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Autore: xlittlerevenge    11/01/2012    4 recensioni
E dopo una One-Shot su Nelena eccomi con una vera e propria Fan Fiction su di loro.
Se vi va leggetela, io aspetto qualche vostra recensione.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nick Jonas
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non sono matta. Sono semplicemente una ragazza che vive sapendo di avere un’amica fantastica pronta a darle forza. Un’amica più forte di lei. Sapeva darmi sicurezza e credevo solo a lei, mi fidavo solo di lei. Perché mai nessuno avrebbe preso il suo posto.Lei non mi avrebbe mai delusa. Perché avrebbe dovuto farlo? Sapeva tutto di me, ci conoscevamo da ormai 10 anni. Sì, dal provino per Barney & Friends, all’ età di sette anni lei divenne il mio tutto.
Era capace di consolarmi, quindi chi meglio di lei avrebbe potuto aiutarmi?

Mi recai da lei appena finì di pranzare. Non mangiai volentieri quel giorno, avevo un peso sullo stomaco e dovevo liberarmene. Percorsi il vialetto della sua casa circondato da un giardino, era sempre ben curato. Dianna, la mamma di Demi, pur avendo una vita frenetica, dedicava sempre del tempo al giardino, anche cinque minuti al giorno.
Arrivata di fronte alla porta e pronta a suonare uscì Dianna. Mi salutò con un abbraccio e continuò –Spero di non averti spaventata Selena. Sono in ritardo per lavoro e devo scappare. Mi piacerebbe restare a parlare con te, ma non posso proprio. Credo tu stia cercando Demi. E’ in bagno, credo stia facendo una doccia, ma entra pure.- le sorrisi cordiale –Non preoccuparti- continuai io. Entrai in casa e senti Dianna continuare –puoi restare a cena se ti va, mi farebbe molto piacere. È da tanto che non ti vedo.-  La salutai ed entrai in casa chiudendo la porta. In casa regnava il silenzio, la piccola Madison e Dallas dovevano essere fuori.Non sentì lo scorrere dell’acqua, magari non era ancora nella doccia. Decisi di andare verso il bagno, avrei bussato e chiesto a Demi se le andava di parlare per qualche minuto e poi l’avrei lasciata lavarsi senza ulteriori scocciature.
Mi diressi verso il bagno e avvicinatami alla porta in legno, alzai il braccio, con la mano racchiusa in un pugno, stavo per bussare, ma mi fermai. Abbassai il braccio e rimasi ad ascoltare. La sentì singhiozzare e poi tossire, sempre di più. Mi allontanai di scatto, non sarei entrata, non ci sarei riuscita. Sapevo quello che stava facendo.  Me ne aveva parlato anni fa…

 

“Selena, posso parlarne solo con te.”Ricordo ancora bene quelle parole “-A me puoi dire tutto lo sai. –
-Ho bisogno di dimagrire, ne sento la necessità.-
-Te lo ripeto ogni giorno che non vedo il motivo, che non hai chili di troppo, ma tu sei testarda.-
-Sì, lo so, ma ora fa parlar me.-
-Scusa.-
-Il punto è che non posso digiunare eternamente, mia mamma è a casa durante pranzo e cena ed inventare scuse sempre è assurdo, ha già iniziato a fare strane domande e non mi va che si insospettisca ancora di più.-
 -Tu sei matta, non puoi digiunare,hai 14 anni. Stai crescendo Demi e magari quei chili di troppo , che non ci sono e vedi solo tu, più in là andranno via da soli.-
-Se se-
-Ora che cosa volevi dirmi?.-
 -Ok, me ne vergogno ed è per questo che ne parlo sono con te-“
Rcordo ancora quanto ero preoccupata quel giorno e quanto l’ansia continuava a crescere man mano che il tempo passava e aspettavo la risposta della mia migliore amica
” - Sel è da una settimana, che ci sto provando.-
-Demi, arriva al punto. Cosa stai combinando?-
-Ho provato a rimettere- “Non ricordo l’espressione del mio volto, ma ricordo ancora come continuò “
-Selena, non guardarmi così. Funziona.-
-Tu sei pazza. Io non ci posso credere, sei arrivata a tanto? Potevo anche accettare che tu digiunassi ogni tanto, anche se non è assolutamente corretto, ma ora non ragioni più. -
-Hai detto che avrei potuto dirti di tutto-
-Sì, puoi parlarmi di qualsiasi cosa, ma non aspettarti che su queste cretinate io ti dia ragione. Io non ti aiuterò mai in questo ok?-
-Non ti arrabbiare, è inutile-
-Sì che mi arrabbio!-
-Allora non farmi la tua solita ramanzina, non lo farò, contenta?Non lo farò più, ma non assillarmi-“

Ed ero lì di fronte alla realtà. I problemi della mia migliore amica, ma era colpa mia. Le ho creduto quando mi aveva promesso di non farlo e non avrei dovuto. Avrei dovuto continuare ad assillarla e magari le avrebbe smesso. Oppure no, avrebbe continuato, ma io avrei fatto il mio “lavoro”.

