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Autore: JKEdogawa    11/01/2012    1 recensioni
Si parte dalla fine de "Il Professor Layton e il futuro perduto". Cosa successe a Clive dopo l'arresto? Bill Howks continuò a non pentirsi delle sue azioni?
Forse questa storia vi darà tutte queste risposte, o forse no...
Una cosa è certa... prendete la "nipote" di un criminale baffuto e fatela incontrare con un terrorista che ha appena cercato di distruggere Londra, aggungete un'esplosione di 10 anni prima e... fatto!
Ecco la descrizione di questa storia! Buona lettura!
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L for London, L for Love'
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“ Questo è solo un avvertimento, ragazzo! Se tu e la tua amica non starete zitti ci penseremo noi a farlo!”
Quelle parole gli rimbombavano nelle orecchie mentre aspettava fuori dalla sala operatoria. Come poteva essere stato così stupido? Come aveva fatto ad essere così cieco? Guardò ancora nella direzione di quella porta chiusa e  la rabbia aumentò. Rabbia per se stesso, rabbia per quel maledetto, rabbia per la vera causa di tutto quella situazione. Il neon del corridoio iniziò a lampeggiare poi ritornò alla luce piena e calda che illuminava quella triste notte di Luglio. Clive si alzò e appoggiò la fronte al vetro freddo con uno sbuffo appannando la superficie liscia. Le luci di Londra non lo tiravano su di morale. Guardò senza vedere il panorama, poi un bussare alla finestra lo fece riprendere.
- Ragazzo! Ehi!- gli urlò l’uomo dall’altra parte del vetro

- Cosa voi!- rispose freddo Clive guardando Don Pablo

- Cos’è successo alla mia apprendista, e non trovare scuse, perché per me è sempre e comunque colpa tua!-
- La tua apprendista!? Ma di cosa stai parlando!?-
- Mia nipote acquisita… o anche quella che hai baciato vicino a Picca Dilly!-

- L… lei!? Oddio, tu sei suo zio!-

- No! Mi chiama lei zio, comunque… cos’è successo!-

- Le… aspetta! Ci stavi spiando!?-

- Controllavo la situazione, un attimo ed eravate spariti! Mi spieghi cos’è successo o devo venire con la forza!-

- Le hanno sparato! Sono uno stupido!-

- Sì, lo sei!-

- Avrei dovuto proteggerla, capire…-

- Sì, avresti dovuto!-

- A cosa pensavo!? Che idee avevo!? Sono solo un ragazzino!-

- Pienamente d’accorto! Posso aggiungere ignorante e disattento!?-

- Avrei dovuto fermarla fin dall’inizio, non darle tutte quelle informazioni!-

- Ragionissima! Ti farei un applauso, ma la mia macchina volante non si guida da sola!-

- Solo una cosa che i medici mi chiederanno di sicuro… come si chiama?-

- Lei si chiama…-

 

