Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: TooLateForU    11/01/2012    5 recensioni
Julie sbuffò, posò il caffè sopra il suo tavolo e tirò fuori i soldi, prima di lanciarli bruscamente sul bancone.
“Tieni, ragazzino.”
“Io ho un nome..” Sussurrai, più a me stesso che a lei. Ma sfortunatamente mi sentì.
“E perché dovrebbe interessarmi, sfigato?” scoppiò a ridere, e tutta la sua ‘combriccola’ la seguì a ruota.
Dopo sei mesi, mi domandavo ancora come potessi essere cotto di quella stronza di Julie Becket.
Harry Styles vive in un buco di appartamente nella periferia di Londra con quattro suoi folli amici, lavora in uno schifo di bar e la ragazza di cui è cotto lo tratta come una pezza.
Ma non ti abbattere, Harry, e continua a sperare che arrivi il sole.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Un cappuccino senza schiuma, un cornetto integrale e due caffè.”
“Il frappuccino al caramello con latte scremato, non intero!”
“Scusa ragazzino, sicuro di aver scritto bene?”
“Il caffè l’avevo chiesto AMARO!”
Chiusi gli occhi e respirai profondamente, cercando di zittire tutto quel coro di voci impazzite che mi circondavano, trapanandomi il cervello.
Odio questo lavoro, odio questo lavoro, odio questo lavoro..
“Styles, non ti pago per star qui a meditare, sbrigati a servire questi clienti!” tuonò il capo, un irlandese dagli accesi capelli rossi e una sigaretta perennemente in bocca, fulminandomi.
Io biascicai uno “Scusi..” a testa bassa, e mi girai verso le macchinette per a preparare quei due maledetti caffè e quel cappuccino.
Questo stupido bar era maledettamente pieno ad ogni ora del giorno. Forse per la vicinanza ad un liceo e agli uffici di una banca, forse perché era proprio a cinquecento metri da Knightsbrigde o forse perché non esisteva un fottuto bar che non fosse pieno alle otto di mattina a Londra, ma sta di fatto che non c’era un momento di pace.
Non facevo altro che correre avanti e indietro tutto il giorno, per essere pagato una miseria e venir trattato come una pezza da tutti.
Bella vita di merda che hai, Harry Styles.
“Scusami?” una voce femminile mi distolse dai miei pensieri, ed alzando gli occhi incrociai un familiare sguardo infastidito.
Si chiamava Julie Becket, frequentava ancora l’ultimo anno del liceo qua accanto e fidatevi quando vi dico che era uno schianto.
Aveva dei bellissimi capelli ricci e neri che le ricadevano morbidi sulla schiena, due grandi occhi verdi ed un perfettissimo naso all’insù, proprio sopra due labbra a cuore.
Il fisico, poi, era da urlo.
“Stiamo ancora nel mondo dei sogni, ragazzino? Io vorrei ordinare.”
Piccolo problema: era una stronza. Capo cheerleader, da quanto avevo sentito dalle sue conversazioni e completamente, irrimediabilmente stronza.
Veniva ogni giorno in questo bar, non mi degnava di più che di uno sguardo scocciato e qualche ‘ragazzino’ sprezzante sebbene fossi più grande di un anno, dato che il liceo l’avevo già finito, e non mi conoscesse.
Non mancava poi di prendermi per il culo con tutti i suoi amichetti idioti.
“C-cosa vuoi ordinare?” le chiesi, flebile. Ecco, avevo pure balbettato. Quanto sono sfigato.
“U-un caffè.” Mi fece il verso, facendo ridere qualche amichetta più indietro.
Feci una smorfia, e cominciai a preparare quello che aveva chiesto. Tempo due secondi e parlò di nuovo.
“Sfigato, ti dai una mossa? Ci stai mettendo anni.”
“Scusa.” Mormorai ad occhi bassi, posando il caffè davanti a lei. Quella ragazza mi faceva agitare sempre, ogni volta che veniva. Mi impappinavo e facevo la figura del cretino.
“Alleluja.” Sputò fuori sarcastica, prendendo il caffè ed allontanandosi.
“Ehm, aspetta..Scusa?” la richiamai. Lei si girò velocemente, fulminandomi.
“Che vuoi?”
“Ehm, devi pagare..” le dissi, imbarazzato.
Julie sbuffò, posò il caffè sopra il suo tavolo e tirò fuori i soldi, prima di lanciarli bruscamente sul bancone.
“Tieni, ragazzino.”
“Io ho un nome..” Sussurrai, più a me stesso che a lei. Ma sfortunatamente mi sentì.
“E perché dovrebbe interessarmi, sfigato?” scoppiò a ridere, e tutta la sua ‘combriccola’ la seguì a ruota.
Dopo sei mesi, mi domandavo ancora come potessi essere cotto di quella stronza di Julie Becket.
 
