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Autore: Aredhel_Tierra    12/01/2012    1 recensioni
Ehi ciao!!! Siamo Aredhel e Tierra! Due grandi amiche e autrici con i rispettivi nick: Aredhel Of Dorthonion e S_Anonima_E, e abbiamo deciso di fare una piccola long-fic sulle nostre storie originali.
Esatto! Abbiamo intenzione di farli incontrare e partecipare tutti insieme ad una nuova avventura dove nasceranno nuove amicizie, e si faranno valere molti onori... Perciò che ne dite di darci un'occhiata???
Leggete e Recensiteeeeeee
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Ehi ragazzi, qui è la vostra Anonima ^^ come già spiegato dalla mia "collega", per così dire, e amica, qui dentro troverete un cross-over fra le due fic pubblicate sui nostri account: anche per chi non le conosce, naturalmente, cercheremo di spiegare il possibile ;)
***Dal prologo***
Sussultò e staccò la mano da quel sangue, attirando con quel gesto brusco l'attenzione dei compagni.
-Non dirmelo- si avvicinò il cugino dai capelli biondo cenere. -Hai visto qualcosa?
-Più o meno...- commentò Giulia. -Solo che è stata diversa da tutte le mie altre visioni... Questa volta quello che ho visto è una cosa già avvenuta, non che sta avvenendo o avverrà. Non era mai successo.
[...]
-Non andrete da nessuna parte- commentò calma una figura nera, dalla voce che nessuno riconobbe. -Da quel che ho capito, avete visto troppo.
Prima ancora di accorgersi di cosa fosse successo, una potente folata di vento spinse tutti verso lo squarcio rosso, che in men che non si dica li attirò a sé risucchiandoli.
Spero vi piaccia! :D
Anonima & Aredhel
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

 

 

