Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Beapot    11/01/2012    6 recensioni
Dal testo: "Minerva McGranitt entrò nello studio circolare del Preside e si chiuse la porta alle spalle con un sospiro, iniziando a guardarsi intorno."
NdA: Il pairing scelto è da intendersi esclusivamente come rapporto di amicizia tra i due personaggi.
[Prima Classificata al Flashback Contest indetto da verdebaleno sul forum di EFP e giudicata da Haley Black.]
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nickname: PotionFang
Titolo della storia: Rimpianti e Dolori
Pairing/Personaggio: Minerva/Albus
Prompt: cielo, verde, sorriso
Citazione utilizzata: "Deve capire: capire è il primo passo per accettare, e solo accettando si può guarire."
Genere: Malinconico
Avvertimenti: One – Shot, Missing Moment
Introduzione: Minerva McGranitt entrò nello studio circolare del Preside e si chiuse la porta alle spalle con un sospiro, iniziando a guardarsi intorno.
Note dell'autore: Il pairing scelto è da intendersi esclusivamente come rapporto di amicizia tra i due personaggi.

 

 

Rimpianti e Dolori

 

 

Minerva McGranitt entrò nello studio circolare del Preside e si chiuse la porta alle spalle con un sospiro, iniziando a guardarsi intorno.
Tutto era al suo posto: i sottili e delicati strumenti d'argento di Silente, la fenice Fanny sul suo trespolo, il vecchio Cappello Parlante su uno scaffale della libreria. Sembrava che non fosse successo niente, e invece il suo proprietario era appena stato ucciso, tradito dall'uomo che era riuscito a rubare la sua fiducia. A quel pensiero gli occhi di Minerva ebbero un guizzo di rabbia e frustrazione per non essere riuscita a impedirlo, poi il suo sguardo si posò sul cassetto socchiuso della scrivania e un sorriso triste le incurvò le labbra sottili mentre con il pensiero tornava a qualche settimana prima.


«Albus, posso chiederti cosa fai ogni volta che convochi Potter nel tuo ufficio?»
Si era dovuta sforzare parecchio per porre quella domanda: non era da lei essere invadente - soprattutto con lui - ma la curiosità era troppa, e comunque aveva avuto sempre un rapporto particolare con Albus Silente.
Il vecchio mago le sorrise unendo le mani davanti al volto.
«So che non ne faresti parola con nessuno, Minerva, perché mi fido di te,» a quelle parole lei drizzò le spalle con orgoglio e non riuscì a trattenere un sorriso compiaciuto «tuttavia non ritengo necessario parlartene» continuò il preside tranquillo.
«Diciamo che è una storia tra me e Harry» aggiunse con una smorfia divertita.
«Capisco» Minerva strinse impercettibilmente le labbra per la delusione, ma non insisté e annuì.
In quel momento l'età del Preside l'aveva colpita più del solito: le sue rughe erano piene di stanchezza, e i suoi occhi azzurri sembravano quasi aver perso l'usuale brillantezza.
Sembrava più debole che mai, quasi sfinito.
«Ci conosciamo da tanto, Minerva» disse improvvisamente il mago in tono serio, e lei lo guardò con leggero stupore.
«Mi hai sempre appoggiato e ti sei sempre fidata di me» la strega continuava ad ascoltarlo, senza sapere dove sarebbe andato a parare.
Sembrava il discorso di un uomo prossimo a un addio.
«C'è qualcosa che posso fare per te?» chiese Minerva cercando di scacciare dalla mente quel pensiero.
Forse era stata leggermente brusca e pragmatica come era di solito, ma lui sorrise di nuovo e scosse la testa.
«Volevo solo dirti, nel caso che non ce ne fosse altra opportunità in futuro, che la tua amicizia in tutti questi anni ha significato molto per me».
«Credo di non capire...» disse improvvisamente confusa.
«Perdona le debolezze di un vecchio, ma ti accorgerai anche tu che andando avanti con l'età si diventa molto più sentimentali» Silente ridacchiò facendo tremare la lunga barba argentea e la strega annuì, pur essendo ancora sorpresa e sconcertata da quella conversazione.