 
“Io ho finito, Ron.” Informai il mio capo, mentre appendevo al muro quello stupido camice verde che dovevo indossare tutto il giorno.
“E allora vattene.” Ribattè burbero. Io alzai gli occhi al cielo, e mi sbrigai ad uscire dal Tiki’s Bar. L’aria gelida di Londra mi investì in pieno, pizzicandomi le guance e facendomi rabbrividire. Mi strinsi tra le spalle e mi avviai velocemente verso casa mia, o meglio, casa nostra.
Era molto, molto lontana da dove lavoravo. Non mi sarei mai potuto permettere una casa in centro, neanche lavorando al Tiki’s Bar per trent’anni, quindi condividevo un appartamento per topi in periferia con quattro miei amici.
Salii velocemente nella metro, mi sedetti ed appoggiai la fronte al finestrino, chiudendo gli occhi.
La mia vita era un grande schifo. Io non avrei mai voluto finire a fare il barista, io volevo fare il cantante, dannazione! Se solo ci avessero preso, a me ed ai miei amici, due anni fa ad X-Factor forse ora le cose sarebbero state completamente diverse..
Uno scossone della metro mi riportò sul pianete Terra, e spalancai gli occhi. Mi passai una mano tra i ricci disordinati, e notai che era arrivata la mia fermata.
Scesi velocemente, e sempre a passo veloce uscii dalla stazione fino alla strada. Il solito vecchio e malfamato quartiere mi accolse. Qualche ragazzo appoggiato ai muri delle case fumava, o spacciava o se la spassava con delle puttane.
Quando diventerò ricco, e un giorno lo diventerò, lo giuro, la prima cosa che farò sarà andarmene da questo schifo di posto.
E sbattere in faccia tutta la mia ricchezza a Julie Becket, come lei faceva con me ogni mattina.
Arrivai davanti al mio palazzo, aprii il portone e salii velocemente le scale (l’ascensore era rotto, di nuovo). Arrivai con il fiatone al nono piano, infilai le chiavi nella serratura ed entrai.
“Oh, Cenerentola è tornata!” la voce sarcastica di Liam mi accolse, mentre lanciavo chiavi e cappotto da qualche parte nella stanza.
“E tu sei ancora qui? Il tuo turno al Tiki’s non è già iniziato?”
“Ma che ore sono?”
“Le sette e mezza.” Lo informai, controllando sul cellulare.
“Merda..” borbottò, prima di alzarsi e correre verso la porta. Mi salutò velocemente, e sparì oltre alla porta.
Anche lui lavorava al Tiki’s Bar, che la sera apriva anche come una specie di tavola calda.
Mi lanciai sul divano, che scricchiolò pericolosamente, e stavo per accendere la TV quando l’ingombrante figura di Niall apparve e mi si gettò addosso.
“NIALL! Che cazzo stai facendo?!” urlai, mentre lui mi teneva la testa sotto un braccio.
“O la spesa o la vita.” Disse, cercando di imitare la voce di un assassino in un telefilm.
“Non ho fatto la spesa, e mollami!” gli diedi una spinta, e lo feci cadere dall’altra parte del divano.
Si alzò, e mi lanciò uno sguardo ferito “Non hai fatto la spesa?! Ma non c’è più niente da mangiare!”
“Manda Louis a farla..” borbottai, massaggiandomi il collo dolorante.
“Impossibile, sta ancora facendo la tata-super sfruttata dai Robbins.”
“Allora ci andrà Zayn.”
“E’ fuori con una ragazza..Ha detto che forse stanotte non torna.” Ammiccò nella mia direzione.
Sbuffai “Senti, sono appena tornato, non ho voglia di uscire. Voglio dormire.”
“E se ti accompagnassi?”
“D-o-r-m-i-r-e.”
“E se comprassi le Haribo maxi?”
“D-o-r-…Aspetta, hai detto Haribo maxi?” mia accertai, animandomi improvvisamente.
Lui annuì solennemente, e mi alzò dal divano per un braccio. “Andiamo nonna, ci divertiamo stasera!” esclamò.
Questo è uno dei motivi per cui Niall Horan è tra i miei migliori amici.
 
 

 
 
 
 
Aloha a tutti! Questo era il primo capitolo di questa mia nuova storia sui One Direction. E volete sapere una cosa divertente? Io NON ascolto i One Direction! AHAHA. No sul serio, non sono una fan..Ma non so, hanno tutti un’aria molto genuina (?) e simpatica, quindi ho scritto questa storia..Credo sia merito di una mia amica, directioner, che mi riempie la testa su di loro. Comunque, mi ha colto l’ispirazione e ho cominciato a scrivere. Mi scuso per le imprecisioni, ma sto ancora tentando di pronunciare bene Zayn e il cognome di Louis (?) LOL.
Mi viene fuori una cosa tipo Tomnlsidbxvs.. Comunque, penso abbiate capito che il protagonista principale è Harry (ma strano oh!) ma non voglio assolutamente escludere gli altri!
Detto questo concludo le note che sono più lunghe del capitolo e vi lascio, spero nessuno mi lanci pomodori :D Byebye!

 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: TooLateForU