di quel che fa, ovviamente tranne qualcosa di più "spinto", qualcosa che va oltre il bacio. E poi mi piacciono questi momenti di intimità.
-Forse dovrei smetterla.- mormora dopo essersi staccato da me.
-C-che intendi dire?- chiedo perplessa.
-Quel che stiamo facendo non è qualcosa che si fa tra amici. Ci eravamo accordati e io sto facendo il contrario della nostra decisione, quindi è meglio che non lo faccia più.- fa per alzarsi, ma lo trattengo.
-Perché dici così? Non mi infastidisci per niente, se è per stamattina, lascia stare! A... A me piace che mi baci.- ammetto e il rossore torna dopo che mi rendo conto di ciò che ho detto.
Mi guarda stupito, forse anche felice di quelle parole, ma poi abbassa lo sguardo quasi sofferente.
-Voglio considerarti mia amica, ma non ci sto riuscendo perché ti sto trattando come se fossi davvero la mia ragazza. Per questo volevo fermarmi. Per non parlare del fatto che mi sono spinto ben oltre al bacio...- rimango sorpresa e stordita dalle sue rivelazioni.
Sta dicendo sul serio? IO la sua ragazza???
La sua mano si posa sulla mia guancia e scivola verso il collo. Quel gesto mi ricorda i suoi baci su di esso e capisco a che si riferiva poco fa. Poi va verso la mia spalla e scosta un po' la mia maglietta. Guardo il punto dove il suo sguardo e la sua mano si sono fissati e noto un segno scuro sulla mia pelle che non avevo visto perché era coperto. Torno a fissarlo e ha un'espressione colpevole.
-Ma questo...- annuisce prima di farmi finire di parlare.
-Te l'ho fatto prima, mi sono lasciato trasportare dall'emozione e ho osato troppo con te, scusami...- mi confida dispiaciuto per il suo comportamento.
Oddio che tenero! Mi viene una gran voglia di coccolarlo a più non posso!
-Non hai nulla per cui scusarti, mi fai sentire davvero molto bene in tua compagnia e le tue coccole e i tuoi baci... Beh, diciamo che sono la ciliegina sulla torta. E poi...- mi guarda contento, ma anche curioso e interessato dal mio discorso esortandomi silenziosamente di continuare e di arrivare alla fine.
-Ecco...- arrossisco per quel pensiero che mi è passato per la mente e comincio a fissare le mie dita che stanno giocando nervose.
-Non mi dispiacerebbe essere la tua ragazza...- sussurro così flebilmente che io stessa faccio fatica ad sentirmi.
-Come?- chiede, probabilmente perché non è riuscito ad ascoltarmi.
-N-no, no, niente.- tiro fuori un sorriso più falso di una banconota da 1 euro e mi sento veramente una vigliacca.
Perché ho paura di rivelargli ciò che penso?
Vorrei stare con lui, ma non sono sicura di quel che provo.
Se penso alle coppie che conosco come San con Laio, quel che mi viene in mente è l'amore che sentono entrambi l'uno per l'altra. Io non amo Aster, mi piace e mi diverte, mi fa stare benissimo e sono anche attratta da lui. Appunto, attrazione, non qualcosa di più profondo, e credo che anche lui provi lo stesso oltre all'amicizia.
-Non fingere con me.- il mio sorriso forzato si spegne subito e non so più che fare.
-Dimmi che hai detto.- mi supplica con quegli occhi stupendi e sono tentata di rivelargli tutto, ma qualcosa mi ferma.
-N-non credo di riuscire a ripetertelo, io... Sono molto confusa... Scusami...- sospiro frustrata da me stessa e mi chiedo da dove cavolo ho tirato fuori questa scusa stupida.
-Va bene, ma pensaci, ok?- sembra quasi deluso e sconfitto...
-Sì, ma toglimi questo dubbio: cosa vorresti da me? Un'amica, una ragazza con cui scambiare effusioni e basta, una da usare o una da amare per sempre?- lo lascio perplesso e spiazzato, forse non si aspettava qualcosa del genere, ma ho bisogno di sapere, di avere delle certezze.
-Pensaci, va bene?- lo imito vedendo che non accenna a rispondermi.
-Ok...- bisbiglia pensieroso e ci alziamo.
Prende le sue cose e si dirige verso l'ingresso mentre lo seguo come un cagnolino in cerca di coccole.
Sì, voglio le coccole di Aster perché ne sento la mancanza!
Mi sento veramente una deficiente per quel che accaduto tra noi e vorrei porvi rimedio: lo sento così lontano da me quando nella realtà siamo a pochi metri di distanza...
-Io vado. Buona notte.- annuncia.
-Buona notte.- mi avvicino a lui e prendo le sue mani tra le mie.
Non so da dove viene fuori tutto questo coraggio che mi spinge a prendere questa iniziativa, ma non ci penso un secondo di più. Qualche volta è bene che mi affidi all'istinto, che agisca anziché pensare e ragionare su cosa è giusto fare o no.
Così mi alzo sulle punte e congiungo le nostre labbra in un dolce bacio. Rimane immobile e sorpreso per pochi secondi, poi sposta le mani verso la mia schiena per avvicinarmi di più a lui, mi stringe a sé e mi bacia come se fossi indispensabile per la sua vita. Dopo quelle che mi sembrano ore, ci allontaniamo e vedo i suoi occhi languidi fissarmi bramosi.
-Ci vediamo domani, va bene?- gli sussurro e annuisce.
Dopo che se ne va, vado in camera e mi siedo sul letto. So bene cosa fare. Prendo il cellulare e scorro i numeri della rubrica e quando vedo il suo illuminarsi, non esito un secondo a chiamare.