***

Minerva si riscosse e si rese conto che non avrebbe più potuto ricambiare le sue parole, rimpiangendo di essere stata troppo dura e orgogliosa per esporre i suoi sentimenti in quel momento.
Ripensando a quella conversazione le venne in mente che forse Silente sapeva cosa sarebbe successo nell'immediato futuro. Possibile che le stesse dicendo addio, consapevole di stare per morire?
Un peso sembrò opprimerle il petto mentre si lasciava cadere su una delle poltrone davanti alla scrivania, abbandonandosi per un attimo allo sconforto.
Il migliore amico – forse l'unico, in fondo – che avesse mai avuto era morto, e con lui la speranza del mondo magico e la salvezza della scuola. Se ne era andato il più grande mago che la storia moderna avesse mai incontrato, ma allo stesso tempo se ne era andata l'unica persona che fosse riuscita a vedere oltre la corazza che lei si era costruita intorno e a confortarla.
Albus Silente non c'era più, tradito all'improvviso da un uomo senza scrupoli in cui aveva riposto la sua fiducia, e a lei non era rimasto che dolore e frustrazione.

Perché ti sei fidato di lui, Albus?
Perché a me non hai mai voluto dire niente mentre a lui raccontavi ogni cosa?
Io non ti avrei mai voltato le spalle
.

Non era mai riuscita a comprendere del tutto le decisioni del Preside – non che lui si sforzasse di dare qualche spiegazione – ma la scelta di fidarsi di Severus Piton era quella che più l'aveva perplessa, e ogni volta che esprimeva le sue preoccupazioni al riguardo veniva quasi rimproverata.
Così, nel corso degli anni, Minerva non aveva più toccato l'argomento continuando a fidarsi ciecamente dell'uomo che ora avrebbe dovuto trovarsi di fronte a lei.

***

La luna piena si stagliava nel cielo scuro oltre la finestra, illuminando attraverso il vetro della finestra una porzione del tappeto verde che arredava il centro della stanza.
A quella vista Minerva ricordò una notte di due anni prima quando, sempre su richiesta di Silente – e ovviamente senza fare domande, pensò amareggiata – aveva condotto un enorme cane nero all'interno dello studio, e quello di era accoccolato proprio al centro del tappeto.


Quella notte avevano scoperto il ritorno di Lord Voldemort, e nonostante Harry Potter fosse vivo per miracolo Silente aveva insistito perché restasse ad assistere all'interrogatorio di Barty Crouch Junior.
«Silente, dovrebbe proprio... guardalo... ne ha passate abbastanza stanotte...» aveva cercato di convincere il Preside a lasciar riposare il ragazzo, mossa da un senso di protezione quasi materno, ma lui aveva scosso la testa deciso e si era imposto:
«Deve capire: capire è il primo passo per accettare, e solo accettando si può guarire».
Ricordava persino il tono asciutto con cui le aveva pronunciate, come a voler dire che fosse la cosa più ovvia, non ammettendo repliche.
Quella volta Minerva non aveva osato ribattere, ma ora un'insolita delusione si impossessò di lei.

Potter doveva capire ad ogni costo, ed era solo un ragazzino spaventato.
Severus meritava la tua completa fiducia, e non ti è mai stato davvero fedele.
A loro hai confessato i tuoi segreti, Albus, li hai aiutati a capire.
Io ti sono stata vicina per anni, e non mi hai degnato di una sola spiegazione!

Chiuse gli occhi, e tutto il dolore che aveva trattenuto fino a quel momento le esplose nel petto, mentre lacrime salate le scorrevano – finalmente libere – sul viso.

 



NdA: la storia si è classificata prima al "Flashback Contest" indetto da Polvere_di_Stelle sul forum di EFP ma è stato giudicato da Haley Black.

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Beapot