 

 

Ero in quel bagno, come ogni giorno.Era sempre la stessa storia, quei momenti erano diventati parte della mia vita da ormai anni. Sempre lo stesso copione, sempre le stesse scene ripetute per due anni.
Poggiai le mani sulla ceramica bianca e fredda del mio lavandino, mi guardavo allo specchio, come ogni volta. Vedevo la mia immagine riflessa e non ne ero entusiasta. Non ero felice di quello che ero e più mi guardavo più i singhiozzi continuavano ad aumentare. “Perché non posso essere belle come tutte le ragazze della mia età?” Una delle tante domande che mi facevo ogni qual volta che mi guardassi allo specchio. Portai la mano sulla mia guancia, asciugai una delle tante lacrime, ma a differenza di tutte quelle lacrime non voleva scendere. Restava lì, ferma e mi infastidiva. Mi accovacciai per terra, ancora fra le lacrime. Mangiare per me era  un optional, ma ogni qual volta che lo facevo istintivamente mi alzavo dalla sedia e andavo a rimettere. Se in casa c’erano le mie sorelle dicevo che andavo a fare una doccia mentre l’acqua copriva il mio continuo tossire. Nessuno sapeva nulla. Era un mio segreto. L’unica volta che ne avevo parlato con qualcuno anni prima, mi aveva definita “pazza” ed era la mia migliore amica. Cosa avrebbe detto il resto del mondo?

Rimisi, capivo perfettamente quando stavo esagerando, ma in quel momento l’unica cosa che mi riusciva fare era “agire” e non riflettere a quanto sbagliato fosse. E se mai qualcuno mi chiedesse se stessi bene, magari riuscirei a parlare. Mi sfogherei, parlerei dei miei problemi, potrebbe darmi una mano. Tutti credono che sto bene, sì perché sorrido. Sorrido perché è l’unico modo per nascondere la verità, giusta o sbagliata che sia. Magari vorrei sentir dirmi “Se ti fa star meglio fallo”. Tutti credono sia sbagliato, ma se per me va bene? Se io sto bene così, dov’è il problema?

Afferrai il mio fianco sinistro con la mano opposta, sentivo dolore, sentivo lo stomaco contrarsi e non era una situazione piacevole, questo voleva dire che era il momento di smettere. Solitamente non mi fermavo, andavo oltre e a volte ero certa che sarei riuscita a rimettere l’anima un giorno o l’altro, ma quella volta non fu così. Mi fermai. Avevo gli occhi pieni di lacrime e rossi per il troppo sforzo. Mi alzai e mi diressi verso il lavandino. Sciacquai le mani e poi buttai l’acqua sul mio viso. Asciugai il volto e lasciai che l’acqua fredda scorresse sui miei polsi, dicevano che serviva, che tranquillizzasse e a me serviva. Dovevo smettere di singhiozzare.

 

Quando uscì dal bagno feci solo in tempo a guardare la sua espressione sconvolta nel vedermi lì in quel momenti, mi catapultai fra le sue braccia e tra i singhiozzi le dissi –Non ho mai la soddisfazione di aver fatto qualcosa di buono per te-. Mi strinse a se, più forte di quanto avessi mai fatto.

 

Non sapevo cosa fare, lei era lì. Non sapevo da quanto, ma dalla sua reazione aveva sentito quanto bastava. Mi aveva detto “Non ho mai la soddisfazione di aver fatto qualcosa di buono per te”  . Avevo immaginato tutto totalmente diverso, credevo si fosse arrabbiata una volta scoperto che non avevo mantenuto la mia promessa, ma non fu così e ne rimasi sorpresa.
Non riuscì a dir nulla, rimasi in silenzio a passare su e giù la mia mano sulla sua schiena.

Ci tranquillizzammo entrambe, ci sedemmo sul divano di casa sua e con le gambe conserte mi chiese preoccupata –Ora, cosa è successo?-
-Nulla- le risposi con un sorrisino flebile e falso..
-Lo conosco quel sorriso, mi stai nascondendo qualcosa. Cosa è successo?- di fermò per qualche istante e poi riprese –Oh, dovevi uscire con Nick ieri sera no?! Com’è andata?- mi sorrise con il suo solito sorriso smagliante.
-Non mi va, devo parlarti dei miei problemi, quando tu ne hai di peggiori.-
-Così mi sento una malata però, su com’è andata?-
-Che è successo alla voce è rauca?- le chiesi preoccupata
-È sempre così dopo..- non riuscì a finire la frase, la interruppi e continuai –Lascia stare, ho capito- mi sorrise –Mi spiace, non volevo “partecipassi”- continuò con lo stesso sorriso.
-Sta tranquilla, sappi solo che ora ti tartasserò di domande ogni giorno- le sorrisi sarcastica.
-Allora, com’è andata?- Continuò lei cambiando discorso e visibilmente infastidita.
-Non è nemmeno andata Demi!- Dissi spallandomi al divano e sbuffando.
-Cosa è successo? Ti ha dato buca?- Sembrava stupita, lei lo conosceva meglio di me questo è vero, ma non c’è da stupirsi. Lui è pur sempre un ragazzo.
- Non so Demi, mi ha lasciato un messaggio in segreteria-
-Cosa diceva?- Insistette lei –Che gli dispiaceva di avermi dato buca- fissai le mie mani
- E…?-
-E poi non l’ho più ascoltato, perché mi sono infastidita, ecco!-
-Dovresti ascoltarlo, tutto intendo! Grandissima idiota!-
-Molto gentile tu eh?- Forse avevo realmente sbagliato, non mi ero fatta sentire e non sapevo nemmeno le motivazioni per cui quella sera non ci vedemmo. Forse Demi aveva ragione, ero davvero una grandissima stupida.
Presi il cellulare e mi alzai dal divano, ascoltai il messaggio in segreterie e capì di esser stata una vera idiota.
Nick diceva di aver avuto un calo di zuccheri, che gli dispiaceva e che sarebbe voluto uscire con me un’altra volta.

Come potevo rimediare?


 

Bene sono tornata :3
Giuro che ho fatto il prima possibile u.u
Spero vi piaccia, anche se è parecchio triste come capitolo. Recensite, vi prego :3
Marty
<3

  
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