La schiena bruciava. Sentiva come se l’ avessero trapanata. Aprì gli occhi e si guardò intorno con la poca vista che aveva senza occhiali. Una figura sfumata le stava di fianco. Capiva i colori rosa e celeste sporco, ma per il resto poteva essere chiunque.
- Luke!? Cosa ci fai qui!?- chiese perplessa
- Sono Clive!- le rispose il ragazzo
- Scusa, senza occhiali non ci vedo niente!- arrossì e iniziò a stringere gli occhi per mettere a fuoco la figura
- Tieni!- le porse gli occhiali- Mi dispiace!-
- Per cosa!? Mi avevi detto di stare attenta e non lo sono stata!- sorrise
- I medici mi hanno chiesto il tuo nome, solo che non lo so!-
- Okay…- prese un respiro profondo- Promettimi di non ridere!-
- Promesso!-
- Io all’anagrafe mi chiamo Giogia Salieri… ma chiamami Giorgia Allen!-
- Questo Don Pablo non me lo aveva detto!-
- Be… aspetta! Tu lo sapevi!-
- Me lo ha detto poche ore fa! O almeno solo il tuo primo nome!-
- E perché me lo hai chiesto!?-
- Volevo sentirlo detto da te! Ha un bel suono, Giogia!-
- Tu chiamami Giorgia Allen!-
Lui la guadò stordito poi disse:- Tu sei la figlia di Dimitri!? Mi avevi detto che non conoscevi tuo padre!-
- È complicato… fare le indagini mi ha portato più in la rispetto a quello che pensavo!-
- Ovvero?-
- Io non sapevo che fosse lui, ma avevo dei sospetti. Quando però ho finito le domande sull’esplosione di 10 anni fa gliel’ho chiesto. Lui ha risposto di sì e, be… mi ha detto che mia madre aveva tagliato i ponti con lui. Pensava che l’esplosione fosse opera sua…-
- Cavolo…-
- Che ore sono?-
- Quasi le 10… perché!?-
- Non posso sapere quanto ho dormito!? Uff… comunque! Ora cosa farai!?-
- Pensavo di andare a casa tua a controllare, avranno distrutto tutte le nostre prove contro Bill Howks!-
- Va bene che mi hanno colpito e non me ne sono accorta, ma tutti gli appunti sono da mio zi… em… Don Pablo, non troveranno niente a Midland Road!-
- Sei organizatissima e furba!-
- Sono 10 anni o più che inseguo il Professor Layton… dopo un po’ impari il suo metodo! E poi non dire certe cose! Non è vero!-
- Per quel che ti ho potuto conoscere io quei due aggettivi ti calzano a pennello, insieme a testarda e iperattiva!-
- L’iperattività è la mia dote migliore, devo ammetterlo… c’è anche l’aggettivo imbranata!-
Risero tutti e due di gusto.
- Auch!- disse lei toccandosi la schiena
- Non devi sforzarti! Il medico ha detto che fino a Settembre non sarai guarita del tutto, per cui… adesso ti lascio riposare…- rispose lui mettendole a posto la coperta e dandole un bacio sulla fronte, poi si alzò e andò verso la porta.
- Non perdere la testa! Promettimelo!- chiese lei come se gli avesse letto nella testa
- Promesso…- rispose lui, ma i suoi piani erano altri
Uscì dalla stanza e chiuse la porta dolcemente, ma qualcuno lo spinse contro lo stipite prendendolo per il colletto. Una donna non troppo alta dai capelli neri e mossi lo guardava inviperita. Portava un vestito leggero nero con dei fiori bianchi.
- Tu! Cos’hai fatto a mia figlia!- gli urlò arrabbiata
- Proprio niente, è che…- cercò di spiegare Clive
- Non mentire! Tu le hai fatto qualcosa, se fosse rimasta con Paul non le sarebbe successo niente!-
- Lo stesso… io non le ho fatto…-
- SEI TROPPO GRANDE PER GIOGIA, CAPITO!-
- Calma Antonia… Clive non ha fatto niente! Dovresti solo ringraziarlo!- sopraggiunse una voce che Clive conosceva bene
- E tu cosa ci fai qui!?- rispose la donna fulminando Dimitri Allen
- Non mi posso nemmeno preoccupare per mia figlia!?-
- Per quel che mi riguarda non è più tua figlia da 10 anni!- Antonia lasciò Clive per dirigersi da Dimitri
- Perché non si ricorda che sono suo padre?-
- Lo shock per l’esplosione le aveva cancellato la memoria!-
- E perché non le hai detto che era mia figlia?-
- Le avrei dovuto forse dire “Tuo padre è l’assassino che ha ucciso tua nonna e tua zia!”!?-
Clive li lasciò ai loro disguidi familiari e si diresse verso l’uscita dell’ospedale. Pioggia leggera cadeva mentre il sole splendeva in cielo. Per un momento gli sembrò di vedere l’arcobaleno sul Tamigi e gli ricordò le passeggiate che faceva con i suoi genitori. Una lacrima scese rigandogli il viso, poi la sua espressione divenne ancora più determinata e si diresse verso la Gressenheller University. Non che volesse incontrare Layton, anzi, ma era la direzione che gli venne più naturale. Tanto doveva perdere la giornata e Midland Road era fuori discussione. Vagò in giro per Londra tutto il pomeriggio, poi la sera si diresse verso il quartiere malfamato. Ci era stato più di una volta, accecato dalla follia e la vendetta. Non pensava che ci sarebbe tornato.
Teneva lo sguardo basso per le vie buie e bagnate dalla pioggia ora più grossa e fitta. Il suo passo era fermo, rigido e determinato. Guardò l’insegna di un pub malconcio che recitava “Taverna di Sam”. Già, Sam probabilmente non c’era più, ma almeno così solo uno lo avrebbe potuto riconoscere. Se non era lì non era da nessuna parte.
Entrò e lo vide subito. Non si era cambiato, ma probabilmente era la sua tenuta da sicario: cappello che gli copriva lo sguardo e pastrano gessato marrone.
- Sei venuto! Non pensavo che avessi questo fegato, ragazzo!- gli disse come se lo stesse aspettando. Il chiacchiericcio si spense, come in una taverna del vecchio west.
- È proprio con te che voglio parlare!- Clive gli si avvicinò sicuro
- Avete deciso di arrendervi!?-
- Di al tuo capo che non abbiamo intenzione di abbandonare e che pensa di spaventarci si sbaglia di grosso e un’altra cosa…- lo guardò con lo sguardo più normale che aveva e gli mollò un pugno da spostargli la mascella. Clive gli dette le spalle e si diresse verso l’uscita. L’uomo rimase interdetto, poi la sua espressione divenne di rabbia.
- Non mi sparerai!- esordì Clive girandosi verso di lui sorridendo sicuro- Il tuo capo non vuole che mi succeda niente! È per questo che non ha pubblicato la mia foto, non è vero!? Aspetta solo che io perda la testa come a inizio Giugno, ma non succederà! Spera che io lo rapisca di nuovo e provi a distruggere Londra, ma è una battaglia persa! Addio!-
Clive si allontano ed uscì com’era entrato. La pioggia era diminuita e sul suo viso campeggiava un sorriso soddisfatto. Ora doveva solo tornare da Giogia e raccontarle tutto.

Eccoci qua cari lettori!^^
Che ne pensate di questo capitolo!? Si è scoperto il nome della ragazza misteriosa e clive spero che sia tornato alle origini!^^
insomma, tutti dicevate che era troppo tollerante!O_o
Comunque... per il prossimo capitolo ci metterò un po', scusate!
Vi lascio con un po' di link che immagino vi possano piacere: CliveSorpresa
Prossimamente su JKEdogawaTV uno yaohi appena scoperto, sperando che vi piaccia!
Al... cavolo con il prossimo sono 12!O_o
Bueno bueno... allora al prossimo capitolo "Clive salvi la Regina!"
Ups... spoiler!^////^
Ringrazio
Beatrice_Black e  Karen Adnimel  per le recensioni al 10 capitolo.
JKEdogawa
   
 
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