La bruna chiuse gli occhi e aguzzò l'udito: la forma ibrida, quella che univa le sue due identità di drago e umana, le dava anche il vantaggio di poter ascoltare ogni suono che naturalmente sarebbe stato ben fuori dalla sua portata. Improvvisamente, un leggero schiocco, come di un ramo spezzato, la fece sussultare leggermente.
Eccoti” pensò Giulia trionfante, senza nascondere un sorriso soddisfatto appena accennato. “Ti ho beccato”
Richiuse le ali sul corpo e tese la coda nel momento in cui la figura nera la aggredì alle spalle, e si voltò per colpire il proprio obbiettivo con gli artigli: l'altro fece resistenza, ma la vista sviluppata della ragazza e il loro contatto fisico le fecero intuire che il corpo del rivale non avrebbe resistito a lungo allo scontro.
Infatti, quel tira e molla fra artigli di drago si concluse quando la figura scattò all'indietro con un battito d'ali, facendo brillare alcune delle squame da drago che squarciano la pelle della forma ibrida alla luce del sole, che ora lo investiva completamente. La coda da rettile guizzò.
-Così è troppo facile- affermò la ragazza, sfacciata.
-Che ne dici di questo, allora?- domandò lui, assumendo la forma da drago e rivelando la mole che avrebbe eguagliato senza troppi problemi quella di un grosso cavallo. Il lungo collo le si avvicinò rapido e le possenti mascelle schioccarono ad un solo centimetro dalla sua faccia, dato che riuscì a schivare per un soffio.
-Ora sì che ci divertiamo- commentò lei, prima di trasformarsi a sua volta. Rivelò il suo corpo bianco come la neve e le tre code che frustavano prepotentemente l'aria in segno di sfida, e ringhiò divertita contro l'avversario ora che anche il muso di lei era in perfetta sintonia con la dentatura, che prima si trovava nella bocca da umana torturandola ogni tanto con graffi e tagli.
Rapida spalancò le ali bianche, cresciute anch'esse di misura rispetto a prima, e con una sola spinta prese quota cercando uno spazio che dalle spesse fronde verdi degli alberi la potesse condurre fino in cielo. L'altro drago la seguì a ruota, capendo che quella non era altri che una muta richiesta di continuare in volo il combattimento.
Si lanciarono l'uno contro l'altra, provando a colpirsi con agli artigli, le zanne, le code, le corna, ma il drago bianco riuscì ad avere il sopravvento solo dopo qualche minuto di lotta. Quando i due si scontrarono per l'ennesima volta, infatti, lei fece cozzare abbastanza violentemente la testa (stando attenta a non ferire l'avversario) contro la gola del drago verde smeraldo, che ruggì e tossì mentre il dolore gli impediva di reagire: a quel punto, a lei fu sufficiente portarsi veloce sopra di lui e farlo precipitare col proprio peso. Lo avvolse con le zampe e gli bloccò le ali, chiudendo le proprie per poter cadere in picchiata sul tappeto di foglie che li attendeva pochi metri più in basso. Atterrati, non senza un tonfo attutito dalla miriade di piante che componevano il sottobosco e ricoprivano il suolo come una coperta di cinque o sei centimetri, rotolarono attorcigliati per un po' prima di fermarsi, lei sopra, trionfante, e lui sotto, sconfitto.
Ridendo, il drago in basso tornò ad assumere le parvenze di un uomo, o meglio di un ragazzo di diciannove anni circa, e i suoi occhi verdi smeraldo come la creatura appena sparita incitarono l'altra a fare lo stesso. Ora che il suo corpo aveva misure più ridotte sovrastarlo a quel modo non serviva a nulla, così lei lo imitò.
Col fiatone, rotolò accanto a lui e puntò gli occhi al cielo.
-E con questa- esalò la ragazza -sono nove a tre. Vuoi la rivincita?
David si tirò su a fatica, a causa dei colpi subiti. -No grazie, sono a posto- rispose portandosi una mano alla gola. -Accidenti che male- commentò.
-Scusa- si mise anche lei a sedere.
-Non credere di cavartela con così poco!- sorrise.
-E cosa dovrei fare?- gli diede corda la bruna.
-Anzitutto pulirai la mia stanza al dormitorio, dopodiché laverai i miei vestiti. Per il resto, vedremo.
Giulia si mise a gattoni per avvicinarsi a lui, poi lo baciò. -Questo basta?- chiese, quando si furono staccati.
-Per questa volta- rispose sorridendo.
-Ah, certo- scherzò l'altra.
Ripresero a baciarsi, per essere interrotti pochi secondi dopo da una voce femminile molto familiare. -Disturbiamo? No, perché se volete io e Manuel possiamo anche levare le tende.
I ragazzi si girarono all'unisono verso la bionda e l'altro ragazzo accanto a lei.
-C'è qualche problema?- domandò la leader del gruppo, alzandosi per prima da terra e porgendo la mano al fidanzato che la afferrò per tirarsi su a sua volta.
-Alla base- rispose il ragazzo biondo cenere. -Ci ha chiamato Cal, dice che all'S.R.S.C è suonato l'allarme rosso e dobbiamo muoverci.
-Capito. Jass, hai già chiamato il resto della squadra?
La bionda fece no col capo. -Non è un incarico assegnato a noi come squadra speciale Stray, è un incarico assegnato esplicitamente a noi Draconiani.
-Strano...- commentò l'altra, rabbuiandosi.
-Non chiedere perché, cugina- commentò Manuel, attirando la sua attenzione -ma sono ordini dall'alto. Cal dice che glielo ha chiesto suo padre in persona.
-E il padre di Cal è uno dei boss. Dev'essere grave- commentò David, passandosi una mano fra i capelli neri come la pece. -Sol?
-Tua sorella è già alla base che ci aspetta- rispose Jass.
-Ottimo- concluse Giulia.
I quattro assunsero la forma ibrida quasi contemporaneamente, per poi decollare verso la sede della Società. Nonostante la velocità che riuscivano a raggiungere in volo, ci sarebbe voluta come minimo un'ora prima di arrivare a destinazione: senza contare, inoltre, che entro un quarto d'ora sarebbero arrivati a sorvolare la città e la sua moltitudine di persone, e avrebbero dovuto considerevolmente rallentare e salire di quota onde evitare di essere visti dal traffico dell'ora di punta, anche se la ragazza a capo della squadra sinceramente dubitava che qualcuno, impegnato com'era a non fare in ritardo a lavoro una volta consumata la pausa pranzo, si concedesse dei minuti da passare col naso per aria alla ricerca di una distrazione.
Ad ogni modo, era meglio essere prudenti.
Non appena gli altri palazzi della metropoli si fecero ben nitidi all'orizzonte, una chiamata arrivò all'auricolare dei quattro che si fermarono a mezz'aria battendo ritmicamente le ali per poter rispondere.
-TierraDracon- prese la parola Giulia, dopo aver accettato la chiamata.