Angolo autrice:

Salve cari lettori/trici di Efp! :D

Intanto vi faccio anche i miei auguri di buon anno (scusate il ritardo) e spero che abbiate passato buone vacanze. :)

E finalmente aggiorno!!! :D
Come avete visto, questo capitolo è più corto del precedente e mi ha permesso di finire prima. ^^
Vogliate perdonarmi per aver fatto in modo che la storia prendesse questa piega, ma dovevo! Quei due non possono continuare così da amici e Zoomy è piuttosto paranoica con tanti dubbi per la testa. Non tentate di ammazzarmi, neanche se siete scrittori/trici di ff perché pure io lo sono! E poi, se mi ammazzate, come pensate di riuscire a leggere il seguito con me ammazzata e incapace di continuare? XD
Comunque vi informo che ho deciso che aspetto dare a Zoomy e anche a Sam, cioè India Eisley per la nostra protagonista e Cheryl Cole per la nostra cara fidanzata di Laio. ^__^ (per Sam non ho chiesto il vostro parere perché mi andava già bene mentre per l'altra ero indecisa. >.< Se non siete d'accordo,
potete dirmelo pure, ma sappiate che non cambio idea. u.u)
E aggiungo che prima o poi scriverò il pov di Aster e lì capirete molte altre cose.
Per farmi "perdonare" per quello che ho scritto, vi lascio un piccolo spoiler del prossimo capitolo che non so quando pubblicherò.

Mi aggrappo alle sue spalle mentre fa scorrere le sue mani lungo la mia schiena e le mie braccia causandomi brividi di piacere. Stringo la presa sui suoi muscoli e si allontana un po'.
-Che c'è?- mi chiede affannato con quello sguardo che mi provoca dei pensieri poco casti.
-Voglio sentirti sulla mia pelle, baciami dappertutto, ovunque e dimostrami che non sto sognando!- lo supplico desiderosa di lui e, dopo un attimo di disorientamento, mi accontenta e ritorna a baciarmi in bocca per poi dirigersi verso il basso facendomi gemere.
Oddio,
lo desidero così tanto che lo voglio ancora, di più, fino allo sfinimento.

Ringrazio chi ha recensito e tutti coloro che hanno letto silenziosamente la mia storia.
Alla prossima! :)
Bacioni! :*
Ciao! XD ^-^

P.S. E' passato un anno da quando mi sono registrata a Efp! :D
P.P.S. State tranquilli che Aster e Zoomy si daranno una regolata! E a modo loro! ^^ <3
  
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