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Autore: Eire    12/01/2012    4 recensioni
Per Aspera sic itur ad Astra. [ Cit. Seneca]
E' considerato un ragazzo straordinario, il migliore in qualsiasi cosa lui faccia: a scuola ha voti altissimi, un asso del calcio, senza disdegnare il Basket o l'Atletica. Fastidiosamente perfetto, sempre sorridente e di buon’umore. Stranamente, invece di essere nello spietato mirino dell'odio di tutti, non c'è anima viva che parli male di lui.(2민) 2Min
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Minho, Quasi tutti, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parte II
RINGs ... Ding Dong
Parte II





Nulla è pari alla danza per me, potrei ballare per ore e ore senza stancarmi mai, senza sentire alcuno sforzo. Quando ballo so di essere realmente libero, sento il sangue confluire ovunque avendo una percezione totale del mio corpo.
Diversi brani si susseguono, inconsapevolmente mi sono spostato al centro della pista a furia di ballare come un pazzo. Lo giuro, un'ultima traccia e poi torno dagli altri.
Mi muovo, sgambettando in ogni direzione, snodabile come sempre, finché non sento qualcuno che mi accarezza il fianco, un contatto delicato come se fosse un sussurro, poi sento quel tocco anche sull'altro. Mi hanno sicuramente scambiato per una ragazza, di nuovo.
Faccio finta di non sentire il suo respiro sul collo. Faccio finta di non percepirlo sulla mia pelle.
E’ caldo e fresco allo stesso tempo, avverto un leggero sentore di profumo ma non riesco a riconoscerlo o almeno, sono talmente preso dal ritmo, dal movimento, da lui, che non riesco a connettere la mente con il resto del corpo. Sulle note finali della canzone, purtroppo devo interrompere la mia danza, e colgo quindi l’occasione di voltarmi verso il mio partner, per notare solo i suoi occhi: due immensi pozzi neri poco coperti da dei ciuffi ribelli di capelli.
Li conosco questi occhi. Un'altro sguardo e saprò anche dire a chi appartengono.
- Avrei potuto avere cattive intenzioni ... - sussurra con voce roca, premendo leggermente le labbra sul lobo dell'orecchio, mi sento gelare.
Cerco di cogliere il suo viso, anche un minimo tratto da imprimere nella mente ma non faccio in tempo, è scomparso tra la folla.
Confuso, torno sul mio tavolo trovando solo i miei amici. Gli altri due se ne sono andati, poco male.

Voglio tornare a casa.




&




Durante il viaggio di ritorno verso casa, Sujong mi ha raccontato di aver scambiato quattro chiacchiere con Minho Hyung e che questa volta oltre l'aspetto, di lui, le ha colpito anche il carattere gentile e timido.
Se devo essere sincero mi ha sorpreso, lo ha descritto proprio come io me lo sono sempre immaginato, peccato che con me è diverso.
Ho scoperto che il suo compleanno cade il 9 Dicembre, tra nemmeno due settimane, e insieme a Sujo un branco di ragazze della sua scuola si sono presentate chiedendomi di consegnargli un piccolo regalo.

Quindi, senza sapere perché mi ritrovo a vagare per i corridoi della scuola con una gigantesca confezione regalo, alla ricerca dell'ultima persona che vorrei vedere sulla terra. Lo trovo nell'aula di disegno intento a sistemare alcune tele immacolate insieme a quelli che presumo essere suoi compagni di classe.
Tossisco per attirare la sua attenzione, quando mi vede sembra stupito e spaventato, ma sono troppo in imbarazzo per chiedergli che cosa abbia.
- Ti devo dare una cosa. Per favore puoi seguirmi sul terrazzo. – gli chiedo asciutto.
Stranamente non fa tante storie e mi segue in silenzio, alcune teste si voltano in nostra direzione ma le ignoro procedendo spedito per la mia destinazione.
- La carta floreale è un tocco carino, ti dona. - commenta sarcastico una volta che siamo arrivati all'ultimo piano.

COME?

- E' da un po' che stai vagabondando con quella cosa in mano, sicuro di non essere strano? - Ancora quello sguardo da superiore.
- Guarda che io ... - mi interrompo, tanto va a finire sempre così: lui mi stuzzica e io abbocco.
- Allora? C'è qualcuna qui in classe a cui vuoi darlo? Vuoi che lo consegni io per te? - chiede gentile.
- Perché hai cambiato tono? -
- Uh? Non hai sentito? Io sono un tipo cordiale. Non conosci la mia reputazione? - sorride passandosi una mano tra i capelli.
- Mpf! L'ho dimenticato nel momento in cui ti ho incontrato. - Magari potessi dimenticare che il tipo con l'espressione fredda che mi è di fronte è gentile con chiunque, tranne che con me.