-Tierra, sono Cal- esordì il ventitreenne dall'altra parte dell'apparecchio. -Non perdete tempo a tornare qui, la questione per la quale abbiamo contattato voi quattro non è al Quartier Generale.
-Quindi dove ci dirigiamo?
-Ti ho già inviato le informazioni sul palmare. A est della città, alcuni dei nostri agenti in giro di ricognizione hanno detto di aver visto qualcosa di strano, ma non hanno fatto in tempo a capire cosa fosse. Non indovinerai mai chi li ha sorpresi in zona e ridotti in fin di vita. Ti do un indizio: occhi rossi, pelle cadaverica... ti dice niente?
-Skye- sussurrò.
Era molto che quel misterioso meticcio fra mille e più Creature non si faceva vivo. Ma, nonostante tutto, quegli occhi rubino ma freddi come il ghiaccio, incastonati in quel viso pallido e incorniciati da capelli argentati... come si poteva dimenticare il proprio peggiore nemico? Colui in grado di farti fuori prima ancora di rendertene conto? Centoventi anni di attesa passati incastrati nel corpo di un bambino di dieci anni con ali d'aquila grigie come il fumo di certo non rendono granché cordiali.
-Ok, ricevuto. Ci dirigiamo immediatamente lì- concluse la conversazione la ragazza.
-Buona fortuna- riattaccò Cal.
-Ho sentito bene?- domandò David. -Ci hanno chiamati per occuparci di Skye?
-Non esattamente- risposi io. -Degli agenti dell'S.R.S.C hanno visto qualcosa di strano a...- prese il telefono da una delle tasche della cintura nera come la divisa che tutti indossavano -...circa tre chilometri a est della città. Skye li ha solo attaccati, e anche brutalmente a quanto sembra, ma a giudicare dal fatto che sono ancora vivi... sembra che si sia trattenuto. Ad ogni modo mandano solo noi quattro per precauzione, probabilmente perché siamo gli unici finora ad avergli tenuto testa.
-Chiaro- commentò Jass. -Ci muoviamo?
-Non hanno specificato cosa fosse questo “qualcosa di strano”?- domandò Manuel, mentre il gruppo riprendeva a muoversi.
-Cal non ne ha parlato, quindi immagino di no- rispose la cugina. -Ma faremmo bene a tenere gli occhi aperti. Se quel tipo è nei paraggi, di certo non sarà nulla di buono.
Il resto del volo procedette tranquillo. I quattro Draconiani volavano composti: in testa c'era la loro leader di terra, con lo sguardo di un indefinito colore fra il blu e il verde che scrutava il paesaggio sottostante, gli artigli bianchi come il suo drago pronti a scattare in caso di picchiata rapida o attacco a sorpresa; poco dietro, in posizione obliqua, il drago del vento e le sue squame verdi smeraldo volavano seri senza togliere gli occhi di dosso dalla capofila, pronto a dare man forte in caso di problemi specialmente ora che si stavano pericolosamente avvicinando al luogo dell'avvistamento della “strana cosa” e di Skye; dietro a lui volava il drago di ghiaccio dalle squame azzurre che rilucevano alla luce del sole, coi lunghi e mossi capelli biondi legati in una coda in modo che non intralciassero nel suo ruolo di sentinella, e in fondo al gruppo, posizionato all'estrema sinistra per coprire il lato vuoto, il drago di fuoco fungeva da chiudi fila con la coda arancione che, all'improvviso, ebbe un guizzo. -L'avete sentito?- domandò.
Il gruppo rallentò per guardarsi meglio intorno, ma senza scomporre la formazione.
-Io non ho sentito nulla- commentò Jass, gli occhi ambrati sempre posati sul terreno sotto di lei. -Sicuro di non essertelo immaginato, Manuel?
-No, sono certo di aver sentito qualcosa. Ma non so davvero di cosa potrebbe...
In quell'istante un potente ruggito si fece strada squarciando l'aria tersa della giornata e facendo tremare gli alberi della zona sottostante. I quattro si guardarono preoccupati e allarmati, ma pronti ad agire.
-Beh, io ora l'ho sentito!- sdrammatizzò Giulia, per poi individuare rapidamente una zona scoperta dove atterrare senza pericolo. -Scendiamo lì, forza!
I quattro in picchiata arrivarono nella pianura, per poi andare a rifugiarsi in corsa nella zona coperta dagli alberi in direzione di quel terrificante verso.
-Se non fosse impossibile...-spezzò il silenzio David, col fiato pesante per la corsa che stavano tutt'ora continuando -direi che quel verso... apparteneva ad un leviatano!
-Non c'è acqua nel raggio di chilometri!- esclamò la fidanzata. -Da dove diavolo potrebbe arrivare... una creatura simile?
-Concordo! Ma chi conosciamo... in parte anche leviatano?
Lei sbarrò gli occhi, poi si girò nuovamente a guardare davanti a sé aumentando ulteriormente la velocità. -Allora i casi sono due: o Skye cerca di attirarci, e direi che ci sta riuscendo...
-O?- chiese Manuel.
-O insieme è lui... c'è anche qualcuno in grado di ferirlo!
-Ragazzi!- urlò Jass, distraendo tutti. -Per di là! -indicò un punto alla sua destra.
I quattro frenarono bruscamente, sollevando foglie, terra e qualche sfortunato insetto del sottobosco, voltandosi là dove la compagna stava indicando, per vedere un sinistro bagliore rosso che si faceva strada tra gli alti fusti degli alberi.
-Che... che diavolo...?
Non fecero in tempo a chiederselo che un altro ruggito, tanto vicino da far tremare la terra intorno, si propagò assordandoli. Con un segno la bruna fece capire ai suoi compagni di avanzare con cautela, e per prima si fece strada verso la zona illuminata seguita dai tre.
Arrivati, quello che si ritrovarono davanti agli occhi li stupì tanto che dovettero sfregarsi numerose volte le palpebre coi pugni chiusi, prima di crederci. 
Alberi sradicati, solchi nel terreno profondi poco più di un metro come se qualcuno, colpito e fiondato a terra, li avesse lasciati strisciando nel contraccolpo, chiazze di sangue miste ad uno strano liquido blu e addirittura una roccia frantumata in decine e decine di schegge. Come se il paesaggio non fosse già spaventoso e curo di suo, inoltre, letteralmente sospeso nel nulla vi era... proprio quello che poteva essere definito “una cosa strana”. Si trattava di una vera e propria spaccatura nel nulla, colorata di un bagliore iridescente all'interno che emetteva una luce rossa ad intermittenza, a volte più forte e a volte più tenue, e che riscaldava la zona intorno a sé come se fosse stata viva.
Giulia staccò per prima gli occhi da quello spettacolo fantascientifico quanto terrificante, accucciandosi vicino ad una di quelle chiazze blu cobalto e sfiorando il liquido con un artiglio per poi esaminarlo da vicino. -È quasi ironico, ma questo è sangue blu. Skye è sicuramente passato di qui, dato che non può essere che suo.
Nell'istante in cui chiuse gli occhi, la ragazza ebbe una delle sue visioni.