Magari non l'avessi mai saputo.

Mi faccio forza e gli porgo il pacco
 - ... Prendi. Presto sarà il tuo compleanno, giusto? Allora accettalo con gratitudine. -
Sbarra gli occhi, arrossendo leggermente.
Non mi aspettavo una reazione del genere. Un'espressione così sincera ... E' così popolare, ormai dovrebbe essere abituato a ricevere regali. Agisce sempre in maniera così sorpresa?
E' quasi come se ... non sapesse se mostrare felicità di fronte a questo dono inaspettato.

Non ho mai visto nulla del genere.

- C'è una lettera all'interno, per favore leggila ... per la risposta agisci come più credi appropriato - gli spiego non sapendo che cosa si aspettino di preciso le ragazze.
- Una lettera? - chiede nascondendo un piccolo sorriso.
- N-Non farmi domande, leggila e vedi. Io sto solo ... –
- Ho capito. Così dovrei solo leggere la lettera. - mi interrompe annuendo più a se stesso che a me.
In qualche modo sembra strano. Sto iniziando ad avere l'impressione che sia io quello che gli sta facendo il regalo ... Io? Il regalo?
E prima che ci pensi anche lui, se non l'ha già fatto, cerco di evitare una complicata incomprensione.
- Non è da parte mia! Non farti un'idea sbagliata! - chiarisco, - mi hanno chiesto di dartelo una mia amica e alcune sue comagne di scuola. -
La sua espressione torna quella di sempre, quella che conosco io.
- Ti fai usare così da delle donne sconosciute. Sai che le donne usano la scusa dell'amica, o delle amiche, ma in realtà intendono loro stesse, ragazzino? - domanda avvicinandosi leggermente a me.
- Che cosa intendi con questo? E non chiamarmi "ragazzino"! -
- Intendo dire che forse ti sei immedesimato un po' troppo nella parte della tua amica. - mi spinge indietro, - Allora, come dovrei chiamarti? –
Mi ritrovo pressato contro il muro, spaventato a morte da un essere umano qualsiasi, un altro ragazzo.
- Che ne dici di Minie? - mi sussurra vicino all'orecchio.
All’improvviso sento subito un brivido di non-so-cosa salirmi lungo la spina dorsale, e un senso di deja-vù, come se questa situazione non fosse del tutto nuova.
Perché? Tutto ciò che ha fatto è stato pronunciare uno stupido nomignolo, il mio nome ... sento caldo.
Lo spingo lontano da me.
- Pensavi che stessi per baciarti, Minie? - mi restituisce il pacco - Rendilo al mittente. E' troppo ingombrante. -
- Non posso ... e poi che cosa significa? - gli urlo mentre si allontana - Non eri tu che accettavi i doni di tutte le ragazze senza fare favoritismi o torti a nessuno? -
- Sì, è vero. - afferma continuando a camminare verso le scale che riconducono all'interno della scuola.
- Allora perché ...? - chiedo ancora allargando le braccia, allarmato.
Si ferma, voltandosi di scatto, inarcando aspramente un sopracciglio.
- Perché sei tu quello che me l'ha portato. -
Perché non l'ha accettato? Ho forse sbagliato qualcosa? Oppure, mi deve odiare davvero tanto ... ha chiaramente detto di aver rifiutato in quanto ero io a darglielo.

E adesso perché mi viene da piangere?


Quando ho chiamato Sujong per raccontarle l'accaduto è stata, rimanendo in un ambito eufemistico, piuttosto interdetta.
- Da quando sei il tipo di persona che se la svigna al primo rifiuto? - mi ha chiesto dispiaciuta, non le ho saputo rispondere.
- Sei sempre stato così Taemin, - Ah - freddo e distaccato .. non ti sei mai fatto prendere da niente e nessuno! Ogni volta che qualcuno si è avvicinato a te tu ti sei tirato indietro, non so di cosa hai paura ma, lo dico per il tuo bene, smettila! -
La rabbia vorticava come un tornado nel mio petto.
Le ho raccontato tutto quello che è accaduto, l'ho sentita ridacchiare commentando che il tutto sembrava un film, poi ha fatto finta di niente ed allora ho risposto a modo mio:
- Un uomo che distrugge le vostre fantasie non è degno di chiamarsi uomo! - ma all'ennesimo sbuffo ho ceduto, riconoscendo la colpa.
- Odio dirlo ... ma tu pensi che Minho Oppa ti odi sul serio, Tae? D'altro canto ... dopo aver ascoltato le tue storie, non è più probabile che tu gli piaccia? - mi ha chiesto a metà della conversazione.

Non ricordo nulla di tutto ciò che mi ha detto dopo.




Note:  Ed ecco finalmente la seconda parte (: Spero vi sia piaciuta la lettura e grazie per seguire la storia :3
  
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