La radura era tranquilla prima che, con un assurdo boato, quello strano squarcio rosso apparisse. Da lì uscì una figura nera, che ancora prima di muovere i primi passi in quel mondo a lui ancora sconosciuto si vide la strada sbarrata da quello che non sembrava nulla più di un ragazzino dalle innaturali iridi rosse. Mosse la bocca, ma non ne uscì alcun suono, e anche la figura sembrò rispondere muta. I due, dopo un rapido scambio di battute, iniziarono a combattere furiosamente, ferendosi a vicenda e combattendo con una rapidità ed una potenza mai viste prima: quando la figura del ragazzino venne ferita due volte, la prima alla spalla e la seconda al ventre, urlò di dolore in maniera tale da sconquassare alberi e terra intorno a sé. Alla fine, la figura nera tornò da dov'era venuta e il ragazzino si ritirò, rabbioso per essere stato così debole.


Sussultò e staccò la mano da quel sangue, attirando con quel gesto brusco l'attenzione dei compagni.
-Non dirmelo- si avvicinò il cugino dai capelli biondo cenere. -Hai visto qualcosa?
-Più o meno...- commentò Giulia. -Solo che è stata diversa da tutte le mie altre visioni... Questa volta quello che ho visto è una cosa già avvenuta, non che sta avvenendo o avverrà. Non era mai successo.
-Forse è la strana energia che sprigiona quest'affare- commentò David. -Sarà meglio fare rapporto a Cal e allontanarci alla svelta. Qui mi da i brividi.
-Non andrete da nessuna parte- commentò calma una figura nera, dalla voce che nessuno riconobbe. -Da quel che ho capito, avete visto troppo.
Prima ancora di accorgersi di cosa fosse successo, una potente folata di vento spinse tutti verso lo squarcio rosso, che in men che non si dica li attirò a sé risucchiandoli.


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Angolo autrici:
Aredhel Of Dorthonion
Allora, come ben avrete capito il primo capitolo è basato su Dragon Tierra II - The Legacy, una delle due storie del cross-over.
Qui abbiamo postato misteri e avvenimenti che saranno molto importanti nel corso della storia; e, come avrete sicuramente dato per scontato, questo capitolo l'ha scritto S_Anonima_E, 
Mentre io ovviamente scriverò il prossimo... quindi mi aspetto che commentiate e ci dite cosa ne pensate di questo progetto scritto a quattro mani!
Ora io scappo... Ciao!
 

  
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